Fuori dal 26 giugno “Ideale Astratto”, il primo singolo di Akhila pubblicato sotto l’etichetta Saint Louis Music Production. La cantautrice gioca con melodie differenti: riprende sonorità tradizionali indiane e le mescola con quelle occidentali. Il risultato è un brano indie pop che sa differenziarsi dalla massa.
“Ideale Astratto” sono le aspettative che abbiamo nei confronti di una situazione o una persona. Il brano mette un po’ a confronto i nostri desideri con la paura che non sia così. Akhila mette il musica quel momento tra fantasia e realtà, quando ancora non sappiamo bene come andrà a finire.
Conoscere culture diverse
Sono cresciuta in una famiglia multiculturale, da papà indiano e da mamma italiana: questo mi ha permesso di interagire fin da piccola con tradizioni, usi e costumi diversi. Non nascondo il desiderio di viaggiare il più possibile per conoscere a fondo le unicità di ciascun paese. La mia passione per questo tema mi ha portato a scrivere la tesi di laurea in sociologia sulla costruzione identitaria nelle seconde generazioni in Italia, concentrandomi sui figli di “coppia mista”, ovvero nati da genitori di nazionalità diversa, esaminando le difficoltà che affrontano nella loro crescita, sia all’interno del nucleo familiare che nella società.
Scrivere poesie e racconti
Il mio diario del liceo è pieno di piccole poesie, che scrivevo quando mi annoiavo (infatti ne è pieno ahah). Ricordo ancora di aver preso un brutto voto al mio primo tema di italiano perché lo scrissi in forma poetica anziché nella forma di un tema. La passione per la scrittura mi accompagna sin da bambina: mi divertivo a scrivere brevi racconti fantasy e a undici anni vinsi un concorso di poesia.
Comporre
Spesso mi siedo al pianoforte e inizio a comporre: penso sia la mia cosa preferita in assoluto e la considero una forma di meditazione e di connessione con me stessa. Mi rivedo molto in un brano di Sampha, “No One Knows Me Like the Piano”, perché il pianoforte di casa è come un amico a cui confido ogni segreto e dettaglio della mia vita.
I vecchi CD
A casa mia è pieno di cd di musica classica indiana. Mi piace svegliarmi ascoltando un raga (una composizione basata su una specifica serie di note), o farlo la sera quando ho meno tempo. Adoro i cd perché contengono versioni limitate e preziose di performance o composizioni che non si trovano nei digital stores. Un disco che amo particolarmente è “Call of the Valley” di Pt. Shivkumar Sharma, Brij Bhushan Kabra e Hariprasad Chaurasia, pubblicato nel 1968.
Le strade la notte
Se c’è qualcosa che amo e che farei sempre, è fare lunghi viaggi di notte: un’immagine che ho ancora impressa sono le strade della California e dell’Arizona di notte, immerse in un cielo scuro di stelle, tra la natura selvatica e desertica e l’Oceano Pacifico. Con i Beach House in sottofondo poi, era magia.