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Non ascolterai altro che i tre EP dei Baseball Gregg per tutto l’autunno

Non so perchè ormai tutta la musica italiana sia per me un grandissimo enigma. Non riesco ad affezionarmi a niente, non riesco a legarmi a niente. Una mia amica cantautrice, che ahimè, nonostante l’amicizia riesco ad ascoltare ben poco mi aveva fatto un discorso delirante sul fatto che troppo spesso “piega” i suoi pezzi a sonorità che le piacciono di meno, per fare in modo che possa rientrare più facilmente nei canoni delle playlist Spotify. E troppo facilmente mi viene da pensare a quando mi padre mi faceva ascoltare i Marlene Kuntz in macchina, era la metà degli anni Novanta. Che cosa penserebbe mio padre oggi delle playlist Spotify? Di questa mia amica che si attacca a regole cosmiche e incredibilmente distanti da me, per una manciata di gloria.

Ecco, i Baseball Gregg non sono così. I Baseball Gregg piacerebbero a mio padre, se solo avessi un modo di farglieli ascoltare che non includa niente di tecnologico. Sono degli alieni in questa scena musicale, che intrecciano folk e alternative rock, che piacerebbero a chi ascolta Stu Larsen tra le montagne, ma anche agli irriducibili del Covo che vogliono pogare e fumare fino a consumarsi tutti i polmoni. Io sono un indeciso e un introverso molto espansivo, e così spesso mi ritrovo a metà tra queste due cose. E vivo l’ultima domenica della mia estate immergendomi in Nevertheless, affondando nella mia vasca da bagno che avrò usato sì e no un paio di volte da quando abito in questo sgabuzzino milanese. In vasca da bagno si può leggere con una concentrazione incredibile tra l’altro, perchè non è saggio avvicinare il cellulare all’acqua.

I Baseball Gregg hanno pubblicato tre EP in attesa di un album in arrivo a fine mese, la raccolta finale, la fine dell’estate che per me è stata scandita da lettura, pizzichi di Joyce e da questi mini dischi che duravano giusto il tempo di raggiungere il lido ferrarese più vicino. Non so neanche bene come sia successo: ma forse mi sono innamorato di un disco italiano (quasi comunque, in realtà italo-californiano), che sfugge a tutte quelle regoline, a tutta quella voglia di gloria e di numeri. Abbiatene cura anche voi.