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Cosa c’è nella camera di Mr. D

Kid’s dream è il debut album di MR. D, moniker dietro il quale si cela Daniele Fioretti, musicista marchigiano che, come musicista one man band con la sua chitarra e come tour manager per band estere per i tour europei, vive in continuo movimento tra le città d’Europa.  Il disco, in uscita il 29 aprile per la Bloody Sound Fucktory e prodotto da Loop Collective, è stato anticipato dal singolo “Wonderful Stranger”, accompagnato dal video. Kid’s dream è una raccolta intima di storie che nascono dai viaggi di Daniele, dai confronti con le centinaia di persone incontrate lungo la sua strada, dalle molteplici preziose esperienze vissute in prima persona e dalle sue radici. Con Kid’s dream MR. D ci apre le porte del suo mondo fatto di Rock e di Blues, di quel suono nato in America per raccontare le proprie storie vissute sulla strada di kerouacchiana memoria. Il suono di una chitarra con il riverbero della stanza e una voce che graffia il nastro, quasi a riportarci alla sensazione delle registrazioni su nastro analogico.

Abbiamo deciso di farci fare un salto a casa sua, ed ecco cosa ci ha mostrato!

Il libro di Francis Bacon, perché nella mia libreria ci sono molto libri d’arte, tra quelli di musica e quelli politici, l’arte è l’essenza della mia vita e credo profondamente negli artisti, i veri Artisti, gli eletti. Non possiamo esserlo tutti, non basta saper scrivere una canzone o fare un dipinto per essere Artisti, non mi sento un Artista personalmente perché riconosco la Magnificenza di chi lo è. Bacon lo scoprii in un libro che si chiama London Calling e parla della Londra Artistica dai primi del 900 fino ai tempi moderni, Francis Bacon mi colpi molto, informandomi mi resi conto che lo studiai a Storia dell’arte e che mio padre ne è un gran fan.


L’Anello perché senza di lui non salgo sul palco(scherzo), non sono scaramantico, realmente nulla di più distante dall’essere superstizioso o cose simili, ma sarebbe triste per me dimenticarmi sul comodino il giorno di un concerto questo anello. Non vale nulla, credo averlo pagato 5euro, ma ormai fa parte di me e nonostante le sue piccole dimensioni mi fa sentire protetto.


Il casco perché i motori sono una parte della mia vita, mi incanto delle volte davanti a delle auto o moto. Preferisco i mezzi d’epoca, hanno quel sapore più romantico, sicuramente i designer di altri tempi avevano un gran stile non stavano a copiarsi l’un l’altro. Questo casco specifico lo uso sempre con la mia Lambretta del 1960 che ho restaurato anni fa, mi piace salirci su e farla andare, sulle strade di casa, sempre con caschi di gran stile in testa, lo stile SEMPRE.


La borsa frigo della Kodak, presa in un mercatino dell’usato, la regalavano negli anni 80 con un tot di rullini, gli anni della raccolta bollini per i regali, ormai mi segue da anni siamo al 4 trasloco insieme. Non ci metto bevande fresche per andare al mare o a un pic nic, ma quando la vidi la trovai fighissima, il design ed i simboli pop mi attraggono, ci tengo dentro il materiale fotografico, ogni tanto amavo scattare delle foto con una vecchia Lomo LC-A(originale russa) o una Olympus Trip 35 degli anni 70.


La vecchia borsa verde è sempre li pronta ad ogni partenza è con lei che parto per un live singolo o per un tour. La borsa inseparabile, quella che sta li con me sui palchi d’Europa perché magari prima di iniziare il concerto ci metto dentro il portafoglio e le chiavi del van, ci infilo la camicia a fine live e mi cambio al volo con quello che ci ho messo dentro, quando prendo quella vuol dire che si parte. La mia sacca.