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The Seer ci racconta il suo EP d’esordio, traccia per traccia

The Seer presenta il suo EP d’esordio, intitolato Box Memories per l’etichetta Tilt Music Productions. L’artista reggino ma di stanza a Bologna condensa in cinque brani un repertorio sfaccettato e sfuggente alle categorizzazioni: nelle tracce dell’EP troviamo infatti influenze disparate che spaziano dal rock alternativo alla musica pop ed elettronica, formando canzoni che sono di volta in volta ballabili o energiche o riflessive.

Ecco cosa The Seer ci ha raccontato a proposito di ogni traccia!

The City Is Mine

È una descrizione nel mio primo anno a Bologna. Dall’entusiasmo iniziale alla solitudine della città deserta durante il covid, ho affrontato sfide inaspettate: le strade deserte durante il lockdown sono diventate la metafora della mia solitudine e della mia determinazione a trovare il mio posto. Il sound, ispirato a band come Arctic Monkeys e Tame Impala, è un mix di chitarre graffianti e melodie catchy, che riflette la voglia di ribellarmi e affermarmi.

Andinian Echoes 

È un viaggio introspettivo ispirato alla catena montuosa delle Ande. Gli ‘echi andini’ sono i ricordi di un periodo buio, in cui dubbi e paure mi hanno accompagnato lungo il cammino. La strofa riflette la solitudine e la fatica di affrontare l’ignoto. Il ritornello invece è un grido di ribellione, una presa di coscienza della mia forza interiore. Nonostante le difficoltà, il finale descrive la determinazione per superare gli ostacoli e raggiungere la vetta, simbolo di rinascita e di speranza. Ricordo di aver iniziato a scrivere questa canzone nel 2018. La strofa, più intima, è nata per prima, ma poi l’ho lasciata incompleta. Solo più tardi ho trovato l’ispirazione giusta per completare il brano con un ritornello più grintoso, che contrasta con la prima parte e rappresenta la mia voglia di superare i limiti e costruire un futuro migliore.

Saturday Night 

È una canzone scritta appositamente per parlare dell’atmosfera e della frenesia che può animare un qualsiasi sabato, ispirata dalle mie esperienze personali. Volevo esprimere quanto sia  importante l’amicizia e il fatto di godersi appieno ogni attimo del tempo trascorso insieme, in quanto tutto ciò si può trasformare in qualcosa di magico. Si può dire che questo è il brano di rottura dell’EP: le influenze iniziali di Red Hot Chili Peppers e Jamiroquai hanno lasciato spazio a sonorità più elettroniche, ispirate da un synth presente nella seconda strofa. Insieme a Matteo Cardillo, produttore del brano, abbiamo deciso di valorizzare quest’elemento creando un brano che si discosta dalle altre tracce e offre un’esperienza sonora completamente nuova.

Casa Libera 

Questa canzone la incominciai a scrivere nel 2019 mentre stavo facendo i bagagli per lasciare la casa in cui ho trascorso quasi trent’anni. Il testo è un omaggio alla mia famiglia, al luogo in cui sono cresciuto e alle emozioni contrastanti di quel momento. All’inizio scrissi una prima versione con la chitarra acustica con il testo in inglese, in seguito grazie alla collaborazione con Gabriele Quaranta abbiamo deciso di dare nuova vita a questa canzone, trasformandola in un brano indie pop in italiano più moderno con l’aggiunta di tastiere e sonorità elettroniche.

Five Brave Souls

La traccia che chiude l’EP parla di una vicenda che mi colpì completamente: descrive la storia di coraggio e mistero ambientata a Reggio Calabria alla fine degli anni ‘60, questi cinque giovani coraggiosi anarchici affrontano una serie di eventi tra cui omicidi misteriosi e la corruzione della classe politica al potere. Nonostante i loro sforzi nella ricerca della verità, alla fine faranno una scoperta che segnerà il loro destino e tutti ciò che è stato raccolto andrà perduto in quanto insabbiato. Dal punto di vista musicale ho cercato di dare un’impronta rock con venature alternative e blues, ispirato in parte ai Pink Floyd e anche ai Radiohead per quanto riguarda le parti più cupe.