Fuori dal 11 aprile “Rebirth”, la nuova produzione di fahbro. Melodie delicate da ambient music che sanno cullare l’ascoltatore e portarlo alla ricerca di se, della propria rinascita. Un brano strumentale che sa però tenere alta l’attenzione dell’ascoltatore dall’inizio alla fine. “Rebirth” è sperimentazione allo stato puro. Si mescolano suoni elettronici a strumenti classici creando un’esperienza fuori dal comune, coinvolgente ma soprattutto emozionante.
“Rebirth è un progetto artistico nato dall’esigenza di sperimentare fuori dal seminato e dalle mie solite produzioni. Articolando il brano con musicisti che potessero contribuire al lavoro con il loro punto di vista e il loro talento
Noi volevamo conoscerlo meglio, e per per farlo gli abbiamo chiesto quali fossero le sue cinque cose preferite, ed ecco com’è andata.
Le 5 cose di fahbro:
1- La neve.
Sono cresciuto in un piccolo paese di montagna, Campobasso, capoluogo di una regione minuscola, il Molise. Quando ero piccolo la neve significava chiusura delle scuole, slittino, discese, e forse per questo mi è rimasta sempre nel cuore. Ora da adulto, ne apprezzo anche la sua funzione catartica. Il suo candore che ripulisce l’ambiente e il suo intrinseco silenzio che filtra i rumori, affievolendo quelli della città e enfatizzando quelli della natura.
Per me è sinonimo di divertimento e introspezione.
2-Il basket.
Ci sono persone che nascono con la palla da calcio tra i piedi, io invece sono nato con la palla a spicchi tra le mani. Basta dire che da quando avevo 6-7 anni fino ai 27 circa, sono stato sempre sul parquet. Con il mio passato da giocatore semi-pro (ho giocato in c2), il fuoco e l’adrenalina di questo sport vive dentro di me.
Oggi, da spettatore, sono un fan sfegatato della Virtus Bologna e dell’NBA in generale, e sento lo stesso ardore di sempre. Citando un famoso film, “He Got Game” di Spike Lee, il basket per me “è come poesia in movimento”.
3- Bici
Da anni ormai sono passato alla “commuter bike” per recarmi al lavoro. Il tragitto che mi separa da casa a lavoro è un momento di libertà. Un momento che dedico a me stesso solamente. Sono 20km, tra andata e ritorno, in cui posso indossare le cuffie e sentire musica o podcast, pedalare nel traffico cittadino sentendo il vento in faccia, fare una chiamata con un amic* o semplicemente pedalare.
La bici per me rappresenta questo momento personale, ed è impagabile in un’epoca in cui svolgiamo tutto frettolosamente.
E’ un momento di decompressione che per me è vitale, e oltretutto faccio anche del bene al pianeta. Quindi vi consiglio, ove possibile, di passare alla commuter.
4-La meditazione.
Oggi non potrei fare a meno di meditare. Per me è diventato un atto necessario, come il respirare. Svegliarmi al mattino presto e raccogliere energie, focalizzare il respiro e calmare la mente, è parte della mia routine Un momento di analisi e testimonianza senza giudizio, un modo per prendere consapevolezza e ricaricarsi. Da quando ho iniziato a praticarla, quasi 20 anni fa, ad ora, sono riuscito a limare molti dei difetti che impedivano di evolvere come essere umano.
Per me è un’ispirazione, uno sfogo, come una seduta da un buon psicologo.
5-Libri, Vinili e Film.
So che non sono una cosa preferita ma ben tre. Hanno per me la stessa importanza. Rappresentano intrattenimento, ma soprattutto educazione, infatti c’è un perfetto termine anglofono che racchiude cosa significhino per me queste 3 forme artistiche e cioè EDUTAINMENT. È un neologismo abbastanza recente, risalente al 1970 circa, per far comprendere come fosse possibile usare l’intrattenimento per veicolare l’apprendimento. Ma così entriamo in un ambito filosofico troppo ampio. Dico solo che per me leggere un libro, ascoltare un buon album, e vedere un film possono avere lo stesso valore formativo.