Fuori dal 2 settembre “Musica Per Coppiette”, il terzo album di N’to Stina. Undici tracce acoustic punk rock e quattro bonus track che raccontano con ironia la vita di coppia, l’amicizia e l’avventura del viaggio.
N’to Stina dopo un anno di pausa torna con una serie di brani travolgenti. La sua chitarra acustica coinvolge e cattura l’ascoltatore. La sua ironia strappa un sorriso e rallegra la giornata. “Musica Per Coppiette” è un album energico e fin dall’inizio ci presenta subito lo stile del musicista. Il primo pezzo “Mi sono rotto” è un vero e proprio sfogo verso la musica che non sempre regala soddisfazioni e l’amore. Si passa a due pezzi “Arezzo/Padova” e “Le case chiuse” in cui il tema è la disillusione amorosa. “Parità dei Sessi” e “Cazzeggiare” giocano sull’ironia. Mentre l’amore torna in modo differente rispetto ai primi brani in “Sempre gli stronzi” e “Voglio una ragazza cinese”. Si passa al tema di amicizia e viaggi in “Zurigo”.
Non mancano all’interno dell’album anche delle ballad romantiche dove N’to Stina si addolcisce e parla alla propria amata. In “Musica Per Coppiette” sono presenti anche alcuni brani in spagnolo e “Al Menos Tú Me Ama Un Poco” in versione elettrica.
Noi abbiamo deciso, com spesso facciamo, di chiedergli quali sono le sue 5 cose preferite.
1. La chitarra
Premetto subito di non essere un Jimi Hendrix o un Mark Knopfler della chitarra e che la mia tecnica è molto basilare, molti accordi ma pochissimi assoli e molto minimali. Amo questo strumento musicale… Trasmettere le proprie emozioni attraverso sei corde è una cosa stupenda! La possibilità di poter suonare qualsiasi canzone con questo strumento lo è ancora di più! Molti pomeriggi li passo con la chitarra sulle gambe davanti al PC, cercando accordi di canzoni che mi piacciono e provando a suonarle, per me è il top del relax. Penso che non riuscirei a vivere troppo a lungo senza toccare quelle sei corde.
2. blink-182
Sono sincero perché credo sia stupido indossare troppe maschere al giorno d’oggi e senza ulteriori giri di parole, confermo che i blink-182 sono la mia band preferita. Ho altre influenze musicali che vanno dal cantautorato all’hardcore-punk ma i blink per me rappresentano musicalmente il passaggio dall’adolescenza alla maturità nel miglior modo possibile. Nonostante i vari cambi di formazione della band, sono riusciti sempre a preservare quel “non prendersi troppo sul serio” a me tanto caro. Senza dubbio sono e rimangono una delle influenze che più mi ha spronato a fare musica e a scrivere testi propri.
3. Lo skate
Come per quanto riguarda la chitarra, non sono un Tony Hawk della tavola a quattro ruote. In adolescenza passavo molte giornate allo skatepark senza mai concludere nemmeno un ollie. Adesso che in teoria sono adulto, ho ricominciato a skateare e la tavola un po’ salta, anche se quell’ollie ancora non mi riesce. Anche se tuttora con i trick sono totalmente inesperto, andare in skate mi fa sentire benissimo.
Mi fa sentire libero. Mi appassiona molto vedere come gli skater professionisti riescano a salire rampe e scendere senza farsi male o vederli saltare scalinate assurde e tanto altro ancora… Penso veramente che lo skate sia qualcosa che vada aldilà del concetto di gravità umano, ed ogni giorno continua a sorprendermi sempre di più!
4. Viaggiare
C’è da dire che nell’era pre-covid, viaggiare era una cosa molto più all’ordine del giorno che in questi ultimi anni e personalmente da bambino mi ritrovavo a viaggiare molto insieme ai miei genitori. Purtroppo, è andata come è andata e molti viaggi in Europa ed all’estero che avevo in mente di fare già nel 2020, sono stati rimandati a tempo indeterminato. Tutto sommato, quando mi capita di avere abbastanza ferie dal lavoro, non perdo tempo ad organizzare un viaggio in qualche parte del mondo.
Adoro viaggiare, vedere posti nuovi e conoscere persone con storie ed abitudini diverse.
5. Il punk
Si può benissimo intendere come subcultura giovanile emersa negli Stati Uniti e nel Regno Unito a metà degli anni settanta, sia come genere musicale. Per citare il film “SLC Punk!”, chissenefrega di chi è stato ad iniziare!
Il punk per me è vita, un sentimento, che non è circoscritto solo alla musica con suoni di un certo tipo, se ce l’hai, ce l’hai dentro. Amo il punk sia stilisticamente che musicalmente e l’ascolto in ogni suo sottogenere, pure l’emo-trap, ed ascolto sia band storiche che recenti, sia internazionali che italiane e se riesco vado a pure ai concerti che sono dei veri e propri eventi per chi ama il genere. Non ho mai sentito un così forte senso di comunità sopra e sotto il palco quanto ai concerti punk, ogni volta sembra di essere in famiglia. Dagli anni ottanta fino ad oggi, c’è ancora chi dice sia morto.
Non sono d’accordo in alcun modo.