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Indie Pop

Cosa c’è nella camera di GIONATA

Con “Voglio sorridere un po’”, Gionata torna con un brano che è grido e carezza allo stesso tempo.

In bilico tra fragilità e rabbia trattenuta, il cantautore lucchese scava nell’inquietudine generazionale, cercando nella sofferenza una chiave di lettura per capirsi meglio. Il ritornello è una richiesta estrema di sentirsi vivi, mentre l’arrangiamento essenziale e sincero, nato tra le mura di casa, rafforza l’intimità del pezzo.

Per conoscerlo meglio, abbiamo deciso di farci invitare a casa sua, e ci siamo fatti raccontare la storia di qualche suo oggetto.

Negli ultimi 7 anni ho cambiato 4 città e quasi 10 case. Trasloco dopo trasloco, ho imparato a lasciarmi indietro molti oggetti, rinunciando alla loro presenza nella nuova casa in cui andavo ad abitare. Alcuni, però, mi hanno accompagnato – e probabilmente mi accompagneranno – in ogni nuova dimora in cui prendeva vita il mio piccolo mondo. Oggetti che semplicemente decorano l’ambiente, altri di svago, oltre agli strumenti musicali. Più che un “cosa c’è nella mia stanza” dunque, è un “cosa mi porto dietro quando trasloco”.

Game Boy Advance SP con Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia

Un’ossessione da cui non riesco a liberarmi, tanto è che mi porto dietro anche un quadretto di una scena memorabile dei primi titoli della saga.

Sebbene conosca a memoria questa perla videoludica, puntualmente risale in me la voglia di iniziare una nuova partita, formando nuovi team e cambiando il nome del personaggio.

Un oggetto che mi aiuta a mantenere la fanciullezza viva in me, una parte che custodisco e curo, poiché mi aiuta a sognare e mi riporta agli anni in cui il problema più grande era aver perso un Charizard al livello 100 durante uno scambio con amici.

Ho rilasciato anche una canzone su YouTube durante la pandemia, Game Boy. Parla dell’amore per la mia infanzia e di come a volte la vita da adulti sia una rottura di palle, concetto che ritorna anche in un’altra mia canzone, a cui sono molto affezionato, Torno subito.

Telecamera a mano Panasonic

Una telecamera che comprai in passato, quasi 10 anni fa, quando suonavo nei Violacida, la mia precedente band.

La comprai per documentare le registrazioni del disco a Ferrara, da Fusaroli.

Fa schifo, non registra nemmeno in HD, ma è sempre stata un oggetto importante per me, che sono tendenzialmente un tipo timido e introverso. È di grande aiuto perché mi permette di rompere le palle alle persone e creare un pretesto per chiacchierare (il più delle volte aiutato da un modesto livello di sbronza).

È così che ho stretto gran parte dei legami a Roma, città in cui ero totalmente da solo e facevo fatica a costruire rapporti. Alcuni mi mandavano a cagare, ma la maggior parte di loro mi vogliono bene e rivedere quei momenti magici è emozionante.

Action Figures

Voglio ancora credere che di notte, quando vado a dormire, i giocattoli prendano vita e parlino tra di loro, come accade in Toy Story, il primo film d’animazione che entrò nella mia vita e mi folgorò totalmente.

Me ne porto sempre dietro alcuni e attualmente la squadra è composta da:

  • il sempre presente Woody (del film sopracitato), anche attore del videoclip di Oceano, secondo singolo estratto del mio primo disco
  • Yoshi, il dinosauro di Super Mario (sto in fissa con i dinosauri, in passato ci scrissi pure una canzone )
  • Stan, il mio personaggio preferito di South Park, cartone animato per adulti che ha formato il mio senso critico nei confronti della società
  • Squirtle, questa è una new entry che mi è stata regalata qualche mese fa, avrei preferito Charmander ma non diteglielo che altrimenti ci resta male. Comunque anche Squirtle è figo eh

Le città invisibili di Italo Calvino

Libri, libri, libri.

Vabbè, un po’ scontato, ma non potevo non inserire almeno un libro negli oggetti che mi porto dietro.

Ogni volta faccio fatica a scegliere quale libro portare e quale lasciare nella libreria a casa dei miei e Le città invisibili è uno di quei titoli che ho sempre avuto con me, perché nasconde tante storie che possono essere lette da tanti punti di vista.

Un’opera eterna che, secondo me, risulta nuova a ogni lettura.

Le mie chitarre

Come ultimo oggetto avrei potuto inserire il quaderno dei disegni con varie penne, matite, gomme ecc ma mi sembra più doveroso omaggiare le uniche due chitarre che mi accompagnano più di 15 anni.

Una è una chitarra classica marcissima da 20€ su cui ho appiccicato con la colla vinilica frammenti di vecchi cd frantumati: con questa ho scritto la quasi totalità delle mie canzoni.

L’altra è l’unica chitarra elettrica che ho mai avuto, acquistata nel 2009 (che è anche il titolo di una mia canzone): una fender Telecaster messicana. Non sono un tipo materialista, ma se dovesse succedere qualcosa a questa chitarra perderei una parte importante di me. Non la lascio mai incustodita quando vado in giro a suonare.

Bonus: il pianoforte

Dai, concedetemi un sesto oggetto.

Per me è un simbolo importante perché mi aiuta a ricordarmi che il tempo è una fregatura e non esistono “momenti giusti e momenti sbagliati” per fare le cose.

Già a 19 anni volevo imparare a suonare il pianoforte ma il tempo passava e mi ripetevo che ormai era troppo tardi.

All’età di 23 anni un anziano signore (un cliente, ai tempi lavoravo come imbianchino nella ditta di mio padre) si mise a ridere quando gli raccontai questo mio pensiero, prendendomi in giro poiché trovava sciocco pensare che fosse troppo tardi.

Il suo modo ironico di dirmi una tale realtà cambiò radicalmente la mia vita: quella sera stessa cercai sul web un’insegnante di pianoforte e la mattina dopo iniziai la prima lezione, percorso durato più di 3 anni (poi mi trasferii a Milano).

Iniziai anche l’università e dissi a mio padre che non volevo fare l’imbianchino, ma che i miei sogni erano altri.

L’unico oggetto che rimane in casa dei miei genitori (perché, ovviamente, non posso portarmi dietro), e che mi ricorda che posso fare quello che mi pare.

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Comunicato stampa rock

“Daimon” è il nuovo disco dei NUOVO DISORDINE MONDIALE

Pubblicato il 28 febbraio su tutti i portali digitali il disco “Daimon” dei NUOVO DISORDINE MONDIALE su etichetta Vrec Music Label (anche in versione vinile da collezione distribuito Audioglobe). Il disco della band romana è stato anticipato dai singoli C.E.S.E.” (con Luca Romagnoli dei Management),“Genesi”, “Perché non hai paura?”, “Mi piace davvero” e “Girasoli”. 

Dal genio produttivo di Giulio Ragno Favero (Teatro Degli Orrori), i NUOVO DISORDINE MONDIALE promettono un disco per rivitalizzare il rock italiano.  “DAIMON” si muove tra esoterismo e citazioni bibliche  unendo  l’aggressività dell’elettronica al rock più spinto e malato. Ospite speciale del disco è Luca Romagnoli, voce dei Management (del Dolore Post Operatorio) che ha scritto e cantato il testo di “C.E.S.E.”. Le copertine sono tutti disegni originali ricchi si simbolismo a cura di LORENZO DE LUCA

“Daimon” è il secondo album dei Nuovo Disordine Mondiale, disponibile esclusivamente in formato vinile autografato dalla band, numerato a mano in sole 200 copie. La produzione artistica è stata affidata a Giulio Ragno Favero (One Dimensional Man, Teatro Degli Orrori, Zu) che ne ha composto anche le musiche e ne ha ben definito i tratti Teatro Degli Orrori, Salmo, Fabrizio De Andrè, Tool. 

Un pugno allo stomaco, una vera bomba di rock psichedelico e frastornante con testi in italiano estratti da una sorta di “bibbia moderna”. 

I Nuovo Disordine Mondiale (precedentemente NDM) sono una band Alternative Rock italiana della provincia di Roma. Si formano nell’autunno del 2012 con Aldo Onori (voce e chitarra), Giulio Colletti (batteria) e Valerio Pistilli (basso) a cui si aggiunge successivamente il chitarrista Giulio Scipioni. Il loro primo album autoprodotto è “All’Inferno” (2018) dal quale estrapolano tre singoli con video: “Io e te all’inferno” (MuseX), “Kofi” e “Alice nel paese degli orrori”. Nel 2020 iniziano la collaborazione con Giulio Ragno Favero (Il Teatro degli Orrori) che porta alla pubblicazione dell’EP “Non so se avete presente” (Maninalto) da cui sono estratti i singoli “Indieota”, “Elettroshock” e “Cattiva madre”.  Nel 2022 pubblicano una loro cover del brano “Un Giudice” di De André. Sempre nel 2022, dopo l’uscita di Valerio Pistilli dal gruppo, tornano in studio insieme a Giulio Ragno Favero, che li porterà a scrivere e registrare l’ancora inedito album “Daimon”. Questo darà un importante cambio di rotta al genere musicale della band, pur mantenendo le attitudini di base che li caratterizzano da tempo. Nel 2024 terminano i lavori di “Daimon”,e gli NDM  firmano un contratto con VREC per la pubblicazione dell’album con il nuovo nome di NUOVO DISORDINE MONDIALE.

Instagram: https://bit.ly/IG_NDM

Facebook: https://bit.ly/FB_NDM

Spotify: https://bit.ly/SP_NDM

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Comunicato stampa

“Fragolina di campo” il primo album di Tommaso Seconi

Esce in CD e su tutte le piattaforme digitali, il 21 marzo 2025, il primo album “Fragolina di campo” del cantautore teramano TOMMASO SECONI, anticipato dal singolo “Già domani”, distribuito e promosso da (R)esisto.

Così TOMMASO SECONI presenta il lavoro discografico: L’album “Fragolina di campo” nasce nel periodo del covid e successivamente lavorato, dove approfittando del periodo di estrema lentezza e silenzio l’artista abruzzese riversa su carta e note tutta la velocità e fugacità della vita vissuta. Un modo di vivere al quale si fatica a non esserne vittima, che lascia poco spazio per le relazioni che sono “il miglior investimento della vita”. Le relazioni in tutte le sue sfumature, senza escludere quella con se stessi, sono il tema centrale del disco. 

Le canzoni che scrivo, principalmente la faccio per me e successivamente la condivido – dichiara il cantautore – sarei molto contento se nell’ascoltare l’album qualcuno possa in qualche modo prendere uno spunto di riflessione o possa sentirsi partecipe della mia narrazione di vita.

Tracklist: 01 Fragolina di campo, 02 Il bambino che ero, 03 Incantevole, 04 Dagli occhi tuoi, 05 La chiquita, 06 Sé e solo sé, 07 Persone d’arte, 08 Già domani, 09 Racchiuso in una conchiglia

Bio

TOMMASO SECONI, cantautore teramano, nasce nel contesto musicale, in quanto in famiglia vi erano diversi musicisti tra cui suo padre, dal quale ha assorbito maggiormente la passione per la musica, che si è dimostrata un ottimo metodo per gestire e consapevolizzare le emozioni. La musica prende spazio dentro di Tommaso come terapia, entrando dentro e uscendo su carta, così ha iniziato a scrivere canzoni e la possibilità di formare nel 2015 una band, con cui gli ha dato modo di fare notevoli esperienze e di guardare e formarsi sul mondo dello spettacolo musicale, con la possibilità di conoscere e di condividere il palco con vari artisti del genere folk rock, come la bandabardò, ex Ratti della Sabina, alla Bua, nobraino ecc. Con il passare degli anni e dopo il trasferimento a Bologna il gruppo giunge al termine, dando all’artista il coraggio per intraprendere un progetto da solista.

Disponibile dal 28 febbraio 2025 su tutte le piattaforme digitali ed in rotazione radio “Già domani”, il nuovo e quarto singolo, che anticipa il primo album “Fragolina di campo”, distribuito e promosso da (R)esisto. 

Crediti 

Registrato e mixato da Davide Grotta

Prodotto da Tommaso Seconi e Davide Grotta

Master a cura di Davide Bombanella

Pubblicato e promosso da (R)esisto Distribuzione

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Comunicato stampa

“SPAZI VETTORIALI” è il nuovo album degli AUGE


La rock band fiorentina Auge disponibile il nuovo album solo su CD e LP da collezione “SPAZI VETTORIALI”

L’album sarà su tutti i portali digitali dal 14 marzo 2025.

E’ finalmente disponibile in versione CD e LP (autografato da collezione) il nuovo album della rock band fiorentina degli Auge intitolato “Spazi Vettoriali” (su etichetta Vrec/Audioglobe). 

Sugli store digitali si trovano i due singoli e videoclip “Firenze” e “Lei” mentre ufficialmente l’intero album sarà disponibile solamente il prossimo 14 marzo 2025.

“Spazi vettoriali” è stato prodotto da Flavio Ferri (Delta V, Gianni Maroccolo) già al lavoro con la band nel precedente disco, ed è il secondo di una trilogia ideata dalla band: mentre il precedente lavoro era dedicato ad esplorare le contraddizioni che rendono avvincente tutto ciò che è umano (“In purgatorio”, 2022), ad essere indagata è ora la multiforme varietà degli spazi entro i quali l’umano si muove. Icaro è la figura emblematica di questo dinamismo inesausto, irrequieto e coraggioso raffigurato nella splendida illustrazione realizzata da Sara Vettori, bassista della band e nota illustratrice: sulle sue ali chi desidera porsi all’ascolto può tessere il proprio personale viaggio attraverso l’ordito dei dieci vettori sonori che ci sono offerti e così sondare altrettante dimensioni nelle quali si dipana la nostra esistenza. Icaro non teme di attraversare spazi vasti e complessi quali la storia, la città, l’alterità, il sentimento.

Il progetto auge nasce a Firenze nel 2019 dall’incontro tra Sara Vettori (basso, già nei  4 user only, Eva nice trip,Vowland) , Matteo Montuschi (chitarra già con Anhima e Vowland)) e Mauro Purgatorio (voce, synth e programmazioni addizionali già voce dei Zogarten, RadioRahim, Loopcide, The Leeleegroovers) ai quali successivamente si aggiunge Riccardo Cardazzo (batteria, già Bobby Tumultuous e collaborazioni varie come Diaframma, Il Silenzio del mare). Il debutto sulla scena musicale avviene nel 2020 con l’EP “Magnetic Domain” (Contempo Records): sei tracce in inglese la cui produzione certifica il collante artistico della band. Nel 2021 il trio elabora il proprio percorso attraverso una urgenza condivisa che li porta alla preziosa collaborazione con  il produttore e musicista Flavio Ferri con il quale realizzano il loro secondo lavoro, questa volta in italiano, “IN PURGATORIO” (Vrec/Audioglobe) da cui vengono estratti i singoli e video “Tu sei me”, “Cadendo” e “L’avvento”. Nel 2024 lavorano sempre insieme a Flavio Ferri al secondo capitolo della trilogia “Spazi vettoriali” in uscita nel 2025 su CD e LP anticipato dai singoli e videoclip “Firenze” e “Lei”.

Link social:

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Comunicato stampa

“Spaccami le ossa” è il nuovo singolo di Ramo

“Spaccami le ossa”: un viaggio tra nostalgia e rinascita nel nuovo singolo del cantautore Ramo.

Il cantautore melegnanese Ramo torna con un nuovo singolo, “Spaccami le ossa”, online dal 7 febbraio 2025. Un brano che racconta la fine di una relazione da un’angolazione inedita: non c’è solo nostalgia, ma una consapevolezza che cresce battuta dopo battuta, portando l’artista – e l’ascoltatore – a una presa di coscienza definitiva.

LA STORIA DI UNA CAMICIA DIMENTICATA E DI UN AMORE CHE NON TORNERÀ

“Spaccami le ossa” nasce da un episodio reale: il ritrovamento di una camicia in un cassetto. Un semplice oggetto diventa il catalizzatore di una serie di pensieri sul passato e sul dolore di una storia finita. La prima parte del brano è dominata dalla malinconia, ma poi la musica e il testo prendono una svolta: emerge la voglia di non lasciarsi più calpestare, di guardare avanti.

“Spaccami le ossa arriva in un momento della mia vita dove pensavo d’aver superato la fine di una relazione, ma trovando quella camicia ho avuto un attacco di nostalgia. Ma non sono i momenti belli a definire una storia: il titolo, alla fine del brano, non ha più senso di esistere. E lo si capisce sia dal testo che dal sound.”Ramo

TRA INTIMITÀ E IMPATTO SONORO: UN BRANO CHE COLPISCE

Scritto da Stefano “Ramo” Ramelli e prodotto da Antonio “Naba” Martini con copertina a cura di Sara Bepikoko, il singolo si muove su un cantautorato pop dalle influenze rock, con un sound che richiama la tradizione italiana ma che strizza l’occhio a un linguaggio moderno ed emotivo. Tra le ispirazioni per questo brano, Ramo cita il disco “Sulle punte per sembrare più grandi” dei Cara Calma, ma nel mood si possono ritrovare anche sfumature che ricordano il mondo di Max Pezzali.

CHI È RAMO?

Ramo (all’anagrafe Stefano Ramelli) è un cantautore melegnanese classe ’94. Cresciuto tra la scena underground e la sua passione per la scrittura, ha costruito un percorso artistico solido e indipendente. Dopo le prime esperienze con la band Chiamate Perse, ha deciso di intraprendere la carriera solista, sperimentando un sound personale e diretto. Nel 2023 ha debuttato discograficamente con “Quella fotografia”, seguito da diversi singoli che hanno anticipato il suo primo album omonimo del 2024.

Ascolta “Spaccami le ossa” su Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/track/7sj7h8uFhxkfDIRN2CwcNv?si=7674cf69efb64436 

Multilink “Spaccami le ossa”: https://distrokid.com/hyperfollow/ramo19/spaccami-le-ossa-feat-naba

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“Pshychodram” è il nuovo singolo di Dezebra

Psychodrama è il nuovo singolo di Dezebra in uscita per Mitridate Records e con distribuzione di Virgin Music Group / Universal Music Group.

Psychodrama parla di un ragazzo e una ragazza che trascorrono la notte in auto, entrambi sono terrorizzati dal difficile momento storico attuale e dalle ingiustizie di un mondo colpevole di atrocità. L’unico modo che conoscono per difendersi è quello di parlare di bellezza, di arte, di bei ricordi, di canzoni. Fare l’amore è la loro risposta all’odio e all’orrore che avanzano in una società fatta di esseri umani indifferenti e anestetizzati dai mass-media. Nei loro baci c’è il calore che potrà riscaldarli dal mondo freddo come la Tundra Siberiana.

La canzone invita l’ascoltatore a trovare un modo per reagire alla disastrosa realtà che lo circonda. Lo invita a ricercare l’amore vero, la bellezza pura e la giustizia. La canzone stimola l’ascoltatore a schierarsi dalla parte del bene e della luce, a farsi ipnotizzare dalle iridescenze, ed evitare di farsi anestetizzare dal buio e dalle tenebre.

La sensazione di nausea per i recenti fatti drammatici attualmente in corso in Palestina e in Ucraina, hanno suggerito all’artista le parole di questo brano. La struttura della canzone è costruita da strofa, pre ritornello e ritornello. Dezebra ha voluto raccontare del dramma del nostro tempo nelle strofe, mentre nei ritornelli sono incastonati messaggi di luce. Nello special il suono diventa rarefatto, etereo, impalpabile, ed è quindi il punto ideale dove il cantautore inserisce i pensieri più intimi e profondi. Il brano si apre con un arpeggio psichedelico, le chitarre entrano corpose nei ritornelli. Il genere è indie rock contaminato da chitarre garage rock e riff post-punk nelle parti strumentali e nel finale. Il brano si conclude con un frammento di voce e chitarra acustica registrati in stile lo-fi.

Il testo è di Gaetano Marinelli in arte Dezebra che interpreta il brano. La musica, gli arrangiamenti e la produzione sono di Gaetano Marinelli e Max Monti.

BIO

Dezebra, all’anagrafe Gaetano Marinelli, è un cantautore della nuova avanguardia pop italiana, classe 1974, originario della provincia di Taranto e residente nella provincia di Fermo. Nel 2012 è tra i fondatori della band indie rock “Züth!”, con loro ha collaborato in studio con: Gianluca De Rubertis (Il Genio), Georgeanne Kalweit (Delta V) e nel progetto “30 anni di 17 Re” prodotto dai Litfiba. Tra i tanti palchi della penisola si è esibito al primo maggio di Torino sul palco dell “Hiroshima Mon Amour”, ospite della storica etichetta “Toast Record”, al “Mind Festival”, al “Campari Soda Tour”, al Primo Maggio di Porto Sant’Elpidio. Tra gli opening act ci sono: Ex-Otago, Luci della Centrale Elettrica, Espana Circo Este, Giorgio Ciccarelli, e la nota cantante Anastacia al Comacchio Beach Festival. Dezebra è stato finalista di ben 3 edizioni del “Sanremo Rock” firmando come autore i brani di Züth! (2018), La Complice (2020), Falene (2022). Come autore/compositore ha collaborato alla realizzazione di diversi album: “Oceano” degli Züth!, “La Cosmonautica” degli Züth!, “l’amore moderno” di Falene, “A Copenaghen Offrono da Bere” de La Complice. Produce molti singoli per diversi artisti, tra questi il singolo “Cartoline” di Grano che raggiunge quasi 20 mila ascolti su Spotify senza nessun sostegno promozionale. Il 2018 è l’anno di nascita del progetto solista Dezebra con il quale pubblica 8 singoli: Interrail, Sean Connery, Ventilatori, Siderali, Amore Criminale, Playmate, Sioux, Tropical Twist. Dezebra ama definirsi cantautore della nuova avanguardia pop e mescola la canzone d’autore con sonorità indie-rock, new wave, post-punk, garage rock, lo- fi e bedroom pop. L’esordio live di Dezebra è sul palco del Drunk Chicken Festival di Pescina (Aquila). Nel 2023-24 è stato invitato per diversi concerti acustici in Romania (Timisoara capitale della cultura europea 2023) ed è stato intervistato dall’importante canale tv rumeno TVR. Ci sono molti articoli ed interviste dedicate a Dezebra: la Gazzetta del mezzogiorno sul proprio spazio musicale ha dedicato diversi articoli a riguardo. L’artista attualmente sta lavorando a nuovi singoli che faranno parte dell’album di esordio. Si può trovare su Instagram, Facebook ed è presente coi suoi brani su Spotify e tutti i digital stores. I videoclip sono disponibili su YouTube sul canale di Gorilla Dischi.

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Recensione

Cosa ne pensiamo del nuovo album di Colin-Clegg

A’s Toolbox” è il nuovo album del cantautore Colin-Clegg che dimostra ancora una volta che mettersi a nudo tramite la propria musica è sempre una scelta vincente.

“A’s Toolbox” è un disco pieno di emozioni, ricordi, gioie, riflessioni che vanno diritte al cuore come un treno ad alta velocità. Colin-Clegg dimostra ancora una volta d’avere la stoffa per fare musica senza fronzoli, dove chiunque si può rifugiare e rispecchiare. Il disco scorre molto velocemente, non trova intoppi di alcun genere e non rischia in nessun modo di tediare l’ascoltatore, gira e rigira nella mente e rimane nelle nostre orecchie per diversi giorni, come quasi ad ipnotizzare l’ascoltatore.

Brani come “Bottle of gin” ed “On leaving” rappresentano veri e propri “tormentoni” pur non essendo hit radiofoniche, anzi, fotografie introverse di una mente gentile sempre pronta a sfornare arte. Colin-Clegg continua così a regalare emozioni senza sosta, raccontandoci amore, passato, presente, futuro, gioia e dolore, perché dopo tutto, ci si può sempre rispecchiare in qualcun altro, seppur a migliaia di chilometri di distanza.

“A’s Toolbox” è un ottimo album che vi ritroverete a canticchiare in una qualsiasi domenica autunnale quando la pioggia vi costringerà a restare soli con voi stessi. Promosso!

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Pop

Le 5 cose preferite di TAISTOI

Taistoi moniker di Andrea Esposito, giovane talento che con il suo album di debutto Vibrisse esplora un universo sonoro ricco di sfumature e contaminazioni. Prodotto da Bruno Germano, il disco intreccia atmosfere shoegaze, suggestioni trip hop e un cantautorato che guarda al passato per reinventare il presente. Come le vibrisse di un gatto, sensibili e impercettibili, Taistoi si muove con eleganza tra suoni e visioni, trasformando l’invisibile in narrazione musicale.

Noi gli abbiamo chiesto di raccontarsi attraverso le sue 5 cose preferite.

Il tempo libero

Sicuramente la mia cosa preferita in assoluto, io amo non fare niente e amo la libertà di poter scegliere se fare o no qualcosa. Coltivo il mio ozio, è difficile il proprio stato di quiete va preservato con cura. 

Il materialismo dialettico

Quanto è bello contraddirsi di continuo utilizzando sempre la stessa scusa “Fa parte della mia crescita personale”. Bene, è sempre stimolante per me tenere traccia del movimento che compio nella mia vita, sapere di essere in costante cambiamento.

La pasta aglio e olio

Io amo il cibo e cucinare, ma il comfy food per eccellenza è un bello spaghettone aglio, olio e peperoncino. Senza prezzemolo, ci metto acciughe limone grattugiato e mollica di pane.

Il mio amplificatore

Semplicemente perfetto. Se non fosse una scatola nera di 35kg lo porterei a letto con me ogni notte.

Le lampade

Il mio più grande feticcio, sicuramente. Ne esistono di mille forme e colori, illuminano pure! Neon, tungsteno, lava, space age, vittoriane ce n’è per tutti i gusti 

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Indie rock

Le 5 cose preferite dei PANTA

È uscito il 13 dicembre 2024 e sarà disponibile in vinile e in cd dal 31 gennaio 2025 con distribuzione Goodfellas Poeti, Vampiri & Veneri Punk, il secondo album dei Panta, registrato tra Roma e i leggendari studi di Abbey Road a Londra (oltre che ai Battery Studios, altro luogo iconico), con la produzione di Paolo Violi.

Noi gli abbiamo chiesto di raccontarsi attraverso le loro 5 cose preferite.

La filmografia di David Lynch

David Lynch non è solo il mio regista preferito; senza di lui il progetto Panta non esisterebbe proprio. Ho avuto infatti il piacere e il privilegio raro di conoscerlo e di apprendere da lui della meditazione trascendentale, che ha sbloccato le mie energie migliori e il coraggio che mi serviva per diffondere ciò che scrivevo e suonavo. La pratico ormai da dieci anni, è la mia àncora quotidiana.

Giacche della tuta anni 90

Sarà che sono nato negli anni 90 e che quello stile – musicale ed estetico – è sempre parte delle mie corde più profonde, ma quanto sono belli i giacchetti delle tute di quel periodo! Sono uno dei capi che indosso di più anche quando mi esibisco, sento che dentro mi ci porto una storia, la stessa che racconto in un nostro brano intitolato 1990 (Come sentirsi vivi).

Il tè nelle tazze dei Beatles

Ho vissuto tanto tempo in Inghilterra e ho una passione smisurata per i tè e le tisane, con tutti i rituali annessi. Compresa la scelta delle tazze: i Beatles sono la band più importante per me e ho queste due tazze da sempre. È surreale oggi ricordare tutte le volte che avrò preso il tè con la tazza di Abbey Road sognando un giorno di suonarci. È successo qualcosa di ancora più bello: registrarci delle mie canzoni.

La Divina Commedia di Dante

Insieme alla musica, l’anima dei Panta è la letteratura. Sia perché è ciò che ho studiato all’università, sia perché scrivo e pubblico libri. Dante è da sempre la mia guida, un’ispirazione inesauribile per viaggiare in versi nel mondo terreno e ultraterreno. Leggerlo ravviva  “l’amor che move il sole e le altre stelle” dentro e fuori di noi, qualcosa che ha influenzato alcuni dei miei artisti preferiti (e non ce lo si aspetta), come ho raccontato nel mio primo libro Poesia in forma di Rock: Nirvana, Radiohead, Bob Dylan, Joy Division e molti altri.

Cartoline dei quadri dei musei (e merch vario)

Visitare musei e viaggiare “alla ricerca d’arte” è una delle mie cose preferite al mondo. Ho una strana, intensa, sensazione di euforia e quiete al tempo stesso. Perciò da ogni visita torno con qualche cartolina (o merchandising vario, se ne vale la pena) dei quadri che più mi hanno colpito, soprattutto se mi sono esibito in quella particolare città. Qui c’è qualche riferimento: Magritte quando ho suonato a Bruxelles, Bacon a Londra, Cezanne ad Aix-en-Provence, Pellizza da Volpedo nelle Marche.

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“Ricordati di vivere” è il nuovo disco di PopForZombie

“Ricordati di vivere” è il terzo lavoro discografico della band alternative folk dei PopForZombie. 

Prodotto da Flavio Ferri. Dodici nuove canzoni con ospiti illustri come Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione, Andrea Chimenti, Deidda, e Talèa che hanno proprio reinterpretato le canzoni originali della band. Il tutto raccolto in un CD fisico in uscita il 20 dicembre 2024 su etichetta Vrec Music Label, Audioglobe distribuzione.  

“Ricordati di vivere” è il terzo album della band torinese che propone un folk pop intimo ed acustico con alcune incursioni nell’indie rock, impreziosito da testi di stampo cantautoriale. E’ un cantautorato tipico quello dei PopForZombie, che comunque poggia su melodie orecchiabili e accessibili scandagliando le sensazioni di più generazioni auspicabilmente in continuo dialogo tra loro.

I PopForZombie scelgono la strada di non mostrarsi fisicamente in tutta la comunicazione del disco  (artwork, video, social) lasciando interpretare il materiale a disegni originali rappresentanti animali  stilizzati che nell’arco delle varie pubblicazioni sveleranno la loro identità. Tutti i singoli, infatti sono  accompagnati dal relativo videoclip in animazione. Sul canale Youtube dell’etichetta sono già  disponibili i brani “Lo sai”, “Fallo bene” e “Prometeo” “Padre”. Sia la stesura dei brani che gli  adattamenti grafici sono a cura del compositore e chitarrista della band Michele Battaggia Bozzi  insieme ai fedeli Paolo Passera “Poli” alla voce, Davide Costa al basso e Roberto Zaffaroni alla  batteria. Nati nel 2016 dalle ceneri dei Subà e Moivo, pubblicano nel 2017 il loro primo album  omonimo, “popforzombie”, prodotto da Rudy Di Monte. Nel 2019 avviano una collaborazione con  Max Casacci (Subsonica), che produce quattro brani per l’EP del 2020. Durante il lockdown, la band  lavora all’album “Cose piccole” (2021), caratterizzato da un sound più acustico e cantautorale. Nel  disco partecipano artisti come Tommaso Cerasuolo (Perturbazione), Andrea Chimenti e Flavio Ferri  (Delta V). I singoli principali sono “Canzone sciocca”, “400 P.P.M.”, “Canzone inutile” e  “Reitia”.Durante il tour di promozione, aprono i concerti di Andrea Chimenti a Milano e Willie Peyote  al Pistoia Blues 2022. 

Tracklist: 1 Che ne pensi; 02 Lo sai; 03 Prometeo; 04 Meglio di così; 05 Rifugio; 06 Padre (feat. Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione); 07 Ciò che è importante; 08 Hai ragione ma ti sbagli; 09 Chagall; 10 Fallo bene; 11 Discesa; 12  Ricordati di vivere; 13 Chagall (alt vers. Deidda + Danilo Pala); 14. Meglio di così (alt. version Talèa); 15. Discesa  (alt.vers. Andrea Chimenti), 16. Ricordati di vivere (alt. vers. Roberto tiranti); 17. Padre (vers. PopForZombie).