Esce venerdì 26 marzo 2021 Accanto, il nuovo singolo di Rubik (per SuperSugo Dischi, distribuito da Artist First). Un brano che racconta quell’amore timido e incerto dei primi momenti, un brano che diventa piccolo manifesto generazionale e un inno ai sentimenti, anche in questo periodo dove i sentimenti sono forse messi in secondo piano. Per l’occasione, gli abbiamo chiesto di raccontarci il suo lockdown.
Accanto nasce dal coraggio di concedersi ad un sentimento che cresce mano a mano che camminiamo al fianco di una persona, conoscendola e condividendo insieme il tempo con una spensierata consapevolezza. Il seme di questa canzone è nato proprio qualche mese fa, dopo aver passato un periodo in cui il tempo si è dilatato e ci ha spinto a riflettere, facendoci valorizzare ancor di più le relazioni tra persone. È stato bello scrivere con una persona l’inizio di una nuova storia in uno dei momenti più difficili per il pianeta. Rompere le barriere che io stesso avevo creato per proteggermi, ha scatenato dentro me un’emozione fortissima, di cui ho sentito la necessita di parlare attraverso la musica. (Rubik)
Come stai passando questo strano periodo, qual è la tua routine?
Sto cercando di non avere una routine fissa 🙂 Cerco di “sentire” le persone in un momento nel quale è difficile comunicare, perché mi manca il contatto umano, vivere l’amicizia in modo libero. Ho la fortuna di stare da meno di un anno con una ragazza ed è bello scoprirsi di volta in volta. Dall’altro lato ho cominciato a guardare qualche documentario (che reputavo noiosissimo) in pillole durante le pause pranzo, di riprendere a leggere, ascoltare musica e cantautori verso i quali sentivo di avere scarsa conoscenza, sto scrivendo molto e vado in studio tutte le settimane!
L’arrivo della pandemia ti ha sconvolto qualche piano? Quale?
Mi ha impaurito abbastanza. Dal punto di vista lavorativo, essendo un libero professionista, temevo che tutto quello che avevo costruito fino ad allora potesse crollare e che in qualche modo dovessi ripartire da zero. Devo dire però che erano solo paure, fortunatamente sto lavorando molto. Dal punto di vista umano mi ha inizialmente sconvolto, interrompendo la frequentazione con una ragazza (la mia attuale) che avevo appena conosciuto e che mi aveva fatto ricredere nei sentimenti. Le avevo appena vuotato il sacco e due giorni mi ritrovo con Conte che chiude tutto 🙁 non era forse la cosa peggiore che stava succedendo certo, però finalmente mi ero riuscito a lasciare andare e tac! Fortuna che poi tutto è ripreso da dove avevamo lasciato. Con la musica invece mi ha forse dato ciò di cui avevo bisogno per partire: il coraggio!
Te la ricordi la primissima quarantena? Come la passasti?
Molte telefonate, videochiamate, masterclass online, video aperitivi a tutte le ore, film h24, bollettino della protezione civile alle 18:00 sperando in un qualche miglioramento, tanta pazienza. Girate infinite con il cane per respirare aria che non fosse quella dell’appartamento, musica agli orari più disparati, la paura per il lavoro, le litigate con “chi” non capiva il tuo punto di vista. Impasti di pizza e schiacciate da far invidia al miglior fornaio del mondo, compleanni su Skype, partite di carte su house party, dirette su dirette. Capelli che crescono, capelli tagliati che sembrano caduti :)) A tratti disagio 🙂
Di cosa parla il tuo ultimo singolo? L’hai scritto nell’ultimo anno?
Accanto nasce dal coraggio di concedersi ad un sentimento che cresce mano a mano che camminiamo al fianco di una persona, conoscendola e condividendo insieme il tempo con una spensierata consapevolezza. Il seme di questa canzone è nato proprio qualche mese fa, dopo aver passato un periodo in cui il tempo si è dilatato e ci ha spinto a riflettere, facendoci valorizzare ancor di più le relazioni tra persone. È stato bello scrivere con una persona l’inizio di una nuova storia in uno dei momenti più difficili per il pianeta. Rompere le barriere che io stesso avevo creato per proteggermi, ha scatenato dentro me un’emozione fortissima, di cui ho sentito la necessita di parlare attraverso la musica.
Cosa ti manca più di qualsiasi cosa?
Mio padre ed il contatto “vero” con le persone, la libertà di vivere la propria vita in modo assolutamente personale, con la tranquillità di non dover correre per sforare il coprifuoco.
Ti ricordi ancora l’ultima serata che hai fatto post 22.00?
Assolutamente si! Anche in quella occasione, come nelle migliori, c’era la musica a palla!