É uscito venerdì 20 settembre 2024 il nuovo singolo di Marcello Gori, in distribuzione Believe Music Italy. “Troppi (ok boomer)”, questo il titolo del nuovo brano, non è una semplice canzone, è un inno social-generazionale, liberatorio e graffiante, dedicato a tutti i possibili “boomer” alle prese con il mondo di oggi, fra responsabilità e voglia di evadere, iper-competitività e social network, apocalissi nucleari e problemi psicologici. Retta da una ritmica martellante di basso e pianoforte, e costruita su una struttura modulare in cui a ogni sezione corrisponde una sfumatura diversa, “Troppi (ok boomer)” cerca un punto di equilibrio fra la profondità della musica d’autore e la memorabilità di una canzone pop; e così facendo racconta dell’alienazione in cui tutti siamo immersi, non avendo ancora compreso, della maggior parte delle cose del mondo, se ci ripugnano o ci affascinano.
“Troppi (ok boomer)” è anche il primo singolo che anticipa il secondo album di Marcello Gori, “Panorama umano“. Alla canzone si accompagna un videoclip girato dagli studenti della Civica Scuola di Cinema “Luchino Visconti” di Milano, per la regia di Gabriele Redaelli.
Noi per conoscerlo meglio ci siamo fatti invitare a casa sua, ed ecco cosa ci ha mostrato.
- Rudy
Questo bellissimo cavallo, di nome Rudy, creazione di @lizarendinacreations, mi è stato regalato per i miei 30 anni da una carissima amica, e mi ha accompagnato per molto tempo (insieme al suo bellissimo pianoforte) nelle date di “Mi sono perso a Milano”; è pure comparso sulla copertina del disco dopo un indimenticabile shooting in Piazza Duomo. E poi si chiama esattamente come il cane che avrei adottato undici anni dopo… Quando si dice il destino!
2. La tazza dei Chicago Bulls
Chi mi conosce sa della mia scarsa propensione a buttare vecchi oggetti, ma chi non ha mai fatto colazione insieme a me a casa mia non sa che ancora oggi, a Genova, uso questa tazza dei Chicago Bulls, ormai preistorica, visto che è stata comprata forse ai tempi del primo three-peat… Oggi è talmente carica di valore affettivo che mia moglie praticamente si rifiuta di toccarla per paura di fare qualche danno.
3. Il mio primo portafoglio (Paris)
Questo feticcio viene direttamente da una bancarella piazzata su un marciapiede qualsiasi della capitale parigina nel 1989, ed è il mio primo portafoglio: all’epoca ci finivano i soldini dei denti persi e qualche sporadica mancetta. Vive ancora nel cassetto del mio comodino dove assolve ancora il ruolo di nascondiglio dei (pochi) risparmi. Eroico!
4. La pigna
La pigna portafortuna l’ho comprata in Sicilia durante il viaggio di nozze, da un artigiano di Santo Stefano di Camastra il cui unico difetto era la passione per la futura premier. Per il resto, l’ora trascorsa nella sua bottega resta uno dei più bei ricordi di un viaggio meraviglioso: tre settimane senza nemmeno un pensiero brutto, immersi nella più incredibile bellezza.
5. Amor / Roma
Questo bellissimo oggetto, fatto con vecchie lettere da tipografo, è stato acquistato nei vicoli di Napoli (forse il luogo più fantasioso al mondo) da un artigiano il cui nonno possedeva una tipografia. Per la precisione, ci raccontava che questo specifico fu fatto da suo figlio, e lui da buon napoletano non aveva apprezzato l’apparente scritta “Roma”; il figlio però gli aveva ribattuto dicendo che lui non aveva affatto scritto “Roma”, ma “Amor”! E come dargli torto?