Categorie
Internazionale

Le tre cose che i Six Impossible Things rimpiangono dei loro Twenties

Twenty Something è il nuovo singolo dei Six Impossible Things che anticipa l’uscita dell’EP The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living, in arrivo a settembre. La canzone, scritta dal chitarrista e cantante Lorenzo Di Girolamo, è stata intesa come una lettera d’addio ai propri vent’anni, ora che l’artista si accinge a entrare nel decennio successivo della propria vita. Abbiamo voluto ripercorrere con lui gli ultimi dieci anni della sua vita chiedendogli di dirci tre che cose che rimpiange di aver fatto nei suoi Twenties e tre cose che rimpiangerà appena conclusi i Twenties.

Le tre cose che rimpiango dei miei Twenties

1. Il fatto di essermi enormemente concentrato sul punto di arrivo, piuttosto che godermi il percorso. Sembra che porsi degli obiettivi sia parte integrante dell’essere membro della moderna società occidentale. Penso che, consapevoli o meno, tutti siamo un po’ condizionati da questa cosa. Io in particolare sento di aver dedicato del gran tempo a pensare a dove sarei voluto arrivare, piuttosto che sedermi comodo e assaporare il viaggio. 

2. La mia irruenza, l’affrontare ogni cosa come se fosse l’ultima. Da un lato mi ha permesso di godermi di più alcuni momenti, dall’altro mi ha fatto perdere un sacco di tempo e di energie. Sono una persona molto ansiosa e non sono molto bravo a controllare le mie reazioni: questa cosa a tratti ha influito negativamente sulle persone che ho attorno e, di riflesso, anche su me stesso. Ho capito che il grosso delle cose che ci capitano non sono questioni di vita o di morte, e perderci la testa non ne vale la pena, perché guardandole in prospettiva tra qualche anno non ti sembreranno più i macigni che ti sembravano quando le stavi affrontando.  

3. L’ultima è sicuramente il fatto di non aver provato a rischiare di più. Non sono mai abbastanza i freni che ti togli. Ogni volta che qualcosa ti passa per la testa cerca di farla, soprattutto se hai 20 anni. 

Le tre cose che mi mancheranno dei miei Twenties.

1. Sono sempre stato un grande appassionato di pallacanestro, e so che con il passare degli anni sarà difficile continuare a giocare, soprattutto a livello agonistico. Il basket mi ha accompagnato fin da quando frequentavo le scuole medie e il pensiero di arrivare a un momento in cui non potrò più giocare in una squadra perché i limiti fisici iniziano a farsi sentire mi rende triste. Il lato positivo è che nessuno ti può impedire di andare a fare due tiri al campetto di fianco a casa, quindi potrò continuare a coltivare questa buona abitudine. 

2. La parte più bella dei tuoi twenties dal mio punto di vista è quella di scoprire cose nuove. In questi dieci anni per me si è trattato di iniziare l’università, cambiare una manciata di lavori diversi, suonare per la prima volta con band che stavano fuori dalla mia cerchia di amici e dalla mia provincia. Queste e tante altre cose in questi anni sono state per me avvolte da un’aura romantica e dal fascino della prima volta. Quel tipo di sensazione so che probabilmente non potrò viverla più, se si parla di queste cose in particolare. 

3. Mi gioco quest’ultimo punto dicendo che la prima sensazione che ho provato quando ho letto questa domanda è stata di paura. La verità è che non voglio che le cose belle che ho fatto a vent’anni mi mancheranno entrando nei trenta, semplicemente perché non voglio smettere di farle.