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Le 5 cose preferite di Luca Salmaso

“Ossa” è il nuovo singolo di Luca Salmaso, cantautore brianzolo dalle sonorità dark acustic. “Ossa” anticipa la pubblicazione del nuovo disco “Draghi fama e fango”, che si preannuncia come un concept album che parla di un nuovo inizio dopo lo zero, attraverso storie vissute personalmente e da persone vicine in questi anni post covid.

Noi gli abbiamo chiesto di raccontarsi attraverso le sue 5 cose preferite!

LA CUCINA

Amo cucinare, amo andare a mangiare in ristoranti particolari e non, dalle trattorie dei camionisti ai ristoranti stellati e amo la cucina in generale di tutto il mondo, la cucina è un po’ il cuore della casa, la sacralità della tavola e la ricchezza di significati antropologici dell’alimentazione ne ha fatto un luogo di intensa vita sociale e comunitaria, il camino nelle case di campagna era sempre il centro della vita familiare: ci si scaldava, si cucinava, si recitava il rosario, si parlava, si ascoltavano le storie dei nonni, insomma la cucina è tanto per me, è convivialità, è come dice Borghese un atto d’amore.

I VIAGGI

Il viaggio di per se è una cosa che ha sempre fatto parte della mia vita, ho avuto una vita “rock’n’roll” e fin da bambino sono stato fortunato ad avere dei genitori che non si sono mai stazionati su un luogo ma hanno sempre voluto vedere posti nuovi e scoprire, ho avuto l’opportunità di viaggiare molto per piacere ed a volte l’obbligo per lavoro ma sempre con quel ansia buona del viaggio e la voglia di vivere il luogo in cui mi trovavo e scoprire le abitudini e comportamenti del luogo.

LA MUSICA

Si è banale e scontato per un musicista ma non potrei viverne senza, anch’essa ha sempre fatto parte della mia vita sin da bambino, qualsiasi cosa faccio ha sempre un sottofondo ed una colonna sonora, è una delle 5 cose che riesce ancora ad emozionarmi e farmi venire la pelle d’oca.

FARE E DISFARE

Non riesco mai a stare fermo, devo sempre fare qualcosa, dormire la reputo una perdita di tempo e ne avrò tanto per farlo, “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita” diceva Confucio ed io nel momento in cui sento il peso del “lavoro” cambio.

I RIBELLI EDUCATI

Non quelli che accompagnavano Celentano “anche se non mi dispiacciono” ma i ribelli, gli anticonformisti, coloro che vogliono cambiare le cose e non si accontentano, i matti che vedono le cose come vogliono loro fregandosene dei giudizi altrui, chi coltiva la propria personalità, a chi le proprie tradizioni, le origini, le usanze, i costumi e la cultura, le valorizza per costruire il futuro, chi vive non semplicemente per il fatto che sta respirando “citando Neruda”, tutto questo con il massimo rispetto per chi la pensa in maniera differente che forse è questo il vero fulcro della ribellione.