Fuori il 16 dicembre l’ultimo brano dell’eclettico Marvo Md. Il titolo, “We Choose To Go To The Moon”, già di per sé evocativo, richiama a gran voce il famoso discorso di Kennedy tenuto a Houston nel 1962; uno di quei discorsi che sono rimasti certamente nella storia.
L’idea parte dal desiderio di mettere in musica un campionamento parlato, e quale voce migliore se non quella di un presidente USA nel bel mezzo di un discorso motivazionale?
Il brano nasce proprio sulle orme del parlato, difatti Marvo ha iniziato a comporre l’armonia solo dopo aver scelto il suddetto campionamento, il ché rende tutto ancor più speciale, aggiungendo per altro che il brano è nato e finito in nemmeno due giorni; armonia, ritmo e melodie sono venute fluide ed istintive.
Questo brano rappresenta un ulteriore passo in avanti rispetto allo storico dell’artista, che così decide di sperimentare e divertirsi al tempo stesso, creando un mood, un concept, un’immagine attraverso le note.
Marvo Md non è soltanto l’alter ego musicale di Marco Lombardi, come Peter Parker non è solo l’alter ego di Spiderman. Il mondo Marvel è fatto di supereroi che nella vita di tutti i giorni sono uomini normali, con problemi personali, emozioni, battaglie quotidiane, questo è il mondo di Marvo, un uomo normale ma anche un po’ speciale, che intreccia varie fasi musicali e rende moderne anche sonorità passate. Marvo si rivolge a tutte le persone empatiche e introverse, attraverso i suoi brani il compositore vuole far capire loro che si può comunicare in qualche modo, che non bisogna tenersi tutto dentro. Quando suona, Marvo ti prende per mano e ti trascina nel suo mondo, ti contagia, è straniante, ti pervade di stupore. Il mondo di Marvo lotta per noi, con le sue atmosfere elettroniche – come in un fantasy game.
MARCO LOMBARDI – Classe 1986, amante della musica in generale, ma con la frenesia di scoprire sempre cose nuove. Questo l’ha portato ad approcciarsi a più strumenti (pianoforte, tromba, armonica, tra gli altri). Marco è un ragazzo che ha sempre divorato musica: dal sound black al rock, dal pop al cantautorato impegnato italiano. Tutta questa musica l’ha portato in un’altra direzione, forse mai l’avrebbe detto, ma alla fine è riuscito a tirare fuori delle sonorità nuove, fresche, ma inconsce.