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Ho intervistato gli Amore Psiche, in un cimitero

Esce venerdì 24 settembre 2021 SCOPRIRE, il primo disco degli AMORE PSICHE, un nuovo capitolo del progetto nato a Milano nel 2018 come canale espressivo per la dolcezza e la nonviolenza. Scoprire ci svela finalmente il mondo degli Amore Psiche, già anticipato dalla title-track, il secondo singolo Dolce Illusione e il più recente Mostrati Fiera. Questo disco è un invito a lasciarsi andare, a conoscersi di più, ad accogliere anche le sorprese, a scoprirsi, e a scoprire gli Amore Psiche. 

La voce di una cyborg immaginaria accoglie nel primo brano dell’album e accompagna chi ascolta in atmosfere folk- rock attraverso incertezze e strade difficoltose, verso un orizzonte da scoprire, come il titolo. Ogni brano avvolge come un sentimento caldo e porta alla poesia delle piccole cose, alla riflessione che guida verso se stessi e il mondo in continuo mutamento, da assaporare con ritmo lento. 

Abbiamo portato anche loro al cimitero Monumentale di Milano, per far loro qualche domanda.

  1. Come state vivendo Milano in questo periodo di rinascita? Da quanto tempo non venivate al Cimitero Monumentale di Milano? 

La rinascita non é completa per noi se non ci saranno azioni concrete da parte dei governi per scongiurare possibili future pandemie connesse a allevamenti intensivi, distruzione della biodiversitá, inquinamento e via dicendo. Come singoli cerchiamo di ridurre la nostra impronta ecologica, i nostri consumi. Per esempio facendo un giro in bicicletta al cimitero monumentale, come in effetti ha fatto Daniela per accompagnare un amico proprio dopo i lockdown. É un luogo che trasmette grandiositá e pace coi suoi monumenti mistici, e come in tutti i cimiteri si respira l’immensitá. 

  1. Quanto il vostro album Scoprire può essere collegato proprio a questo nuovo periodo in cui tutto sembra ricominciare? 

L’album vorrebbe portare a riflettere su quanto giá prima era piuttosto ingiusto e poco attento alla natura, ci sono forze che spingono al miglioramento e forze che bloccano sia a livello personale che sociale, é la dialettica del mondo, il disco cerca di mettersi dalla parte del miglioramento, della soluzione e non del problema. 

  1. Avete voglia di raccontarci la storia della vostra band? Tutto è iniziato in pandemia, no? Che ne è del progetto musicale precedente da cui è tutto partito? 

In veritá durante la pandemia abbiamo registrato, tra un lock down e l’altro, era giá tutto pronto. Il progetto precedente é stato un passaggio necessario a cui siamo molto grati, poi abbiamo scelto di entrare piú profondamente nel nostro stato a prescindere da quanto fossimo alla moda e é nato il disco.

  1. Siete attenti alla nuova scena musicale? Cosa pensate di poter condividere con i nuovi nomi dell’indie italiano? 

Cerchiamo di scoprire quanta piú musica possibile ma le uscite sono davvero tante, vorremmo essere un’intelligenza artificiale per ascoltare contemporaneamente 1 milione di dischi. Ci interessano band che non assomigliano a altre band, o insomma non troppo, e in effetti stiamo cercando quelle con cui condividere per esempio un concerto, abbiamo alcuni nomi, per esempio Alessandro Pacini, Gov, Alice Tambourine Lover, sono i nostri nuovi nomi.

  1. Cosa consigliereste a chi non è più nel mood di scoprire?

Di non scoprire piú niente e lasciarsi andare alla deriva, che poi deriva non é mai, per scoprire bisogna fare spazio, quando meno se l’aspetta si troverá in un regno nuovo e sconosciuto, probabilmente accattivante.

foto di Simone Pezzolati