Torna dopo più di tre anni di assenza il progetto di Hesanobody, alter ego musicale di Gaetano Dino Chirico, che da anni si muove nella scena underground, trascendendo i canoni imposti dall’indie italiano e dagli algoritmi, e vantando collaborazioni con nomi del calibro di PLASTICA, Fugazza e Suorcristona (produttori per Mahmood, GINEVRA, NAVA, Noemi) e Federico Ferrandina (compositore di colonne sonore, accreditato in ‘Dallas Buyers Club’ e altri show tv di enorme successo quali ‘The Big Bang Theory’ e ‘The Night Of’).
“Saints“, questo il titolo del nuovo singolo in uscita mercoledì 15 gennaio 2025 (in distribuzione Believe Music Italy), è il primo e definitivo capitolo che ci avvicinerà alla pubblicazione di un nuovo disco, un flusso coscienza, un patchwork di esperienze reali, bugie, suggestioni della notte e aspirazioni. “Saints” in particolare è una finestra sulla nostalgia, un tentativo di razionalizzare eventi che non possono essere incasellati nella logica, ma solo metabolizzati e accettati. È la narrazione del sogno che l’ha generata, un sogno che porta con sé un invito a proseguire nel cammino, nonostante lo spaesamento dettato dal trovarsi in un luogo che pensavi di conoscere, ma che, dopo tanto tempo, è diventato estraneo.
Non c’è modo migliore di conoscere qualcuno, che vedere camera sua, ed ecco cosa ci ha mostrato Hesanobody.
Stem Player:
Sono uno di quei pazzi che hanno speso più soldi del dovuto per questo giocattolino. Ci casco quasi sempre con Yeezy. Mi aspettavo di utilizzarlo sporadicamente, ma ero comunque attratto da questo oggetto che prometteva una rivoluzione. Passata l’euforia dei primissimi giorni, ovviamente l’ho utilizzato ancor meno di quanto preventivato. Resta fermo lì sul mio comodino, elegante nel suo minimalismo, come (a volte inefficace) monito per gli acquisti compulsivi.
Cartello stradale:
Apparentemente senza senso e forse anche illegale, questo cartello stradale in cirillico è in realtà un finto cartello stradale in cirillico proveniente da un finto paese dell’Europa dell’est, creato come prop scenografico per “Avengers: Age of Ultron”. Era l’inizio del 2014, e mentre cercavo casa a Milano con mia madre, ci siamo ritrovati senza grossi preparativi in Valle d’Aosta per sbirciare l’ultimo giorno di riprese del film.
Lasciato indietro dalla troupe, è diventato il mio souvenir. Per anni ha decorato la porta della mia stanza e oggi resiste nella nuova casa, nonostante le perplessità di chi lo vede per la prima volta.
Foto da Rough Trade:
Oh, what a cliché. Un po’ commedia romantica di serie Z, un po’ ‘The Last of Us’. Primo viaggio a Londra con la mia ragazza, febbraio 2023, 91 Brick Lane. Ci separiamo per un po’: lei per visitare un negozio di vestiti vintage, io mi immergo in quel paese delle meraviglie che risponde al nome di Rough Trade East. Dopo aver perso il senso del tempo, la mole di input audiovisivi dissolve dalla mia testa la lista di dischi che avrei voluto recuperare. Il provvidenziale arrivo di Carmen diventa una valida scusa per tornare alla realtà ed immortalare il momento.
Kodama:
‘La Principessa Mononoke’ è uno dei miei film del cuore e in realtà questi sono solo due di una decina di spiritelli sparpagliati, in maniera abbastanza “subliminale”, nella mia stanza. Secondo la tradizione giapponese abitano gli alberi e portano buon auspicio. Non credo nella fortuna, ma credo nello Studio Ghibli. In più sono fosforescenti e nel buio della notte aiutano a non sbattere contro mobili vari ed eventuali.
Chitarra:
Me l’ha lasciata il mio amico Giovanni un paio di anni fa. Era il mio coinquilino durante l’ultimo anno di Writing & Production al CPM ed è una delle persone più pure che io abbia mai conosciuto.
Oggi vive in India, dove ha deciso di dedicare sé stesso a un progetto incredibile: permettere a circa 200 bambini di frequentare una piccola scuola vicino Pushkar, nel Rajasthan. Questa chitarra è diventata in qualche modo un simbolo del nostro legame e di vicinanza.