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Cosa c’è nella sala prove dei Daushasha

É uscito venerdì 10 marzo 2023 su tutte le piattaforme digitali “Pertegan“, il nuovo singolo dei Daushasha, band e collettivo veneto che spazia dalle influenze balcaniche a quelle della pizzica salentina. Questo nuovo pezzo, che si nutre di venature elettropop, è un nuovo capitolo in attesa di un disco in uscita in primavera.

Per conoscerli meglio, abbiamo deciso di andarli a trovare. Ecco cosa ci hanno mostrato!

  1. Il tamburello salentino:

Nella nostra saletta non può mancare il tamburello salentino, il motore che fa alzare il pubblico dai tavoli e dà inizio alle danze. Ritmi ipnotici ed atmosfere mediterranee.

  1. La macchina piena zeppa di strumenti:

Per preparare il live set di una folk band di 7/8 musicisti ed essere pronti ad ogni imprevisto è necessario caricare in macchina qualsiasi cosa si trovi sotto mano in sala prove e dintorni: strumenti, impianto, aste, tappeti, in ear, ripetitori di segnale wifi, cavi, strumentini bizzarri e cianfrusaglie di ogni tipo.

  1. L’home studio:

Per registrare le idee a tarda notte e preparare gli arrangiamenti dei nostri brani. In una band così numerosa è importante comporre le parti di ogni strumento con calma, provando decine di combinazioni di suoni e arrangiamenti per trovare il giusto equilibrio.

  1. Il calendario condiviso:

Nell’organizzazione delle date e dei tour estivi non può mancare il calendario condiviso in cui appuntiamo i nostri impegni. Senza di lui confermare le disponibilità diventerebbe un inferno di messaggi nel gruppo whatsapp.

  1. Il turpiloquio in dialetto veneto:

Un famoso studio ha recentemente rivelato che per mantenere la serenità e riequilibrare l’umore, sfogare le proprie emozioni negative tramite il turpiloquio è davvero un toccasana. Migliora la qualità della vita e addirittura migliora l’efficienza nel lavoro che si sta svolgendo. Ma noi che siamo cresciuti nella campagna veneta lo sapevamo già.