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Post-Punk

Le 5 cose preferite di OSAKA FLU

La punk indie band Osaka Flu torna sulle scene con il nuovo singolo “Mio caro me”, con il quale ribadisce capacità compositive e uno stile personale che da sempre li rende autentici e particolari insieme. Noi di PERINDIEPOI abbiamo chiesto ai tre quali sono le loro cose preferite.

La Farmacia Comunale

Circa 10 anni fa siamo capitati a suonare al drunk in public, un locale a Trodica in provincia di macerata, è stato una bomba, pubblico e locale fantastico. 

Nel temp’o abbiamo fatto amicizia con il titolare, “Jon Tanfo”, e abbiamo scoperto che è il cantante della Farmacia Comunale, uno gruppo punk incredibile composto da on Jon Tanfo, Frank Plakka, Lollo Stanko, Jack di Cacca.  Fanno punk super irriverente con testi pazzi e  stra-intelligenti. Vi consigliamo di ascoltare Gurgugnao, Rasta Jammin e Ti ano, ma soprattutto di andare ad uno dei loro concerti.

Dissentire e Partecipare 

Non ci piace l’indifferenza, per noi è importante farsi sentire, rimanere vigili. Questo si può fare solo partecipando. Con la nostra musica cerchiamo di essere fedeli a questo concetto: non essere indifferenti verso chi, e cosa ci circonda. Abbiamo pensato di mettere questa frase nel nostro ultimo pezzo “Mio Caro Me”, che anticipa l’album “lasciateci divertire”. Il brano è un dialogo tra passato e presente, un’esortazione a non arrendersi di fronte alle difficoltà e a rimanere fedeli a sé stessi. Ci siamo ispirati ad una lettera  che Francis Scott Fitzgerald scrisse alla figlia. Fitzgerald racconta ciò che ha imparato dalla vita, ciò che l’ha ferito, ciò che l’ha salvato, e chiude con un bellissimo elenco di massime dove indica alla figlia quali siano le cose di cui preoccuparsi e quelle di cui non preoccuparsi affatto.

I Rancid 

Siamo un gruppo di 3 persone con idee diverse ,ma su una cosa la pensiamo allo stesso modo:

I Rancid. Siamo cresciuti con “And Out Come the Wolves” a manetta. I Rancid compongono dei pezzi pazzeschi, sempre ballerecci e carichi ma anche profondi e intimi, con uno sguardo sempre positivo e mai arrendevole di fronte alle difficoltà o alle ingiustizie. Abbiamo suonato Olympia Wa per anni e lo facciamo ancora per divertirci in sala prove. L’anno scorso siamo stati al loro concerto allo Slum dunk festival di Bell’aria e siamo tornati  sedicienni.

Il piccolo locale di provincia

Quando andiamo ad ascoltare musica in un piccolo locale di provincia ci sentiamo a casa. È irrinunciabile ascoltare musica in luoghi dove è possibile un rapporto con diretto tra chi suona e chi ascolta. E poi le birre costano parecchio di meno.

Ad essere sinceri col passare del tempo abbiamo sviluppato un rifiuto per i grandi concerti e qualsiasi evento musicale sopra le 4-500 persone dove scoppiano i fuochi di artificio ad ogni colpo di cassa e  ci vuole il cannocchiale per vedere la sagoma del cantante. Insomma preferiamo la gruppi come : La “Farmacia Comunale”, i Tre allegri Ragazzi Morti ai “Foo fighters”.

Caffè

Ogni volta che partiamo per una data ci fermiamo allo stesso distributore prima del casello di Arezzo e prendiamo il caffè. 

Rigorosamente senza zucchero. 

Paga sempre Michele (il batterista) ormai soprannominato il paga caffè.  

Al caffè non possiamo rinunciare e citando una nostra canzone:

“L’Italia è una repubblica fondata sul Caffè”  e noi tre ne beviamo parecchi!

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Comunicato stampa Pop

“Il Seme”: il primo EP del cantautore STEFANO FERRIOLI

Esce in CD e su tutte le piattaforme digitali, il 22 novembre 2024, il primo EP “Il Seme” del cantautore ferrarese STEFANO FERRIOLI, anticipato dal singolo “Attimi”, distribuito e promosso da (R)esisto, produzione artistica Michele Guberti (Massaga Produzioni), realizzato presso il Natural Headquarter Studio.

ASCOLTALO QUI: https://verseone.me/il_seme

Così STEFANO FERRIOLI presenta il lavoro discografico: Il seme è un traguardo prezioso. L’ho custodito per un po’ in attesa della consapevolezza che potesse poi germogliare.  Il seme è un EP di esordio che racconta della vita, dei sentimenti, delle emozioni, dei concetti, dell’amore per l’esperienza portata avanti.  È un labirinto di contraddizioni che cerca di disegnare un quadro appassionato di un mondo in uso che tende a non parlare mai della complessità: che sottolinea le diversità ma che non le approfondisce mai, che racconta di un mondo afono che urla forte. Il seme racconta di un mondo che riflette sul quel che è, di un mondo che cerca di guarire dalla diagnosi di insoddisfazione cronica, che ci rende incerti ed incompleti. Il seme è una costruzione lenta. Un accudimento paziente fatto di scoperte, di semplicità, di essenza e profondità. Cerca di essere una grammatica umana ed emozionale.  Il seme non fa propaganda e non vuole essere un manifesto, il suo obiettivo è di raccontare un mondo in cui ci si ferma per respirare, riflettere e ripartire. Il seme sono cinque canzoni legate da un filo comune che è la vita. Queste canzoni hanno la presunzione di fornire una chiave di lettura di ciò che siamo e che viviamo in relazione agli altri. Sono cinque canzoni suonate. Sussurrate e sudate. Le sonorità nascono dal suono di strumenti. Veri e propri attrezzi del raccolto che arriverà dopo la semina. Abbiamo costruito cinque canzoni tra l’acustico e l’elettrico e utilizzando quel che bastava di sintetizzatori che avessero un equilibrio, che si fermassero sempre nel momento precedente al passare a qualcosa che non fosse “musica leggera”.

Ho deciso di uscire con “il seme” – dichiara il cantautore – perchè era ora di fare un disco. In un tempo in cui si ha sempre “urgenza” di dire qualcosa, io c’ho riflettuto parecchio prima di  decidere che fosse venuta la sua ora. Ritengo che sia un risultato molto rappresentativo del mio modo di sentire la musica e di raccontare che cosa ci succede attorno e dentro. Irrido un po’ questo collasso epocale che stiamo passando, collasso di umanità, di etica e di grammatica delle emozioni. E alla fine ho deciso che il seme era pronto per uscire e farsi conoscere.

Tracklist: 01 Io sono il mare, 02 La notte porta consiglio, 03 Nenia (senza far rumore), 04 La voce dell’anima, 05 Attimi

Biografia

Stefano Ferrioli, nasce a Portomaggiore, in provincia di Ferrara.

In età adolescenziale comincia a cantare nei gruppi musicali che nascevano al liceo.

Gli amori musicali di gioventù erano Dylan, Neil Young, Joan Baez, Leonard Cohen. Ma anche tutto il cantautorato italiano in maniera particolare quello Genovese, Endrigo, Lauzi, Paoli, Tenco, Bindi.

Frequenta corsi di canto con l’insegnante Rita Botto di Bologna.

Parallelamente inizia a fare teatro dapprima con compagnie amatoriale e poi inizia un percorso

semiprofessionistico fra il teatro e la danza collaborando con compagnie di Teatro sperimentale.

Attorno ai 20 anni rimane folgorato dal movimento musicale culturale brasiliano del tropicalismo: Milton Nascimento, Chico Buarque, Caetano Veloso, Maria Bethania e Gilberto Gil entrano prepotentemente nell’idea e nella sua passione musicale. Insieme a tutto il movimento musicale di rock alternativo newyorkese e al nuovo cantautorato pop elettronico italiano.

Dal 1998 al 2015 ha portato in giro cantato e interpretato un omaggio a De André con il patrocinio della Fondazione De André.

Poi nel 2020 inizia a scrivere canzoni. Inizia a studiare armonia e composizione e nascono le prime canzoni:  “E va”, “Tempo” e “AhMamì”

Questi tre brani fanno parte di un progetto che prende come riferimento il periodo della scuola genovese degli anni 70.

Nel 2023 inizia la collaborazione con Massimiliano Lambertini e Michele Guberti per la produzione del suo primo EP dal titolo “Il seme”, presso il Natural Headquarter Studio di Ferrara.

Crediti 

Testi e musiche di Stefano Ferrioli

Registrato e mixato da Michele Guberti presso il Natural HeadQuarter Studio di Ferrara

Prodotto da Michele Guberti (Massaga Produzioni)

Distribuito e promosso da (R)esisto Distribuzione 

La band di Stefano Ferrioli è composta da:

Stefano Ferrioli – voce

Andrea Mascellani – tastiere

Luca Mariotti – chitarra

Enrico Gallerani – batteria

Andrea Vanara – basso

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Comunicato stampa

“Fantasmi a parte” è il nuovo doppio singolo di Kublai

Teo Manzo, nelle sembianze di Kublai, esce a sorpresa con due canzoni “natalizie” in stile 45 giri, un nuovo doppio singolo in uscita su tutte le piattaforme digitali da venerdì 29 novembre 2024 (fuori per Eusapia Records, e in distribuzione Believe Italia).

I due brani, “Sotto Natale” e “Fantasmi a parte“, imitano i due movimenti del prestigiatore, scomparsa e apparizione, andata e ritorno. Se è vero che l’essere umano è il solo animale in grado di pensare l’assente, questi due brani, ruvidi e antichi, non fanno altro che questo: immaginare, oltre il silenzio presente, un futuro. Il migliore, tra i fantasmi possibili.

SCOPRI IL DISCO: https://bfan.link/fantasmi-a-parte
 

FANTASMI A PARTE in tour

1 dicembre 2024 @ Arci Bellezza, Milano (MI), opening Elias Rønnenfelt
12 dicembre 2024 @ Blackstar, Ferrara (FE)
14 dicembre 2024 @ Castelletto MG, Settimo Milanese (MI)
15 dicembre 2024 @ Zu, Parma (PR)
16 dicembre 2024 @ Gallery16, Bologna (BO)
22 febbraio 2025 @ Spazio Webo, Pesaro (PU)
23 febbraio 2025 @ Volume, Firenze (FI)

Musica e parole di Teo Manzo
Prodotto da Teo Manzo presso l’Eusapia Studio di Milano
Distribuito da Believe Italia

BIO:

Teo Manzo è nato e vive a Milano.
Nel 2020 fonda il progetto Kublai in corrispondenza dell’uscita dell’omonimo album di esordio, dove si immagina una conversazione notturna tra l’imperatore Kublai e Marco Polo. Come in questo disco fondativo, le canzoni di Kublai sono dialogiche più che narrative, i testi spesso onirici e allusivi, come nel caso di Sogno vero, l’ultimo EP del 2023. Kublai vuole ricomporre la distanza – siderale nella musica italiana – tra forma e contenuto, tra canto e canzone.

https://www.instagram.com/kublaismusic/

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Comunicato stampa

Roomates: fuori il nuovo album “Outside”

“Outside” è il terzo album di inediti della rock band dei ROOMMATES sempre affidato a Pietro Foresti, produttore  che vanta collaborazioni con icone del rock internazionale. 

L’album “Outside” è stato  arrangiato e mixato da Vincenzo “Jack” Giacalone e masterizzato negli Stati Uniti da Rich Veltrop, il quale ha collaborato con band di fama mondiale come System of a Down, Rage Against the Machine e A Perfect Circle

Dodici brani nella versione CD, dieci su LP, il nuovo lavoro della band abbandona il southern rock degli esordi a favore di un alternative rock più internazionale e maturo dove spiccano i singoli “Same”, “Friend or Foe“ (singolo che vanta la collaborazione di artisti del calibro di Nick Oliveri dei Queens of the Stone Age / Kyuss) e Diego Cavallotti ex Lacuna Coil), “The Sheep and the Dog” in una delle due versioni insieme a Alfredo D’Ecclesiis, voce dei La Terza Classe oltre alla ballad del disco “Outside:Sea” e la curiosa cover di Madonna “Hung Up” rielaborata in chiave rock dalla band ligure. 

Roommates sono una band italiana di rock alternativo attiva dal 2012, unita da un forte legame che va oltre la musica: i “compagni di stanza” sono formati da Davide Brezzo (chitarra e voce), Danilo Bergamo (chitarra e voce),  Marco Oreggia (basso e voce), Alessio Spallarossa (già noto batterista dei Sadist). Il loro primo album è “Fake” (2017, Nadir Music) con cui attivano l’attenzione sui social dei Lynyrd Skynyrd che sulla loro pagina Facebook, consigliano l’ascolto. Nel 2019 nasce il progetto “Room120”, con oltre 100 cover reinterpretate su YouTube. Nel 2020 firmano con Vrec Music Label che pubblica “Roots (2020) album prodotto da Pietro Foresti. Dopo un disco dal vivo “Live in Arena” (2021, Vrec) la band inizia il processo di avvicinamento al terzo album di inediti “Outside” da cui vengono estratti i singoli “The Sheep and the Dog” inserito nella compilation del Pistoia Blues Festival 2022, “Friend or Foe”, “Same” e la cover del celebre brano di Madonna “Hung Up”. Il disco è  disponibile in una elegante versione CD+LP a prezzo speciale.

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Comunicato stampa

“The Rain Caller” il primo album dei Helen Burns

Anticipato dal singolo “Mina”, esce in CD e su tutte le piattaforme digitali, il 15 novembre 2024, “The Rain Caller” il primo album della band catanese HELEN BURNS, distribuito e promosso da Alka Record Label, registrato e prodotto presso il Buddy Sound Studio di Catania da Antonio Spina.

Così la band siciliana presenta il nuovo lavoro: Questo album nasce dall’esigenza di chiudere la nostra prima fase, come band. All’interno di “The Rain Caller” ci sono storie di emozioni nostre e altrui, e il meteo della nostra isola ci ha ispirato molto nel dare forma a queste emozioni e farle diventare canzoni. Pensiamo sia un mood, devi crederci per sentirlo. Siamo fieri che esca, non vedevamo l’ora di rendere pubblico il nostro primo capitolo. Abbiamo già nuova musica in produzione, ma sentivamo di dover trovare il momento giusto per pubblicare finalmente l’album. Ora è giusto che respiri un po’ è che faccia il suo corso. A noi ha già dato tanto.

Tracklist: 01 Always Ends Well, 02 Demons, 03 Combat Girl, 04 Mary Magdalene, 05 Hard, 06 Educate, 07 Dot And Comma, 08 Apache/Approaching Process, 09 Mina, 10 Raincaller

BIOGRAFIA

Proveniente dalla Sicilia, Helen Burns è un progetto post-punk con influenze alternative e stoner, caratterizzato da un suono caldo, scuro ma tagliente, a volte bagnato e malinconico, a volte secco, incandescente, come le fiamme, e come la Sicilia stessa. La band compone e lavora all’interno di una casa in campagna, in un paesino della provincia di Catania, dove si vive, si suona e si scrive rigorosamente insieme. Ancora prima di essere una band, Helen Burns è una famiglia. Il legame e il rapporto che li unisce sono ciò che spinge gli Helen a fare musica e a condividere quei valori e quei sentimenti per cui scrivere diventa necessario, e che li ha portati a comporre il loro primo album: The Rain Caller, un album che tramite la violenza e la malinconia della pioggia, racconta di emozioni personali e altrui. Dopo un primo tour in Italia, varie date nel territorio siciliano tra cui il concerto insieme a Nile Marr, e l’uscita dei primi singoli, l’album “The Rain Caller” verrà pubblicato venerdì 15 Novembre 2024.

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Indie Pop

Le 5 cose preferite di FITZA

“Dove sei stata?” (Edac Music Group, distribuzione Believe) è il nuovo mini EP di FITZA, la promettente cantante che ha conquistato il pubblico e i giudici di X FACTOR 2024.

Noi gli abbiamo chiesto di raccontarsi quali sono le sue 5 cose preferite.

I MIEI AMICI 

I miei amici mi aiutano a mettere la mia vita in ordine. Mi danno serenità e mi sanno calmare. Gli voglio un gran bene.

MIA NONNA

C’è sempre quando ho bisogno ed è la persona che mi ha supportato di più nelle mie scelte. Crede in me e questo ha fatto crescere sempre di più la mia voglia di fare musica. Anche a lei voglio un botto bene.

LE BATTAGLIE DI FREESTYLE

A volte metto su qualche beat e inizio a fare (MOLTO MALE) freestyle con le persone. È un modo per passare il tempo, è molto divertente quando partono i dissing fatti male (ride ndr). 

I GIRI IN MACCHINA DI NOTTE

Mi piace fare i giri in macchina la notte. È anche un modo poetico di ascoltare le canzoni. Spesso mi capita di mettere “IRA” di “Iosonouncane”, disco fighissimo. Mi dà un grande senso di armonia.

LA BIRRA

Beh bona un botto la birra, soprattutto ai concerti!

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Comunicato stampa

STREA: “Gold and Mess” è il nuovo album

“Gold and Mess” è lo strepitoso esordio discografico della cantautrice Irene Ettori in arte STREA, disponibile su etichetta Vrec in versione CD e sui  digital store.  

STREA viaggia con la sua musica tra art-rock, prog e folk amalgamando un suono originale ed etereo tra Tori Amos, Porcupine Tree e Alanis Morissette. Il  brano “Ophelia” vanta la partecipazione eccezionale dell’ex bassista dei Porcupine Tree Colin Edwin in una  progressione sonora delicata e sofisticata oltre ad un video online di rara bellezza. Il meraviglioso timbro  vocale di STREA (“strega” in dialetto bresciano) donano al progetto un’aura di classe ed internazionalità. Oltre  ai 7 inediti scritti da STREA insieme a Nicola Sanzogni (anche chitarrista del progetto) tra cui i singoli  “Hazel” e “July”, anche due cover d’eccezione: una dilatata versione di “Runnin Up That Hill” di Kate Bush e  una emozionante interpretazione di “The Lost Song Part 2” degli Anathema. L’album è stato registrato presso  il Sonic Temple Studio a Parma. Alle registrazioni hanno preso parte anche Nicola Panteghini (Chitarra),  Francesco Savazza (Pianoforte/Tastiere), Alessandro Pedretti (Batteria) ed Emanuele Agosti (Basso).  

STREA (nome d’arte di Irene Ettori) è bresciana, classe 1994. Ha studiato canto e pianoforte fin dalla  giovane età avvicinandosi da adolescente all’ambiente rock, al prog ed al folk rock della scena femminile di  fine anni novanta. Partecipa a vari contest, tra cui Area Sanremo, dove arriva finalista nel 2022. Lavora da  tempo al suo esordio discografico “Gold and Mess” previsto in uscita nel prossimo autunno anticipato da  diversi singoli. “Hazel” è il primo in uscita a Marzo 2024. 

Tracklist: 01. Gold And Mess 02. Hazel 03. Running up That Hill (Kate Bush cover) 04. Bright Side 05. Ophelia feat.  Colin Edwin (ex Porcupine Tree) 06. July 07. Rise 08. Stanze 09. The Lost Song Part II (Anathema cover)

IG: https:// bit.ly/IG_STREA FB: https://bit.ly/FB_STREA SP: https://spoti.fi/3IBBYHy TIK TOK: https://bit.ly/TIK_STREA 

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“Fuori dal mainstream” il primo EP di IZINE 

Anticipato dal singolo “Il vento soffia da Marte”, esce in CD e su tutte le piattaforme digitali, il 25 ottobre 2024, “Fuori dal mainstream” il primo EP del cantautore parmigiano IZINE, pubblicato e promosso da Alka Record Label, prodotto da Michele Guberti (Massaga Produzioni) presso il Natural HeadQuarter Studio di Ferrara. 

Così il cantautore emiliano presenta il lavoro: L’ecologia, la sostenibilità, la ricerca dei propri spazi emotivi ed il riappropriarsi del proprio tempo sono alcuni dei temi contenuti in questo primo lavoro solista di Izine, “è qualcosa di completamente diverso rispetto a tutto quello che ho scritto in passato, in particolare per quanto riguarda le sonorità, ho dato spazio al flusso delle emozioni senza cercare di imbrigliarlo in qualcosa di prestabilito”. 

“Questo è un disco che ho scritto per me” – dichiara IZINE – “penso che sia in assoluto il lavoro più intimo che abbia mai scritto, ho messo tanto di me, delle emozioni e dei pensieri di cui sentivo la necessità di parlare in questo lavoro e spero vi piaccia… prendetevene cura”. Ed in merito al titolo dell’EP prosegue “abito da anni una scena fatta di concerti nei club, fatta dal rapporto diretto ed autentico con la gente, lontano dalla smania di successo del mainstream… con dedizione e costanza, per necessità e per una sorta di urgenza comunicativa, è una realtà per la quale nella mia storia personale ho dovuto lottare con grande fatica e facendo scelte importanti… questo disco si colloca proprio in questa dimensione sconosciuta ai più dove però si sta maledettamente bene: Fuori dal Mainstream”.

Tracklist: 01 Il vento soffia da Marte, 02 Ma quanto sei bella, 03 Preoccuparsi del Wi-Fi, 04 Spazio (Take me to the dark side), 05 Qui 

BIOGRAFIA

Izine aka Marco Ravasini, originario di Parma, milita sin dagli anni delle scuole superiori in alcune band emiliane; nel corso degli anni con alcune di queste formazioni (Ground Control, The Troublemakers) scrive e pubblica diversi album e colleziona centinaia di concerti in Italia e all’estero oltre a qualche apertura per importanti artisti della scena underground italiana ed estera (Sick Tamburo, Punkreas, Subsonica); nel frattempo si laurea in Disciplina delle Arti, Musica e Spettacolo all’Alma Mater di Bologna e si diploma in canto moderno al Modern Music Institute

Nel 2023 durante un periodo di stallo creativo degli altri progetti inizia a scrivere per sé alcuni brani destando subito interesse tra addetti ai lavori e pubblico durante le esibizioni live in cui viene invitato; di lì a poco inizia la collaborazione con l’etichetta ferrarese Alka Record Label e nasce così l’idea di un progetto solista e del nome d’arte Izine che Marco riprende da un vecchio “sfottò” di alcuni amici: “mi piaceva l’idea – dichiara l’artista – che una presa in giro potesse essere il nome con cui far nascere qualcosa di bello”. Nell’ottobre dello stesso anno iniziano così presso il Natural Head Quarter Studio di Manuele Fusaroli le sessioni di registrazione del primo disco intitolato “Fuori dal mainstream”, sotto la supervisione artistica di Massimiliano Lambertini e la produzione di Michele Guberti

Esce il 27 settembre 2024 “Il vento soffia da Marte”, il singolo d’esordio del cantautore, che anticipa il primo EP, pubblicato e promosso a cura di Alka Record Label

Il singolo è accompagnato dal videoclip ufficiale di cui l’artista stesso ha curato il montaggio. 

Crediti 

Registrato e mixato da Michele Guberti presso il Natural HeadQuarter Studio di Ferrara Prodotto da: Michele Guberti e Izine 

Distribuzione e promozione: Alka Record Label 

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“La magnolia stellata” è il nuovo album di Stefano dell’Armellina

Stefano dell’Armellina, ci racconta traccia dopo traccia il suo nuovo album “La Magnolia Stellata”.

RINASCERE DOMANI 

“E’ un inno a noi tutti, per rinascere con il sole, senza aspettare. E’ un inno anche all’ Italia,  una Nazione bellissima, ma che fatica a manifestarsi. Un invito a fiorire indipendentemente  da come vanno le cose, un pò come succede per la Magnolia Stellata, che fiorisce senza  aver emesso le foglie. Un brano di grande speranza, una primavera che ce la farà”. 

NE’ DESTRA NE’ SINISTRA 

“Le buone intenzioni non sono nè di destra, nè di sinistra. Non hanno colore, sono buone  e basta. Per tutti. Una visione dell’ Italia malinconica, ma anche una denuncia ai soliti  luoghi comuni ahimè, purtroppo sempre presenti” 

CON LA ZIA 

Con la partecipazione straordinaria della scrittrice Enrica Tesio (recitato) e del grande  Moreno “il biondo” Conficconi al clarinetto, un brano simpatico e ritmico, una visione retrò  del rapporto di un cinquantenne di oggi con i millennials. Fingere disturbi prostatici per  riuscire a stare tranquilli a casa con la Zia è il “goal” del protagonista della canzone, a cui  per stare bene basta un divano, un pò di fumo, una compagnia silenziosa, e un buon  documentario, magari sugli uccelli. 

LASCIAMI FARE 

L’eterna storia dell’Artista, che secondo alcuni perde il suo tempo a bere, fumare e  cantare. 

CONDIVIDIAMO 

Forse per la prima volta nella scrittura di Stefano, una canzone diretta, semplice,  sull’amore. La parola “condividiamo”, utilizzata dall’Autore già una decina d’anni fa, diventa  oggi, nell’era dello “sharing”, modernissima, e perfetta per descrivere emozioni vissute in  due. 

L’AMORE Sì 

L’amore non muore mai, muta e cambia, ma non muore mai. E’ un’ancora di salvezza,  controlla le stagioni e persino l’arrossire delle rose. 

UNA LUCE IN FONDO 

‘Se tu mi guardi le spalle/posso proteggerti un po’’ è una frase importante in questo brano.  Anche dovessimo vedere la luce in fondo al tunnel, dipenderà solo e soltanto da noi uscire  dal baratro e rivivere. 

Creare un nuovo futuro è un miraggio, ci guarderemo le spalle da soli e regoleremo il  futuro con le nostre forze. E magari diventeremo più forti e “più biondi..” 

SEVERO 

È una dedica a mio Padre, dopo la sua scomparsa. 

Ascoltalo qui: https://bfan.link/la-magnolia-stellata

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Internazionale

I tre dischi più belli che abbiamo ascoltato ad ottobre!

É sempre più difficile concentrarsi sui dischi, un susseguirsi di dieci o più tracce ad occupare tempo prezioso del nostro venerdì, ormai dedicato al consumo di singoli da classifica, da playlist o da algoritmo di Tik Tok. Ormai è come se le nostre giornate non fossero proprio più programmate per accogliere un album, una pausa lunga per accogliere interamente l’immaginario di un artista. Ad ottobre ne sono usciti parecchi, e ho deciso di selezionarne tre che mi hanno particolarmente colpito e che mi hanno fatto compagnia durante questa settimana di pioggia incessante.

“Whale Fall” di Damon Arabsolgar

Che la testa di Damon Arabsolgar fosse piuttosto piena di meraviglie, avevamo già avuto modo di costatarlo ai tempi dei Pashmak e più recentemente coi Mombao, ma abbiamo sempre avuto la sensazione come di vederlo filtrato, trattetuno, o forse semplicemente adattato ad un contesto che non fosse completamente suo. Quello che ci ha donato con “Whale Fall” è un’incredibile autobiografia musicale: un riassunto tra inglese ed italiano, di sonorità sospese tra i generi e i contenuti, di tutta la sua vita sinora. Damon, come una balena in punto di morte, si libera probabilmente di alcuni pensieri scomodi, dolori e amori passati, e non poteva farlo in modo più piacevole.

“The wave we are” dei Love Shower Love

E a proposito di riassunti ben riusciti, i Love Shower Love hanno deciso di uscire di scena in grande stile (e un po’ di ritardo!) con un best of di quelli che sono stati i loro sette anni di attività, sette dei nostri anni migliori dove l’indie-rock era cool, si potevano ascoltare i Green Day senza essere considerati degli sfigati, ed eravamo totalmente sganciati dalle dinamiche dei social. Questo Best Of, oltre ad essere un bellissimo album dei ricordi con la firma di Luca Urbani, è anche un’indagine emotiva sui nostri ascolti dei primi anni Duemila, e i Love Shower Love sono il simbolo di una scena che faceva casino e si divertiva molto, che forse non c’è più. Da ascoltare indossando vecchie tute e camminando per casa immaginandosi la nostra vecchia cameretta, piena di poster e caos, una chitarra elettrica che poi forse abbiamo venduto e quel eravamo felici, ma non lo sapevamo ancora.

“La città radiosa” di Epoca22

E per non vivere solo nel passato, e di ricordi, non posso che soffermarmi qui, su questo disco indipendente che aspettavamo. Epoca22 è un progetto fuori dal tempo, che non si può collocare in questi ruggenti anni Venti, nè in un passato di spirito amarcord, è un mix unico di oscurità e punti luce, post-punk e suggestioni elettroniche, chitarre potenti e anche quella voglia di raccontare sentimenti sfacciati, senza mascherarsi. Esporsi, porsi come un mentore che dà lezioni sul rapporto tra Uomo, Natura e Città, in un mondo come quello rock, può sembrare fuori luogo e un po’ inquietante, cringe, come dicono i giovani, qui risulta la cosa più naturale del mondo. Per le macchinate notturne, per le serate di pioggia, per gli amici scettici che non si innamorano di un disco da un bel po’, e per noi, che non abbiamo molti amici e stiamo costruendo la nostra città radiosa.

AM