Dopo l’anteprima sul sito di Sky TG24, esce finalmente il video per “Faithfully” del duo Clio and Maurice, brano contenuto nel loro disco d’esordio dal titolo “Fragile” pubblicato nel 2020. Loro sono un duo impossibile formato solo da voce e violino, rispettivamente Clio Colombo e Martin Nicastro (dei Pashmak). La loro musica è frutto dell’unione di diverse influenze, fuse nel minimalismo della loro formazione atipica: dal soul di Nina Simone, fino al pop sperimentale degli ultimi lavoro di Arca, Björk e James Blake. Qui gli archi vengono orchestrati e manipolati grazie all’utilizzo di effetti e pedali, formando i paesaggi sonori dove la voce è protagonista.
Divisi tra Milano e Berlino, abbiamo chiesto loro di farci fare un giro delle loro rispettive camere, ed ecco cosa ci hanno mostrato.
(Piante trattate dello shooting di Lost)
Martin: Queste piante si trovano sulla mia scrivania di Milano: ci sono molto legato perché vengono direttamente dal set dello shooting fotografico che ha accompagnato l’uscita del nostro primo brano. Ad un certo punto hanno cercato di uccidere Clio, forse perché erano troppo piene di polvere: sicuramente devo stare attento che non le mangi il gatto (Cosino), lui sì che ci schiatterebbe davvero.
(Pedale rosso scassato)
Martin: Questo VE-20 era tutto quello che usavamo all’inizio oltre al violino e due microfoni, perché in effetti fa tutto: loop machine, ambienti e octaver. Che fatica e che stress utilizzarlo, ma senza di lui non avremmo mai incominciato: adesso se ne sta scassato su uno scaffale in camera mia a Milano. Funziona ancora e ho cercato di venderlo, senza troppa convinzione perché tutto sommato ci sono affezionato.
(tazza azzurra e moka)
Clio: Sono a Berlino per qualche mese e per quanto sia bello essere circondata da persone e oggetti nuovi ho capito che un piccolo ricordo di casa serve sempre. Tengo sulla scrivania una moka che mi hanno regalato i miei genitori, ma anche una tazza azzurra che ho comprato qui ma che mi ricorda moltissimo la mia tazza gigante a Milano. Certo, questa non ha scritto “COLAZIONE – CEREALI” in un violentissimo caps lock come l’originale, ma posso considerarla la sua modesta sostituta berlinese.
(cappotto della nonna)
Clio: Qualche anno fa ho ereditato questo cappotto di cammello della mia nonna, che quando mi sono trasferita ero indecisa se portare con me perché, sebbene sia un ottimo alleato del freddo milanese, sicuramente non sarebbe bastato per il clima gelido di gennaio e febbraio a Berlino. Ho così optato per un piumino, sempre della nonna, funzionale ma non proprio elegante su di me. Tuttavia, durante il mio breve ritorno a casa a metà febbraio ho deciso di fare uno scambio e riprendere il mio adorato cappotto cammello, forse l’unico capo che mi fa sentire ben vestita e che mi ricorda Milano e la mia stilosissima nonna.