Si intitola “Un solo canto” ed è accompagnato da un video delicato e intenso il nuovo singolo di Chiara Patronella, in questo caso accompagnata da Silvia Girotto, tratto dall’ultimo disco, “Poligoni irregolari”. Le abbiamo chiesto quali sono le sue cinque cose preferite.
Il mio zaino.
Con il mio zaino ho girato mezzo mondo. Mi ha accompagnato a sfidare paure e a vivere avventure diverse. Mi ha accompagnato e mi accompagna ancora dovunque, per poi riportarmi a casa, anche senza aver bene chiara la distinzione tra il concetto di andare e quello di tornare.
Il pianoforte di mia madre.
È il primo strumento musicale che ho visto, il primo che ho toccato ed il primo strumento che mi ha fatto avvicinare al mondo della musica; più di ogni cosa, però, questo strumento mi fa pensare alla mia mamma.
La mia prima chitarra.
Questa chitarra, vecchia, distrutta, senza ormai più vernice o suono, è stato il regalo che ha tracciato tutta la mia strada. Mi è stata regalata nei primi anni ’90 e da quel momento l’ho scelta come la mia compagna di vita.
Il metronomo di mia madre.
Più che l’oggetto, che trovo comunque stupendo, e più della sua utilità dal punto di vista musicale, mi piace questo oggetto a livello concettuale: il tempo; mi piace l’idea di poterlo scegliere io, magari rapportandolo al mio passo e non viceversa.
La matrioska.
Questa matrioska è un regalo di mio zio; non ne avevo mai avuto una e quando l’ho ricevuta mi sono divertita un sacco a smontarla e a rimontarla. Mi piace l’idea che dà del “da cosa nasce cosa”, mi fa pensare alle cose che si costruiscono passo a passo ed insieme alle persone…tutto in divenire, dentro, in profondità. A forza di scavare si trova sempre dell’altro, magari il bene, magari il bello.