Da poco è uscita Chiodo Fisso, una canzone “senza filtri, leggera, disperatamente ironica. Traendo ispirazione dal Soul dei crooner degli anni ‘60, si spinge fino a toccare le soglie della Trap, in un connubio fra R&B e Hip Hop. Il testo irriverente ed esplicito camuffa con spavalderia una dichiarazione d’amore non corrisposto, dando voce a chi in amore è perdente ma con stile”, scrivono i Queen of Saba.
I Queen of Saba sono un duo elettronico, supercompatto ed eclettico di Venezia. Il progetto nasce nel 2019 dall’incontro fra Lorenzo Battistel e Sara Santi. Alieni in un mondo che spinge al binarismo, bianco o nero, vero o falso, lui o lei, i Queen of Saba si inseriscono con colorata irruenza, intenzionati a smantellare i dogmi di genere e a spaziare ed esplorare le infinite sfaccettature dell’arte, della musica, dell’essere.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con loro, sul lockdown.
Come state passando questo strano periodo, qual è la vostra routine?
In questi tempi matti e disperatissimi (cit.) ci dividiamo tra studio, lavoro e musica. Sara sta frequentando un corso a distanza a Torino e Lorenzo insegna percussioni in una scuola ad indirizzo musicale di Venezia: stiamo transitando verso la quasi normalità cercando di conservare più tempo possibile per completare l’album a cui stiamo lavorando e creare nuova musica. Per fortuna è finito il periodo in cui la nostra routine consisteva in fare pilates, preparare torte in casa e sfondarci di Netflix.
L’arrivo della pandemia vi ha sconvolto qualche piano? Quale?
“Qualche piano” è un eufemismo (risata isterica). Ormai l’abbiamo superata, ma pensiamo ancora con tristezza al tour di date che avevamo organizzato a Marzo-Aprile 2020 nel Triveneto e oltre. Quella è stata probabilmente la mazzata più dolorosa per noi, che viviamo ogni concerto come un’esperienza insostituibile di crescita e scoperta, ai limiti del magico.
Ve la ricordate la primissima quarantena? Come la passaste?
Ce la ricorderemo per un bel po’.
Sara l’ha passata a casa con il gatto truccandosi da Drag King, scrivendo testi e facendo gli addominali con la birra di fianco e Dua Lipa nelle cuffie.
Lorenzo si è ritrovato in una Venezia assolutamente inedita, deserta, surreale. Esiste da qualche parte su Instagram un bellissimo video in cui suona i bonghi davanti alla finestra aperta sul ponte degli Scalzi completamente vuoto.
Come Queen of Saba, comunque, abbiamo continuato a lavorare insieme a distanza, condividendo idee e anche pubblicando due singoli.
Di cosa parla il vostro ultimo singolo? L’avete scritto nell’ultimo anno?
“Chiodo Fisso” è stata scritta a San Valentino 2020 (già parte malissimo) e parla di un desiderio che diventa ossessione, ma senza sfociare nel creepy. Nasce da sentimenti negativi, come la frustrazione per un amore dato a una persona assente emotivamente e fisicamente, e li trasforma in autoironia, sfumandoli con una buona dose di doppi sensi, giochi di parole e scuse. L’abbiamo pensata per chi in amore è dalla parte dei perdenti ma vuole comunque essere sottone con stile.
Cosa vi manca più di qualsiasi cosa?
Fino a un mese fa avremmo detto “salire su un palco”, ma quando il 25 marzo siamo saliti sul palco di Musicultura e ci siamo guardati intorno nel teatro vuoto abbiamo capito che quello che veramente ci manca più di qualsiasi cosa è il pubblico, i nostri amici che cantano le nostre canzoni, la gente che balla.
Vi ricordate ancora l’ultima serata che avete fatto post 22.00?
Lorenzo: Io faccio serata tutte le sere di cosa stai parlando?
Sara: Dipende cosa intendi per serata: se intendi stare fuori fino a tardi con un gruppo di amici e dell’alcool in corpo allora l’ultima volta è stata in concomitanza con il mio compleanno, prima della seconda ondata; se intendi sbocciare dentro anche se fuori sei in pigiama, quoto Lorenzo, tutte le sere.