Categorie
Pop

Hygge – Rimini

Dal 19 Giugno è tornato a far parlare di se, segnando in rovesciata.

Francesco Pastore ha incontrato per noi, il fuoriclasse ’99 per alcune domande sul nuovo singolo “Rimini” fuori per @grifodischi prodotto da @itristi

Antonio, un giovanissimo artista di Potenza che si fa chiamare Hygge, sembra avere un’ossessione per la scrittura, contribuendo anche in produzioni altrui, oltre a realizzare dei brani freschi ed irriverenti, con uno spunto nostalgico che non fa mai male.

Il tuo nome d’arte significa “divertimento” in danese. In realtà è una sorta ti visione del mondo per il popolo scandinavo che tende alla felicità. E’ così anche per te? E’ la musica a renderti felice?

La musica mi rende molto felice. E’ una passione molto forte. Hygge è un nome che mi rappresenta e, per quanto volessi un nome magari più facile da memorizzare quando è iniziato il progetto, non sono riuscito a farne a meno.

Da Potenza a Bologna. Un bel cambiamento. In cosa ti senti potentino e in cosa ti senti bolognese?

Io mi sento in tutto e per tutto potentino, alla fine bologna mi sta dando una visione più a 360° del mondo che mi circonda. Ovviamente mi dà la maturità del vivere da solo ma dentro di me la provincia non va via: mi caratterizza e non si cancella anche se decidi di metterla da parte. Mi rende felice sapere che nel mio cuore si conserva sempre un piccolo pezzo della mia città.

Rimini, il tuo nuovo singolo, parla di una storia d’amore agrodolce tra le spiagge dell’Adriatico. È un binomio sempre vincente? Quale è la canzone d’amore estiva per eccellenza per te?

Volevo fare un pezzo su Jerry Calà e Mara Venier inizialmente, poi ho virato verso qualcosa di più generale. Mi piace il risultato perchè è una traccia spensierata e soprattutto perché ci sono le chitarre che la moda sta tanto escludendo ultimamente. La mia canzone estiva è Luglio di Riccardo Del Turco.

Perdersi per poi ritrovarsi nelle lunghe notti estive. È un po’ una metafora di storie d’amore a basso prezzo. Tutti latin lovers, tutte femme fatale. Ma è davvero così?

Io una storia estiva non l’ho mai vissuta, volevo utilizzare la metafora dei preservativi per identificare gli amori abbandonati: quella parte del pezzo la trovo molto simpatica.

Il calcio come metafora di una storia d’amore. Nasci portiere o attaccante? Li calci i rigori?

Nasco portiere ma se serve i rigori li calcio con il cucchiaio.

Potessi scegliere un film su cui incollare Rimini come colonna sonora, quale sarebbe?

Rimini Rimini, senza pensarci neanche!

Cosa ti aspetti da questa estate post-Covid per i lavoratori della musica? Cosa proponi?

Spero di ricominciare gradualmente a suonare: non so i meccanismi che si nascondono dietro i grandi eventi e nel mio piccolo la macchina organizzativa è poco complessa e cerchiamo di cavarcela. Vedremo come andrà, era già difficile prima suonare senza booking e lo è ora: purtroppo funziona così.Consigliaci un disco e un libro.

Consigliaci un disco e un libro.

Come disco consiglio “Un sabato italiano” di Sergio Caputo. Il libro è “Oceano Mare” di A. Baricco.