“Sento ancora il mare” è il singolo di debutto di DALE, dopo aver ascoltato questa nuova release abbiamo pensato di conoscere l’artista più da vicino, raccontandosi proprio attraverso le sue 5 cose preferite.
Ecco come è andata!
La Pizza
E in particolare tutte quelle mangiate a casa di Alessandro Russo scrivendo musica e raccontandoci di noi stessi.
Born To Run – Bruce Springsteen (l’album)
Otto tracce che sanno di auto e di oceano. E di strade senza fine. Strade dentro noi stessi, da percorrere fino in fondo.
Lo studio di Lorenzo (Avanzi)
Il posto in cui realizzo buona parte dei miei sogni. Dove ogni sbatti diventa qualcosa di positivo. Dove mi esprimo.
Il mare
Che può calmare e può distruggere. Che fa freddo e poi fa caldo, e lui sta lì, tenace e incessante.
Abbiamo passato qualche giorno alla ricerca delle cose più interessanti che sono accadute nella scena indipendente, e non solo italiana. Lontano dalle rotazioni radiofoniche e dai circuiti mainstream, la musica ci offre ancora tantissimi punti e occasioni per fare una bellissima figura con gli amici nerd. Pronti?
Il nuovo inizio di EMIT
Abbiamo ascoltato EMIT, tra i nomi che rimbalzano numerosi in questo autunno che sembra particolarmente prolifico, come un piccolo faro di speranza: si può fare musica pop, si può parlare di amori e di amori che finiscono, si può usare una chitarra acustica e venature elettroniche, senza essere uguali a qualcun altro, ed è il caso di questo bacio che ci regala Emanuele Conte, in arte EMIT. Un respiro, una visione, il cominciare di nuovo davanti a un percorso ad ostacoli, tutti caduti malamente a terra, si può essere estremamente tristi e allo stesso tempo non suonare melodrammatici, si può essere innamorati, senza usare le parole da Festivalbar “sole, cuore, amore” a tutti i costi. EMIT è un nome interessante che si è svelato con questo singolo, un primo assaggio timido che speriamo sia solo l’inizio per qualcosa di più grande. Fatevi accogliere dalla sua Kissland.
Il primo full length di dada sutra
Un alieno che si aggira tra noi, di battiti, ansimi e sussurri, dada sutra è qualcosa che non avete mai sentito prima, che non potete paragonare a nessun altro. Il suo è un atteso mix che avevamo già osservato dai precedenti singoli: l’alternative rock degli anni Novanta che ritrovano anche vibes dei fumosi locali jazz, amori e dipendenze, poesie estinte e quella voglia, che rimane, permane anche ad ore dopo l’ascolto di questo disco, di spaccare tutto. Siamo felici di avere un ascolto lungo, un album intero, un mondo oscuro in cui affondare, e di questi tempi di banalità e brani tutti uguali, ne avevamo veramente bisogno.
“questo amore mortale” ha un titolo preso in prestito dal famoso murale berlinese del bacio tra i politici Honecker e Brežnev, e vuole essere un inno alla disobbedienza e alla ricerca di spazi di guarigione in un mondo infettato da oppressione, genocidi e distruzione ambientale. Parla della necessità di inventarci nuovi miti, nuove divinità che non siano complici di crimini o malate di indifferenza, riscrivere una storia che non sia solo la verità parziale scritta dalla cultura ufficiale e dalle classi dominanti, che sia una storia di speranza e rigenerazione.
Il musicista Vincenzo Adelini sta facendo un tour nei planetari di tutta Italia
E a proposito di cose che non hanno precedenti, non potevamo che parlarvi anche di Vincenzo Adelini, musicista e compositore che sta portando in giro per tutta Italia, ma solo in location spettacolari, i planetari, uno spettacolo dal titolo “Moonlight From“. Una rassegna senza precedenti in Italia per uno spettacolo dal vivo in oltre 11 strutture astronomiche da nord a sud del paese. Accolti da ambientazioni intime e profonde, assisteremo alla creazione di una colonna sonora estemporanea, che Adelini intreccerà con le proiezioni della volta celeste. Oltre al suo principale strumento a 6 corde utilizzerà in simultanea archetti per il violoncello, E-bow, Joystick per la Nintendo Wii, Slide di ferro, pedaliere e theremin, il tutto per realizzare uno spettacolo unico ed irripetibile.
Un’ottima scusa per uscire con quel ragazzo che non sapete mai a che concerti portare, per far uscire quell’amica che non ama i live in piedi, per chi ama le stelle, sognare, il buio, ma anche chiudere gli occhi e lasciarsi andare.
La magia di Indieponente
E da poco abbiamo assistito a una magia che ci sentiamo di segnalarvi, tra le cose che sono successe ultimamente. Un piccolo festival alla sua prima edizione, completamente indipendente. Avete presente quando da ragazzini tutti noi abbiamo sognato di organizzare il nostro festival, di chiamare a suonare la nostra band del cuore, e di fare una grande festa. Due ragazzi qualsiasi lo hanno fatto davvero. Un festival di musica (ma anche un mondo di degustazioni, street food e street market…) che si è posto l’obiettivo di portare i grandi artisti della musica indipendente italiana nell’estremo ponente ligure. La prima edizione della kermesse, oltre a band arrivate da tutta Italia, ha avuto come artista di punta lo storico gruppo dei MEGANOIDI.
Due dischi internazionali che vi consigliamo davvero di non perdervi
E per non rimanere solo in Italia, abbiamo deciso di scavare tra le nuove uscite, anche internazionali, e non potevamo che cadere in due dei dischi più interessanti pubblicati dopo l’estate. Albin Lee Meldau ci avvicina al suo dolore nel suo ultimo album “Discomforts“, ad una malinconia estrema condita di pop-folk che è lo specchio di un periodo buio, quello della riabilitazione. Albin si mette a nudo e regala ai suoi ascoltatori racconti del suo vissuto, errori commessi e lezioni apprese. Queste canzoni sono capitoli di ciò che è stata la sua vita fino ad oggi, raccontando dei suoi anni più selvaggi e travagliati e riflettendo su quanto sia fortunato ad essere ancora vivo.
E se avete bisogno di una di quelle serate solitarie, un bicchiere di vino e un piano martellante, forse dovreste affidarvi anche a Leif Vollebekk. Un artista degli artisti, tra suoi ammiratori ci sono diversi colleghi, Vollebekk – che in “Revelation” ha autoprodotto e suonato pianoforte, chitarra, basso, organo B3, armonica, fisarmonica e sintetizzatore Moog – ha riunito un cast di supporto impressionante che testimonia il calibro del suo talento musicale e l’atmosfera delle registrazioni. Tra questi, il leggendario batterista Jim Keltner, la nota chitarrista Cindy Cashdollar (Bob Dylan, Van Morrison e Rod Stewart) e il venerato bassista Shahzad Ismaily. Tra i suoi collaboratori per l’album ci sono anche artisti come Angie McMahon e Anaïs Mitchell nei cori.
Un mondo che si può ballare, anche se è molto triste, una libertà che si rompe di pianto, una vita intera che sembra una rivelazione che non possiamo raccontare a nessuno. Un disco da consumare.
Dopo la “Tragica Magica Notte” di Bologna, il concerto evento di luglio con orchestra, CIMINI prosegue l’inizio del suo nuovo percorso artistico con il “TRAGICO TOUR”. A questo annuncio si aggiunge quello di un nuovo singolo in uscita l’11 ottobre, “L’URLO”, colonna sonora di questa particolare e inedita esperienza.
CIMINI ritorna così sulle scene con un tour lungo e capillare che avrà luogo, a partire dalla stagione autunnale ’24, nei posti più “punk” e in cui “stare stretti”, lungo tutto lo stivale, a prezzi popolari, in formazione elettrica, ribelle e sudata.
Il “TRAGICO TOUR” e “L’URLO” si legano, così, a doppio filo, non solo perché entrambi specchio dei nostri tempi, ma anche perché manifesto di una generazione incattivita. Ed è proprio da questa consapevolezza che CIMINI ha deciso di intraprendere l’“impresa eccezionale” di un tour così articolato, con lo scopo di invitare l’ascoltatore a non restare in superficie ma a lasciarsi trasportare dallo spettacolo per godere a pieno delle sue sonorità ruvide.
Si parte con la prima doppia data a Bologna allo storico Cortile Cafè il 16 e il 17 ottobre 2024, a cui seguiranno poi senza sosta, una dopo l’altra, le tappe di un tour in cui ad ogni concerto corrisponde un’esperienza, sempre diversa: in tutti i live CIMINI avrà la libertà di anticipare canzoni nuove insieme ad altre da cantare a memoria. Ballate strappalacrime e canzoni arrabbiate unite in un abbraccio stretto.
Ecco le parole di CIMINI:
“L’URLO è una preghiera tragica che mi accompagnerà nel mio tour più sguaiato di sempre, è la colonna sonora migliore. Sarà il mantra che accompagnerà il Tragico Tour in tutte le città italiane da ottobre fino a Natale. Una condivisione faccia a faccia dei sentimenti che pervadono questi “tragici anni”. Con la certezza che dopo il Tragico arriverà il Magico.”
LINK AI BIGLIETTI: https://linktr.ee/tragicomagicotour
Biografia
Cantautore calabrese trapiantato a Bologna, conosce il successo nel 2017 con “La legge di Murphy”, brano cult della scena indie-pop italiana. Nel 2018 pubblica l’album “Ancora Meglio”, a cui segue un tour di oltre 100 date nelle principali città italiane. Nel 2021 esce “Pubblicità”, accompagnato dal fortunato “Karaoke Tour”, uno spettacolo a metà tra il teatro canzone e un concerto vero e proprio sotto la regia di Lodo Guenzi, che riesce a portare con grande successo CIMINI in tutti club italiani più importanti nonostante la difficile situazione di pandemia, poi riproposto in full band nell’estate 2022. Ritorna sul palco con una data live il 13 luglio 2024 accompagnato dall’Orchestra Leggera in occasione del festival bolognese BOtanique. Il 25 settembre annuncia il nuovo “TRAGICO TOUR”, una lunga serie di date indoor lungo tutta Italia, che anticipa l’arrivo di un nuovo singolo, “L’URLO” in programma per il 4 ottobre.
MGMT Milo Manera +39 345 631 1101 – Nicola Roda +39 333 955 0639
E’ fuori il videoclip di “Quanti di spazio”, singolo uscito online il 30 agosto 2024. Il videoclip, realizzato da Maurizio Del Piccolo, già regista di altri videoclip di Gilberto (“Film”, “Non è un Paese per Jovanotti”, “C’è un’altra Terra”, e il corto “Come fare un make up da paura”), è stato girato presso Studio37, studio di posa di Rubano (PD). Laura compare nel limbo bianco, a rappresentare il viaggio nel buco bianco, Gilberto intento nell’assolo di tastiera, e i coristi. Per i più cinefili, c’è un omaggio alla Guida Galattica per Autostoppisti, e una citazione nascosta a Futurama.
Per tale occasione abbiamo deciso di farci raccontare il singolo da poco uscito!
Benvenuto Gilberto! Abbiamo colto al volo la possibilità d’intervistarti ed eccoci qui, partiamo subito parlando del tuo ultimo singolo come in una sorta di viaggio a ritroso, raccontaci un po’ la storia di “Quanti di spazio”.
“Quanti di spazio” è nata leggendo “Buchi bianchi” di Carlo Rovelli, ma la mia è una canzone di fantascienza, anzi di fantasia; ho immaginato che Laura, il nostro soprano, facesse un viaggio nel futuro nel 2084, poi nel 2104 e infine nel 3004, per raccontarci come saremo. La melodia è nata sopra il giro armonico, che volevo particolarmente suggestivo. Credo sia LA canzone più “gilbertesca”, penso che per un po’ non riuscirò a spingermi oltre. E sapere che pure Carlo Rovelli in persona ha gradito, scrivendomi via mail, beh… Credo che potrò morire soddisfatto!
Non tutti scrivono canzoni ispirandosi a personaggi dotti e di spicco, cosa ne pensi dell’attuale panorama musicale Italiano? Intravedi qualità o solamente musica commerciale poco degna di nota?
È banale dirlo, ma la musica di qualità è tutta intorno a noi. Basta volerla cercare. L’algoritmo di YouTube funziona benissimo, rispetto a quello di altre piattaforme. La cosa importante, come ho letto da qualche parte, sarebbe smettere di contrapporre “underground” e “mainstream”. Io abolirei l’aggettivo “emergente”. Smettere di valutare una proposta in base ai numeri. Vale anche per i famosi, eh. Non è che se uno ha successo vada schifato per forza. Ci vuole la maturità di non considerare più la musica come faccenda da teenager. Se si smettesse di rincorrere il giovanilismo a tutti i costi, magari qualcosa di più interessante spiccherebbe prima.
Detto ciò, parteciperesti mai ad un talent con la speranza di diffondere arte e bellezza a più persone possibili? O ti ritieni più un’artista per “pochi”?
A parte che ho 37 anni, e come dicevo prima, il mercato vuole adolescenti con gli occhioni dolci e le frangette, da tritare e poi buttare via. Se si lasciasse perdere il giovanilismo a tutti i costi, che già a 19 anni non sopportavo, potrei anche pensarci ai talent, ma la vedo improbabile. Poi, “pochi”… valutiamo quanto pochi! L’importante è che chi vuole entrare nel mio mondo, ci stia bene. Non voglio consumatori da sfruttare, voglio persone che mantengano vivo il proprio bambino interiore.
Chi sono “i Complici”?
Sono tutti coloro che gravitano attorno al mio progetto: il soprano Laura Presazzi, il chitarrista Trizio, con cui facciamo trio. Ma poi anche il rapper Hot Ice, e i vari cantanti ed attori, registi e anche i fonici che stanno contribuendo a realizzare il primo spettacolo dell’Associazione Culturale I Complici: “1527 – Roma è sicura”.
Alle spalle hai una gran bella discografia con un gran numero di dischi già pubblicati, cos’è cambiato da quando hai cominciato ad oggi (come ti senti cambiato?)
Mi sento più consapevole dei miei limiti e delle mie capacità. Per questo canto sempre meno, e mi concentro di più a scrivere i brani, valorizzando altri cantanti. “Quanti di spazio” serve anche a questo: nel videoclip vedrete diversi Complici all’opera. Inoltre, ho trovato forse finalmente la formula giusta per esprimere la mia visione, cioè attraverso il teatro. Avevo sempre vagheggiato questa unione di stili opposti, un intero che contenesse le contraddizioni, ma una carriera da cantautore o con la band non avrebbe mai funzionato. Ora riscontro l’entusiasmo tra attori e cantanti nel preparare questo spettacolo, una situazione di cooperazione spontanea che con le band non avevo mai vissuto. Un motivo ci sarà!
Lasciamo spazio adesso ai ringraziamenti, questo spazio lo dedichiamo a te, ringrazia pure chi vuoi e se vuoi lasciarci un messaggio, segno, del tuo passaggio fai pure! Noi ti ringraziamo per la preziosa disponibilità!
Ringrazio voi per questo spazio, e tutti i Complici, che stanno contribuendo a realizzare un grande spettacolo, di cui “Quanti di spazio” non c’entra, ma è una canzone che mostra le loro capacità interpretative! Che dirvi… che in futuro la California perderà il suo primato economico, e Cartura diventerà una metropoli!
GARAGE SONA’ XXL, L’EVENTO CLOU DEI FESTEGGIAMENTI PER I 25 ANNI DI ATTIVITÀ: venerdì 6 e sabato 7 settembre 2024
Dal 2015, il Garage Sonà è l’evento che vuole far conoscere dove la musica “si costruisce” perché è la sede Sonà di via Battisti 11 a Dro (TN) ad essere centrale nel mini festival, con la valorizzazione delle band locali e gruppi trentini e italiani come ospiti.
Ecco il programma:
Venerdì 6 settembre
ore 21 Assecorto (Busa Italian pop)
ore 22 Bullet Bra (Trento indie rock)
ore 23 Brenso (Bologna garage rock)
Sabato 7 settembre
ore 21 Burn (Riva young metal)
ore 22 Flanella’s (Trento 90 grunge)
ore 23 Rat Salad (Lagarina Black Sabbath experience)
L’attività dell’associazione Sonà ruota attorno alla creazione di musica grazie alle sale prove messe a disposizione di varie band, grazie al Comune di Dro che dal 2011 affitta alla Sonà gli spazi dove provare.
Per esempio, la band Assecorto prova proprio all’interno degli spazi gestiti dall’associazione, questo a riprova che sale prove e possibilità di esibizioni devono andare di pari passo: sono questi i due elementi fondanti dell’associazione Sonà dalla sua fondazione nel 1999.
Dopo l’esibizione di Assecorto, nella prima serata di venerdì 6 settembre, ci sarà l’esibizione dei Bullet Bra, quartetto rock trentino fedeli al rock anni 90. Chiuderanno la serata i bolognesi Brenso, con la potente voce di Serena che scuoterà la serata.
Sabato 7 settembre apriranno i giovani Burn della zona Altogarda con il loro rock metal, prima che i nonesi Flanella’s facciano tornare tutti a Seattle negli anni 90. A chiudere il mini festival i Rat Salad proporranno la loro interpretazione dei Balck Sabbath sotto i potenti riff del trentino Francesco Pinter, direttamente dal Berklee College di Boston.
Per la comunità non solo giovane di Dro e dell’Altogarda in generale è fondamentale avere un luogo di ritrovo come quello della sede dell’Associazione Sonà presso il parchetto dell’ex Municipio di via Battisti 11, perché luoghi del genere gestiti da volontari sono sempre meno in Busa.
Già durante quest’estate con gli eventi acustici del Guerilla Live, il pubblico ha capito che se vuole assistere ad una bella serata musicale piuttosto che alla caoticità di un bar o di una festa in piazza, deve sedersi ad un tavolino del parchetto di via Battisti.
Proprio del Guerilla Live, rimangono ancora le date del 23 agosto con il classic rock dei Soulboner e a chiudere il 30 agosto le cover rivisitate de Le Miniature.
Il 6 e 7 settembre poi il Garage Sonà XXL chiuderà questa estate del “Giubileo d’Argento”, che ricorda i 25 anni della Sonà, dall’ex Bianchini di Dro, all’ex Canonica di Pietramurata fino alle numerose collaborazioni con tante realtà trentine ed italiane.
Dal 2018, la piattaforma di podcasting Rockabout racconta anche della storia della Sonà, oltre che di altre tantissime cose, in primis la valorizzazione della musica locale.
L’evento Garage Sonà è possibile grazie al Comune di Dro, che dà gli spazi in concessione all’associazione e all’aiuto dei numerosi volontari.
Grazie a Cassa Rurale, BIM, Atmos, Fondazione Caritro e Plotegher Beer.
Abbiamo chiesto a Miden di raccontarsi attraverso le sue 5 cose preferite, dopo aver ascoltato la sua ultima uscita, ecco che cosa ci siamo detti!
POLITICALLY INCORRECT
Il concetto di “politically incorrect” (politicamente scorretto) è emerso come reazione a ciò che molti percepiscono come eccessi del “politically correct” (politicamente corretto) ed è stato abbracciato da coloro che ritenevano che il politically correct stesse soffocando la libertà di espressione e il dialogo onesto. Mi piace “abbracciare” la libertà di espressione, fare critica e satira, e dire quelle “verità scomode” che molti non vogliono affrontare. Essere scorretto, “scortese” musicalmente parlando mi da forza.
EMINEM
O meglio SLIM SHADY.
L’artista che mi ha influenzato maggiormente in ogni sfumatura. L’artista più controverso e influente del panorama rap.
La sua carriera, caratterizzata da successi enormi e altrettante polemiche, ha avuto un impatto significativo non solo sulla musica, ma anche sulla cultura popolare. Le sue canzoni affrontano una vasta gamma di temi, molti dei quali controversi. Tratta di argomenti come la povertà, la dipendenza, le difficoltà familiari e la violenza domestica, spesso attingendo dalle sue esperienze personali. Questo realismo brutale ha attirato critiche per la sua rappresentazione esplicita e spesso grafica, ma ha anche contribuito a creare una connessione profonda con il suo pubblico. Mi sono rivisto in lui dato che non ha paura di sfidare le norme sociali e parlare apertamente dei suoi demoni personali. È stato anche accusato di omofobia, misoginia, e promozione alla violenza. Ma nonostante ciò, Eminem ha sostenuto che le sue canzoni sono una forma di espressione artistica e non dovrebbero essere interpretate come incitazioni alla violenza. Album preferito “THE EMINEM SHOW”
RABBIA POSITIVA
La rabbia è un’emozione umana naturale che, sebbene spesso vista in modo negativo, può avere aspetti positivi quando gestita e canalizzata correttamente. Quando pensiamo alla rabbia, la associamo a reazioni impulsive, conflitti e distruzione. Tuttavia, è possibile vedere la rabbia sotto una luce diversa, riconoscendone il potenziale per trasformare situazioni negative in opportunità di crescita e cambiamento. Voglio canalizzare la rabbia (dovuta a esperienze passate) e trasformarla in consapevolezza, autocontrollo, facendo “passare” una comunicazione sana, motivandomi a cambiare sempre in meglio.
GENTIL SESSO
Quando parliamo del “gentil sesso”, non ci riferiamo solo alla grazia e alla delicatezza che spesso si associano alle donne. Parliamo della loro forza interiore, della capacità di resistere e di combattere per i loro diritti, e dell’instancabile impegno nel sostenere le famiglie e le comunità. La gentilezza e la compassione sono tratti che, più che mai, hanno il potere di cambiare il mondo.
Le donne sono state e continuano a essere leader in ogni campo immaginabile. Pensiamo a figure come Marie Curie, la prima donna a vincere un Premio Nobel, o a Malala Yousafzai, che ha coraggiosamente lottato per il diritto all’istruzione. Queste donne non solo hanno lasciato un segno indelebile nella storia, ma hanno anche ispirato milioni di persone a perseguire i loro sogni nonostante le avversità.
Nel quotidiano, le donne affrontano sfide che spesso passano inosservate. Il doppio carico del lavoro e della cura della famiglia, le discriminazioni sul posto di lavoro e le barriere culturali sono solo alcuni degli ostacoli che superano con tenacia e resilienza. Eppure, nonostante tutto, continuano a dimostrare una straordinaria capacità di amare, di creare e di innovare. Se non si era capito, impazzisco per le donne.
ESSERE PROVOCATORIO
un concetto spesso frainteso e talvolta evitato per paura di suscitare reazioni negative. Tuttavia, essere provocatorio non significa necessariamente essere offensivo o irrispettoso. Al contrario, può essere uno strumento potente per stimolare il pensiero critico, promuovere il cambiamento e rompere gli schemi convenzionali.
Essere provocatorio significa sfidare lo status quo, mettere in discussione le idee preconcette e spingere le persone a riflettere su ciò che diamo per scontato. In un mondo in continua evoluzione, dove le abitudini e le tradizioni possono diventare ostacoli al progresso, la provocazione può servire da catalizzatore per il rinnovamento e l’innovazione.
L’arte visiva, la musica, la letteratura e Porta Portese cosa hanno in comune? La risposta esatta è BOETTI, artista toscano di stanza a Roma, che ha da poco pubblicato il suo nuovo singolo “Ragazza del ’99”, un brano che fa da ponte fra il presente e il passato del progetto del cantautore.
Per conoscerlo ancora più a fondo ci siamo fatti invitare nella sua camera, un luogo in cui tutto ciò che BOETTI scrive e canta prende forma.
Quadri
Sono cresciuto in case, quella dei miei genitori e quella dei nonni, in cui ogni parete aveva almeno un quadro appeso. Da lì è nata la mia ossessione di incorniciare e appendere qualsiasi cosa (da normali stampe e litografie, fino alla tovaglia di un’osteria su cui ho mangiato) come a voler immortalare per sempre un attimo di felicità.
Bacchetta da direttore d’orchestra
Un regalo di compleanno da parte di alcuni carissimi amici, inizialmente nato come gesto goliardico ma subito diventato un simbolo importantissimo: ho io in mano le redini della mia vita.
Libri
Sono laureato in lettere, ma ho iniziato seriamente a studiare solo dopo aver lasciato l’università. Tolto l’obbligo della prestazione resta la curiosità di chi ha voglia di scoprire, approfondire, documentarsi. Scrivere per me è ricerca e dopo tutti questi anni ancora oggi trovo nella lettura molte risposte.
Anticaglie
Al mercato di Porta Portese si trova di tutto, anche vecchie fotografie e lettere private di persone che hanno vissuto questa vita prima di me. Alcuni potrebbero essere ancora vivi. Quando ci vado torno sempre a casa con alcuni di quei ricordi, che non mi appartengono, ma che in un certo senso attraversano il tempo in eterno.
Merchandise
Negli ultimi anni mi è capitato di supportare e/o collaborare con altri musicisti. Credo che l’unico modo di sopravvivere oggi, visti i tempi che corrono, sia quello di fare rete, di pensarsi e agire come una generazione. Passare dal banchetto del merch dopo i concerti vuol dire sostenere (a livello di filiera) direttamente l’artista e fare un semplice gesto che possa farlo sentire ripagato dei sacrifici fatti.
Vito Mancuso ospite al Festival ritrovo per Anime Brillanti in programma ad Assisi il 28 luglio
Milano, 19 luglio 2024. Il 28 luglio, all’interno di Riverock Festival 2024, Evanland, il festival ideato e curato da Bruce Labbruzzo e Gio Evan, ospiti eccezionali del calibro di Vito Mancuso, noto teologo italiano. Nella Rocca Maggiore di Assisi sarà possibile immergersi nell’arte, nella cultura e nella spiritualità, creando uno spazio in cui la musica diventa un linguaggio universale di connessione e ispirazione, trasformando le esperienze dei partecipanti in momenti di magia e bellezza condivisa.
Nella conferenza tratta dal suo nuovo libro, Non ti Manchi mai la gioia (ed. Garzanti) Vito Mancuso propone una filosofia della liberazione per riconoscere e smantellare le trappole che attanagliano le nostre vite e aprirci a un’esistenza più autentica, fino a sperimentare la gioia profonda di vivere.
Punto d’incontro per artisti, scrittori, filosofi, ricercatori, maestri spirituali, sciamani e poeti. Evanland: una giornata dedicata all’evoluzione personale, dove relatori, artisti italiani e internazionali propongono workshop, laboratori, spettacoli, mostre d’arte e pratiche di crescita personale. È un festival nato per stimolare la crescita spirituale, emotiva e intellettuale dei partecipanti.
L’evento culminerà con i live di Nesli e di Gio Evan.
Tra gli altri ospiti Sara Savini & Ela Mare, esperte in pratiche devozionali che offriranno una sessione speciale dedicata alla spiritualità e alla connessione interiore; Francesca Panfili, istruttrice di Yoga Nidra che guiderà i partecipanti in una profonda pratica di rilassamento e meditazione; Lucia Berdini, founder di Playfactory e Co-founder del Manifesto del Gioco, che porterà le sue conoscenze in un workshop sulla crescita emotiva e spirituale; Virginia Micheli, acroYoga teacher, che combina acrobatica e yoga in un’esperienza che unisce corpo e mente; Gian Luca Bianco, facilitatore di Points Of You, con un workshop creativo per esplorare diverse prospettive attraverso il gioco e la riflessione; Carlos Garaicoa, artista visivo cubano, che presenta la mostra “Ascoltare il Volo degli Uccelli“, un’esperienza artistica unica nel suo genere.
Inoltre durante la giornata, i partecipanti potranno esplorare diverse attività, tra cui arte circense, spettacoli di arte visiva, intrattenimento per bambini con il teatro di figura, Ludobus per giochi tradizionali, momenti di meditazione, pratica dello yoga, meditazione sciamanica.
Sarà anche possibile passeggiare nell’area del Mercatino Etico.
L’evento è realizzato in collaborazione con Riverock ed in partnership con Macrolibrarsi. Amnesty International, Made in Carcere, e Salva il Suolo avranno stand informativi e organizzeranno attività coinvolgenti nello spazio espositivo del festival.
Evanland include anche un’area ludica per bambini e ragazzi, con giochi inclusivi e privi di ogni forma elettronica, per favorire la crescita emotiva attraverso il divertimento.
Unitevi a Gio Evan per un’esperienza unica che promuove la crescita personale e la connessione tra anime affini.
L’evento è prodotto e organizzato da Baobab Music & Ethics di Massimo Levantini.
Gio Evan è un artista poliedrico, scrittore e poeta, filosofo, umorista, performer, cantautore e artista di strada. Durante gli anni che vanno dal 2007 al 2015 intraprende un viaggio con la bicicletta che lo porta in gran parte del mondo: India, Sudamerica, Europa. Comincia a studiare e vivere accanto a maestri e sciamani del posto e in Argentina viene battezzato come “Gio Evan” da un Hopi.
Nel 2008 scrive il suo primo libro “Il florilegio passato”, racconto che narra dei suoi viaggi, senza soldi né scarpe. Tra il 2012 e il 2013 fonda “Le scarpe del vento”, progetto musicale dove scrive, canta e suona la chitarra. Pubblica indipendentemente il suo primo disco “Cranioterapia”. Nel 2014 inizia due progetti per le strade francesi: “Gigantografie” e “Le poesie più piccole del mondo”. Tra il 2014 e il 2016 pubblica i libri “La bella maniera” (il suo primo romanzo, per Narcissuss), “Teorema di un salto, ragionatissime poesie metafisiche” (Narcissuss) e “Passa a sorprendermi” (Miraggi Edizioni), oltre a scrivere e dirigere l’opera “OH ISSA – Salvo per un cielo”. Nel 2017 esce il libro “Capita a volte che ti penso sempre”, per Fabbri. Marzo 2018 è in vendita il nuovo libro per Fabbri “Ormai tra noi è tutto infinito”. Il 17 aprile 2018 esce “Biglietto di solo ritorno”, il doppio album di esordio che lo porterà in tour in Italia.
Dopo un periodo di assenza torna sulle scene nel 2019 con il nuovo romanzo “Cento cuori dentro” (Fabbri Editori) e con “Natura Molta”, il nuovo doppio album. A novembre a Miami è protagonista insieme a Carmen Consoli della HIT WEEK, il Festival dedicato alla diffusione della musica e della cultura italiana oltre i confini nazionali.
Dopo un Tour tra novembre e febbraio 2020 che ha registrato numerosi sold out, Gio Evan torna a maggio con un libro di poesie “Se c’è un posto bello sei te” (Fabbri Editori) e un nuovo singolo “Regali fatti a mano” (Polydor/Universal).
Il 28 giugno inizia da Bologna il suo Tour Albero ma estro realizzando ben 11 sold out.
A ottobre esce il libro “I ricordi preziosi di Noah Gingols” con illustrazioni di Ferruccio Carubini (Fabbri Editori) che si impone da subito nelle classifiche di vendita e a novembre il singolo “Glenn Miller” (Polydor/Universal Music). A gennaio 2021 pubblica il libro “Se mi cerchi ti trovi” (Fabbri Editori).
A marzo 2021 partecipa al Festival di Sanremo, nella categoria Big, con il brano “Arnica” (Polydor/Universal Music) contenuto nel disco di inediti pubblicato il 12 marzo 2020 “Mareducato”
Negli stessi giorni pubblica il libro “Ci siamo Fatti mare” (Rizzoli). Nell’autunno 2021 parte per il tour nei teatri Abissale registrando diversi sold out. La primavera dell’anno seguente pubblica il singolo inedito “HOPPER” e il nuovo romanzo “Vivere a squarciagola” (Rizzoli).
Il primo luglio 2022 va in scena al Carroponte di Sesto San Giovanni (Milano) Evanland, il primo “Festival internazionale del mondo interiore”, che quest’anno giunge alla terza edizione, il 28 luglio ad Assisi. Gio Evan parlando del Festival racconta: “Abbiamo sognato un appuntamento tra artisti, scrittori, scienziati, filosofi, ricercatori, maestri spirituali, sciamani, viaggiatori, poeti, psicologi. Ci siamo chiesti cosa accadrebbe se per un intero giorno, anime con lo stesso intento di percorso si dovessero ritrovare a mangiare insieme, a giocare, a confrontarsi, a dialogare e praticare esercizi di crescita personale. Abbiamo fantasticato sulla magia che potrebbe scaturire, se, persone interessate alla crescita spirituale, emotiva e intellettuale, si incontrassero tutte nello stesso punto, lo stesso giorno”.
Ad ottobre annuncia il suo Tour nei club – Sull‘Emani – che si terrà da Febbraio a Marzo 2023. Il 28 Ottobre viene pubblicato il singolo “DE DOMINICIS” per la Capitol Records Italy. Il 6 Gennaio 2023 sempre per la Capitol Records pubblica il successivo singolo “FONTANA” (Capitol / Universal) e annuncia la seconda edizione di Evanland questa volta con 2 appuntamenti uno a Roma (nella meravigliosa cornice del Teatro Romano di Ostia Antica) e uno a Milano (sempre al Carroponte). Entrambi gli appuntamenti registreranno una partecipazione numerosissima certificando il Festival come uno dei più apprezzati in Italia e il suo organizzatore come un artista e visionario davvero unico. Il 23 giugno esce il singolo “CARRÀ” (sempre per Capitol Records Italy/Universal Music Italia), un omaggio a Raffaella Carrà. Ad ottobre pubblica il singolo “MODI’” e il libro antologico “Il piccolo libro delle grandi domande” (Rizzoli). A chiudere il 2023 ci pensa il brano inedito “ANDY WARHOL”. Il 2023 è stato anche l’anno della svolta internazionale dell’artista. In Agosto è tra i protagonisti del Sziget Festival a Budapest, ospite di uno dei palchi più importanti della manifestazione, “l’European Stage”, esibendosi nella fascia serale, mentre ad Ottobre, dopo essere stato ospite di Amnesty International a Lampedusa (in occasione del decimo anniversario del naufragio di un’imbarcazione libica avvenuto il 3 ottobre 2013 che costò la vita a 368 persone, una delle più gravi catastrofi marittime del Mediterraneo dall’inizio del XXI secolo) è volato in America per due importanti concerti uno a Miami ed uno a Los Angeles.
Dopo l’uscita del disco Ribellissimi inizia Fragili/inossidabili, il tour dei teatri registrando 16 sold-out su 16 date.
Torna anche quest’anno il Guerilla, mix tra socialità e intrattenimento musicale per l’estate alternativa di Dro in Altogarda nell’estate del Giubileo d’Argento.
Nato due anni fa come “atto rivoluzionario” risposta al momento di aridità socio-culturale che “quel” brutto periodo di chiusure ci ha lasciato, il Guerilla si è ampliato fino a proporre quest’anno 8 live tutti i venerdì tra il 12 luglio e il 30 agosto 2024.
Per la comunità non solo giovane di Dro e dell’Altogarda in generale è fondamentale avere un luogo di ritrovo come quello della sede dell’Associazione Sonà presso il parchetto dell’ex Municipio di via Battisti 11, perché luoghi del genere gestiti da volontari sono sempre meno in Busa.
Chi è già passato a luglio ha capito l’atmosfera: musica acustica sul palchetto, luci e installazioni luminose, zona divani e il Guerilla Bar attrezzato per passare una bella serata.
I momenti di intrattenimento musicale e sociale nello specifico ospiteranno venerdì 12 luglio dalle 20 i Monkey Project, trio chitarre e sassofono con Daniele Valle, Tiziano Campagna e Francesco Pinter, il 19 luglio il punk acustico dei Parkside Boyz e il 26 luglio l’indie rock di Floor Number 5.
In agosto si apre venerdì 2 agosto con il pop duo dei fratelli Sofia e Marco Mucchi dei Canto al bisogno, venerdì 9 agosto con il bluegrass di Matteo Mandanici, il 16 agosto l’irish folk di Mystic Owls, il 23 agosto il classic rock dei Soulboner e a chiudere il 30 agosto le cover rivisitate de Le Miniature.
Trattandosi di un percorso di eventi più lungo della semplice serata musicale, l’associazione punta a non fare rifiuti neanche quelli compostabili, grazie all’utilizzo e riutilizzo di bicchieri lavabili. Obiettivo è aderire ad “Eventi a Rifiuti Zero” della rete italiana “Zero Waste”.
L’evento è possibile grazie al Comune di Dro, che dà gli spazi in concessione all’associazione e all’aiuto di volontari.
Da martedì 18 giugno sarà disponibile in streaming e su tutti gli store digitali “FAMILY – AModern Musical Comedy” (Indiehub Studio – Artist First), il disco tratto dall’omonimo spettacolo teatrale di Gipo Gurrado prodotto Elsinor centro di produzione teatrale e campione d’incassi del Teatro Fontana di Milano della stagione 2022/2023.
Per conoscerlo meglio gli abbiamo chiesto di raccontarsi attraverso le sue 5 cose preferite!
SUONARE IL BASSO Sul divano, in cuffia, a fine giornata. Magari con una birra di fianco e una base di batteria funky nelle orecchie. Lo faccio da una vita. E per registrare “Family” ho arricchito la mia scarsa, ma agguerrita, collezione di bassi con un Fender Precision. Mancava solo lui.
SDRAIARSI SUL PALCO Prima di andare in scena è bellissimo trovare un momento per sdraiarsi sul palco e guardare i fari, i cavi, le americane, i graticci… tutto quello che il pubblico non può vedere ma di cui non si può fare a meno per far partire lo show.
PORTARE IL CANE AL PARCO Quel momento meraviglioso in cui, arrivati sul prato, togli il guinzaglio. E dici “vai!”. E assapori la libertà che per un po’ ti concede. È lui il saggio dei due. È lui che libera te. Per quello gli ho dedicato “Family”.
AFFACCIARSI SUL CORTILE Verso le otto di sera. Mentre l’acqua bolle è meraviglioso affacciarsi e osservare da fuori le altre cucine dove famiglie, single, amici fanno la stessa cosa. Forse “Family” ho iniziato a scriverlo affacciato sul cortile del mio palazzo chiedendomi che felicità o che problemi stessero scolando gli altri.
RIMANDARE La procrastinazione va rivalutata. Il “prima o poi” come forma d’arte per ambire a non iniziare mai una cosa che da sempre si vuole fare. Perché mai rovinare questa attesa meravigliosa?