Esce giovedì 19 maggio 2022 “Vorrei“, il nuovo singolo del progetto Van Dyne, un nuovo capitolo che segue l’esordio con “Luna Park” per la band di Bologna. Si tratta di un brano che suona come un fiore che appassisce, è un quadro rimasto incompleto, è il desiderio di volerlo completare pur sapendo di non avere i colori giusti per continuare. È un brano scritto durante gli ultimi mesi di una relazione e rappresenta una piccola catarsi sentimentale racchiusa in uno degli episodi forse più immediati e diretti del primo EP della band.
Noi come sempre non potevamo resistere, e abbiamo fatto un giro in camera loro.
(Carlo Marrone) Ho scelto un modellino del centro sociale Xm24, sgomberato due anni fa.
Xm24 per me e molti altri è stato un luogo fantastico, inclusivo e sicuro, in cui fare e fruire di musica, cultura, arti figurative e tanto altro. Si mangiava veg e a km zero, e poi corsi di italiano per stranieri, whorkshop, sala prove, palestra, ciclofficina, tutto gratis o quasi! …E che feste memorabili che abbiamo fatto!
(Lillo) Questa è una bottiglia da un litro di Laphroaig a doppia maturazione che mi regalò un mio caro amico in occasione della mia laurea. Era così buona che se ne andò via come l’acqua in pochi giorni ma decisi di lasciarne giusto due dita per un’occasione importante. Dopo aver aspettato un po’ di tempo e aver fatto passare anche le occasioni ho deciso che lascerò quelle due dita di whiskey lì per sempre, perché ci saranno sempre occasioni migliori.
(Nicola) Ho scelto un vasetto per le bolle di sapone, di quelli che compri alle bancarelle della fiera. Ho sempre avuto una passione per le bolle e da piccolo ero ossessionato dal trovare la giusta ricetta per farle più grandi e resistenti possibile, perché non sopportavo che esplodessero così in fretta. Sperimentavo miscele di detersivi e saponi vari e passavo i pomeriggi a giocare con questi composti. Adoro l’imprevedibilità della superficie delle bolle di sapone con quei turbinii che cambiano costantemente colore.
(Paolo) Questa è una baglama greca, costruita da un liutaio di Atene e regalatami in un momento di grande invaghimento per “Rebetiko Gymnastas” di Vinicio Capossela. Rappresenta in un certo senso un legame con la tradizione mediterranea e con gli strumenti e i suoni tipici che accomunano le culture che vanno dal nord Africa alla Turchia.