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Le cinque cose preferite dei Profusione

Fuori dal 10 giugno “A Luci Spente”, il tanto atteso disco dei Profusione. L’album era stato anticipato dall’uscita del singolo “Un buon motivo” che nel giro di pochissimo tempo ha conquistato l’attenzione di fan e addetti ai lavori. “A Luci Spente” è un album che, in dieci canzoni, racchiude tutto il mondo dei Profusione. Rock ed Energia sono le parole d’ordine di questo lavoro che con la sua carica riesce a travolgere e coinvolgere il pubblico. I fan si ritroveranno tra le mani un disco in cui non manca davvero nulla. Abbiamo dei brani tirati che puntano a un impatto immediato, come “Ho imparato a ridere” e altri che salgono in modo graduale. Si presentano come brani intimi avvolgendo l’ascoltatore con atmosfere rarefatte e psichedeliche per poi esplodere in improvvise calvacate elettriche.

In “A Luci Spente” sono presenti due piccole perle, che non vi sveleremo. Si tratta di due brani che si muovono su una base di chitarra acustica e che contribuiscono a delineare con maggiore precisione tutto lo spettro sonoro che i Profusione intendono abbracciare. Le sonorità sono quelle che rappresentano il marchio di fabbrica della band. Suoni distorti e atmosfere cupe, con arrangiamenti essenziali che spingono i brani verso chi ascolta, nella ricerca continua di una comunicazione il più immediata possibile.

“A Luci Spente” è un album da ascoltare tutto d’un fiato. I Profusione attraverso queste dieci canzoni riescono a trasmettere tutta l’energia che ritroviamo ai loro live. Un album rock che saprà conquistare un ampio pubblico. Il nuovo disco dei Profusione è disponibile anche in versione pen-drive con dei contenuti inediti. Le pen-drive saranno disponibile ai concerti della band e acquistabili tramite messaggio privati sui canali social dei Profusione.

Noi, come sempre, ne abbiamo approfittato e gli abbiamo chiesto quali sono le loro cinque cose preferite.

1-IL SILENZIO:

perché è da li che parte tutto il nostro lavoro. Una fase di stasi che viene riempita da note e parole, dal rumore di una penna che scorre su un foglio bianco. Il silenzio che lascia spazio al rumore in una crescita continua fino al riempimento totale di ogni spazio. Fino alla discesa, al processo creativo che si compie e fa ritornare tutto al silenzio iniziale.

2-IL DIVANO A CASA DI REY 

Un divano, una chitarra, un basso e un registratore: il posto dove tra una birra, un caffe e un po’ di chiacchiere tutte le idee prendono forma. Il posto che ci fa capire che strada prenderà il nostro nuovo percorso.

3- il 4 DELLE BACCHETTE DI CLAUDIO:

il momento in cui la band comincia ad impossessarsi del brano, lo veste e investe col ritmo che sarà il cuore pulsante della nuova composizione. I volumi si alzano e l’intensità cresce mano a mano che le idee diventano più chiare e nitide. Il 4 è il segnale di partenza, a cui tutti ubbidiscono.

4-IL PRIMO ASCOLTO:

La curiosità e l’emozione di ascoltare per la prima volta ciò che stai costruendo. Sai già che ci saranno cose che non ti piaceranno e che quella che stai ascoltando non sarà la versione definitiva del brano. Però da quel momento in poi saprai se la strada è quella giusta.

5-IL PRIMO LIVE DOPO L’USCITA DELL’ALBUM:

Ovvero: la resa dei conti. E’ il momento in cui tutto il lavoro fatto viene lanciato verso l’esterno. Sali sul palco con un mix di euforia e timore, in attesa di scoprire se i tuoi nuovi brani riusciranno ad arrivare diretti a chi li ascolta. Scruti gli sguardi di quelli che hai davanti, cerchi di capire se sono coinvolti o se, al contrario, sono distratti. Tutto questo dura solitamente pochi minuti, poi la tensione si scioglie e puoi goderti la sensazione liberatoria di suonare le cose su cui hai lavorato così duramente.