Fuori da venerdì 16 giugno 2023 “Non è la Rai”, il nuovo singolo di Doriah in collaborazione con Freak&Chic e Giungla Dischi. Una canzone che descrive la necessità di regredire e rifugiarsi nelle proprie istanze infantili. Un viaggio tra i sogni e le paure di chi negli anni ’90 è stato bambino: Non è la Rai, l’AIDS, la chirurgia plastica di Moira Orfei…
“Ricordo ancora i primi giorni di scuola elementare, settembre, la provincia di Agrigento, fa ancora molto caldo e le strade ormai deserte dopo l’ebrezza dell’estate appena trascorsa, l’estate del ’94, con in testa impresso ancora il rigore sbagliato da Baggio nella finale dei mondiali americani e mio zio che impennava con il vespone bianco, truccato, lungo il viale principale del nostro paese, con l’asfalto che vibra e gli irriducibili dei bar seduti a bere il caffè già dal primissimo pomeriggio. Tornavo da scuola e andavo a pranzare a casa dei miei nonni paterni, i miei zii post adolescenti, ancora non sposati, mangiavano imbambolati di fronte alla tv, sempre su Italia1. Ci ho messo anni a capire tutte le allusioni che facevano guardando quelle bellissime ragazzine che si dimenavano e cercavano di attirare l’attenzione delle telecamere, commenti rudi, primitivi, da supermercato dell’erotismo più spicciolo. La mia era una visione di Non è la Rai innocente, con una simpatia genuina da bambino di 7 anni nei confronti di quelle ragazze che sembravano così allegre, soprattutto verso Ambra ovviamente, e chissà cosa pensava uno dei matti del paese quando delirava e diceva di essere il fidanzato di Ambra, ma mi faceva molto ridere e mi risuonava tanto. Con quel matto dunque ci giocavo spesso, mi accusava di avermi prestato 1000 lire e li rivoleva indietro, a volte però lo prendevo in contropiede e prima che mi potesse fare quella scena quando lo beccavo per strada lo fermavo e gli dicevo che gli avevo prestato 2000 lire e li rivolevo assolutamente indietro. Siamo andati avanti così per anni, con lui che si incazzava puntualmente. Da grande ho capito quanto fosse tutto così sbagliato, le ragazzine di Non è la Rai non stavano bene, erano carne da macello, e io sono cresciuto pensando che fosse tutto così normale, anche il circo Orfei in televisione con le bestie feroci o quella terribile pubblicità dell’aids con i tipi contornati da un’aura viola. Da grande ho voluto dargli un senso diverso, perdendomi in tutti questi ricordi vaghi e immaginandomi che in qualche modo questa colpa si potesse espiare scrivendo una canzone.”
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Registrato all’home studio di Federico Doria e il Freak Studio (Bologna) di Stefano Maggiore aka Keen.
Prodotto da Federico Doria e Stefano Maggiore.
Missato da Stefano Maggiore presso il Freak Studio.
Masterizzato da Francesco Brini presso lo Spectrum Mastering (Bologna).
Federico Doria: voci, chitarre, basso elettrico, synth, programmazione drum
Stefano Maggiore: synth, programmazione drum
Cover foto di Stefano Maggiore
BIO:
Doriah, all’anagrafe Federico Doria, è un cantautore siciliano, bolognese d’adozione, classe 1987, già attivo dalla fine degli anni Zero con il moniker El Señor Pablo. È stato vincitore di Italia Wave Sicilia nel 2015, anno in cui ha pubblicato l’EP interamente in siciliano “Comu si nun t’havissu vistu mai”; fa inoltre parte insieme a Luca Minelli del duo Gente Vergine, con cui ha pubblicato nel 2021 il singolo “Bologna Batticuore”. Definisce se stesso come “il gesto apotropaico che faresti se un dio ti dicesse che il senso della vita è che la vita non ha senso”. Sospese tra cantautorato classico e (post)post-moderno, le sue canzoni, spesso dissacranti e surreali, sanno anche essere insospettabilmente romantiche e, a loro modo, indubbiamente “pop”. Immerse in un mare fluttuante di sintetizzatori, oscillando tra riferimenti più disparati (da Lucio Dalla ai CCCP, dalla trap alla techno commerciale anni ’90) e in costante bilico tra iconografia e iconoclastia (da Hemingway a Sartre, da Maradona a Gesù Cristo, da PornHub a Non è la Rai).
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