Categorie
Pop

Cosa c’è nella camera di Kenai

Esce venerdì 30 settembre 2022 per Disordine Dischi e in distribuzione Believe “Calzini Bucati”, il nuovo singolo di Kenai, moniker di Salvatore Sellitti. Si tratta del primo brano scritto a quattro mani dallo stesso Kenai, classe 2003, e il produttore e autore Paci Ciotola: si è creata l’atmosfera ideale per un pezzo indie-pop. Il brano racconta di una storia d’amore dalla quale Kenai è stato travolto e stravolto, soprattutto a seguito della fine della relazione avvenuta d’estate. Il testo racconta per metafore tutte le sensazioni, spesso contrastanti, che si provano dopo una brusca rottura, quali possono essere la rabbia o la gelosia, ma anche nostalgia e rimpianto accompagnate però sempre dall’amore. La canzone tocca anche tematiche delicate come i DCA, raccontando attraverso numerosi richiami testuali, l’attaccamento al cibo del ragazzo, il quale sembra avere tra i suoi pensieri soltanto la “bambola Mariachi” ed il frigo da svuotare.

Questo brano rappresenta per Kenai un punto di arrivo per quanto riguarda le sue consapevolezze ed i DCA, e vuole rappresentare altresì un punto di partenza per coloro che non vedono la luce alla fine del tunnel affinché possano trovare il coraggio di cambiare se stessi e le persone circostanti.

Noi non potevamo che andare a casa sua.

Cari lettori di Perindiepoi ritenetevi molto fortunati perché in camera mia di solito ci entrano poche persone, ma oggi per voi la apro molto volentieri! 

La mia prima chitarra

Lei è la mia primissima chitarra, me l’ha regalata mia madre quando avevo undici anni e le chiedevo insistentemente di poter studiare musica. Sono molto affezionato a lei, sia perché mi ricorda il mio maestro di musica a cui ancora oggi sono molto legato, sia perché rappresenta il passaggio dall’ascolto alla creazione di musica (la mia primissima canzone scritta a ridosso del mio quattordicesimo compleanno, era accompagnata da questa chitarra). E poi, chitarristi parliamoci chiaro, come potrei mai dimenticarmi della chitarra su cui ho suonato il mio primo barrè?! 

Michael Jackson – Thriller

Thriller, l’album più venduto della storia della musica, l’album dei record, l’album degli album. Non smetterò mai di ringraziare i miei genitori per avermi cresciuto con la musica anni ’70-’80, segnata, tra i molti, da artisti del calibro di Michael Jackson, i Bee Gees, gli CHIC e Hall and Oates che rappresentano le mie più grandi influenze musicali in assoluto. A MJ in particolare sono molto legato, conosco a memoria l’arrangiamento di tutti i suoi pezzi e prendo in prestito costantemente qualcosa dell’eredità musicale del Re del Pop.

Taccuino

Questo qui è il mio taccuino, quando andai a comprarlo il commesso non sapeva neanche di averlo, era stato dimenticato da tutti su quello scaffale, ma mi piace pensare che stesse soltanto aspettando me. Per ogni artista la carta è fondamentale, ma per me forse lo è un po’ di più: non utilizzo il taccuino per scrivere i testi delle canzoni, non mi piace, preferisco piuttosto definirlo un mezzo per rubare quello che vedo in giro: dialoghi, emozioni, colori, scrivo tutto sul taccuino a mo’ di appunti incomprensibili. Quando devo scrivere poi, mi diverto a decifrarli…

Manuale del film

La mia più grande passione dopo la musica è sicuramente il cinema, lo trovo un mezzo di comunicazione sublime, capace di teletrasportati in un luogo e un tempo diversi da quelli in cui ti trovi davvero. I film sono, forse più della musica, una via di fuga per lo sceneggiatore perché a differenza delle canzoni (che almeno per me sono un racconto della realtà), i film sono una scappatoia da essa, e lo trovo molto affascinante. Abbiamo pronti già diversi pezzi ricchi di citazioni cinematografiche, vi sfido, quando usciranno, a trovarle tutte!

La camera

Ho pensato molto a cosa includere nell’ultima foto, ci ho pensato tutto il pomeriggio, qualsiasi cosa mi sembrava inadeguata. Poi però è arrivata la sera, ed ho realizzato che come ultima foto voglio regalarvi un quadro, un quadro ispirato a quello della camera di Van Gogh, che però ritrae la mia stanza, di notte. Adoro la notte, significa per me riflessione e introspezione. Ho più paura della luce che del buio, forse perché con il buio ci si può nascondere meglio, forse perché con il buio per conoscere bene qualcosa, per scoprirne i dettagli, bisogna avvicinarsi molto ad essa, il buio è nemico delle apparenze. La cosa mi affascina. Vi lascio la foto di camera mia, al buio, di notte. Stasera, prima di dormire, guardate la luna e fatevi cullare.