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Comunicato stampa

La fragilità e la forza: tutti i dualismi del nuovo disco dei May Gray

“Fragili”, il nuovo album dei May Gray, rappresenta un ritorno per la band, che riesce a coniugare energia rock e introspezione in modo molto soddisfacente. L’album, prodotto da Marco Bertoni, è un viaggio attraverso le emozioni umane, mettendo in luce la fragilità non come una debolezza, ma come una forza da abbracciare.

L’introduzione, “Fragili (Intro)”, è un’apertura suggestiva che stabilisce immediatamente il tono emotivo dell’album. La transizione a “Respirare” è fluida e naturale, con la band che dimostra una padronanza tecnica e un’intensità emotiva notevoli. Le linee di basso di Paolo Rossi si intrecciano con le chitarre di Sanny Tripoli, creando una base solida su cui si poggia una voce potente e carismatica.

Il primo singolo, “(Ho Rotto Le) Catene”, è una manifestazione di rabbia e liberazione. Il brano cattura l’energia repressa durante il lockdown, trasformandola in una dichiarazione di indipendenza e rinascita. Le percussioni di Davide Greppi aggiungono una dinamica pulsante che spinge il brano in avanti, rendendolo irresistibile.

“Qui, Resta Qui” offre un contrasto interessante con il resto dell’album. La fragilità e l’incertezza sono al centro di questa traccia, con Sara Zacchi che presta la sua voce per creare un duetto toccante. Le armonie vocali e l’arrangiamento minimalista creano un’atmosfera intima e riflessiva, dimostrando la capacità dei May Gray di muoversi agilmente tra diversi registri emotivi.

Chiudendo con “Adesso o Mai Più”, l’album lascia l’ascoltatore con un senso di completezza e accettazione. Questo brano riassume il viaggio emotivo dell’album, celebrando la vulnerabilità come parte integrante della forza umana. “Fragili” è un’opera che colpisce per la sua sincerità e profondità, un tributo alla condizione umana che i May Gray hanno saputo raccontare con maestria e passione.