Poche settimane dopo l’uscita di “Metaversus“, il nuovo singolo della band più eclettica di Pescara, LE CANZONI GIUSTE, abbiamo pensato di farci ospitare nel loro studio dove musica, creatività e gioco si uniscono in una formula esclusiva.
Prima di svelarvi cosa ci hanno mostrato vi lasciamo con l’ascolto del brano pubblicato lo scorso 19 aprile in maniera autoprodotta!
Scrivania Senza di essa non avremmo la comodità di poterci accomodare e passare ore intense di session. A volte restiamo settimane intere a scrivere canzoni e fare produzioni, e l’ordine e l’ambiente di lavoro sono fondamentali.
Metapo e Fraligatr Il fulcro del nostro mantra: aggressività e spirito di conservazione, ci aiutano a ricordarci sempre chi siamo e cosa vogliamo essere.
Bruno Non è una cosa, ma è fondamentale. Il punto focale de LCG.
La Play Station Che fai, tra una pausa e l’altra, un caffettino, una sigaretta e una partita alla play.
Da venerdì 19 aprile sarà disponibile in streaming e in digital download “Guarda che Luna” (RadiciMusic Records), il nuovo singolo della swing band Camera A Sud, reinterpretazione del grande classico di Fred Buscaglione. Il brano anticipa la pubblicazione del prossimo disco della formazione siciliana, un lavoro che si preannuncia ricco di sperimentazioni sonore.
Per noi si sono raccontati attraverso le loro 5 cose preferite!
Sperimentazione
Ci è sempre piaciuto sperimentare con la musica sin dagli inizi della creazione della band. Abbiamo strutturato un repertorio basato sui grandi classici della musica italiana dallo swing degli anni 30 fino ai ritmi dei 60 riarrangiando tutto e mescolando i nostri singoli background musicali. La stessa formula l’abbiamo utilizzata in studio avvalendoci del supporto dell’elettronica per cercare di dare una veste che ci piace definire “modernamente retrò” alle cover che abbiamo reinterpretato.
Buscaglione
Fred Buscaglione è uno degli artisti a cui maggiormente ci siamo ispirati e di cui abbiamo reinterpretato diversi successi. Nei nostri lavori discografici è possibile trovare le versioni electroswing di brani come Che notte, Teresa non sparare, fino ad arrivare al nostro ultimo singolo “Guarda che Luna”, un brano senza tempo intriso di atmosfere suggestive e nostalgiche. Abbiamo cercato di affrontare esteticamente il concetto musicale del brano tentando di portarlo su un nuovo piano dell’apprezzamento della struttura sonora, della melodia, dell’armonia e del ritmo. L’intenzione è quella di poter far arrivare agli ascoltatori nuove sensazioni e nuovi punti di osservazione e ascolto tramite sonorità contemporanee.
Energia
L’energia è la cosa che mettiamo in tutto quello che facciamo e nel nostro lavoro ne serve parecchia, per affrontare migliaia di chilometri, le ore di live, il coinvolgimento e l’interazione con il pubblico, la preparazione personale e di insieme, i cavilli burocratici, la ricerca e lo sviluppo di nuove idee. Il lavoro del musicista richiede tanta dedizione, disciplina, un pizzico di follia e come dice il Maestro Siracusa “Tanta energia”.
La nostra terra (Sicilia)
Le radici sono fondamentali per noi. La nostra terra è il luogo da cui traiamo ispirazione, le cui tradizioni ci influenzano e ci definiscono come artisti. È il paesaggio che colora le nostre canzoni e le nostre storie, che ci ricorda chi siamo e da dove veniamo. Ogni nota che suoniamo è un omaggio alla bellezza della nostra terra, ai suoi panorami mozzafiato, alla sua gente e alla sua cultura unica.
Eleganza
L’eleganza è parte integrante della nostra identità. Ci piace curare l’outfit, scegliendo abiti che riflettano il nostro stile. Vestirsi bene è ma una forma di espressione artistica. È un modo per comunicare chi siamo attraverso ciò che indossiamo, per lasciare un’impressione duratura e trasmettere un senso di fiducia e sicurezza sul palco e nella vita di tutti i giorni. Oggi crediamo ci sia bisogno di eleganza, non solo nel vestiario, ma nei sentimenti, nella musica, nelle relazioni, nel linguaggio. Come disse Dostoevskij “la Bellezza salverà il mondo”.
“Panorama a metà strada” è il nuovo singolo della band veneta Altrove, fuori su tutte le piattaforme digitali dal 12 aprile e distribuito da Distrokid. Il titolo del brano prende ispirazione dalla serie televisiva animata “Bojack Horseman”, nello specifico dalla puntata 15 della stagione 6. Nell’episodio, infatti, il protagonista del cartone fa un sogno che lo costringe a tirare le somme della sua vita, a rendersi conto di essere stato intrappolato da una realtà splendida, ma artefatta che lo ha trasformato sempre più nella brutta copia di se stesso.
Ricalcando l’esperienza di Bojack, gli Altrove dedicano le strofe ad un flusso di coscienza indefinito ed irrazionale per poi lanciarsi andare ad un ultimo e disperato grido d’aiuto nei ritornelli. Il significato introspettivo e complesso del testo si contrappone a delle sonorità pop e leggere, con una strumentale incalzante e delle ritmiche serrate.
Ciao ragazzi! Il vostro nuovo brano prende ispirazione da “Bojack Horseman”, in particolare da un episodio in cui il protagonista si rende conto di essere intrappolato in una realtà in grado di renderlo la brutta copia di se stesso; in che modo questa sensazione ha condizionato la scrittura del singolo? Vi sentite anche voi un po’ intrappolati in un ambiente analogo?
La puntata in questione ha un significato fortissimo. Il testo ha iniziato a prendere forma di getto, così come tutta la canzone, in uno dei nostri “ritiri” in cui stacchiamo da tutto per passare qualche giorno insieme in montagna e lavorare alla nostra musica. Con le prime parole si è creata questa connessione con la storia di Bojack e con tutte le sensazioni che la puntata “Il Panorama a Metà Strada” portano.
Il senso di smarrimento e di travolgimento del protagonista è qualcosa che rivediamo molto anche nella società di oggi, anche su noi stessi. Le strofe vogliono rappresentare più che altro un flusso di coscienza indefinito, così come il sogno ricorrente di Bojack che caratterizza la puntata, culminando poi nei ritornelli in un grido di aiuto. Viviamo in una società fortemente instabile e dinamica ed è qualcosa che vediamo tutti i giorni, a volte questo crea delle opportunità, altre ci fa sentire in trappola, frastornati e in continua comparazione agli altri.
Definireste “Panorama a metà strada” una canzone generazionale?
Sicuramente è una canzone che può rappresentare uno spaccato della società odierna. Non solo la nostra generazione viene colpita dal disagio della precarietà, ma la richiesta di aiuto comprende probabilmente un disagio trans-generazionale.
A chi è rivolto il “grido d’aiuto” protagonista del ritornello?
Bojack nella puntata cerca disperatamente di mettersi in contatto con Diane, senza riuscirci. Lo stesso grido di aiuto c’è nella nostra canzone, non è rivolto ad una sola persona specifica ma è più che altro uno stato d’animo. L’ascoltatore si può rispecchiare nella solitudine del grido stesso e quindi esserne il vero destinatario.
Il sound di questo nuovo pezzo appare un po’ più articolato rispetto a quello del vostro album d’esordio “Mongolfiere”, è così? Avete sperimentato un po’ di più durante la sua scrittura?
Il nostro album “Mongolfiere” è frutto di tanta passione, ma anche dell’inesperienza che al tempo della sua scrittura ci caratterizzava ancora. Abbiamo fatto tesoro di ciò che abbiamo imparato mentre ne affrontavamo la creazione, e il nuovo singolo è il primo frutto di ciò che ne è seguito. Siamo ora forti di esperienze di gruppo e personali che ci rendono più capaci, e dell’appoggio di alcune figure che hanno deciso di accompagnarci nella nostra avventura.
Tutto questo ha contribuito fortemente a rendere più dinamiche e articolate le fasi di scrittura, arrangiamento e produzione dei pezzi.
Il vostro progetto si basa molto sull’autoproduzione; quanto è difficile mantenere una propria indipendenza nel settore musicale in Italia nel 2024?
Nonostante registrare e produrre musica oggi sia più facile e più accessibile economicamente rispetto al passato, grazie ai vantaggi della digitalizzazione, per ottenere un risultato di qualità è necessario ricorrere all’utilizzo di strumentazione avanzata, e spesso al supporto di professionisti nel settore.
Noi riusciamo a mantenere una nostra indipendenza nelle fasi creative iniziali e di preproduzione, anche grazie alla disponibilità di alcuni esperti inseriti nel progetto.
Tuttavia, ad esempio, nelle fasi di registrazione di alcuni strumenti, di mixaggio e masterizzazione, ci affidiamo agli studi.
Gran parte delle spese del vostro prossimo lavoro è stata coperta tramite crowdfunding, raccontateci un po’ di questa esperienza…
Ci piace pensare la nostra “comunità altroviana” come una famiglia, e per questo abbiamo chiesto aiuto alle persone che credono nella nostra musica e che vogliono vederla realizzata. La musica costa, e noi, da studenti universitari, non riusciamo a coprire tutte le spese.
Per questo abbiamo deciso di aprire il nostro primo crowdfunding, dopo mesi di preparazione, e di studio delle ricompense da assegnare ai donatori. Siamo stati molto sorpresi dalla portata della risposta che abbiamo ricevuto, raccogliendo in poco tempo molto più di quanto ci aspettassimo e riuscendo a coprire buona parte delle spese. Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito. Anche oggi che scriviamo, abbiamo usufruito delle vostre donazioni per il mixaggio di uno dei brani che uscirà nel prossimo periodo.
Parlateci un po’ dei vostri progetti futuri, avete già delle date da proporci?
La nostra primavera di live è già piena. Suoneremo a San Donà il 21 aprile e il 10 maggio, e a Mogliano Veneto il 1 maggio. Dopo un periodo intenso di registrazione e produzione di brani, siamo contenti di poter tornare live, più pronti e carichi che mai.
Anche quest’estate vorremmo suonare spesso in pubblico, anche fuori dal Veneto. Stiamo definendo proprio in queste settimane le date e gli eventi a cui parteciperemo.
Torna anche quest’anno la premiazione del Trentin’ Music Award, il premio che vuole dare un riconoscimento alle migliori produzioni musicali nate in Trentino.
Il premio è stato inventato da Capitan Wyzno che, pur non facendo più parte della Giuria, manderà un saluto a inizio serata tramite collegamento live.Quella stessa sera, dopo le premiazioni, ci sarà l’esibizione di alcuni dei Vincitori.
LE NOVITA’:
Prima su tutte la serata di presentazione che si terrà allo SmartLab di Rovereto giovedì 14 marzo dalle 21.00 in poi dove si potrà assistere dal vivo alla premiazione dei Vincitori delle 8 categorie proposte: Miglior Copertina, Miglior Video, Miglior Singolo, Miglior Album, Miglior EP e Miglior Progetto Esordiente, Miglior Progetto Strumentale, Miglior Progetto Rap/Hip-Hop
Le ultime due categorie sono state aggiunte quest’anno al fine di poter dare maggiore visibilità alle numerosissime produzioni del 2023 e valorizzare anche il lavoro dei musicisti più giovani.
I PREMI:
Il vincitore di ogni categoria riceverà premi promozionali e la possibilità di registrazione presso il Metrò Rec di Riva del Garda. Quella stessa sera, dopo le premiazioni, ci sarà l’esibizione di alcuni dei Vincitori del Trentin’ Music Award.
LA GIURIA:
Gli organizzatori del Premio, nonché giurati, sono operatori del settore musicale locale: Fabio Desanti dell’Adige, Switchradio e NBC Reteregione, Max Bortolameotti dell’Ass. Sonà e di Rockabout, Giusy Elle di Electric Duo Project, Francesca Chizzola di Indiemood, Federica Fanizza di Artesnews e Stefano Zanol di Area Musica di APPM.
Giurato speciale per la categoria rap: Wad di Radio Deejay.
GIURIA ESTERNA E PREMI SPECIALI:
Per coinvolgere l’intero reparto musicale della Provincia e arricchire l’offerta di premi per i musicisti trentini, sono state coinvolte altre realtà del settore: Upload, Onda Musicale, Centro Musica di Trento, Corriere del Trentino, Radio Retebusa e la grafica Ayla Parisi.
MISSION:
Trentin Music Award si pone l’ambizioso traguardo di creare una scena musicale locale valorizzando il contributo degli artisti nostrani e supportandoli con l’appoggio di tutta la rete di professionisti della provincia. Perché la musica è espressione di sé, è crescita personale e motivo di aggregazione, un modo sano e positivo per crescere e sviluppare il proprio talento.
I NOMINATI:
Per tutto il 2023 sono state valutate più di 200 pubblicazioni musicali. Alla fine, dopo una votazione, si possono presentare le Nomination divise per Categoria (in ordine alfabetico):
TMA 2023 – Nomination come Miglior Singolo
Felix Lalù & Whitenoise – Tendon
Pheromones – Red Light Room
Supercanifradiciadespiaredosi – Aggiovaggio
The Bastard sons of Dioniso feat. Coro della Sat – Il tuo tesoro
The Mesh-aP – Take One More Beer
TMA 2023 – Nomination come Miglior EP
Astio – Bocche stanche
Cannibali Commestibili – Dio sta invecchiando male
Humus – Non è giusto
Pheromones – Pheromones
Wild bek – Wild bek
TMA 2023 – Nomination come Miglior Album
Elisa Maitea – Maitea
ILPALESECHEAMO – Una storia italiana
Jambow Jane – Three
Ringo Blues – Bless My Soul
The Bankrobber – Lighters and Lovers
TMA 2023 – Nomination come Miglior Progetto Esordiente
Amarena
Azetagi
Fat Honey
HRTBRKR
Medaglia
TMA 2023 – Nomination come Miglior Progetto Strumentale
Alex Calliari – Fuck the system
Bandastorta – Drum Bun
Nick Petricci – Dangerous District
Daniele Tommasini – A desert called empire
Il Concerto delle Scimmie – Zolfo
TMA 2023 – Nomination come Miglior Progetto Rap/Hip-Hop
Carpa feat. L4asso e 8 Syntagma – Buio (qui ed ora)
Drimer – Facile
Malogrido – Fuori di casa
Mr. Stiv – Non ho più paura
Ranabis feat. Giovane Feddini e Ric de Large – L’oracolo
Sara Kane – 1200
TMA 2023 – Nomination come Miglior Copertina
Astio – Bocche stanche – Artista: Zach Hobbs
Cannibali Commestibili – Dio sta invecchiando male – Foto di Nicola Stenico, Grafica di Adriano Siesser, Artwork di Rasa
Felix Lalù & Whitenoise – Tendon
Radiofontani – Dusk in the Gorge Valley/Tune Up – Artista: Stefania Barozzi
Il 30 gennaio 2024 è uscito “Un nuovo richiamo”, l’EP d’esordio di Elio con distribuzione Artist First. Abbiamo colto l’occasione per fare qualche domanda al cantautore.
Ciao Elio, rompiamo il ghiaccio chiedendoti di raccontare ai nostri lettori cosa ti ha spinto a intraprendere la carriera solista, dopo quasi 10 anni di esperienze musicali variegate, tra le quali ricordiamo quella di gruppo con Il Grande Capo e l’interessante progetto Animaliguida, dove assieme a Roberta Lanave creavate degli happening a cavallo tra una performance teatrale e un concerto sperimentale.
Ciao!
Il mio rapporto con la scrittura è un rapporto assiduo da quando ho 15 anni. Ho sempre visto la “struttura Canzone” come un contenitore all’interno del quale inserire quello che vivevo nell’istante in cui lo vivevo. Lavoro in teatro da sempre e conosco persone meravigliose che negli anni hanno collaborato con me, e che hanno contribuito a trasformare il mio “centro di gravità permanente”. Ma due anni fa ho capito che era necessario assumersi la responsabilità di un gesto solitario, di un’azione artistica che avesse totale appoggio sulle mie stesse radici e in cui specchiarmi e ritrovarmi.
Per il tuo percorso solista hai avuto al tuo fianco Roberto Cammarata, musicista e produttore già “dietro” importanti realtà palermitane come La Rappresentante di Lista e Omosumo. Come si è sviluppato il lavoro con lui?
Il lavoro con Roberto è stato intenso e coinvolgente. Ha colto nelle demo che gli avevo proposto dei lati che non avevo valutato, li ha amplificati e ha dato respiro alla struttura musicale, senza aver paura di dare un taglio diverso rispetto all’originale. Ho seguito i suoi suggerimenti, le sue visioni, e ho imparato moltissimo da lui. E’ stato davvero molto importante per me.
Il tuo EP d’esordio ha un concept molto particolare, una sorta di viaggio introspettivo attraverso diverse fasi della vita. Com’è nata l’idea di associare le canzoni del disco ai quattro elementi naturali?
Quando ho scelto i brani dell’EP ho volutamente scelto quattro canzoni molto diverse tra loro. Ho immaginato di potermi presentare attraverso le varie sfaccettature del mio mondo creativo. Ho cercato di specificarne sempre di più la differenza, ed ecco che gli elementi naturali sono venuti in aiuto. Ogni canzone ha un particolare e dettagliato rapporto con l’elemento a cui è stata associata.
Sappiamo che Giovanni Lindo Ferretti e Franco Battiato sono un po’ i numi tutelari del progetto. Ci sono stati anche ascolti internazionali che hanno influenzato il sound e lo stile di “Un Nuovo Richiamo”? In certi momenti ci sembra che ti sia avventurato vicino a lidi elettronici nordeuropei.
Sono contento che sia arrivata questa sensazione. Adoro i Royksopp, Kalkbrenner e in generale la musica elettronica nordeuropea (mi viene in mente anche Rasmussen). Non nego di essere anche molto condizionato dai Depeche Mode e dall’indietronica francese, che negli ultimi anni imperversa nei miei ascolti.
Ci salutiamo con una curiosità. Leggendo i crediti del tuo lavoro abbiamo notato che dietro le foto e l’art direction del disco si cela Ilaria Tortoriello, la stessa persona che suonava il basso nella tua vecchia band, Il Grande Capo. Se non si tratta di un clamoroso caso di omonimia, puoi raccontarci come si è sviluppata la nuova collaborazione con lei?
Io e Ilaria ci conosciamo da quando avevamo 16 anni. Entrambi facciamo parte di un piccolo gruppo di creativi che come noi sono cresciuti nel Sud Pontino, che hanno vissuto anni bellissimi di musica live, spaziando tra tantissimi generi musicali, e che negli anni non hanno mai smesso di credere nella ricerca artistica, facendola diventare il loro modo di sopravvivere. Abbiamo suonato insieme per quattro anni ma Ilaria nel frattempo è diventata una fotografa straordinaria. Abbiamo creato un concept che accompagna ogni canzone dell’EP. Mi sono affidato completamente, anche perché la collaborazione che dura da anni in questi casi fa la differenza. Ilaria ha dato al progetto ancora più forza grazie al suo lavoro.
Nel vasto panorama musicale italiano emerge con forza e originalità il quinto album di Tommaso Tam, intitolato “Isola di Tam”, in uscita il 12 gennaio per Manita Dischi.
Anticipato dal singolo omonimo, questo lavoro si distingue per la sua natura narrativa e distopica, trasformando l’esperienza d’ascolto in un viaggio avvincente attraverso mondi sonori inediti. Tam dimostra una continua voglia di esplorazione e innovazione, arricchendo ogni traccia con arrangiamenti curati e contrasti potenti tra melodia e ritmo.
La sua voce, precisa e penetrante, si fa portavoce delle contraddizioni che permeano la nostra esistenza quotidiana, regalando all’ascoltatore un’esperienza emotiva e riflessiva senza precedenti.
Noi gli abbiamo chiesto di raccontarsi attraverso le sue 5 cose preferite!
TASCAM PORTA ONE
Quando ero adolescente, avevo escogitato un modo per registrare sovraincidendo da solo più strumenti, utilizzando due radio registratori a cassetta. Registravo qualcosa sul primo, poi riavvolgevo il nastro e lo facevo ripartire mentre premevo il tasto REC sul secondo registratore. Dopo svariati passaggi, ovviamente il fruscio di sottofondo diventava insopportabile, ma a quel tempo era l’unico modo “ fai da te” per riuscire nell’impresa.
Qualche anno dopo scoprii che esistevano dei registratori a cassetta multitraccia, i cosiddetti 4 piste, a un prezzo abbordabile. Acquistai il TASCAM Porta One. E imparai ad usarlo molto bene, tanto che ci ho registrato i miei primi tre album, Girare, Misogenio e Meccanismo base.Aveva anche una tracolla che permetteva di portarlo in giro e per questo motivo era il Santo Gral dei rumoristi ( gente che va in giro a registrare suoni di ogni tipo).
La comodità di averlo in casa invece, mi consentiva di registrare al momento qualunque idea volessi buttare giù, semplicemente collegando lo strumento o il microfono e schiacciando il tasto Rec. Immediato e diretto. La difficoltà principale era quando le 4 tracce non ti bastavano più. Per sovrapporne delle altre il metodo, chiamato “Ping Pong”, consisteva nel passare tre tracce sulla quarta vuota. A quel punto il mix delle prime tre doveva essere perfetto perché una volta riversate sulla pista libera, sarebbero state definitivamente cancellate in un secondo momento, per consentire la registrazione di nuove sovraincisioni.
Il processo non perdonava errori, per cui doveva essere un lavoro molto accurato. Oggi con le svariate Daw al computer, hai accesso a un numero di centinaia di sovraincisioni, e con l’ editing puoi fare miracoli, per non parlare del digital recording. Ma io sono rimasto per oltre due decenni, fedele al mio TASCAM a cassetta. E devo dire che il suono era molto interessante seppur in qualità lo fi. Ho provato a registrare una seconda volta dei brani in studio, sperando venissero meglio che sul Tascam, ma dovetti ricredermi.
La magia dell’estemporaneità e dell’approccio analogico diretto, aveva una marcia in più nonostante la qualità audio inferiore. Adesso sembra una follia, ma perfino i Beatles registrarono Sgt Pepper nel 1967 su uno Studer 4 tracce a nastro, riversando poi le 4 tracce su un’unica traccia di un secondo Studer per dare spazio a nuove sovraincisioni.
FILOSOFIA
Nietzsche considerava la musica espressione dello spirito dionisiaco, totalmente autosufficiente; ovvero non ha bisogno di unirsi a immagini e concetti, perché possiede dentro se stessa le chiavi del mondo. Tra i filosofici che più mi hanno influenzato c’è Alan Watts.
Sosteneva che ciò che non è definibile a parole o per concetti non esiste per noi, pur essendo lì, proprio di fronte ai nostri occhi, ciò che non riusciamo a controllare è ostile, e pertanto va combattuto, anche se è parte di ciò che siamo. Questo è il punto di partenza medio di ogni persona nell’età moderna: la separazione da noi stessi, il cosmo, le altre persone. Ho scritto “Cosmoillogico”, il mio quarto album, riflettendo proprio su questi concetti. La percezione dello spazio vuoto tra una cosa ed un’altra, inteso come separazione invece che come connettivo, ci porta a sentirci anziché uniti al tutto, disconnessi dal tutto.
In realtà lo spazio è tanto necessario quanto ciò che lo riempie, e viceversa, proprio come gli intervalli nelle note sono tanto fondamentali ad una canzone quanto le note che la compongono. Senza una di queste due cose non ci sarebbe melodia. La separazione tra noi e il tutto, compreso noi stessi, parte quindi da questa errata concezione del vuoto come inesistenza e separazione. Negli anni, ho anche imparato a togliere le note, più che ad aggiungerne.
Deve essere tutto al servizio del brano che si sta scrivendo. I virtuosissimi li lascio nei live che faccio con le varie band in cui suono.
THE BEATLES
I Beatles li ho scoperti a cinque anni, perché mio padre aveva nella sua auto, tre musicassette tra cui una raccolta dei loro brani dal 1962 al 1965. Grazie a loro mi sono avvicinato alla musica. Ho cominciato con la chitarra e poi crescendo, ho imparato a suonare la batteria e il piano. All’inizio i miei mi comprarono degli strumenti giocattolo. Mi ricordo ancora una batteria fatta di cartone e plastica che venne prontamente sfondata poco tempo dopo. A mia richiesta, ogni tanto mi regalavano un’altra cassetta dei fab four, e mi ricordo che rimanevo sempre meravigliato dalla bellezza della musica che ascoltavo, pur rendendomi conto che c’era un abisso tra il sound di Revolver(1966) e un album come Hard day’s night (1964), nonostante solo due anni di differenza.
Anche il loro aspetto fisico era molto diverso negli anni. Guardate una foto di Lennon nel 1965 e una nel 1968! Ero talmente affascinato, che per capire i testi delle canzoni, imparai molto presto l’inglese (10 anni), che ancora oggi è una delle mie passioni. Questa mia passione ha avuto il culmine qualche anno fa, quando sono riuscito a trovare e a mettere insieme 3 matti come me, per creare una Beatles tribute band. Ancora oggi, The Menlove Beatles tribute, mi portano sui palchi di tutta Italia e all’estero, prevalentemente nord Europa.
MONDO INVISIBILE
Sono sempre stato una persona abbastanza razionale; ho studiato scienze naturali all’Università e per quasi 38 anni ho creduto che l’uomo fosse nato semplicemente per crepare.Poi una serie incredibile di eventi sincronici susseguiti da varie esperienze dirette di fenomeni particolari, che molti definirebbero “paranormali “, osservazione di energie sottili, e alcune mie avventure extracorporee, mi hanno preso a schiaffoni in faccia,catapultandomi senza ritorno verso una visione diversa del tutto.
Il Tommaso di 12 anni fa non riconoscerebbe affatto il Tommaso di oggi. Negli ultimi dieci anni, inoltre, mi sono appassionato e interessato alla fisica quantistica, allo studio del subconscio, agli UFO e a tutta la letteratura del settore esoterico. Niente é come prima. La ricerca e la sperimentazione su me stesso, continua.
ANIMALI
Sono cresciuto in un paesino della Carnia ( Friuli) in mezzo alle montagne, i contadini, tra covoni di fieno, vacche, galline, maiali e cavalli. E fin da piccolo trovavo ingiusto e aberrante, vedere come venissero sfruttati, maltrattati, e uccisi meramente a scopo culinario. Dal punto di vista biologico, uomo e animali sono parte dello stesso regno ed hanno le stesse necessità fondamentali: mangiano, dormono, si accoppiano, si difendono. E soffrono.
In questo non c’è differenza. Da molti anni ho scelto una dieta vegetariana proprio per questa mia sensibilità nei loro confronti. Ma non sono un rompi scatole nei riguardi di chi non la pensa come me. Anni fa scrissi una bella canzone intitolata “Lo zoo” che fa parte del mio terzo album “Meccanismo base”; è un brano a cui sono molto affezionato ed è molto rappresentativo di questa tematica.
Torna anche quest’anno il Il Trentin’ Music Award, un concorso provinciale che vuole premiare le migliori produzioni musicali dell’anno appena concluso.
Il contest nasce da un’idea di Erick Le Wooz, un Francese amante del Trentino in tutti i suoi aspetti, che con lo pseudonimo di Capitan Wyzno si è interessato della scena musicale locale. Originali le sue recensioni le quali, tra italiano maccheronico e dialetto, hanno spopolato sulla sua pagina Facebook per anni e che ora sono ascoltabili su Spotify e sul suo canale Youtube. Gli esiti del concorso avvenivano infine online, con un video direttamente da casa Le Wootz in Inghilterra, materiale ancora reperibile in rete.
Con l’edizione del 2022, si è invece fatto un passo avanti nel riconoscimento di questa preziosa opportunità di dar luce al panorama musicale della nostra provincia, realizzando una serata di premiazione in presenza, in quel di Dro, grazie all’associazione musicale Sonà.
La volontà attuale è quella di far crescere ulteriormente il TMA, rendendolo un appuntamento annuo di rilievo e dal grande contributo promozionale per le band. Quest’anno si desidera quindi continuare la premiazione in presenza, elargire premi più consistenti e allargare la divulgazione dell’evento alla stampa e alle radio, su larga scala.
Altra novità di questa settima edizione, è però l’uscita dal progetto dello stesso fondatore Le Wooz il quale, per motivi personali, non ha più modo di seguire l’evento con la dovuta attenzione. Il testimone è passato quindi alla Giuria fino ad allora assemblata, che è divenuta di fatto il direttivo del progetto stesso. Vede coinvolti addetti ai lavori locali ed è composta da Fabio Desanti dell’Adige, Switchradio e NBC Reteregione, Max Bortolameotti dell’Ass. Sonà e di Rockabout, Giusy Elle di Electric Duo Project, Francesca Chizzola di Indiemood, Federica Fanizza di Artesnews e Stefano Zanol di Area Musica di APPM.
Le band e gli artisti musicali trentini possono stare sicuri!
Il TMA continua e anzi si svilupperà nel migliore dei modi. Tutto è in corso per la votazione finale e la premiazione ufficiale che avverrà nel mese di marzo 2024 in luogo ancora da destinarsi.
Le categorie prese in considerazione sono: Miglior Copertina, Miglior Artista Emergente, Miglior Single, Miglior EP, Miglior Video, Miglior Album e Miglior Lavoro Strumentale.
Blue Hole Music Club è una casa di produzione musicale che ha costruito una Rete di scambio professionale per Etichette discografiche indipendenti, giornali e magazine e professionisti del settore musicale che possano collaborare in un sistema di scambio di competenze, ruoli e professionalità.
Tali scambi, messi al servizio degli Artisti, producono prodotti musicali e servizi di altissimo valore artistico e professionale.
Servizi Editoriali, ufficio stampa convenzionato, produzione, promozione, organizzazione di eventi collettivi sono l’impegno quotidiano di Blue Hole Music Club e delle realtà che ne compongono la Rete e la linfa vitale.
Blue Hole Music Club è anche un’App per dispositivi mobili che si offre come “Casa virtuale” per la promozione degli Artisti ospitando Contenuti, Riviste accreditate, Giornalisti, Corsi e lezioni che rivoluzionano le possibilità di promozione che le Etichette discografiche indipendenti possono offrire ai propri Artisti.
L’applicazione è in continua evoluzione, ed è una vera e propria community che vuole crescere per gli utenti e assieme agli utenti: verranno implementati sempre nuovi servizi grazie anche alla partecipazione degli iscritti che avranno a disposizione un form per suggerire miglioramenti e features mancanti.
Una delle possibilità per i musicisti è quella di effettuare, tramite l’applicazione, l’upload dei propri demo, che saranno così a disposizione per l’ascolto da parte delle etichette per una eventuale pubblicazione.
TSCK Group è il Main Partner di Blue Hole Music Cluboffrendo alla Rete servizi editoriali e un ufficio stampa di grande potenza a tariffe convenzionate con le realtà aderenti alla Rete. Un gruppo editoriale volto soprattutto al mondo della musica. Ma non solo. All’interno di TSCK GROUP convivono diverse realtà: dall’editoria online alla promozione di artisti, dalle edizioni musicali ad azioni di PR. Del gruppo fanno parte addetti stampa, giornalisti, grafici, fotografi, social media manager, stylist, consulenti. Con oltre 100 collaboratori sparsi per tutta Italia e i diversi servizi a tua disposizione, diamo risposte alle tue necessità.
Giornalisti, fotografi, videomaker e social media specialist. TSCK Press si occupa di stampa, pubbliche relazioni, marketing e comunicazione per musicisti, scrittori, artisti ed eventi. L’arte in ogni sua forma è un valore da condividere e, quindi, crediamo che alla base di un lavoro ben riuscito ci siano la collaborazione e la cooperazione. Per questo motivo incoraggiamo il continuo scambio di idee tra i membri del nostro staff e tra lo staff e gli artisti. Un’idea diventa un progetto con la passione e il cuore di tutti. Nessuno escluso.
IL TEAM DI BLUE HOLE
Alessandro Bolsieri
Sassofonista, polistrumentista, compositore e pedagogista musicale. Dopo aver frequentato il triennio propedeutico in Composizione Classica mi laureo in Sassofono Jazz. Sempre in equilibrio tra gli studi accademici e le lezioni private con Simone La Maida e Massimo Morganti. Suono in numerosi club e Festival d‘Italia come Umbria Jazz (per 4 edizioni) con i FunkOff. Pubblico i miei dischi e compongo musica perché non posso farne a meno!
Stefano Coveri
In radio dal febbraio del 1976 (Radio Gamma di Savignano). Dal 1977 Radio Sabbiadove per 11 anni. Nel 1987 crea Radio and Disco a Rimini, in collaborazione con i più importanti locali e dj d’Italia. Dal ‘93 a San Marino Rtv. Dal ‘76 collabora con Rai e altre emittenti nazionali e partecipato a trasmissioni TV, in particolare, Coco (con la Carlucci). Ha lavorato nelle più importanti discoteche della riviera: Meeting (1977-1978, Rimini); American Disco Roller (1978-1979, Riccione); Meeting/Bat Caverna (1980); Lady Godiva Disco Video (1983); Insonnia (1984-1985, Cattolica); Paradiso (1986-1991, Rimini); Pineta (1986-1991, Milano Marittima); Energy (1992, Cesenatico); Snoopy (1993-1994, Faenza); La vie en Rose (1994-2000, Imola); Hakuna Matata(2003, Riccione); Biblos (2003, Riccione).
Sara Alice Ceccarelli
Giornalista dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti – ODG Emilia Romagna. Laurea in Lettere e Comunicazione e in Giornalismo e Cultura editoriale presso l’Università di Parma. Master in Organizzazione e Promozione Eventi Culturali presso l’Università di Bologna. Corso di Alta Formazione, sempre all’Università di Parma per social Media Manager. E’ stata Ufficio Stampa di LP Rock Events (Bay Fest, Rimini Park Rock e Sullasabbia), Vidia Club di Cesena, Marecchia Dream Fest, Ultrasuoni Rimini, TEDxRimini, TEDxBologna. CEO di TSCK GROUP srls, capo ufficio stampa TSCK Press e direttrice artistica di TSCK Records. Direttrice Responsabile di The Soundcheck.
Matteo Iommi
Bassista, videogiocatore e serie tv dipendente, rigorosamente in questo ordine di importanza. Dopo il diploma in chimica sono entrato, sia per lavoro che per passione, nel mondo del commercio come rappresentante e mediatore nelle trattative online. Da sempre attirato dal connubio arte e socialità, partecipo attivamente nell’organizzare eventi con l’associazione C-Lindro. Vedo in Blue Hole Music Club il mezzo per fornire in modo chiaro, spazio e libertà alle realtà musicali che vengono oscurate dagl
Una canzone sull’amore, perché alla fine, di che altro vuoi parlare? citando il grande Brunori.
Un invito a lasciarsi andare e vivere le proprie emozioni senza paura di quello che accadrà, perché il vero amore arriva all’improvviso e non si può scappare ad esso.
Il brano è interamente scritto da Rudy Saitta, alla produzione e all’arrangiamento ha collaborato con Paolo Caruccio e Kendo al Turbopop di Torino.
Rudy Saitta nasce in Sicilia, cresce in Piemonte e sogna di vivere in Sud-America. Laureato al conservatorio Ghedini di Cuneo comincia ad esibirsi in giro per l’Italia sia come corista che come cantautore.
Negli ultimi anni ha pubblicato 5 singoli collaborando per gli artworks con Carolina Zùniga e per quanto riguarda le produzioni, quasi tutte sono state fatte da Paolo Caruccio (autore e producer per Sugar e cantautore) e “Maria Colombia” da Simone Guzzino (autore e producer per Edizioni Curci e Producer de IlSolitoDandy), “Maria Colombia” e “Croissant” sono state scritte con IlSolitoDandy.Negli ultimi anni ha esplorato il mondo musicale sudamericano e sta cercando sempre di più di esportare oltreoceano le sue canzoni. Prossimamente ci sarà una versione spagnola di un suo brano, tradotto da una traduttrice argentina e nuove canzoni che fondono il suo animo latino a quello pop rock anni 90.
“E’ stato un anno complicato, per un po’ ho abbandonato la scrittura e mi sono dedicato al doppiaggio totalmente, però durante l’estate la voglia di suonare è tornata e volevo scrivere una canzone d’amore, una canzone che si concentrasse sulle cose belle che sentivo e l’amore è sempre il motore di tutto per me e ce n’è sempre più bisogno.”
Le sonorità del brano si distaccano da quelle degli altri singoli precedenti, sentivo il bisogno di tornare al mio primo amore, il rock, ma fatto a modo mio con quella carica nostalgica delle canzoni pop rock anni 90.
La scelta di cambiare stile è stata dettata da un bisogno che sentivo e anche dagli ascolti che facevo, percepivo che ci fosse questo ritorno al pop rock suonato e questa cosa mi ha condizionato in positivo sicuramente.
Le sonorità del brano si distaccano da quelle degli altri singoli precedenti, sentivo il bisogno di tornare al mio primo amore, il rock, ma fatto a modo mio con quella carica nostalgica delle canzoni pop rock anni 90.
La scelta di cambiare stile è stata dettata da un bisogno che sentivo e anche dagli ascolti che facevo, percepivo che ci fosse questo ritorno al pop rock suonato e questa cosa mi ha condizionato in positivo sicuramente.
Si intitola “Felici e Contenti” ed è il nuovo singolo firmato da Marinelli per l’etichetta Manita Dischi: un brano questo che unisce rock e cantautorato raccontando anche la bellezza delle cose che giungono al termine senza però lasciarsi abbattere.
Noi lo abbiamo intervistato.
Ciao, benvenuto! Come prima domanda di riscaldamento ti chiediamo di presentarci il tuo nuovo singolo “Felici e contenti”, pubblicato lo scorso 14 dicembre!
Ciao! “Felici e contenti” è un brano che racconta la storia di una fine, come mi piace dire. Racconta di quelle sensazioni che, a posteriori, provi nel riguardare il percorso che ha portato ad una rottura, vissuta inconsapevolmente, e che solo dopo, hai la forza di analizzare, rileggere, per cercare risposte che spesso non vengono date. È stato per me, come spesso mi accade con la musica che scrivo, anche un modo per esorcizzare ed elaborare un momento importante.
Il titolo del nuovo singolo evoca inevitabilmente la conclusione di una favola, quanto hai imparato che il vivere felici e contenti non può far parte della vita reale?
In realtà, credo che le favole non facciano parte della vita reale. Ma la felicità si, assolutamente. Non esiste il vissero “PER SEMPRE felici e contenti”. Ma si può vivere felici e contenti. Si può condividere un percorso di vita insieme a qualcuno e farlo con queste emozioni. La disillusione dopo qualcosa che non è andato bene, non deve togliere comunque lo spazio all’illusione che possa risuccedere, e non farci perdere la voglia di tendere a ricreare qualcosa di bello che ci renda ancora per un po’ felici e contenti.
Come la tua formazione in Filosofia insieme a quella in Marketing influenzano il tuo approccio alla musica e alla creazione artistica?
Il mio percorso di studi in Filosofia, se non nelle tematiche, mi aiuta molto nella scrittura per la necessità che ho sempre di cercare di utilizzare parole che non siano sempre scontate e a volte addirittura possono sembrare fuori contesto in una canzone pop. Diciamo che la costante ricerca di migliorarmi, di scrivere in modo diverso, mi accompagna e non so se anche questo è dato dagli studi fatti, anche dalla diversità e cambiamento avuti nella mia formazione.
Se ti chiediamo di scegliere quali sono stati i tuoi 3 album fondamentali, quali sceglieresti e perché?
Questa è la domanda più difficile di sempre!!! Sono tantissimi gli album che mi hanno segnato e formato, che mi hanno anche ispirato spesso. Quando ne devi scegliere così pochi, di solito lo fai col cuore perché alcuni album hanno più importanza di altri per un legame che ci portiamo dietro soprattutto perché spesso sono i primi ascoltati. Ma ti direi:
1) La batteria, il contrabbasso eccetera di Battisti 2) Plastic Ono Band di Lennon 3) Grace di Jeff Buckley
Ci sono progetti per il futuro?
Per il futuro ci sono sempre progetti, altrimenti non guarderemmo al futuro, ci saremmo arresi. In questo momento il progetto principale è quello di finire di scrivere i brani per il nuovo EP in uscita a febbraio, anzi, forse sarebbe corretto dire di SMETTERE di scrivere visto che ho già in cantiere abbastanza brani per un album intero!