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Cosa c’è a “Casa Dalì”, lo studio di registrazione di Loris Dalì

Esce su tutte le piattaforme digitali venerdì 4 ottobre 2024 “CASA Dalì”, il nuovo EP del cantautore abruzzese Loris Dalì e già anticipato dal singolo “Se citofoni scendo”. Impregnato di leggerezza e della semplice poesia della quotidianità, “CASA Dalì” è un disco completamente analogico, fatto in casa e registrato a mano dallo stesso artista che definisce se stesso come “un cantautore stagionale”. 

Proprio per questo motivo, abbiamo chiesto a Loris di accompagnarci alla scoperta del suo studio di registrazione casalingo da cui il suo nuovo disco prende il titolo: “Casa Dalì”. Ecco cosa ci ha mostrato:

CASADALI

Casa Dalì è un luogo in cui si creano progetti fatti in casa da idee fatte a mano ed è entrata nel disco come un musicista. Abbiamo usato solo strumenti ed oggetti fisici, quindi nessuna aggiunta digitale, cercando per ogni registrazione la stanza e la posizione con il giusto suono. È capitato di registrare con le finestre aperte, infatti in SUPERMERCATO si sente il fischio del Freccia Rossa che passa non lontano e accompagna l’intro di djembè di Giorgio, mentre le cicale fanno da sottofondo alla mia voce di ACCENTO, si possono percepire bene nel lungo stop della seconda strofa. Nella intro di SE CITOFONI SCENDO Branko, il nostro cane, guaisce a tono con gli accordi di pianoforte. Capita di interrompere una take perché suona il citofono, ma a volte certi suoni sembrano suonati dalla casa ed arricchiscono l’ambiente sonoro delle canzoni.

PIANOFORTE

Nel salone c’è un pianoforte verticale scordato o, meglio, accordato male. È in una tonalità diversa ed alcuni tasti sono ulteriormente calanti, ma ha un suono molto bello e lo volevamo utilizzare. Questo intoppo di accordatura mi ha obbligato a ricercare una essenzialità di arrangiamento che in fin dei conti è in linea con lo stile del disco come in SUPERMERCATO, una canzone di solo pianoforte, chitarra e djembè. Oltre al Freccia Rossa.

CAMPANA

STAY FRESH è una canzone di 30 secondi, ma ha un certo significato. Volevamo un arrangiamento minimale, semplice, che fosse in linea con il messaggio della canzone. Dopo varie prove abbiamo scelto l’ukulele, ma serviva ancora un suono che facesse da jingle. Abbiamo provato ad usare la campana tibetana che ho sul comodino e visto che suona in Do# abbiamo suonato in La. Insomma, abbiamo adattato la canzone all’oggetto. Oltre agli strumenti classici abbiamo utilizzato alcuni oggetti casalinghi come percussioni.

BAND

Anche i cori sono fatti in casa. Come nei miei dischi precedenti, anche in “CASA dalì” le coriste sono mia moglie Manuela e mia figlia Morgana. Manuela realizza anche le scritte e le parti grafiche dei miei progetti. La scritta sul muro di “CASA dalì” che fa da copertina al disco, scatto del fotografo Paolo Adduce, è sua. Morgana, oltre che sopportare le mie lunghe spiegazioni di progetti, canzoni, libri ed altre follie, mi aiuta nella comunicazione. Il loro coinvolgimento nel mio processo creativo è essenziale.

GRIFOBOMBOCLAT

Trovo similitudini tra creare una canzone e cucinare un piatto. Quando registro un disco so già come voglio “cucinare” ogni canzone. Dedico molto tempo alla pre-produzione e poi a dirla tutta mi piace andare piano, anche per godermi il processo creativo. Per ogni mio disco ho avuto accanto come produttore una persona che ha seguito con me il disco dalle demo alla stampa, Marcello Nigra per i primi due dischi e poi Carlo Castagna. Nella lunga gestazione di “CASA dalì” mi ha accompagnato questa volta Jacopo @grifobomboclat, essenziale produttore, musicista, vocal coach, arrangiatore, fonico e cuoco (a Casa Dalì si interrompe una session per cucinare la pasta). Creare un disco è un’esperienza speciale ed averla condivisa con Jacopo, mio figlio, rende questo disco ancora più importante per me.