Lo dico? Lo dico. Non capisco la musica che dovrebbe far ridere, non so perchè, per me la musica deve far stare di merda, e basta. Approcciarmi a un disco che dovrebbe farmi sentire bene, dovrebbe mettermi allegria (come è il caso di quello di cui andremo a parlare) è sempre stato fuori contesto, ascoltare la musica è quel momento catartico che mi fa spostare da casa mia all’ufficio, e viceversa, poco altro, e più mi fa stare di merda, meglio riesco a vivere le mie situazioni sentimentali che non saranno mai come Love will tear us apart. Quindi, da quando ormai sono una persona grande piena di buoni propositi tra cui fare la spesa prima di spendere soldi in puttanate e di chiamare una volta a settimana mia madre per dirle che sto bene, anche se magari sto cercando il mio portafogli da un mese sventrando tutta casa.
Quella della Babbutzi Orkestar è un mondo estremo che, nonostante non mi faccia sentire di merda, coincide con il mio, dove porno e amore sono la stessa cosa. Quello di Pornopunk, questo il titolo del nuovo album della Babbutzi Orkestar, è l’estremo tentativo di evadere dagli schemi, un disco libero di contaminarsi di idee, suoni e generi musicali che normalmente si guarderebbero con sospetto. Nuotare tra il punk e il surf. Qui dentro si affoga dentro una ballad blues. Farsi shakerare da ritmi balcanici, per poi caracollare in un reggaeton dedicato a Cinisello Balsamo. Ancora, pop, rock e un pizzico di trap (Sinatra). Infine tuffarsi insieme ai Cacao Mental in una (cata)cumbia libera di suonare alla Babbutzi maniera. Un disco che la sa lunga su amore, tormenti, sesso, libertà, festa e balli. Ma anche sulla bellezza nella diversità. Essere diverso. Essere punk. Estremamente punk. Pornopunk.
Questo disco è dedicato a tutti i coglioni come me che vivono solo di casa, lavoro e canzoni tristi, che al liceo occupavano le aule e guardavano i film di Antonioni. Questo disco disco è per tutti quelli che hanno bisogno di sentirsi dei fighi spaziali, anche solo per qualche attimo, per tutti quelli che amano i vestiti stravaganti e che non hanno il coraggio di indossarli. Pornopunk è un inno al coraggio, per tutti gli sfigati là fuori. Grazie anche da parte mia, Babbutzi Orkestar.
ST