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Indie Pop

Cranìa mi ha portato in giro per Milano

A fine gennaio è uscito A fondo, il nuovo singolo di Cranìa. Un brano che ci ricorda che le bugie hanno le gambe corte. Per Cranìa sanno nuotare. Recita così il suo ultimo singolo, “A fondo”. La cantautrice presenta un brano dal carattere intimista che continua il filone dark di “Stomachion”, non senza innovazioni. L’introduzione eterea, l’assenza di ritmica nel ritornello equilibrato dalla reiterazione testuale, l’utilizzo di suoni che ricreano l’acqua più profonda lo caratterizzano e mettono in luce la voce, qui lasciata nuda e cruda. Crude come le parole impiegate per esprimere che a volte è indispensabile toccare il fondo per risalire.

Lei, di Brescia ma di casa a Milano, mi ha portato in un bar che si chiama Colibrì vicino al Duomo, e ci ho scambiato quattro chiacchiere.

Che tipo di sensazione descrive il brano A fondo?
A fondo è in primo luogo una canzone d’amore, essendo nata dopo uno sfogo di un’amica in preda a moti amorosi. È altresì un brano di presa di coscienza; si può sempre risalire dall’abisso, mettendo la propria persona sopra ogni cosa.

Sappiamo che sei di ritorno da Musicultura, com’è andata?
Benissimo! È stato vitale tornare a suonare, a maggior ragione in un teatro magnifico come il Lauro Rossi

Avevi già cantato dal vivo i tuoi pezzi su un palco vero?
No, in quanto ho pubblicato il primo singolo, Stomachion, ad ottobre, in piena pandemia. Musicultura è stata quindi la “mamma” dei live con il mio progetto.

C’è differenza tra cantare i propri brani e quelli di altri?
Cambia tutto. Chi meglio di te sa conoscerti? Lo psicologo, forse.

Siamo nuovi di Milano. Dove ci porti e perché?
Vi porterei a fare la cosa che amo di più, cioè vagare senza meta per perdersi, facendoci stupire dalla città.

Quando potremo sentirti con qualcosa di nuovo? Qualche spoiler?
Quando qualCosa sarà cambiato – leggete tra le righe.

foto inedite di Simone Pezzolati