E’ fuori il videoclip di “Quanti di spazio”, singolo uscito online il 30 agosto 2024. Il videoclip, realizzato da Maurizio Del Piccolo, già regista di altri videoclip di Gilberto (“Film”, “Non è un Paese per Jovanotti”, “C’è un’altra Terra”, e il corto “Come fare un make up da paura”), è stato girato presso Studio37, studio di posa di Rubano (PD). Laura compare nel limbo bianco, a rappresentare il viaggio nel buco bianco, Gilberto intento nell’assolo di tastiera, e i coristi. Per i più cinefili, c’è un omaggio alla Guida Galattica per Autostoppisti, e una citazione nascosta a Futurama.
Per tale occasione abbiamo deciso di farci raccontare il singolo da poco uscito!
Benvenuto Gilberto! Abbiamo colto al volo la possibilità d’intervistarti ed eccoci qui, partiamo subito parlando del tuo ultimo singolo come in una sorta di viaggio a ritroso, raccontaci un po’ la storia di “Quanti di spazio”.
“Quanti di spazio” è nata leggendo “Buchi bianchi” di Carlo Rovelli, ma la mia è una canzone di fantascienza, anzi di fantasia; ho immaginato che Laura, il nostro soprano, facesse un viaggio nel futuro nel 2084, poi nel 2104 e infine nel 3004, per raccontarci come saremo. La melodia è nata sopra il giro armonico, che volevo particolarmente suggestivo. Credo sia LA canzone più “gilbertesca”, penso che per un po’ non riuscirò a spingermi oltre. E sapere che pure Carlo Rovelli in persona ha gradito, scrivendomi via mail, beh… Credo che potrò morire soddisfatto!
Non tutti scrivono canzoni ispirandosi a personaggi dotti e di spicco, cosa ne pensi dell’attuale panorama musicale Italiano? Intravedi qualità o solamente musica commerciale poco degna di nota?
È banale dirlo, ma la musica di qualità è tutta intorno a noi. Basta volerla cercare. L’algoritmo di YouTube funziona benissimo, rispetto a quello di altre piattaforme. La cosa importante, come ho letto da qualche parte, sarebbe smettere di contrapporre “underground” e “mainstream”. Io abolirei l’aggettivo “emergente”. Smettere di valutare una proposta in base ai numeri. Vale anche per i famosi, eh. Non è che se uno ha successo vada schifato per forza. Ci vuole la maturità di non considerare più la musica come faccenda da teenager. Se si smettesse di rincorrere il giovanilismo a tutti i costi, magari qualcosa di più interessante spiccherebbe prima.
Detto ciò, parteciperesti mai ad un talent con la speranza di diffondere arte e bellezza a più persone possibili? O ti ritieni più un’artista per “pochi”?
A parte che ho 37 anni, e come dicevo prima, il mercato vuole adolescenti con gli occhioni dolci e le frangette, da tritare e poi buttare via. Se si lasciasse perdere il giovanilismo a tutti i costi, che già a 19 anni non sopportavo, potrei anche pensarci ai talent, ma la vedo improbabile. Poi, “pochi”… valutiamo quanto pochi! L’importante è che chi vuole entrare nel mio mondo, ci stia bene. Non voglio consumatori da sfruttare, voglio persone che mantengano vivo il proprio bambino interiore.
Chi sono “i Complici”?
Sono tutti coloro che gravitano attorno al mio progetto: il soprano Laura Presazzi, il chitarrista Trizio, con cui facciamo trio. Ma poi anche il rapper Hot Ice, e i vari cantanti ed attori, registi e anche i fonici che stanno contribuendo a realizzare il primo spettacolo dell’Associazione Culturale I Complici: “1527 – Roma è sicura”.
Alle spalle hai una gran bella discografia con un gran numero di dischi già pubblicati, cos’è cambiato da quando hai cominciato ad oggi (come ti senti cambiato?)
Mi sento più consapevole dei miei limiti e delle mie capacità. Per questo canto sempre meno, e mi concentro di più a scrivere i brani, valorizzando altri cantanti. “Quanti di spazio” serve anche a questo: nel videoclip vedrete diversi Complici all’opera. Inoltre, ho trovato forse finalmente la formula giusta per esprimere la mia visione, cioè attraverso il teatro. Avevo sempre vagheggiato questa unione di stili opposti, un intero che contenesse le contraddizioni, ma una carriera da cantautore o con la band non avrebbe mai funzionato. Ora riscontro l’entusiasmo tra attori e cantanti nel preparare questo spettacolo, una situazione di cooperazione spontanea che con le band non avevo mai vissuto. Un motivo ci sarà!
Lasciamo spazio adesso ai ringraziamenti, questo spazio lo dedichiamo a te, ringrazia pure chi vuoi e se vuoi lasciarci un messaggio, segno, del tuo passaggio fai pure! Noi ti ringraziamo per la preziosa disponibilità!
Ringrazio voi per questo spazio, e tutti i Complici, che stanno contribuendo a realizzare un grande spettacolo, di cui “Quanti di spazio” non c’entra, ma è una canzone che mostra le loro capacità interpretative! Che dirvi… che in futuro la California perderà il suo primato economico, e Cartura diventerà una metropoli!