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Le 5 cose preferite di Dado Bargioni

Esce venerdì 21 maggio 2021 A tempo terso, il nuovo singolo di Dado Bargioni fuori per Ohimeme (www.ohimeme.com). Si tratta del terzo singolo estratto da un nuovo album in uscita prossimamente, un brano che gioca già nell’ambiguità del titolo:“Terso” suona come “perso”, ma quella piccola consonante cambia totalmente il modo di vedere le cose, in una prospettiva più positiva di visione chiara del mondo, un mondo che ci lascia ogni giorno più soli ed incerti e che ha bisogno di un “Tempo Terso”, appunto.   Registrata interamente al FLAT SCENARIO studio con la supervisione e la guida del produttore e musicista Luca Grossi, il brano è il frutto di un arrangiamento di Dado, maturato all’improvviso un mese dopo averla scritta:
  «Era una domenica pomeriggio ed in sottofondo c’era un disco dei Vulfpeck. Lo ricordo bene perché quei particolari fraseggi armonizzati della chitarra di Cory Wong ad un certo punto mi hanno spinto ad imbracciare l’elettrica (che io suono raramente) ed è proprio da lì che, improvvisamente, è nata la versione finale di A Tempo Terso. Era un po’ che ci pensavo. L’intero disco, lavorando gomito a gomito con Luca, stava prendendo un taglio diverso, fresco… e questa canzone in particolare necessitava di una spinta per adeguarsi al sound del resto dell’album. Ho sempre ritenuto che questo dovesse essere un singolo per via del ritornello super-catchy che ti si appiccica addosso. Però ne ho avuto la definitiva certezza solo dopo aver coinvolto ed ascoltato, in studio, la batteria di Lino Gitto (motore ritmico dei “the Winstons”). Lino ha impresso quel vigore e quel inconfondibile tocco vintage che hanno immediatamente creato il legame e la contaminazione che stavo cercando, fondendo i fraseggi vagamente funky soul del basso e dalle chitarre a quel sapore Beatlesiano tutto racchiuso nelle sue rullate alla Ringo Starr!»

Gli abbiamo chiesto quali sono le sue cinque cose preferite.

1. La chitarra (folk/acustica) e scriverci canzoni. 
Dopo il corno francese e il clarinetto (al Conservatorio dai 10 anni) ho capito che gli strumenti a fiato non facevano per me. Mi piaceva cantare e con un bocchino o un’ancia fra le labbra è pressoché impossibile farlo (a meno che tu non sia Lucio Dalla!)! Così, in quel periodo ho cominciato parallelamente a prendere lezioni di chitarra. Appena ho capito che girando gli accordi delle canzoni, avrei avuto un pezzo mio originale, si è spalancato un nuovo universo e da allora scrivo quasi solo esclusivamente con quel gioiellino che la chitarra acustica! 

2. The Beatles.
Lo zio Rudi, per le lezioni di chitarra, chiedeva 5.000 Lire (perché, anche se parenti stretti, quello era un vero impegno e dovevo prenderlo seriamente). Mi sedevo di fronte a lui ed assimilavo le melodie ed i mille accordi del suo gruppo preferito. Piano piano imparavo quelle canzoni ed imparavo a suonare la chitarra. Piano piano ho conosciuto i Beatles e, ancora oggi, mi sciolgo nell’ascoltarli! Grazie Rudi!

3. Il Cioccolato.
Una vera droga per me. Tutti i giorni (anche più volte al giorno). Assolutamente fondente. Consiglio dello chef Bargionì: Combo cioccolato + biscotto Digestive. Da provare (prima il cioccolato, poi, quando si scioglie e ne avete un bello strato sulle papille gustative, mordete il biscotto. La parte crunch si amalgama con la pasta del fondente ed è Paradiso!)

4. Ritorno al Futuro (il film).
Penso sia stato il primo film visto al cinema da solo. Non so se fosse quella sensazione di sentirmi grande o la trama geniale o The Power of Love di Huey Lewis & the News… Forse le tre cose insieme… Quello che so è che ogni sequel della saga, gli anni successivi, è diventato per me un momento da vivere da solo. Al cinema. Oggi è ancora il primo film che mi viene in mente quando fanno una domanda specifica sui miei cine-gusti.

5. Il Mare. 
L’acqua è per me quell’elemento regressivo e ancestrale (un po’ liquido amniotico) in cui potrei rimanere immerso per ore a rilassarmi. Il mare poi unisce l’idea di vacanza, di riposo, di sole che asciuga, che ci abbronza e ci fa più fighi (ahah!). Il mare è tutto nelle onde che ti cullano. È l’orizzonte sconfinato e le terre fantastiche che si nascondono dietro. Il mare è dove il sole sparisce facendo “cisss” (e ancora oggi, in quel punto, mi aspetto di vedersi alzare una nuvola di fumo…). Il mare (insieme alla musica e al cioccolato) è la mia terapia.