Immaginatevi un assurdo weekend in montagna, di quelli dove non prende il telefono e si finisce stanchi morti alle dieci di sera, ad affondare in letti sconosciuti. Questo disco suona come una scampagnata tra amici, come uno zaino pesante, come la nostalgia di casa e quella strana sensazione che si prova quando si è fuori dalla comfort zone, elettrizzati ma anche a disagio. Un disco che suona come chi ha ascoltato tanto i Verdena, ma non resiste al fascino del cantautorato, come chi vuole raccontare, senza esporsi. Questo disco è una cartolina allucinata di un weekend di cui finirete per ricordare davvero poco.
problemidifase è un contenitore di immagini, sensazioni ed emozioni tipiche del periodo post-adolescenziale. Un calderone in cui si mischiano le paure legate alla crescita personale e ai rapporti con gli altri. Piccole fotografie di specifiche dinamiche, legate ognuna ad una specifica fase della vita. Musica spontanea, non sempre esplicita nella forma ma con un obiettivo preciso: raccontare un certo tipo di disagio personale, sperando che qualcuno ci si possa riconoscere e che, auspicabilmente, riesca a sentirsi un po’ meno solo.
Questa prima prova del progetto solista di Samuele Zenti, è un’ottima autobiografia musicale dai toni soffusi, come fossimo spettatori silenziosi in una cameretta poco illuminata. Era davvero da tempo che non mi ritrovavo così, incollato ad un disco, a sentirmi lì, come presente nel momento in cui il disco è stato registrato. Ristorante / Albergo / Croce è una gita fuori porta con amici che ancora non conosci, sa di un viaggio in macchina con lo zaino sulle ginocchia, sa di quelle canzoni che abbiamo abbozzato, e come sarebbero se le avessimo finite. Ho ascoltato questo disco sfinito, ritrovandomelo tra le mail, dopo una serata in cui mi avviavo confuso a casa, dopo aver sbagliato la direzione del tram ben due volte. Ristorante / Albergo / Croce è come tornare a casa, come ritrovare quell’adolescenza dove avevamo lasciato tutti i nostri dischi preferiti.
Il disco è stato concepito per la maggior parte in una casa sperduta tra le montagne della Lessinia, senza rete telefonica e senza internet. “Privati di ogni possibile distrazione dal mondo esterno“, racconta così Samuele Zenti, “abbiamo curato gli arrangiamenti, registrato chitarre, bevuto Amaro del Capo, ci siamo incazzati e qualche volta abbiamo anche scritto delle cose nuove. Si tratta di un piccolo albergo chiuso per cessata attività, il cui nome campeggiava davanti ai nostri occhi ogni volta che tornavamo verso la civiltà, fermandoci a Contrada Croce, il luogo più vicino in cui poter usare il telefono e comunicare alle nostre mamme che stavamo bene. Ristorante / Albergo / Croce è il punto di congiunzione fra il totale isolamento e il mondo esterno, il frutto di un lavoro spontaneo fatto di contaminazioni e sperimentazioni, rifinito però nei dettagli con cura e pazienza.“
Ascoltatelo.
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