PRIMA VOLTA è il singolo di debutto di SAERA, moniker della giovanissima cantautrice romana Sara Errante Parrino, in uscita oggi, venerdì 23 aprile, per Sbaglio Dischi (in distribuzione The Orchard). Il sound del brano, curato da Winniedeputa, vive tra la black music, di cui Saera è appassionata da anni, e la nuova scena R&B; una scrittura matura e una voce ammaliante ci trascinano dentro un brano chill e avvolgente.
La cantautrice romana classe 1997 ci racconta i sentimenti di una storia estiva destinata a finire, “non vedo l’ora di mancarti” diventà così la frase simbolo di PRIMA VOLTA, ovvero la nostalgia di qualcosa che era destinata ad andare persa.
Le abbiamo chiesto di parlarci del suo lockdown.
Come stai passando questo strano periodo, qual è la tua routine?
Impossibile dire che io la stia passando bene, ma cerco di essere produttiva tutti i giorni. Non studio e non lavoro, diciamo che è un periodo un po’ difficile per stare così tanto tempo da sola con me stessa. La mattina mi sveglio sempre verso le 9 e cerco di allenarmi almeno 3/4 volte alla settimana. Di solito preparo il pranzo e il pomeriggio mi faccio qualche giro in bici al parco, oppure semplicemente una passeggiata. Ovviamente sempre tutto accompagnato da musica di sottofondo e da note registrate sul cellulare. La sera è l’unico momento in cui posso suonare senza dare fastidio a nessuno, poi mi guardo qualche puntata di The Office e, soltanto dopo la camomilla, riesco a prendere sonno e ricominciare le giornate da capo.
L’arrivo della pandemia ti ha sconvolto qualche piano? Quale?
Si, la pandemia ha rallentato tutto. Ho conosciuto i ragazzi di Sbaglio Dischi proprio il mese prima della pandemia e ho iniziato a lavorare con il mio produttore quest’estate. Nonostante la situazione, abbiamo sfruttato tutto il tempo possibile per lavorare e siamo riusciti a chiudere tutti i brani.
Te la ricordi la primissima quarantena? Come la passasti?
Impossibile scordarsela. Ancora avevo lezioni in Accademia, quindi tra una lezione e l’altra il tempo volava e almeno due/tre giorni alla settimana volavano via. Leggevo tantissimo, dipingevo, prendevo il sole, allenamento come sempre e videochiamate infinite con tutte quelle persone che erano la mia quotidianità.
Di cosa parla il tuo ultimo singolo? L’hai scritto nell’ultimo anno?
Prima Volta parla di nostalgia. Una relazione che sai che andrà persa, ma che comunque fino all’ultimo cerchi di viverla. L’ho scritta proprio quest’anno, fine estate, circondata dalle mie amiche, chitarra, cicale e un po’ di lacrime. Non potevo trovare momento migliore per tirare giù tutto quello che sentivo.
Cosa ti manca più di qualsiasi cosa?
Palesemente lo spritz a qualsiasi ora con i miei amici, le 5 di mattina in giro per Roma, gli abbracci, le giornate fuori Roma, montagna o mare che sia, i viaggi in Italia e all’estero, i concerti, tutte le serate nei locali qui a Roma che frequentavo, i conoscenti.
Ti ricordi ancora l’ultima serata che hai fatto post 22.00?
Partiamo dal presupposto che ho una memoria pessima, diciamo che ero sicuramente o in un locale a sentire qualche live, o in giro con i miei amici.