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rock

Le 5 cose preferite di Hyndaco

“Dandelion Dreams” è il nuovo singolo della rock band Hyndaco, già disponibile in digitale e in streaming. 

Il brano, dalle sonorità grunge della Seattle più piovosa mischiate al più schietto punk e al disorientante noise, è iperattività mentale e noia, vite che scorrono nella paura di cadere e nell’impossibilità di agire. Suggestioni radicali, dalla letteratura cannibale di Aldo Nove alle contraddizioni di Bret Easton Ellis, rendono possibile riconoscere in Mia Wallace, di Pulp Fiction, un esempio lampante del significato del brano: una fatale frantumazione dell’io schiacciata dall’impulsività irreversibile che la ricerca di emozioni forti inevitabilmente porta

Abbiamo chiesto ai ragazzi quali sono le loro 5 cose preferite, per conoscerli meglio.

Wellness Valley

Non è solo un luogo ma una filosofia di vita e noi la odiamo. Con essa il tempo scorre felice e leggiadro nel mostrare agli altri quanto fanno schifo a non essere degli eletti. Proveniamo da Cesena che oltre ad essere il baricentro di tutto ciò è anche una bella città, soprattutto nell’essere caratterizzata dal silenzio. Il comitato “anti-rumore” infatti padroneggia sulla proposta culturale impedendo eventi che vadano sopra la soglia acustica del parlato. Perciò la gente ripiega su small talk e serate a base di drink “arzigogolati” che appesantiscono il cuore mentre scippano il portafoglio. Vogliamo emozioni forti e discussioni accese. Vogliamo il Braulio – il nostro Dandelion Dreams.

Diavola con la bufala

Pizza 24/7, un altro Dandelion Dreams che nella Wellness Valley non possiamo permetterci – in tutti i sensi. Però talvolta ce ne freghiamo, suoniamo come matti e poi mangiamo come dei robbosi sul cofano delle nostre auto alle due di notte. Poi ci ricordiamo che viviamo nella città del silenzio e dopo mezzanotte scatta il coprifuoco, quindi o non lo facciamo o andiamo al Mc.

Pulp Fiction

Ci fa sentire infinitamente piccoli perché è devastante e nessuno ci toglierà mai dalla testa la libera associazione di parole Pulp Fiction/GTA San Andreas, non ci interessa se è scontato dirlo: “Grove street, home”. Un tripudio di input visivi e uditivi, una scarica di adrenalina come quella che Mia Wallace riceve nello sterno e che diventa per noi un leitmotiv da inseguire per esprimere il Dandelion Dreams, ovverola nostra ricerca di emozioni forti in opposizione alla Wellness Valley.

Tappi per le orecchie

Quelli forati, con il filtro in ceramica, che se no non si capisce nulla con quelli chiusi. La percezione non sarà la stessa, ma ci permette di non compromettere ulteriormente le orecchie già danneggiate dalla movida della Wellness Valley in un goffissimo tentativo adolescenziale di omologazione. Le emozioni forti spesso saturano e clippano tutto lo spettro audio e Danedelion Dreams ha quella specifica intenzione.

Songs for the Deaf

Ogni volta che saliamo in macchina mettiamo su il nostro album preferito dei Queens of the Stone Age e aspettiamo la rullata di Song for the dead per poi sgommare e scalare dalla prima alla quinta in otto secondi. Poi torniamo a guidare ai trenta all’ora perché nel bagagliaio ci sono sei chitarre e una cassa di valvole. Non è l’unico album al quale ci ispiriamo, ma forse può rappresentare al meglio il nostro Dandelion Dreams: distorsione e groove che talvolta sfociano in ondate di riverberi col decay che oscilla dai cinque ai tredici secondi e, se il caos vuole, in maledetti feedback.

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Feltrinelli || Ripartono a Milano i live al Babitonga Caffè

A partire dal prossimo 22 settembre riprenderanno I Venerdì del Babitonga, che vedranno protagonisti artisti musicali della scena nazionale e internazionale: tutti i venerdì spazio a un mini-live, allestito in mezzo ai libri. Cantautori e gruppi provenienti dal panorama indipendente, milanese ma non solo: dall’acustico all’elettronica, gli eventi live del Babitonga sono all’insegna del sound autentico e della varietà. In sala, o meglio, in libreria, la musica è protagonista di una serata che trascorre gustando un drink o sfogliando un buon libro. 
 

Babitonga Café
Tutti i venerdì alle 19.00
Libreria Feltrinelli, viale Pasubio 5, Milano
Ingresso gratuito


La cantautrice La Mandirola, live per I Venerdì del Babitonga il 22 settembre

22 settembre – La Mandirola, inizio ore 19.00

Cantautrice emergente dell’Oltrepò Pavese, classe 1992, si avvicina al mondo artistico fin dall’infanzia, formandosi nel teatro e nella musica, approcciandosi allo studio del pianoforte e del canto dall’età di quattro anni. Scrive dal 2008 ma solo nel 2020 costituisce ufficialmente il progetto solista come cantautrice sotto lo pseudonimo “La Mandirola” prodotto da Giorgio Depetri e Luca Sparagino (Hifunk). Dal 2021 viene supportata e sostenuta anche dal progetto “Cantautrici” creato da Rossana Casale, Grazie di Michele e Mariella Nava. A Ottobre 2021 viene invitata nella trasmissione “Il circo volante del barone rosso” di Red Ronnie, insieme a Grazia di Michele e a Settembre 2022 è ospite della serata conclusiva del Sele D’oro ( Oliveto Citra) insieme a Lucariello e Raphael Gualazzi. A Luglio 2023 si è esibita a Roma come semifinalista del Premio Lunezia”. 

Un set minimal per la presentazione del disco “Fai cose belle”: le canzoni scritte da Elisa Mandirola, in arte La Mandirola, e prodotte da Hifunk nelle figure di Giorgio De Petri e Luca Sparagino in collaborazione con Matteo Piazzi. Un disco che racconta la tragicomica esistenza di una Millennial che attraversa i suoi vent’anni per approdare ai trenta. Un percorso a ostacoli tra vita, morte, crisi finanziarie, amore e tanta speranza in un futuro migliore che possiamo costruire solo noi stessi con volontà e incrollabile autoironia”.
 

 29 settembre – Daniele De Gregori, inizio ore 19.00

Cantautore e chitarrista romano, pluripremiato nei maggiori Festival italiani (Premio dei Premi ’22, Premio Bertoli ’21, Musica contro le mafie ’20, L’artista che non c’era ’20, Lunezia ’19) e con una lunga esperienza Live. Ha collaborato con grandi musicisti tra i quali Nathalie, Lucio Bardi, Paolo Giovenchi, Alberto Laurenti ed è stato invitato ad aprire i concerti di Enrico Ruggeri, Simona Molinari, Paolo Jannacci ecc. È apprezzato per il suo impegno sociale, in particolare sui temi dell’ecologia e della disabilità, per i quali è stato premiato al Green Music Fest ’21 ed è spesso ospite del programma “O anche no” su Raidue.

“Cura” è il nuovo album di inediti del cantautore romano Daniele De Gregori, in uscita giovedì 13 aprile 2023 per l’etichetta Goodfellas, con il Contributo di NUOVOIMAIE Tutti cercano una cura, per il male di vivere, per la malattia, per il dolore, per l’amore. Questa ricerca può essere salvifica oppure una terribile distrazione che allontana da sé stessi. L’album è figlio di un periodo antropologicamente unico in cui alcune consapevolezze hanno subito un’accelerazione repentina. Mentre il mondo globalizzato cercava una cura, si scopriva giorno dopo giorno che non poteva esistere senza collettività, così uscire fuori da sé stessi, combattere i propri pregiudizi, cercare il vaccino per il proprio ego era l’unica via d’uscita. “Cura” è un disco che racconta di un abbandono attraverso 8 passaggi sviluppati in 3 atti (anni). L’abbandono faticoso di una parte di sé, quella più egoriferita, mai autocritica, pugnace, (auto)conservatrice e spietata (Sempre la stessa canzone/ Le case mangiate dal sale). In seguito, l’abbandono doloroso e necessario di un affetto, l’accettazione dell’inaccettabile, l’imparare a ridere diversamente (Qualcosa di me/Nebraska). Infine, il dolce abbandono all’altro, la consegna della propria vita in mani diverse per poi vederla tornare migliore (Luglio e Milano/ Eleonora/ Cruise Control). In mezzo vive “Il re del mondo”, capolavoro di Franco Battiato (che non a caso cantò “La cura”), legame superiore che tiene insieme le vicende materiali, a riportare la riflessione verso termini assoluti. Una voce intangibile che soffia il ricordo di qualcosa di più alto. C’è dell’altro, noi siamo altro.

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“Fammi volare” è il nuovo singolo dei Twik

Esce mercoledì 13 settembre 2023  “Fammi Volare”, il nuovo singolo di TWIK, il secondo dopo l’esordio con “Gerhard Kremer.” Il duo abruzzese, che sperimenta combinando rock, pop ed elettronica, mette in musica la storia di una convivenza difficile, in cui le basse tolleranze oltrepassano limiti e gesti liberatori prendono forma. All’inizio, “Fammi Volare” sembra una canzone spensierata, ma nasconde una realtà più profonda e triste, che si manifesta nella parte centrale del brano, più cupa e dalle tinte dark.

La protagonista è intrappolata in una relazione che non la rende felice. Ogni giorno è uguale all’altro, tra discussioni, lamentele e incomprensioni. Lei sogna di volare via, ma si sente come se fosse legata a una catena.Un giorno, stanca di questo tormento mentale, decide finalmente di lasciarsi andare e di prendere in mano la sua vita. Con un sorriso, sposta le tende della finestra e finalmente è libera.

Fammi Volare è la nostra storia d’amore. La quiete dopo la tempesta. Ah l’amore… Le convivenze difficili..Può capitare di ritrovarsi rinchiusi in catene e neanche accorgersene. A volte si risolvono nel migliore dei modi. A volte no. Questa è la nostra storia d’amore, Fammi Volare.
 

BIOGRAFIA

Twik nascono per gioco dalla collaborazione tra Vincenzo “Vik” Di Santo Laura “Twelle” Morelli, che durante il lockdown hanno sperimentato una collaborazione a distanza senza mai incontrarsi di persona. Dagli esperimenti è nato un progetto ambizioso, caratterizzato dalla libera fusione di generi come rock, pop, alternative, hip hop ed elettronica. La band, che ha preso forma con l’ingresso di Filippo Maria Di Nardo e Lorenzo Marcozzi, si muove tra melodie accattivanti, testi riflessivi e una combinazione di suoni innovativi. A Giugno 2023 pubblicano il primo singolo “Gerhard Kremer”, disponibile su tutti gli store online.

Il 13 Settembre dello stesso anno lanciano il secondo singolo “Fammi Volare”.

https://www.instagram.com/twik_music/

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“Ventidue” è il nuovo singolo di Nudda e Chesma, in uscita il 22.09

ventidue” è una ballata indie pop che unisce i mondi artistici di nudda con chesma, dagli stili diversi, ma che hanno saputo incontrarsi nel  mondo indie in questo brano che racconta di quanto sia difficile  lasciarsi alle spalle una relazione che infondo non sarà mai chiusa del tutto. Con la copertina ispirata al famoso quadro “la persistenza della memoria”, “ventidue” parla della persistenza della memoria che c’è in ognuno di noi quando l’amore della nostra vita finisce, e lascia dietro solo i segni della fine di un qualcosa che per noi non finirà mai.

Scritta da Marta Adducci, Giada Sardu, Rebecca Palazzolo
prod: rebtheprod
Fuori per talentoliquido e takabisha dischi
mix e master roberto proietti cignitti
copertina simone pardi

NUDDA:
nudda nasce a Siena il 2 giugno del 2000. Partecipa a X-Factor 2021 dove raccoglie da subito consensi e  apprezzamenti, fino al suo primo singolo “nonusciraidaqui”. É la  vincitrice della targa Quirici al Premio Bindi 2022, dov’era tra gli 8  finalisti e la terza classificata al Premio George Brassens 2022. É tra  le artiste invitate al primo anniversario di EQUAL Italia di Spotify. Il  suo primo album “Vedo il mondo un po’ sfocato” esce a ottobre 2022, ottenendo complessivamente quasi 900.000 ascolti, oltre a numerosi  inserimenti editoriali di tutti i suoi singoli. Inizia a novembre 2022,  il suo tour in tutta Italia, che conta numerose date fino a estate 2023,  e che porta live la sua discografia in band. Dopo i primi tre singoli  “morsodelcobra” e “nontichiamerò”, “TUTTALANOTTE”, l’autunno lancerà il suo featuring con la cantautrice chesma venerdì 22 settembre “ventidue”.

https://www.instagram.com/nudda.mp3/

CHESMA:
chesma, classe ’96, “l’artista precedentemente conosciuta come madi“,  canta un urban pop dalle venature indie. Dopo “Non so spiegarti questa  cosa che“, ventidue è il suo secondo singolo per  Takabisha / talentoliquido.

https://www.instagram.com/chesmadi_/

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“Bugia” è il nuovo singolo di Elias

Esce venerdì 1 settembre 2023 su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo di Elias. Un nuovo capitolo dal sapore dolce-amaro che pone metaforicamente fine all’estate, un brano che nasce dal lockdown, i cui effetti ritroviamo anche oggi nella vita di Andrea / Elias. Per tutti i solitari di settembre, una canzone da cantare tutti insieme su una spiaggia, ma con dei colori autunnali.
 

SCOPRI IL BRANO: 
https://open.spotify.com/album/0GpdYSHEoNUZwkdRZi2LGc?si=xO4NpkEORsWYkzxfPGotFQ

 

Bugia è uno tra i diversi brani che scrissi durante il famigerato lockdown, che molto ci diede modo di riflettere su noi stessi e sulle nostre vite. Scelsi una parola come titolo che appositamente non usai nel testo, per rafforzare la sensazione che volevo comunicare, una rassicurante melodia per ciò che non siamo riusciti ad afferrare, per ciò magari non sappiamo di volere, come a vivere dietro un vetro, mentre sorridiamo a guardarci bruciare, nelle inafferrabili sensazioni racchiudiamo, quando amiamo e perdiamo, amiamo e perdiamo, e a un certo punto ci abituiamo a vivere cullati da questa altalena. Bugia mi piace definirlo un brano post-estivo. 

BIO:

Elias, nome d’arte di Andrea Bevilacqua, per il suo percorso solistico.

Pianista di formazione, inclinazione eclettica nel panorama musicale fin da bambino, non si limita agli studi classici ma partecipa a diversi progetti, sempre di stampo inedito sul panorama underground milanese, che lo vedono come principale song-writer. Elias nasce nel 2020, e vede la luce con i primi singoli nel 2021, registrati presso blapstudio con la direzione artistica di Giuseppe Ferdinando Zito (voce dei Jaspers, ex resident band di “Quelli che il calcio”. Segue un discreto numero di concerti nel milanese e non, tra cui diverse aperture ai live di Danilo Sacco (ex voce dei Nomadi) e un ingaggio di apertura ai Marlene Kuntz, non portato a termine per la necessità all’ultimo, della nota band ex sanremese, di non avere un opening per motivazioni tecniche. Attualmente Elias ha nell’ultimo anno lavorato in studio in collaborazione con Willow Production a diversi nuovi lavori, ricercando un suond che combinasse sonorità eighties con l’elettronica moderna, atmosfere malinconiche indie e ed energiche tipiche dell’alternative rock. Nell’aprile 2023 esce Spiagge Bianche, nuovo lavoro dell’artista, che ha l’obiettivo di trasportare in un luogo ideale di se stessi dove non si ha a volte il coraggio di andare, ma dove spesso si può, se ci si cerca, trovarsi per davvero. Pronto insieme ai musicisti che lo seguono dall’inizio, Carlo Manzan e Daniele Dimasi, per ripartire con un nuovo giro di live nel nord Italia.

A settembre 2023 esce il suo ultimo singolo “Bugia“.

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rock

Le 5 cose preferite dei Error 404

“Conteremo i giorni” è il nuovo singolo dei punk rockers Error 404, già disponibile su tutte le piattaforme. La canzone, scritta in collaborazione con Martina “Cleo” Ungarelli delle Bambole di pezza, è caratterizzata da un sound fortemente ispirato ai Green Day, con arrangiamenti influenzati dal pop.

“Conteremo i giorni” vuole trasmettere a chi ascolta quanto una cosa non andata per il verso giusto possa cambiare le carte in gioco nel proprio futuro.

Noi per conosce meglio gli Error 404 meglio, abbiamo chiesto loro quali fossero le loro cinque cose preferite.

GREEN DAY

I Green Day sono il gruppo per il quale tutti noi suoniamo praticamente, la più grande fonte di ispirazione oltre che la colonna sonora della nostra adolescenza.

SALA PROVE 

La nostra sala prove è una vera e propria casa per noi e per tutti i nostri amici che tutte le sere sono lì con noi a bere birre e divertirsi, praticamente un mini centro sociale. Da lì nasce sempre tutto, idee per i pezzi nuovi e un sacco di cazzate.

ENERGIA SUL PALCO

Questo è quello che sentiamo quasi sempre quando scendiamo dal palco. la gente si diverte un sacco, per noi questo è diventato l’ elemento principale dei nostri live oltre a suonare bene e far arrivare le nostre canzoni al cuore delle persone.

FARE L’ ALBERO DI NATALE

A noi piace tanto fare l’ albero di natale tutti insieme, anche quando non è Natale. Come albero però ci piace utilizzare la batteria di scotch.

FURGONE

I viaggi in furgone sono epici, ogni volta non sai mai cosa ti aspetta. Non c’è altro da aggiungere, bisognerebbe solo provare per credere.

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Indie

Si può salvare il mondo con un disco? Forse sì, vi parliamo dei Radio Tahuania

Incomincia con una parola inventata (anzi due), “Kuru Lalla” il nuovo album dei Radio Tahuania, formazione campana con attinenze sonore e ideali che fanno riferimento soprattutto al Sudamerica.  Otto canzoni sui ritmi di cumbia, contaminati però da rock elettrico che da una parte può far pensare un po’ a Santana, dall’altra si tuffa faccia avanti in mondi psichedelici, senza perdere però mai il contatto con le radici, profondamente abbarbicate alla giungla amazzonica. 

C’è un sogno di fratellanza che contamina e unisce le canzoni dei Radio Tahuania, che parlano spesso di giovani (“La nina”, “Chicos”) e che fanno una musica giovane e antica insieme, fitta di significati ma anche di sonorità profonde, miste, sovrapposte. 

Ogni canzone è una piccola giungla, in questo album che però non richiede il machete per entrare: anzi basta appoggiare l’orecchio a terra per sentire arrivare ritmi e flussi sonori interessanti e importanti, sempre capaci di cambiare le carte in tavola senza richiedere troppi sforzi all’ascoltatore.  A volte si inseguono idee aeree, come in “Volarà”, a volte si avanza pancia a terra come ne “La vida”. A volte invece semplicemente si sale su un “Motocar” e si vede dove porta la strada, ammesso che ce ne sia una da seguire. In ogni caso queste canzoni sono movimento, non necessariamente frenetico, ma a stare ferme non pensano proprio. 

“Kuru Lalla”, espressione inventata, significa “voglio un foglio bianco per disegnare un sogno”. Del resto se hai di fronte un foglio bianco puoi inventare un mondo, una parola, un significato, oppure otto canzoni come quelle di un album coerente anche se sempre pronto ad accogliere variazioni di percorso.  Si può salvare il mondo con un disco? Direi di no. Però si può sollevare qualche sopracciglio per quello che si canta e per quello che si scrive. Il tentativo dei Radio Tahuania va in questo senso, e si direbbe che l’obiettivo è centrato. 

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Indie Pop

Le 5 cose preferite di Maiogabri

L’abbiamo ascoltata più e più volte la nuova canzone di Maiogabri, uscita il 9 giugno, dal titolo “Senza Colori” (MIND) e non poteva passarci indifferente la sensibilità del suo autore. Abbiamo quindi pensato che un modo per conoscere l’artista sarebbe stato raccontarsi attraverso le sue cinque cose preferite, ecco quali sono!

LA SVEGLIA CON LA MUSICA

Prima cosa preferita in assoluto è la sveglia della mattina con la musica preimpostata, su questo non ci piove. E’ come se ti lanciasse il buonumore addosso e ti dicesse “tieni, fanne quello che vuoi”.

P.S. Angeli di Lucio Dalla miglior sveglia della mia vita, ve la consiglio.

LA MACCHINA DOPO IL RIFORNIMENTO

La macchina dopo il rifornimento per un buon taccagno come me è gioia pura, perché so che per un bel po’ non dovrò spendere altri soldi in benzina.

GLI ANELLETTI AL FORNO DI MIA MAMMA

E come li spieghi gli anelletti al forno di mamma? Non li spieghi. Gli anelletti al forno di mia mamma sono gli anelletti al forno di mia mamma, mi dispiace che voi non li possiate assaggiare.

LE PILE DI LIBRI

Mi piacciono da morire le pile di libri, ma anche i libri singoli ingialliti o sgualciti, consumati un po’. Mi sanno di chili di cultura pronta ad essere esplorata, mi ispirano.

L’INNAMORAMENTO

Sono un grande fan dell’innamoramento più che dell’amore, ma questa penso sia la prassi di un buon ragazzo malinconico che trova la felicità solamente nelle cose passeggere. L’amore è comunque tanta roba eh, solo non regge il confronto.

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Intervista rock

Le 5 cose preferite dei dellarabbia

Da venerdì 26 maggio sarà disponibile “lunganotte”, il nuovo disco del collettivo dellarabbia, che torna a due anni di distanza dalla pubblicazione del suo primo album “L’Era della Rabbia” con il quale ha collezionato oltre un milione di ascolti sulle piattaforme digitali e aver attirato l’attenzione di pubblico e media con il suo cantautorato pungente, disincantato e pieno di spunti di riflessione.

Le notti in bianco a scrivere musica

Non a caso il nostro ultimo album si intitola Lunganotte. Abbiamo un approccio compulsivo con la scrittura e la produzione dei nostri brani, ma niente ci ispira come la notte. 

Anche il mood, il modo di comunicare tra di noi e le interazioni personali cambiano in una forma strettamente legata al fare musica. Suoniamo insieme, prima di tutto, pensando che questo ci aiuterà ad affrontare mostri e incubi personali.

Siamo un collettivo notturno, senza alcun dubbio.

Stare in quegli assembramenti vietati per legge

Non sappiamo come facciano altri artisti a continuare a scrivere musica come se il covid non fosse accaduto, a volte ci chiediamo se la loro non sia una reazione di difesa psicologica rispetto alle conseguenze reali di ciò che ci è successo, perché fuori dalla nostra finestra non c’è una “fiesta” e, visti i cambiamenti climatici, a malapena si vede il sole. Abbiamo una fame incredibile di socialità e di tornare a chiamare le cose col proprio nome, ad alta voce, senza ipocrisia. La musica di dellarabbia si è trasformata sempre di più, nel tempo, nel nostro anticorpo principale alle cose brutte che ci succedono intorno. In qualche modo con questo ultimo disco proviamo a gridarlo con rabbia e convinzione, non finiremo sotto queste macerie ma siamo pronti a ballarci sopra, chi ha voglia di farlo con noi?   

I film anni ’80 e 90′

Le nostre canzoni spesso fanno riferimento a scene o sensazioni tratte dai film legati alla nostra infanzia e adolescenza, in particolare tutto ciò che è grottesco o surreale. Ci piace molto evocare il cinema ed in effetti anche il nome stesso del collettivo è ispirato da un film basato su una storia di Tiziano Sclavi intitolata “Dellamorte Dellamore”. Amiamo John Carpenter, David Lynch, Steven Spielberg, Stephen King, George Romero, ci aiutano a raccontare la realtà e chi siamo, mantenendo centrale quella sfera legata ai sogni e agli incubi che quella cinematografia esalta.  Collezionare VHS originali di quel periodo sarà la prossima wave dopo lo sfavillante ritorno del vinile, siamo pronti a scommetterci su.

I testi di Frank Turner 

Abbiamo tante influenze e sono tantissimi gli artisti che ascoltiamo insieme, dai Foo Fighters ai Kings of Leon, dagli A perfect Circle ai Queens of the Stone Age, inclusa una marea di musica italiana, però nessun artista ci ha lasciato un segno comune a tutto il collettivo, come ha fatto e fa Frank Turner. Il suo modo di raccontare la realtà nei testi della sua discografia per noi è un vero punto di riferimento, stilistico e di contenuti. Di base abbiamo una formazione artistica radicata nel punk e la sua attitudine e il suo modo di guardare la strada e il presente ci rappresentano molto. Magari prima o poi riusciremo anche a farci qualcosa insieme, mai dire mai. 

Le produzioni di Joe Barresi

Siamo un collettivo di produttori e musicisti perciò non possiamo far finta di non passare metà del nostro tempo insieme ad analizzare i suoni e le tecniche utilizzate dai nostri produttori preferiti. Ne abbiamo tanti, davvero, anche tra gli italiani, ma quello che senza dubbio ci mette tutti d’accordo è uno dei grandi master della storia del rock, Mr Joe Barresi, produttore, di Queens of the Stone Age, Tool, Bad Religion, Kyus, Soundgarden, Melvins, Rancid, Jane’s Addiction e qualche altro centinaio di dischi che abbiamo consumato e riconsumato. In effetti parte del lavoro in studio realizzato per Lunganotte, il nostro nuovo album, passa dalle tecniche sonore e di microfonazione apprese da maestri come lui. 

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Pop

Le 5 cose preferite di Gilberto e i Complici

Dall’ 8 giugno sarà online su YouTube “Sta capitando adesso”, il nuovo video di Gilberto e i Complici, trio acustico capitanato dal musicologo Gilberto Ongaro e con il soprano e attrice Laura Presazzi e Patrik Roncolato alla chitarra. Il singolo è contenuto nell’EP “Gerundio”, già disponibile su tutte le piattaforme digitali, un lavoro attraverso il quale Gilberto e i Complici avviano una nuova direzione artistica, tra estetica, spiritualità e filosofia.

Il colore azzurro
(Gilberto) Sono ossessionato dall’azzurro da sempre. Non so bene il motivo, ma ci colorerei tutta casa. Intendo una tonalità precisa, proprio il ciano, quello della stampante, per capirci.

Infatti, mi prendo il gelato al puffo, azzurra è la copertina di un mio vecchio album (“Rebus”), così come la copertina di “Pop Tools” dei Bluvertigo; colleziono i quaderni di una certa marca monocromatica per gli esami, e per i miei preferiti (tipo “Storia della Canzone d’Autore) riservo l’azzurro; mi piacciono le giornate senza nuvole, l’omonima canzone di Paolo Conte resa celebre da Celentano, la mia felpa, camicia e pantaloni preferiti.

Dicono che l’azzurro sia il colore della spiritualità e della creatività. In effetti mi ci ritrovo, e la diffondo con i Complici! I’m (light) blue, da ba dee da ba da…


Il gerundio
(Gilberto) Il modo verbale gerundio lo amo dalle elementari. Sono appassionato di simultaneità, quel che accade contemporaneamente in più posti. Non son mai stato sportivo, ma da piccolo mi piaceva guardare il baseball, per il semplice fatto di dover seguire da una parte quello che corre sulle basi, e dall’altra quello che rincorre la palla. Per lo stesso motivo, mi piacciono i quadri futuristi, che mostrano la stessa situazione da più punti di vista simultanei. Per questo, ho dedicato a quel modo verbale l’EP, appunto “Gerundio”. Mi piace pensare a ciò che “sta capitando adesso” ovunque.

Le Danze Polovesiane di Borodin
(Laura) Senza sapere che fosse una delle musiche classiche preferite di Laura, avevo già in mente di riprendere quella melodia, e scriverci un testo in italiano! A volte le coincidenze fanno impressione! E tenendo come riferimento la versione rap di Warren G & Sissel, col tiro funky, è nata “Ogni età”, con cui ci divertiamo ad aprire e chiudere il concerto.

Breaking Bad
Patrik dice che è un capolavoro di serie tv! “Non a caso è una delle più rinomate: è un crescendo di qualità, i personaggi sono profondi e intriganti, per non parlare della colonna sonora. I brani sono sempre on point!” Io devo ammettere che non l’ho ancora vista, tranne l’ultimo episodio. Recupererò!

I groove di chitarra di Lucio Battisti
(Patrik) “Le chitarre di Battisti sono una scelta artistica! Suonano bene e sono sempre on point”. In effetti si sente; facendo arrangiare le mie canzoni a Patrik, mi è capitato due volte di dirgli: “Ora sembra di Battisti”! Ottima fonte di ispirazione, che infatti piaceva pure a David Bowie!