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Cosa c’è nella camera di Campi

Da venerdì 14 ottobre sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali “Bologna Sospesa” (UMA Records/Sony Music Italy), il singolo d’esordio di Andrea Campi, in arte CAMPI. Il primo capitolo musicale del giovane cantautore bolognese inizia con un brano uptempo dal gusto funky, in cui il mood felice della melodia cela sottotraccia la sensazione di incertezza che si prova davanti a un futuro senza punti di riferimento.

CAMPI riesce a descrivere un sentimento comune nella sua generazione: “Bologna Sospesa” parla infatti di ansia, di sospensione, di attesa di tempi migliori. Ma a volte è anche bello così: ballare sospesi in equilibrio sulla speranza.

Noi siamo stati a casa sua, e questo è quello che ci ha mostrato.

Appeso in stanza ho questo disegno che ho fatto da bambino.  Avrò avuto 6/7 anni e mi diedero un foglio nero con raffigurate delle grosse scarpe di pietra. 

Mi chiesero di disegnare quello che mi veniva in mente ed io ritrassi me stesso con delle grandi ali mentre cerco di sollevarmi con il sorriso addosso da quegli scarponi pesanti e volare via. Mi rappresenta molto. Anni dopo ho scritto una canzone che si chiama ‘leggera’ riprendendo il concetto di Calvino. ‘La leggerezza è planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.’

Io sono proprio così.  Ho la testa tra le nuvole e la musica mi aiuta ad evadere dalla pesantezza del mondo circostante.

Sempre da piccolissimo quando mio padre animava questo burattino per me era uno spettacolo magico.  Fagiolino è la maschera bolognese per eccellenza. Rappresenta il semplice che si ribella all’ingiusto. Si dice che non chieda altro che due cose: delle buone tagliatelle e giustizia per tutti.  Ci sono rimasto affezionato e lo tengo sempre come un bellissimo ricordo.

Per rimanere a Bologna.. So che teoricamente non si tratta di un oggetto solo ma sono due oggetti inscindibili!  Il pallone e la sciarpa della Fortitudo. Sono cresciuto in mezzo al basket, che nella mia città è lo sport di riferimento. Quando c’è il derby è una grande festa. In casa non ci sono mai stati dubbi sulla  sponda a cui appartenere.

Un oggetto a cui sono molto affezionato e che tengo di fianco al letto è questo quadro in cui ho raccolto tutti i plettri per chitarra più stravaganti, particolari e colorati che trovavo. 

L’ effetto è molto particolare e mi ricorda che la musica è un lavoro si, ma anche creatività e divertimento.

L’ultimo oggetto è un regalo. Visto che sono una persona estremamente distratta hanno creduto che l’unico modo per ricordarmi dove mettere le chiavi fosse donarmi un portachiavi a forma di jack da appendere a questo finto amplificatore della marshall.

Non so se ha funzionato fino in fondo però!