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Cosa c’è nella camera di Asteria

ANCORA è il debut single di ASTERIA, nuova voce dell’urban italiano, in uscita il 3 giugno per Humble in distribuzione ADA Music Italy.  ASTERIA è l’alter ego e la nemesi di Anita Ferrari.  La giovane artista bergamasca debutta con questo singolo nei digital store ma ha all’attivo già diverse apparizioni live: l’anno scorso ha vinto il Premio Bindi e il Premio Nuovo IMAIE ed è stata finalista del Premio dei Premi del MEI a Faenza. ANCORA è un brano che racchiude l’essenza di ASTERIA, capace di cantare i suoi vent’anni tra le difficoltà e le possibilità di un nuovo mondo, più fluido e disgregato, dove ci si può perdere con grande facilità. Un singolo che fa del proprio conflitto interiore una discoteca generazionale dove si balla sulle solitudini e si urlano le speranze.

Noi come sempre abbiamo deciso di presentarsi a casa sua, ecco cosa ci ha mostrato.

CHITARRE: Ho passato tutti i miei sabati pomeriggio delle elmentari a stressare mia madre per portarmi al negozio di chitarre della mia città. Ogni settimana ne provavo una diversa, vi lascio immaginare il commesso quanto era contento. Di tutte la mia preferita rimane la prima che ho comprato e che un giorno ho ridipinto in maniera atroce insieme ad un’amica. Doveva essere uno swirl, ma sembra più un ecosiostema marino con delle alghe qua e là. Ci suonavo i Metallica a 12 anni, le corde mi sa che sono ancora di quel periodo. *brividi*

QUADERNETTO: Questo è il rappresentante dei miei mille quadernetti, l’unico non ancora finito. Non sempre scrivo le bozze sul quadernetto, a volte preferisco il cellulare per l apraticità con cui si cancella e la chiarezza che mi permette di non ri registrare un provino cento volte, ma un’abitudine che ho, finito un pezzo, è di trascriverlo sempre su carta, come a ufficializzarlo. Su questo ci ho scritto il primo pezzo in italiano e spero le pagine si moltiplichino magicamente e che possa non finire mai. Spoiler: finirà e piangerò un sacco.

ALBUM FOTO: Amo fotografare gli ambienti urbani e nei miei viaggi cerco sempre di portarmi a casa qualche foto particolare. C’è una cosa che faccio ormai da qualche tempo, cioè stampare le fotografie più belle di ogni anno. Ho comprato degli album terribili a cui faccio delle copertine ancora più brutte, ma che contengono tante belle cose e tanti bei momenti. Inutile dire che ho paura di dimenticarmi le cose belle che mi succedono perché ho sempre ricordato meglio quelle brutte. Quindi ho deciso di stampare tutto, così da averlo quando invecchierò.

CARTE DA GIOCO: Durante la maturità, quattro anni fa, quando spegnevo internet per non distrarmi, ho riscoperto i giochi offline di Windows. Inutile dire che sono diventata fortissima a solitario e un po’ meno in storia. Questo pacco di carte l’ho comprato in America, a New York, sarebbe per giocare a Bicycle, ma, al di là del fatto che non so cosa sia il Bicycle, odio la competizione e ho le mani che tremano troppo per riuscire a fare un castello usando più di tre carte, quindi le uso quando sono stressata o quando ho dei messaggi scomodi su whatsapp e il telefono rimane per ore offline.

SOUL OF A SUPERTRAMP: Tra le cose in cameretta non potevo non mettere il mio album preferito dell’artista, secondo me, più sottovalutato di sempre: Mezzosangue. È un disco che mi ha svoltato tutto. È stato il mio più grande amico quando non ne avevo uno, è stato il mio psicologo quando non riuscivo a calmarmi la notte ed è diventato la mia religione da quando ho ascoltato “diventa quello che sei”.