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Indie Intervista Pop

Il nuovo EP notturno di Simone Porreca. L’intervista al cantautore lodigiano

Il 26 marzo 2024 è uscito “Blue”, l’EP d’esordio di Simone Porreca con distribuzione Artist First. Abbiamo colto l’occasione per fare qualche domanda al cantautore.

ph: Stella Giulia Casarin, ad: Facciocosepunto

Ciao Simone, complimenti per il tuo freschissimo EP. Come ha vissuto un ragazzo nato sotto il segno dei Pesci questo esordio discografico?

Ciao! Innanzitutto vi ringrazio della bellissima opportunità. Penso che tutti sappiano quanto siano ‘altalenanti’ le emozioni e l’umore di chi nasce sotto questo segno particolare dello zodiaco. Ma tutto sommato questo esordio l’ho vissuto particolarmente bene, anche perché ho lavorato con persone meravigliose. Tendo ad essere molto rigido con me stesso e voglio che tutto sia perfetto e studiato nei minimi dettagli quando si tratta di una cosa a cui tengo particolarmente, con ‘Blue’ mi posso ritenere abbastanza soddisfatto.

“Blue” contiene al suo interno diverse tematiche che vanno a comporre il tuo personale “sussidiario illustrato della giovinezza”. C’è molta voglia di esplorare i sentimenti umani in tutte le sue forme e molta consapevolezza sulle sofferenze e le zone d’ombra presenti nelle vite di tutte le persone. Di notte è più semplice indagare queste emozioni profonde?

Esatto, “Blue” vuole rappresentare un po’ la ‘tipica vita dei ragazzi ventenni’ con tutto l’amore e dolore, anche in questo caso altalenanti, che si provano. La notte, quando tutti i rumori intorno a te iniziano a svanire e sei veramente solo con i tuoi pensieri, la ritengo una delle parti più importanti della giornata. Esce la vera versione di ognuno di noi, ed è come se tutte le emozioni si palesassero davanti ai tuoi occhi. Così ne approfitto per scrivere e comporre brani di vicende che vivo ogni giorno e plasmarle in situazioni in cui ogni persona si può riconoscere. 

Un’altra cosa interessante del disco è il lavoro che è stato fatto sul suono e sugli arrangiamenti: ci sembra abbiate operato un’ottima sintesi tra una sorta di chamber pop moderno e un uso minimale dei synth che ben si addice al tuo sincero songwriting notturno. Ci racconti com’è andata in questo senso la collaborazione col produttore milanese Giacomo Carlone?

Lo dico adesso e lo dirò per sempre, lavorare insieme a Giacomo è stata come una rivelazione per me. Insieme a lui ho scoperto strade (e synch) che non pensavo minimamente potessero appartenermi. Abbiamo esplorato e viaggiato come in mezzo a mari d’idee ed abbiamo studiato in ogni minimo dettaglio ogni particolare dei brani. Abbiamo anche portato a casa in una sola mattinata il brano “Parliamo Di Sogni” – lui era subito entrato in feeling con il testo ed era super entusiasta di cominciare con quella canzone. Abbiamo poi reso tutto il più ‘cupo’ possibile con “A Te Fa Male?”, che vuole rappresentare la fine di una relazione. Abbiamo cercato suoni che richiamassero allo scintillio delle stelle, per soddisfare la mia richiesta in particolare e per stare coerenti con il titolo del brano “Le Promesse Fatte Alle Stelle” – da cui poi è nato, grazie ad esperimenti di riarrangiamenti, anche un sound che richiama un po’ gli anni ‘80. Per poi finire con sonorità quasi sospese e senza un vero punto d’arrivo per “Film” – che racconta invece il termine di un’amicizia a me cara.

Cosa offre la scena musicale lodigiana? Hai avuto modo o vorresti lavorare assieme a un* artista del tuo luogo d’origine?

Ci sono moltissimi ragazzi nel lodigiano che vivono o si divertono con la musica e questa cosa mi rende molto felice, ne conosco alcuni in particolare, tra cui mia sorella stessa. Ho collaborato attivamente con qualche produttore della mia zona e parlato con qualche cantautore, ma non ho ancora avuto modo di lavorarci su un brano o qualche arrangiamento, anche se la cosa non mi dispiacerebbe affatto!  

Ti ringraziamo e ti salutiamo con un’ultima domanda: cosa bolle in pentola nel futuro di Simone Porreca?

Una cosa che amo fare è sperimentare e reinventarmi in continuazione. Credo però che la notte, la luna e le stelle abbiano ancora molto da darmi. Sto già lavorando a nuovi brani per ampliare il mondo di “Blue” e creare un progetto un po’ più sostanzioso. Ho già tutto pronto nella mia mente, ora devo solo procedere alla realizzazione di tutte le mie idee.

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Indie Pop

Il nuovo singolo degli Wabeesabee spacca davvero

“Bruciasse davvero” è il nuovo singolo degli Wabeesabee, uscito il 18 marzo 2024 via Pulp Dischi. Atmosfere groovy per contrastare la banalità del male con stile.

Queste le parole con le quali il duo spoletino presenta la canzone:
«“Bruciasse davvero” è il terzo singolo estratto dal nostro album, “Isole”; un pezzo che nasce dal desiderio di poter tornare su delle tematiche che tocchino il nostro paese in modo scomodo. Lo dedichiamo di fatto a tutti gli immigrati, che si vedono negare il loro futuro sulla base del potenziale, scandendo la loro vita in base al principio “ringrazia che ti trovi qui”. Vogliamo inoltre dedicarlo a tutte le giovanissime vita strappate sul posto di lavoro negli ultimi anni.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO

Andrea (batteria e cori) e Saverio (chitarre, tastiere e voce) si conoscono da parecchi anni ed insieme hanno condiviso la passione per la musica con diversi progetti, stabiliti però solo con quest’ultimo: Wabeesabee.
Il nome nasce da “Wabi-sabi” (侘寂), visione del mondo fondata sull’accoglimento della transitorietà delle cose. Partendo da questa prospettiva, il duo vuole comunicare le esigenze personali sotto il comune tetto della black music, caratterizzata da sonorità R&B e influenze gospel, celebrando l’intimità che porta al confronto con sé stessi.
Nel 2021 si esibiscono per la prima volta al format Fra(m)menti, organizzato da Pulp Dischi in esclusiva per Rolling Stone e pubblicano poco dopo il primo disco, “Muktada” (Pulp Dischi/Artist First). Il disco è un omaggio alla musica in primo luogo, un viaggio sonoro tra diverse istanze che si occupano principalmente di errori, o fare i conti con sé stessi. Questo lavoro è promosso attraverso alcuni dei palchi più suggestivi dello Stivale come quello del Meeting Del Mare di Marina di Camerota, della Darsena, del Mare Culturale Urbano di Milano, aprendo a Venerus e Joan Thiele fra gli altri.
Successivamente al tour estivo rilasciano un singolo, “Mandorla”, uscito a dicembre 2021 tramite Pulp Dischi in contemporanea con la prima stampa del vinile “Muktada” edito in due versioni (una “classica” e una in tiratura limitata esclusiva).

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Fonte: Costello’s Agency

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Elettronica Indie Intervista Pop

“584” di Cranìa: un viaggio celestiale nell’elettronica pop

Il 19 gennaio 2024 è uscito il primo album di Cranía, “584”, via Costello’s Records con distribuzione The Orchard.
Il titolo del disco si riferisce al numero di giorni che compie Venere per riportarsi in congiunzione con il sole. Le nove tracce, a loro volta, rappresentano l’orbita del disco: si susseguono creando un’esperienza d’ascolto che riverbera con la stessa intensità delle onde del mare che rispondono ai moti celesti della Luna.
L’approccio di Cranía alla scrittura è riflessivo e metodico, quasi matematico: il lavoro svolto dietro il disco, sia in fase di produzione che di composizione, si distingue per raffinatezza e qualità, senza mai sacrificare l’emozione e l’essenza coinvolgente di un ascolto spontaneo. Questa sinergia tra precisione e passione dà vita a un lavoro di alto livello, di sapore internazionale.
Ascoltare “584” di Cranía è una passeggiata sul suono lunare, dove le melodie elettroniche e i testi evocativi trasportano l’ascoltatore in un viaggio fuori dal tempo e dallo spazio, attraverso paesaggi sonori che rispecchiano la maestosità e la quiete degli spazi siderali.

Ad: Facciocosepunto
Ph: Stella Giulia Casarin

Per l’occasione abbiamo fatto due chiacchiere con la cantautrice lombarda per approfondire la sua arte.

1) Quali differenze ci sono state nella lavorazione (dall’ideazione dei brani alla produzione dei brani in studio) del primo EP e di questo primo disco?
Quello sul primo disco è stato un lavoro più di cesellamento a partire dalla creazione stessa dei brani, che ho rivisto a più riprese. Sono partita da canzoni che già avevo nel cassetto, ma che per svariati motivi non riuscivo a completare, forse non erano ancora mature, fino a lasciarmi andare alle nuove. Per quanto riguarda le produzioni, è andata nello stesso modo: c’è stato un lavoro fitto di pre-prod con Mirko Bruno, culminato in un mese di studio da Federico Carillo alla ricerca dei vestiti giusti per “584”.

2) Quali sono le tue principali influenze (o cosa ti piace ascoltare ultimamente) e con qual* artist* ti piacerebbe fare un featuring?
RY X e Luigi Tenco sono le mie principali influenze, ma ultimamente sono in fissa con il fado. In merito al featuring, mi piacerebbe farlo con… ve lo dico nella prossima intervista 🙂

3) C’è un festival o un palco in particolare in cui ti piacerebbe esibirti?
Ogni palco è importante, soprattutto per chi come me vuole proporre la propria musica. Se devo fare un nome dico il “MI AMI” perché è un festival che seguo con interesse e che ha a cuore anche i progetti emergenti.

4) Arrivi da una valle del bresciano e in un brano del precedente EP citi il tuo paese natale, ma quanto è importante oggi quel tipo di dimensione per la genesi della tua musica?
È vitale. Senza le mie radici, non sarei la musica che scrivo appunto. Inoltre, sento la necessità di ritornare alle mie origini ogniqualvolta ho il bisogno di visualizzare le montagne, il mio orizzonte.

BIO
Cranìa
 è una cantautrice che ha le montagne negli occhi. La sua voce è rotta e si fa strada scavando tra crepe di parole fragili. Ma è in superficie che trova la luce su ritmiche morbide, intrecci elettronici e melodie ariose. Una luce pronta a lasciare il segno.

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Fonte: Costello’s Records

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Comunicato stampa

“Earth” è il nuovo singolo di Clio M

Esce venerdì 22 marzo 2024 su tutte le piattaforme digitali (in distribuzione Believe Music Italy) il nuovo singolo del progetto Clio M dal titolo “Earth“. Un nuovo capitolo e terzo brano estratto dal nuovo album “Tabula“, in uscita questa primavera.

Un brano è dedicato al cambiamento climatico: le nuove generazioni sono lasciate sole nella lotta contro qualcosa che oggi appare come inevitabile. Il brano è un appello alle generazioni che le hanno precedute, a chi finora non si è schierato nonostante abbia maggiore responsabilità e più potere. Un quartetto d’archi e delle percussioni trance creano una marcia incalzante, per non arrendersi di fronte al disastro imminente.



SCOPRI IL BRANO: https://bfan.link/cliom-earth

““La via italiana all’Avant-pop […] sulle orme delle ambiziose produzioni d’oltreoceano dagli arrangiamenti stratificati e avvolgenti”, Rockit (50 migliori dischi del 2020)

“Un incontro impossibile tra una voce e il violino, tra Nina Simone e Arca” Rolling Stone

“Una voce straordinaria, che siamo davvero felici di trasmettere per un mese intero”, MTV Music

“Fight si muove su un mood evocativo e nordico in bilico tra Björk e Anohni, in cui gli archi costruiscono uno sfondo armonico sospeso e perfetto per la voce virtuosa di Clio M”, Sentireascoltare
 

Clio M è il progetto solista di Clio Colombo, ex Clio and Maurice. Clio M si è esibita in Francia, Germania, Regno Unito, Olanda, Italia e Marocco nell’arco di diversi tour. La sua musica è apparsa su Rolling Stone Italia, mentre il video del brano “Lost” è stato trasmesso in alta rotazione su MTV Music Italia a marzo 2020. “Fragile”, EP pubblicato a novembre 2020 con il duo Clio and Maurice, è stato nominato tra i migliori 50 dischi dell’anno da Rockit, che li ha definiti “la via italiana all’avant-pop”. 

A luglio 2022 Clio M annuncia in un’intervista per la rivista internazionale Schön! Magazine il suo prossimo debutto come artista solista. Il suo primo disco, Tabula, scritto in collaborazione con Martin Nicastro e prodotto da Giuliano Pascoe, guarda ai lavori di icone del pop sperimentale internazionale come Björk e FKA twigs. Il focus è politico ed esistenziale: temi come la crisi climatica e la lotta per i diritti delle donne si intrecciano all’interno di un universo emotivo. Il disco vede la partecipazione della voce di Adele Altro (Any Other) e del contrabbasso di Margherita Carbonell.

Il suo singolo di debutto, “Fight”, esce il 27 ottobre con distribuzione Believe e viene inserito nella playlist editoriale di Spotify “Fresh Finds Italia”. Il videoclip viene pubblicato in esclusiva internazionale sul magazine berlinese Kaltblut e in Italia su Sentireascoltare. “Fight” entra in rotazione su MTV Music Italia a partire da inizio novembre. Il secondo singolo, “A Good Day” esce il 19 gennaio e affronta il tema della violenza sulle donne in tutte le sue forme. 

Earth” è il terzo singolo di Clio M, in uscita il 22 marzo.

https://www.instagram.com/cliommusic/
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Pop

5 dischi che probabilmente non avete ancora ascoltato (e dovreste davvero!)

Primo giorno di sole dopo settimane di pioggia, ed è tempo di bilanci. Di andare a recuperare qualche disco che forse vi siete persi negli ultimi mesi, distratti dalle playlist e dai tormentoni di Sanremo che sì, riempiono i nostri algoritmi ma ci fanno anche perdere qualche chicca. E per l’occasione ve ne abbiamo segnalati una cinquina!

Cerebral Surge OST” di Alberto Mancini

Primo capitolo, la colonna sonora di un videogioco. Alberto Mancini è un pianista e compositore di stanza a Zurigo che di recente ha condiviso questo suo lavoro, un tunnel oscuro nella mente umana che, con temi ossessivi e disturbanti, ci accompagna dentro questo viaggio fatto di luci al neon e oscurità. Mancini ha collaborato, tra gli altri, anche con Massimo Pericolo e la sua musica è un concentrato esplosivo di esperienze e influenze diverse, senza etichette e generi e, missà proprio di sì, vi abbiamo trovato la colonna sonora per il vostro pomeriggio di smart working. Catartico e bellissimo, anche a prescindere dal videogioco omonimo.

Riviera Airlines” di Amado

E a proposito di dischi che forse vi siete persi a causa di Sanremo, non possiamo che segnalarvi anche il disco di Amado, che vive proprio a Sanremo, quella vera che vive anche fuori dal via vai dell’Ariston. Nella vita è uno chef, ma lo vediamo benissimo a raccontarsi con brani scanzonati, arrabbiati ma senza esplosioni, come chi si è rassegnato. Qui dentro ci sono le sigarette, citazioni e omaggi a scrittori, attori, pittori, un grande grazie a tutte le influenze che hanno fermato Amado. L’Italia, la pasta al forno, una voce graffiante e un piano che ci accompagna per mano per tutte le tracce, il Brasile nel cuore e tanta nostalgia. Per i caffeinomani, per chi vuole sentirsi a casa, per chi ama Brizzi.

Io sono 2” del Sig. Solo

Quello del Sig. Solo è un nome che abbiamo visto tornare spesso nella storia dell’indie italiano, con le sue collaborazioni su e giù dal palco con Dente, Baustelle e più di recente Luca Urbani e Andy dei Bluvertigo, che ha collaborato anche a questo disco. “Io sono 2” è una rivendicazioni, un ritorno, un mondo dove elettronica e cantautorato si fondono, un quel sapore un po’ retrò che sa di Cani e di quando ci sembrava incredibile ballare sulle canzoni tristi, con i testi che parlavano di amori urbani e di ciò che vedevamo sempre. Oggi ci siamo più abituati, tanto che quello del Sig. Solo ci sembra qualcosa di famigliare che abbiamo già ascoltato, che già conosciamo, uno di quei dischi che ci sembra averci accompagnato in adolescenza, e a volte tornare indietro fa solo bene.

Parlo da solo nei centri commerciali” di Luca Urbani

E a proposito di Luca Urbani, non ci è di certo sfuggito questo disco dal titolo “Parlo da solo nei centri commerciali“: un disco intenso, autobiografico, un sogno in un club immaginario, di cui eravamo abituè negli anni Ottanta. Sembra proprio di esserci, là dentro, a guardare tutti quei personaggi strambi, accompagnati dalla voce profonda di Luca, che di storie sembra di averne veramente tante da raccontare. Un album sulla solitudine e l’amore, che a volte sono la stessa cosa.

Sembra ieri” di Pezzopane

E ultimo per oggi, vi segnaliamo un altro cantautore che forse non avete ancora avuto modo di conoscere. In giro da anni, tra la sua amata ed odiata Milano e l’Abruzzo, Pezzopane racconta la sua vita in musica, più per sè stesso che per gli altri, con timidi brani che racconta poco e forse lascia che siano gli altri a capire. “Sembra ieri” è una carrellata di tormentoni indie da urlare in macchina, che piaceranno ai vostri amici che non ascoltano musica ma seguono il calcio, ai vostri genitori e a chi si è lasciato da poco. Pezzopane è quell’amico che a fine cena tira fuori la chitarra, e un po’ ubriaco ci butta addosso le sue canzoni, che ci piacciono tantissimo, anche se quell’amico un po’ ubriaco non lo conosciamo neanche così tanto. Da scoprire!

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Indie Pop

L’indie italiano riparta da Simone Matteuzzi

Già paragonato a Beck in tempi non sospetti (fonte: Il Sole 24 ore), singolo dopo singolo il talentuoso cantante e compositore polistrumentista Simone Matteuzzi, dalla remota provincia di Milano, si sta facendo spazio nel panorama discografico italiano facendo sfoggio di tutta la sua ecletticità e portando una freschezza e una poetica che non stanno lasciando indifferenti stampa, addetti ai lavori e pubblico.
Con il suo ultimo brano “Affinché il mare”, si delinea ancora meglio la pluralità artistica del suo profilo: una poesia onirica sotto forma di ballad disarmante per tenerezza e per splendore, che chiude il cerchio iniziato con la schizofrenica “Ipersensibile” (brano che lo ha portato tra i finalisti di Musicultura 2023), offrendo una visione decisamente più completa dell’universo sonoro di Simone, che siamo sicuri però essere ancora più ampio.
Ad aprile in arrivo il suo disco d’esordio sotto la guida di Costello’s Records e con distribuzione Virgin Music Italia e noi non vediamo l’ora.
L’indie italiano riparta da Simone Matteuzzi!

Ascolta i singoli usciti fino a ora qui:

Biografia

Simone Matteuzzi, cantautore e musicista della nebbiosa provincia di Milano, classe 2001, scrive e realizza le sue canzoni sonnecchiando qua e là tra accordi, profumi, sillabe e impressioni; forse con grande acutezza e sensibilità, o forse con un’ironia agitata, brulicante. Sin da bambino è innamorato della black music, suggestione che completerà negli anni del liceo con la scoperta e lo studio del jazz, della classica, del cantautorato e di vari generi sperimentali.
Suona in numerosi locali di Milano e hinterland con progetti jazz e cantautorali. Nel 2022 vince il Premio“Ricerca e Contaminazione” della Pino Daniele Trust Onlus, con la quale partecipa successivamente come artista e tastierista all’evento “Qualcosa Arriverà”, audiovisual performance nella Galleria Umberto I di Napoli. Nel 2022 inizia a collaborare, come artista e produttore, con Zebra Sound, società di produzione ed edizione musicale di Milano, con la quale produce il suo progetto d’esordio. Con il suo singolo “Ipersensibile” è tra gli otto vincitori dell’edizione 2023 di Musicultura, Festival Della Canzone d’autore e della canzone popolare in lingua italiana e tra i finalisti di Jazz the Future, concorso indetto da JazzMI e Volvo Studio Milano. Nel 2023 inizia la sua collaborazione come artista con Costello’s Records.

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Fonte: Costello’s Records

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Indie Pop

“Bordi”, il nuovo singolo del duo Wabeesabee

“Bordi”, il nuovo singolo degli Wabeesabee, uscito il 23 febbraio 2023, si insinua nei cuori degli ascoltatori con una forte carica emotiva.

Il secondo singolo dei Wabeesabee, estratto dall’album “Isole”, si intitola “Bordi” e si distingue per la sua capacità di afferrare l’ascoltatore nei momenti di oscurità e solitudine. La band si è posta l’obiettivo di creare una canzone che fungesse quasi da mano tesa, un’ancora di salvezza durante i momenti più difficili della vita. Gli Wabeesabee ci mostrano di aver voluto esplorare il concetto della percezione delle relazioni umane. Il brano si articola intorno all’idea che l’isolamento può creare un muro illusorio tra noi e gli altri, ma che alla fine ciò che conta è la volontà individuale di superare le proprie sfide. Questa volontà, secondo la band, rappresenta una responsabilità personale che nessun’altro può assumersi al nostro posto.

Con influenze profonde della black music, “Bordi” offre un viaggio emozionale attraverso tematiche di rinascita, speranza e resilienza. La canzone invita gli ascoltatori a esplorare il proprio io interiore e ad abbracciare la bellezza e la complessità dell’esperienza umana.

Puoi ascoltare il brano qui:

Biografia

Andrea (batteria e cori) e Saverio (chitarre, tastiere e voce) sono il doppio cuore degli Wabeesabee. Il nome nasce da “Wabi-sabi”, visione del mondo fondata sull’accoglimento della transitorietà delle cose. Nel 2021 pubblicano il primo disco, “Muktada” (Pulp Dischi/Artist First).

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Fonte: Costello’s Agency

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Indie Pop

In arrivo il disco d’esordio di Pugni.

Abbiamo ascoltato in anteprima il debut album di Pugni, musicista pisano trapiantato a Torino, in uscita nei prossimi mesi. Salta subito all’occhio che ciò che caratterizza l’artista e muove il suo percorso creativo è l’incontro tra le sue due identità: psicologo e cantautore. Partendo dalla quotidianità della sua professione, Pugni si pone l’obiettivo di scavare nell’animo fino ad arrivare ad indagare l’inconscio tramite le proprie creazioni musicali cercando di trovare un significato ai tormenti di ogni giorno. Come la sua personalità, anche il disco di Pugni rivela una doppia anima: la voce del cantautore alterna momenti delicati e urlati, così come la musica passa da chitarre dal sapore grunge ad attimi più folk. Pugni proprio come la lotta interiore che ognuno di noi deve affrontare continuamente.

La distribuzione delle sue opere è affidata a Believe Music Italia, mentre GDG Press seguirà l’ufficio stampa del progetto. A breve fuori il primo singolo estratto.

ph: Giulia Bartolini

BIO
Lorenzo Pagni, in arte Pugni, nasce nel 1993 sulle sponde di un fiume e cresce navigando sulle sue acque. Per la maggior parte della sua vita, ogni giorno, ha passato ore seduto su una canoa, sorretto dall’acqua e circondato dagli alberi, in silenzio, ripetendo lo stesso gesto milioni di volte. Pugni scopre la musica da bambino grazie ai dischi del padre, ma la comprende nel ritmo cadenzato dalle remate. Quella chiamata sarà tanto forte da trasformare il remo in una chitarra e la fatica in conoscenza dell’animo umano. Lorenzo di giorno fa lo psicologo in una clinica psichiatrica, di notte scrive canzoni.

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Fonte: Costello’s Records

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Comunicato stampa

Miqrà: “La Catastrofe in Me” il nuovo brano

“La catastrofe in me” è il nuovo brano della band siciliana Miqrà che anticipa il loro nuovo album di prossima uscita “Amor Vincit Omnia”.

“La catastrofe in me” è un brano che parla di dipendenze di ogni tipo con cui ognuno di noi si trova prima o poi a fare i conti.


Il nuovo singolo della band arriva dopo un lungo periodo di pausa della band che ritorna con un nuovo lavoro contro ogni logica commerciale. Come dichiarato infatti da Giovanni, paroliere della band: “Credo sia, all’interno del disco, il brano più rappresentativo di quello che è l’universo Miqrà. Per questo lo abbiamo scelto come singolo di lancio dell’album, andando contro la logica commerciale del brano dal più facile approccio all’ascolto. Volevamo un ritorno in pieno stile nostro, con i suoni acidi e crudi di chitarre elettriche, basso e batteria. Però per la prima volta abbiamo dato un ruolo fondamentale al suono classico, infatti c’è un’importante parte orchestrale (un quartetto d’archi) curata da Fabio Agosta.” – continua Timpanaro “Volevamo aprire il nostro mondo a qualcosa di nuovo, sperimentando e crescendo, con la nostra peculiarità di collettivo musicale che, ancora una volta, ci vede collaborare con musicisti di ogni provenienza.

Sarà un disco pieno di suoni, sarà un disco che come sempre racconterà storie di confine per dare voce a quei mondi che, troppe volte, non ne hanno. E questo brano, che in fondo è una sorta di inno alla sconfitta, era il modo più onesto di ripresentarsi dopo la lunga assenza”.

BIOGRAFIA

I Miqrà nascono dalla scena musicale indipendente della Sicilia orientale nel 2012. Nell’Agosto 2017, dopo lunghe sessioni live, entrano in studio affiancati dalla produzione artistica di Carlo Barbagallo per registrare il loro primo disco: Ultimo piano senza ascensore.

Il disco è il frutto di un lungo percorso le cui radici sono immerse nel mondo del cantautorato ma con riferimenti elettronici pregni di indie rock. “Ultimo piano senza ascensore” è un disco costruito in un periodo lungo quattro anni, scalino dopo scalino. Sono diverse le strade che hanno influenzato questo album ispirato alle periferie ed a chi le vive, scritto tra Catania, Roma e Siracusa con lo sguardo del cantautore Giovanni Timpanaro rivolto alla lirica d’oltreoceano

di Tom Waits e le sonorità scure e spesso incentrate sul concetto di loop sviluppate dal polistrumentista Mario Giuffrida che ha curato tutta la parte ritmica (basso e batteria) e l’esperienza di Gaetano Santagati alle chitarre e lap steel.

Dopo l’ingresso nella formazione del batterista Alberto Mirabella, nel settembre del 2022, presentano il brano inedito dal titolo “Aretusa” al Festival Nazionale città di Leonforte, vincendo il premio come miglior testo.

I Miqrà entrano quindi in studio per realizzare un nuovo disco, questa volta la produzione artistica è

affidata a Gaetano Santagati, con l’inizio del 2024 vedrà quindi la luce “Amor Vincit Omnia”, secondo album del gruppo che ospiterà molteplici musicisti all’interno di questo lavoro discografico dando sfogo alla propria natura di “collettivo musicale” più che di band.

Credits & Collabs

Foto – Mirko Panuzzo
Label – Jonio Culture
Produzione artistica – Gaetano Santagati

Link Social

https://www.facebook.com/miqramusic
https://www.instagram.com/miqraband/

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Internazionale

Intervista in anteprima con i Miqrà

Abbiamo intervistato la band siciliana Miqrà, un progetto affascinante che mette la poesia e la bellezza al centro di tutto. Il loro ultimo singolo arriverà a fine Febbraio in concomitanza con il loro secondo album. Li abbiamo intercettati in anteprima e questo è il risultato della nostra chiacchierata!

Ciao ragazzi, benvenuti cominciamo subito col dirvi che abbiamo apprezzato il vostro sound ed il vostro nuovo singolo. Ci piacerebbe però ripercorrere un po’ la vostra storia dall’inizio. Chi siete!?

Ciao, grazie. Questa nuova esperienza discografica è, per noi, una grande scommessa. Noi siamo a tutti gli effetti un collettivo musicale, fatto di anime che orbitano attorno ad un nucleo fisso di quattro teste lontane anni luce tra loro.

Dopo gli anni della musica live negli ambienti underground siciliani, nasciamo discograficamente nel 2018 con il disco “Ultimo piano senza ascensore”, poi sono seguiti anni indecifrabili fatti di partecipazione ai festival e di riconoscimenti, con la produzione di alcuni singoli (Futuro – Ti sveglierò in Aprile – Aretusa), ma con la costante sensazione di attesa per qualcosa di più grande. Così abbiamo passato l’ultimo anno chiusi in studio a registrare un nuovo disco, per trovare qualcosa che racchiudesse i nostri diversi universi e raccontasse i chilometri percorsi negli ultimi anni.

Le parole sono molto importanti nella vostra musica, pensate che ci sia poco spazio per la poesia e per gli artisti come voi visti i tempi? A chi vi ispirate maggiormente?

Le parole sono fondamentali nel nostro mondo musicale, nasciamo con l’idea di provare a raccontare storie in musica. La comunicazione cambia, lo ha sempre fatto nella storia, trovando il modo più diretto ed efficace ad arrivare a quante più persone possibili, ecco, nel nostro caso il numero di persone da raggiungere ci interessa poco, proviamo a far provare qualcosa alle persone a noi affini.

Come se, a tutti gli effetti, si trattasse di una forma musicale di “affinità elettiva”. Per cui credo che lo spazio alle parole ci sia sempre, forse in modo diverso, perché i grandi numeri raccontano di “tormentoni” da ascoltare quasi lobotomizzati, però, se si ha la pazienza e la cura di cercare, si possono scovare molte realtà interessanti da un punto di vista della narrazione. Ognuno di noi, individualmente, ha tante tendenze di ascolto che spesso si rispecchiano nella stesura dei brani, però proveniamo da mondi diversi per cui, onestamente, è difficile individuare una fonte d’ispirazione.

C’è sicuramente parte del mondo cantautorale, ma strizziamo l’occhio anche alle sonorità ruvide fatte da muri di suoni.

Parlateci di com’è nata “La catastrofe in me”.

Nasce dalla paura di farsi male, da quella tendenza fatalmente troppo umana di ricercare delle forme di dipendenze. Dal bicchiere a cui ci si aggrappa la sera, fino alla più insidiosa di tutte, la dipendenza da altri esseri umani. Ma, attenzione, non è affatto una critica alle dipendenze di questo genere, perché il ruolo giudicante non spetta di certo a chi fa musica, quelli come noi hanno il ruolo di provare a raccontare sensazione più o meno forti, più o meno vere.

E tutte le vicende umane, anche le più complesse, possono portare a vivere, a far sentire vivi. Per cui questo brano è come quel dolore che, senza spiegartene il motivo, ti trasmette una sensazione di piacere.

Cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo album? Quali le differenze significative col primo?

Il punto di vista dal quale raccontiamo tutto è sempre lo stesso, quello dei personaggi sullo sfondo, delle storie nascoste in piena vista. Però musicalmente parlando abbiamo voluto osare, provando a crescere e metterci in gioco, approcciando seriamente componenti di elettronica e soprattutto di parti orchestrali registrare dal vivo da una piccola orchestra che ha suonato solo per noi. Quindi ci saranno sonorità diverse, per alcuni versi più complesse ma, forse, troverete anche qualche brano totalmente “nudo” nel disco.

Cosa farete appena il vostro disco sarà pubblicato? Avete in mente un giretto per la penisola?

Si, stiamo lavorando proprio in questi giorni all’organizzazione di un tour in giro per lo stivale. Del resto la cosa che più fa sentire vivo un musicista è proprio la musica live.

Seguirete Sanremo? Pensate che un giorno possa dare spazio ad artisti come voi?

Per il bene della nostra salute mentale non viviamo nella stessa casa, per cui non saprei dirti se tutti lo vedremo. Di certo qualcuno lo farà, chi per la musica, chi per il fantasanremo e qualcuno magari perché, così come per le partite dei mondiali, ci si ritrova ad assistere. Negli ultimi anni l’universo musicale del Festival si è diversificato parecchio, allontanandosi dallo standard storico, approcciandosi invece a realtà sempre diverse tra le quali qualcuna proveniente dal mondo della musica alternative, quella dei musicisti formatisi in giro per i live club di tutta Italia.

Per cui, se la direzione si confermerà questa, non mi sorprenderebbe vedere il panorama dell’underground ricavarsi sempre più spazio sul palco dell’Ariston.

Vi ringraziamo per la vostra disponibilità e vi chiediamo di salutare i nostri lettori con qualcosa di originale! Stupiteci!

Più che stupirvi a parole o con frasi ad effetto, essendo presuntuosi, siamo sicuri che lo faremo con il nostro nuovo disco. Per cui restate nei paraggi, arriva a breve. A presto!

Presalva il singolo qui: https://music.imusician.pro/a/FccSkB5L