“Concimami” è il nuovo singolo di Pepp1, in uscita venerdì 24 giugno per Hukapan Records, label di Elio e le Storie Tese. Dopo il primo singolo “Latte Fai Da Te“, il “creepy rock” di Pepp1 torna a farsi sentire con “Concimami“. “Concimami” trasporta in una dimensione di leggerezza in cui la donna, protagonista del brano, sogna “un mondo tutto rosa al profumo di lavanda”. Il racconto è quello di una disputa d’amore che non vede ragione di continuare perchè il cantautore non riesce a resistere alla donna e a fare a meno di lei.
Noi ancora una volta non abbiamo resistito e ci siamo fatti invitare a casa sua, ed ecco cosa ci ha mostrato.
Amici Miei (La Trilogia)
Nutro una passi1 (pronunciatelo “passiuàn) incondizionata nei confronti della grande commedia all’italiana: l’eleganza dei dialoghi, le intuizioni brillanti degli sceneggiatori ed il carisma degli attori hanno reso inimitabile ed irripetibile quella particolare stagi1 (anche a ‘sto giro: “stagiuàn”) del nostro cinema. Dopo il successo internazionale dei classici “Sedotta e Abbandonata” e “Divorzio all’Italiana”, Pietro Germi scrive una pellicola destinata ad entrare nell’immaginario collettivo (e persino sulla Treccani, vedi alla voce “supercazzola”): il primo atto della trilogia di “Amici Miei”. Sono fermamente convinto che gran parte delle risposte ai problemi della vita siano rintracciabili nelle massime del Mascetti e del Perozzi, figure quasi mitologiche rimaste nell’immaginario collettivo.
Questo boxset contenente i tre film della trilogia arricchisce con modestia la mia stanzetta milanese e funge da antidoto per tutti i tipi di malumore, dal risentimento per il mancato acquisto di un parchimetro alla mestizia per l’assenza delle gocciole al caramello presso il Carrefour Express.
The Rolling Stones – Let It Bleed (prima stampa italiana):
Qui si entra nell’ambito della religi1 (pron. religiuàn). Ho consumato questo capolavoro in gioventù, alternandone l’ascolto in vinile e nel formato Compact Disc. La copia in foto è appartenuta al prof. Giuseppe Zimmardi e conserva l’odore di pomeriggi post-sessantottini passati tra Villa Sperlinga ed altri loci amoeni della gioventù palermitana.
Pochi giorni fa ho assorbito quanto ho potuto della carica dionisiaca degli Stones partecipando al gargantuesco rito collettivo di San Siro: il piglio luciferino di Mick Jagger, il sorriso sorni1 (pron. sorniuàn) di Keith Richards e le movenze di Ronnie Wood mi hanno trasportato in una dimensi1 altra, più simile ad un sequestro di persona che ad un evento storico con 57 mila persone. Proprio sulle note di “Gimme Shelter” (opening track di questa pietra miliare) ho deciso di denudarmi quasi completamente. Mi piace pensare di aver contratto una nota malattia infettiva proprio durante quello splendido urlo d’amore.
Pupo – Su Di Noi/Lucia (45 giri)
È difficile spiegare in poche parole l’originale estetica filosofico-musicale di Enzo Ghinazzi (in arte Pupo) senza poter tirare in ballo Søren Aabye Kierkegaard e gli studi della scuola minimalista di Steve Reich. Da decenni il Nostro porta avanti un magnifico triangolo amoroso con la moglie Anna e la compagna Patricia, difendendo strenuamente il suo vissuto ed il suo status intangibile di pioniere. Le scelte radicali di Pupo, dettate da anni di eccessi tra sesso e gioco d’azzardo, hanno contribuito a renderlo un oggetto altro della musica italiana, un simbolo di apparente leggerezza nel turbine indistinto del piacere. Questo 45 giri comprende uno dei suoi più grandi successi (“Su Di Noi”) ed è esposto in alto nella mia collezi1 di “LP dell’età adulta”. Lo sguardo pacato di Enzo mi guida giornalmente fra le tante sfide della quotidianità, regalandomi incontrollabili slanci di passi1 e lunghi momenti di meditazi1.
Poco tempo fa ho deciso di rendere omaggio alla figura di Ghinazzi insieme ad un complesso chiamato Il Trio Esatto Quartet: la suite composta con i colleghi in onore del Maestro è stata intitolata “L’insostenibile Leggerezza del Ghinazzi”. Ad oggi resta l’omaggio più sincero e sentito a cui abbia preso parte.
Peep Show (The Complete Boxset)
Tra i ricordi più piacevoli e divertenti della mia formazione accademica conservo con bramosia e sorrisi sinceri i cinque mesi trascorsi in Erasmus a Birmingham (UK) come studente del Royal Conservatoire. La mia curiosità morbosa su singoli argomenti (traducibile in una leggerissima forma di monomania, ma niente di cui preoccuparsi) mi ha portato a prendere molti appunti sui gusti dei giovani inglesi nell’ambito dell’intrattenimento televisivo. Il nome di questa serie usciva quasi sempre all’interno di qualsiasi conversazi1.
Tornato in Italia riuscì a recuperarla e ne rimasi stregato: un format impossibile da trasporre in qualsiasi altro paese, reso stellare da un linguaggio privo di censure e di qualsiasi dettame del politically correct. I due protagonisti (uno paranoico e uptight, l’altro incosciente ed infantile) vivono insieme in un flat londinese e condividono avventure folli in compagnia di personaggi estremi e discutibili.
Sam Bain e Jesse Armstrong, i due autori della serie, sono tra le menti più geniali in circolazi1: i fan di Peep Show conoscono ed apprezzano la sagacia con cui i due sono riusciti a rendere fluidi e sensati i numerosi passaggi da citazioni storiche colte a scene al limite dell’imbarazzo.
Credo che questa serie abbia influenzato parecchio la scrittura di molti brani presenti nel mio primo LP di prossima uscita. Pochi mesi fa ero persino intenzionato ad inserire una citazi1 del protagonista Mark (“stalking’s a very loaded term, I prefer to think of it as extreme liking”) al termine di “Frangette”, una mia canz1 d’amore di stampo voyeuristico. Le garbate richieste di danaro da parte di Channel 4 mi hanno fatto desistere.
Vittorio Gassman – Un Grande Avvenire Dietro le Spalle (Longanesi & C.)
Un paio di anni fa sono riuscito a trovare questa splendida autobiografia in un chioschetto di viale Romagna a Milano. Ho avuto la fortuna di beccare la primissima edizione della Longanesi & C, non proprio semplice da reperire. Ad oggi si conferma come una delle letture più forti e coinvolgenti che abbia fatto dall’inizio dell’era Covid.
Entrare nel mondo del mattatore per eccellenza è un’esperienza straordinaria e maestosa: il racconto della gavetta e dei primi successi ti resta incollato addosso nel suo essere privo di quell’aura di mediocre informalità che caratterizza molte autobiografie contemporanee. Gassman è un vero maestro e non perde mai il rigore che si confà al più grande attore italiano della sua generazi1, persino nel racconto dei piccoli insuccessi o delle sue follie organizzative.
Una storia che coinvolge ed emoziona, uno degli oggetti che osservo sempre con cupidigia e puro affetto di padre putativo.