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“Una canzone semplice” è il debutto inaspettato dei Laica Luna

Fuori dal 28 febbraio “Una canzone semplice”, il singolo di debutto dei Laica Luna. La band di Trieste si presenta al mondo con un pizzico di ironia: un titolo fuorviante perché il brano non è assolutamente la hit estiva che ci si può aspettare.

Una canzone semplice” si muove su una base rock con ritmi incalzanti soprattutto nel ritornello. L’inizio lascia spazio alla melodia per poi far entrare Lana con la sua voce graffiante e potente. Il testo è una presentazione di come dovrebbe essere una canzone semplice e quale sarebbe il suo scopo, ma il tutto esplode nel ritornello quando si canta “non ce l’ho”.

Non potevamo che conoscerli meglio così, con le loro cinque cose preferite.

  1. Il crepuscolo

A Paolo (Chitarra) piace il crepuscolo perché è il momento nel quale le ombre stanno per sparire. Le ombre definiscono gli oggetti. Sono il loro contorno. Ma nel buio tutto è uguale pur restando gli oggetti se stessi. L’universo che esplora Laica Luna è buio, ma proiettando un raggio di luce si intravvedono i contorni delle cose, parti, frammenti che possono essere messi assieme per capire cosa siano, o forse solo per creare chimere. Ma anche quest’ultime possono dirci qualcosa su cosa abiti la nostra mente.  

  1. I segni

A Jaren (batterista) piace quando qualcosa diventa segno. Il segno e’ qualcosa che rimanda a qualcos’altro. A quello che non c’e’ nel ‘riquadro’. C’è bisogno di un’interpretazione, ed in questo, l’uomo proietta il suo modo di pensare, ed in quel momento si rivela. Capire i segni è capire l’uomo. Capire quello che abbiamo dentro, è uno degli obiettivi di Laica Luna. I segni del mondo che ci circonda sono spesso simulacri, fraintendimenti o manipolazioni. L’ironia è un modo per demolire i simulacri. Così, ad esempio, la pipa di Magritte non è una pipa ma qualcos’altro.

  1. Il vento

A Luca (Bassista) piace il vento, lo fa sentire libero e lo fa respirare. Il vento non si vede. Si vede quello che il vento muove. Si vedono i suoi effetti; i risultati della sua volontà. A Trieste, Laica Luna vive nel vento. Un vento che ha un nome: Bora. Che ci scuote come fosse una forza misteriosa, come fosse un destino, come volesse sempre farci cadere. E’ un vento imprevedibile, ma chi vive qui lo capisce e sa come usarlo per andare avanti; contro il destino. E’ questo che distingue a Trieste l’uomo dalle cose. Il primo contrasta il destino, le cose invece sono in balia del vento. 

  1. Cantare con gli amici

A Lana (voce) piace cantare con gli amici ed ancora di piu’ in osmica. L’osmica e’ un tipo particolare di agriturismo familiare tipico del Carso triestino dove si mangiano affettati, formaggi e si beve il vino di qua: forte ed aspro, e si canta. Canzoni antiche nel nostro dialetto, che è una miscela di tutte le lingue dei popoli che vivono a Trieste. Si sta assieme e si ascoltano le storie di tutti. Tante inventate di sana pianta, tante vere, e non sai mai cosa sia finzione e cosa realtà. Un’atmosfera sospesa: un limbo ed un musical allo stesso momento.

  1. Le emozioni

A Laica Luna piace la musica che trasmette emozioni perché sono queste ad illuminare il buio nel quale viviamo. Laica Luna esplora il buio tra gli oggetti luminosi nel cielo, sondando la complessità degli esseri umani rimasti senza dei, senza miti e senza scuse; come fece Laika dalla sua astronave. Laika è viva! Vive sulla Luna!

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Internazionale

WEL: Strobo è il nuovo singolo

Dopo un 2024 che li ha visti protagonisti sui palchi di tutta Italia e con quattro singoli fra cui le collaborazioni con Jack Out, Ojne e Sunset Radio, i WEL tornano con il loro nuovo brano intitolato Strobo, fuori giovedì 20 marzo 2025. Strobo è una canzone che vede i WEL reinterpretare il sound pop punk che li ha resi la band guida del movimento italiano negli ultimi dieci anni: il brano richiama le sfaccettature più pop del genere, ma senza perdere i riff accattivanti e le sonorità che fanno scatenare sotto il palco. 

Forte di un ritornello da mandare subito a memoria e che si presta ai singalong durante i live, Strobo parla “del fregarsene del pensiero degli altri, e del voler vivere la vita come si vuole, racconta Enzo Cappucci, frontman della band. Un pensiero che è del resto alla base della filosofia punk, ma che non impedisce al brano di acquisire anche uno spunto di riflessione generazionale, affrontando velatamente il tema dell’incertezza in cui si trovano a crescere i giovani, che non sanno se potranno godere di una pensione o se avranno la possibilità di comprare una casa quando saranno grandi, a differenza dei loro genitori. Così come la musica dei WEL, anche il testo di Strobo ha quindi un’anima pop e un’anima punk.

Ascolta Strobo: 
https://open.spotify.com/intl-it/album/3fMYjsVrP2VYmFSLnxZx5V?si=19Hs8aW6ThqlpPVHNFbLKQ 

https://www.youtube.com/watch?v=RWtexwWKHE0 

ISRC: QZHN52518367
si autorizza utilizzo per trasmissione radiofonica

Autore e compositore: Enzo Cappucci
Etichetta: Regretti (@regrettimusic)

Formazione:
Enzo Cappucci – Voce
Luca Bi – Basso
Luca Incerti – Batteria

Prodotto, registrato, mixato e masterizzato da Enzo Cappucci

BIO

WEL sono un trio pop punk di Modena caratterizzati da un sound aggressivo e melodie catchy. Dopo aver pubblicato 3 EP, di cui uno con l’etichetta australiana Penultimate Records, diversi tour europei, e aver avuto l’opportunità di suonare in festival italiani e internazionali come Venezia Hardcore, Punk Rock Holiday, Bay Fest e InFest, nel 2021 passano alla lingua italiana e cambiano il nome da Why Everyone Left a WEL. Nel 2022 firmano per l’etichetta Kick and Snare con la quale pubblicano quattro singoli. Tra il 2023 e 2024 collaborano con molti artisti provenienti dai più diversi universi musicali, come i paladini dello screamo italiano Ojne, Jack Out, Silly Sam fino ai fratelli di pop punk Sunset Radio. Alternative Press li ha inclusi nelle “10 band pop punk europee che dovresti conoscere”.

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Super Topper: fuori l’album d’esordio omonimo

Anticipato dai singoli Il più alto dei rami e Tu non ritorni, lunedì 17 marzo 2025 esce l’album d’esordio omonimo dei Super Topper, per l’etichetta Rocketman Records. Si tratta di un disco che parte dalle storiche influenze punk e hardcore che fanno parte del bagaglio delle precedenti esperienze musicali dei membri del gruppo, per unirle a un approccio più introspettivo, melodico, alternative rock e mediato da sonorità che sembrano richiamare la tradizione angloamericana, fra Midwest e revival emo.

“È difficile parlare del nostro primo album senza riferimenti alla nostra passata esperienza punk/hardcore, alla fine della quale abbiamo cominciato a comporre proprio senza la pressione dell’essere potenti, veloci, cattivi, spiegano i Super Topper. “Non ci siamo dati particolari aspettative perché stavamo suonando solo per noi stessi, ma poi i pezzi hanno cominciato a prendere forma e così è nato a tutti gli effetti il progetto”.

Con l’obiettivo, in saletta e poi in studio, di non cadere mai in una forzata ricercatezza tecnica lasciando invece fluire stati d’animo in forma di parole e musica, i Super Topper hanno dato nascita a un disco che se al giorno d’oggi non può forse definirsi nuovo, può risultare quantomeno “diverso”, a maggior ragione nel panorama musicale italiano.

Ascolta Super Topper
https://open.spotify.com/intl-it/album/2ani8CywMs0GNVoZeKIniI?si=ba2iWaN1S-6S-pZskrIluw

si autorizza utilizzo per trasmissione radiofonica

Formazione:
Corbe: chitarra e voce
Fra: basso
Vito: batteria 

BIO

Formazione consolidata nel 2021: Vito alla batteria, Fra al basso, Corbe alla chitarra e alla voce. I SUPER TOPPER sono un gruppo punk rock da Furato, provincia di Milano, nati dalle ceneri dei KARCAVEJIA, band hardcore punk di inizio millennio. I testi introspettivi in lingua italiana vengono esaltati da musiche malinconiche con sonorità new wave e post-punk.

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“Milano” è il nuovo singolo di Moretti, fuori per Bradipo Dischi

Moretti torna con un nuovo singolo dal titolo “Milano“, disponibile da venerdì 14 marzo 2025 su tutte le piattaforme digitali (per Bradipo Dischi, in distribuzione Believe), l’ultimo prima del nuovo album “nomi cose città”, il secondo album di Moretti che verrà presentato al Teatro Bello di Milano giovedì 17 aprile.

Nella grande danza del tempo, tutto cambia: noi e le città in cui viviamo. Questa canzone è un grido di gioia sovversiva e disperata nell’amare e assaporare la propria città per l’ultima volta, prima che Milano (o noi) cambi per sempre. Su un ostinato di pianoforte, gli elementi sonori (la chitarra, poi le percussioni di Pietro Gregori, poi un organo, poi un coro) si stratificano, dando vita a un climax che dura tutto il pezzo. 

Milano è una città che crolla su se stessa, disaffezionata alle necessità umane, costretta a sopravvivere sul profitto, capitalizzandolo sulle macerie economiche di gran parte dei suoi abitanti. Milano oggi è ripugnante. Però Milano è anche tutto ciò che resiste a questo scempio. La mia canzone è una dedica di gioia e disperazione.


SCOPRI IL BRANO: https://bfan.link/milano-11

Musica e testo di Federico Oliverio
Federico Oliverio (voce)
Pierpaolo Alberici (pianoforte)
Lorenzo Di Cola (chitarra acustica)
Giovanni Doneda (basso, organo Farfisa)
Pietro Gregori (batteria e percussioni)
Matteo Portugalli (StringVox)
Giulia Imperato (cori)
Produzione e registrazioni di Giovanni Doneda e Pietro Gregori presso La Sabbia
Voci, chitarre acustiche e pianoforte registrati da Matteo Portugalli presso Garage 206
Mix di Matteo Portugalli
Master di Andrea De Bernardi presso Eleven Mastering Studio
Foto di Agnese Carbone


BIO:

Moretti nasce artisticamente nel 2022 fra gli apribottiglie e i cacciaviti con cui si costruiscono le canzoni. Milanese d’adozione altrui, esordisce nell’autunno dello stesso anno col suo primo album “Moretti ha fatto anche cose buone” per Bradipo Dischi, descritto da Rockit come “un esordio molto incoraggiante, ricco di brani ben scritti e con ottime prospettive future” e da MusicMap come un “disco schietto, bipolare, anticonformista, all’occorrenza irridente ma non sprezzante, che si divide tra risvolti quotidiani e oscurità esistenziali, con un inchiostro figlio di notti insonni ed un risolutivo voyeurismo cantautoral-ispirativo”.

In seguito ai consueti live di promozione, nel 2023 fa uscire due nuovi singoli: “Lorem Ipsum” e “Natale”, stilisticamente molto simili al lavoro precedente. L’anno successivo, complice un infortunio di cuore, si chiude in studio per registrare il secondo album prodotto da Giovanni Doneda e Pietro Gregori (Il Mago Del Gelato), in uscita nella primavera del 2025.

https://www.instagram.com/cantamoretti/
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“Numbers” è il nuovo singolo dei The Ghibertins

Un nuovo capitolo per i The Ghibertins che dopo quattro anni di assenza tornano con un nuovo singolo, la canzone “Numbers“, disponibile su tutti gli store digitali da venerdì 14 marzo 2025. Un brano intenso che esplora temi profondi e complessi, attraverso un testo evocativo e potente, ed esprime la difficoltà di relazionarsi giornalmente con gli standard di irrealtà patinata che ci viene imposta dal mondo del social e dello streaming. 

Camminiamo su una linea sottile tra l’orgoglio di voler rimanere ciò che si è e la vergogna di doversi piegare a regole non scritte ed etichette imposte, il tutto per ottenere i numeri. Il ritornello “I’m just a number and I think I like it” riflette una critica alla società moderna, dove le persone sono spesso ridotte a numeri e statistiche, e il protagonista sembra accettare questa realtà con una sorta di rassegnazione. Il numero prima del contenuto

In sintesi, “Numbers” dei The Ghibertins è una canzone che affronta temi di autenticità, superficialità e la lotta per trovare un senso di sé in un mondo dominato dai numeri e dalle apparenze. Un piccolo manifesto di resistenza musicale, per una band che emerge come una tra le più interessanti della scena indipendente, che si è distinta anche all’estero, attraverso portali internazionali come BBC RadioClash Magazine e Konbini

SCOPRI IL BRANO: 
https://open.spotify.com/intl-it/album/2Ez218DeCqfjHd3ORe9Ard?si=nr2_baYcTMqWp87_VEAR_w




Alessio Hofmann: Voce, Chitarra Acustica
Lorenzo Rivabella: Chitarra Elettrica
Lorenzo Di Blasi: Tastiere
Marco “Marva” Vaghi: Batteria
Luca Losio: Basso

BIO:
 

Un raffinato equilibrio tra Indie e Alternative Rock di matrice anglosassone caratterizza fin dall’inizio il loro sound e la loro identità musicale. Nel 2016 la rivista Newyorkese “Relix” include “Facing a Loaded Gun” nella playlist degli artisti da tenere sott’occhio. Nel 2017, con oltre 30 canzoni scritte la band decide di registrare il primo full lenght album. Viene rilasciato quindi  “The Less I Know The Better”. L’album e i suoi singoli ricevono subito un fortissimo supporto internazionale da realtà come BBC Radio, Clash Magazine, Konbini, Music Week, Noctis Mag , For Folk’s Sake e Pure Volume. Nei nostri confini, l’album viene accolto favorevolmente dalle principali riviste/webzine Italiane.

Nel 2020, forti di una formazione ormai rodata entrano al BLAP Studio di Milano con il sound engineer & producer Ivan Antonio Rossi (Gabbani, Vibrazioni, FASK) per registrare l’ambizioso concept album “The Life & Death of John Doe”. L’album viene accolto favorevolmente  dalla critica nazionale che ne elogia la stesura e trama con menzioni importanti all’interno delle principali webzine/blog italiani ed esteri. Tra le più significative vi sono a livello nazionale “Il Giornale” e a livello internazionale MTV. Nel corso del 2023 la band registra una serie di nuovi brani presso lo studio Sartoria 57 di Milano.

Da questo ulteriore lavoro emerge “Numbers“, il nuovo singolo.

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“Odio l’estate” feat. Luca Urbani è il nuovo singolo di Andrea Karter Biolcati

Disponibile da venerdì 14 marzo 2025 su tutte le piattaforme digitali (per Gelo Dischi, e in distribuzione Believe Music Italy) il nuovo singolo di Karter, nome d’arte del cantautore polistrumentista Andrea Biolcati Rinaldi che, dopo un lunghissimo periodo di assenza (l’ultima sua pubblicazione: l’oscuro album “L’uomo vola la sua ombra a terra” del 2000), torna finalmente con un brano dal titolo “Odio l’estate“, in collaborazione con Luca Urbani, amico e nome fondante dell’underground musicale.

E in questo caso “Odio l’estate” non è solo un titolo, bensì una dichiarazione di disagio, un sentimento nato da esperienze vissute nell’adolescenza. Lontano dall’immaginario spensierato che accompagna questa stagione, il brano esplora l’ansia e il senso di oppressione che l’estate può portare, trasformandosi in un riflesso di emozioni personali e profonde. Un nuovo singolo che arriva a ridosso delle prime giornate di luce, un anticipo di un nuovo disco, un ritorno per Karter sulla scena indipendente che, nonostante i social, numeri, algoritmi e le sue dinamiche, non è poi troppo cambiata.


SCOPRI IL BRANO: https://bfan.link/odio-l-estate-1

Karter – voce, chitarra, basso e batteria
Luca Urbani – tastiere e voce
Gianluca Moretti – chitarre
Arrangiamenti – Karter, Urbani e Moretti Prodotto da Luca Urbani
Art work – Karter e Roberto Morellini
Foto e video – Roberto Morellini

Ringraziamenti –  Luca Urbani, Gelo Dischi, Stefano Castelli, Andy Bluvertigo
DEDICATO A ROGER MANTOVANI

BIO:

Andrea Biolcati Rinaldi, in arte Karter, è un cantautore polistrumentista, classe ‘68, milanese di nascita e ferrarese di adozione. Fin da giovanissimo si appassiona alla musica intraprendendo a soli 13 anni il suo percorso e diventando poi parte di diverse band della scena locale, quali “Radioluna”,“Lo stato delle cose”, “Olsen” e “Paradox”. 

Il suo stile spazia dal post-punk, new wave, shoegaze fino ad arrivare al pop rock. Tra il 1997 e il 2000 lavora come backliner nel tour “Metallo non metallo” dei Bluvertigo, vivendo da vicino l’esperienza dei grandi palchi e continuando a coltivare, in parallelo, la sua carriera artistica, pubblica ben tre album – “Fiori elettrici“, “Vivendo di gioia riflessa” e “L’uomo vola la sua ombra a terra” – che testimoniano la sua crescita e ricerca musicale.

Karter non è solo un nome d’arte, è una nuova sfida e una continua ricerca di sonorità e dimensioni da esplorare, è il primo progetto solista prodotto da Luca Urbani e pubblicato con Gelo Dischi.


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Pop

Le cinque cose preferite di Gianfranco Torrisi

Gianfranco Torrisi con il suo nuovo singolo e video, Let Go, ci porta in un viaggio sonoro e visivo che esplora temi di liberazione e rinascita. Questo brano rappresenta una tappa significativa nella sua carriera, una riflessione profonda su come lasciare andare il passato per abbracciare il futuro con maggiore consapevolezza. Let Gonon è solo una canzone, ma una dichiarazione di intenti, un invito a superare le difficoltà e a lasciarsi andare alle emozioni più vere. Torrisi ci ha raccontato le sue cinque cose preferite.

 L’Inghilterra

Sarà perché sono per metà australiano, ma io mi sono letteralmente innamorato dell’Inghilterra. Ci sono stato per la prima volta recentemente, ho visitato solamente Londra ma già questa è stata una fortuna. Mi piacciono i colori, il verde, la cultura, la grande scena musicale che offre tra l’altro in continuo fermento. Patria di molti miei idoli tra artisti e gruppi musicali, sento di avere una sorta di legame con quella terra. Ci tornerò sicuramente e suonarci sarebbe uno dei miei sogni.

Castelli

Mi piace la storia del medioevo ed adoro visitare i castelli. Riportano indietro nel tempo, fanno viaggiare con la mente e le vedo come strutture possenti e maestose.
In ogni città o paese in cui vado, se per caso c’è un castello nei paraggi e ne ho il tempo vado a visitarlo!

Strumentazione

 Essendo chitarrista sono un po’ “nerd” per quanto riguarda la strumentazione; non sono un collezionista e ciò che compro tendo ad utilizzarlo sempre sia in studio che dal vivo ma, ho accumulato una discreta quantità di strumentazione interessante negli anni, fra chitarre ed amplificatori. Sono sempre alla ricerca di novità ma anche di cose più vintage, entrare in un negozio di musica ben fornito per me è come entrare nel paese dei balocchi!

 Fotografare Paesaggi

Mi piace immortalare bei paesaggi, fotografare il cielo che non è mai uguale regalandoci sempre un colore o una sensazione diversa, fotografare il mare e tante altre cose che la natura ci offre, più per un ricordo personale così quando riapro quelle foto cerco di rivivere le sensazioni provate in quell’occasione.

Campi e Spazi Aperti

 Quando posso vado in grandi spazi aperti, ricchi di verde possibilmente, per stare a contatto con la natura ed ammirarne la bellezza. Tutto ciò mi trasmette un senso di pace ed è rigenerante.

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Se c’è una regola, i Five Sides sono il “Paradosso”: fuori il nuovo singolo!

Fuori dal 7 marzo “Paradosso”, il nuovo singolo dei romagnoli Five Sides. Terzo singolo che anticipa il primo album “FINO A CHE NON PASSA”, disponibile su tutti i digital store dal 21 marzo. La produzione è stata curata da Cesare Madrigali (Cara Calma) e Riccardo Frigoni del Glotoneria Studio.

“Paradosso” è quando scegliamo un graffio in più per apparire forti. E’ quando sappiamo qual è la strada giusta ma andiamo nella direzione opposta.

È una canzone che parla dei nostri comportamenti inconcepibili, delle contraddizioni annidate nelle relazioni rese velenose dall’insicurezza. Conoscere i nostri limiti fa paura, per questo costruiamo un filtro che ci illuda di poter controllare tutto, ma che allo stesso tempo a volte contrasta con ciò che proviamo. 

Pur di non fare un passo avanti preferiamo essere illogici, come un paradosso.

“Paradosso” segue le orme dei precedenti brani rimanendo su un sound alternative rock sempre più definito e originale. I Five Sides hanno trovato finalmente la loro veste migliore. “Paradosso” è un brano che sa catturare l’attenzione dell’ascoltatore. Ti entra in testa e non ti lascia più andare!


ASCOLTA SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/intl-it/album/3D3dryTWBXGPatUv4RD31t 

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Biografia:

I Five Sides nascono nel 2018, tra Rimini e San Marino, dalla mente di Elia, Andrea, Luca e Stefano. Un inizio old style tra risate in sala prove, prime registrazioni e primi concerti. Una band, ma soprattutto un gruppo di amici uniti dalla forte passione per la musica.

Five Sides perché il quinto elemento della band è la musica.

Le sonorità che li caratterizzano spaziano molto tra alternative rock, emo e pop punk.  Nel 2023 pubblicano i loro primi singoli che entrano a far parte di “V”, il loro primo EP ufficiale.

I tour estivi nel corso dell’ultimo anno li portano ad esibirsi tra Umbria, Marche ed Emilia-Romagna, sia in club che festival rilevanti (We Make Future – Bologna, Antifestival – Trevi, Vitignanostock – Meldola), aprendo anche ad artisti come Bugo, Frankie Hi-Nrg Mc e Etta.

Il 21 marzo pubblicano “Fino a che non passa”, il loro primo album prodotto da Cesare Madrigali (Cara Calma) al Glotoneria Studio (Montichiari) sotto etichetta Atomo World. Disco anticipato dai singoli “Nei miei panni”, “Amnesia” e “Paradosso”.

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“Orbs” è il nuovo EP del progetto Oneiros Way

Disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 14 marzo 2025 (distr. Believe) il nuovo EP del progetto Oneiros Way dal titolo “Orbs”. Gli Orbs rappresentano nuclei primordiali, simboli di potenzialità umana che, entrando in contatto con il mondo, si trasformano e si corrompono. Attraversano tempi sospesi, stagioni di letargo e risveglio, pulsioni di rabbia e desiderio. I loro movimenti evocano rituali antichi, ripetuti nel tempo, dove forza e sacrificio si intrecciano in una crudele danza. Intorno a loro, la terra diventa sterile, popolata da solitudini e sguardi vuoti, intrappolati in un gelo virtuale.

“Orbs” contiene 5 brani che esplorano passaggi tra stati di sogno e frammenti di consapevolezza. Le atmosfere cupe e i suoni distorti si mescolano a tensioni urgenti, componendo un insieme crudo e diretto che riflette sull’inquietudine del nostro tempo.

 

“Con l’EP Orbs abbiamo voluto esplorare la ciclicità dell’esperienza umana, quei momenti di trasformazione e rivelazione. Ogni traccia racconta un viaggio tra il sogno, la consapevolezza e l’incertezza del futuro, in un mondo che, pur diventando sempre più tecnologico e alienante, ci offre ancora la possibilità di connetterci con qualcosa di più profondo. Le sonorità oscure e ipnotiche dell’EP riflettono questa tensione tra l’individualità e il collettivo, tra il caos del mondo e il desiderio di una verità autentica. Le melodie cupe e le atmosfere sospese sono il nostro modo di rappresentare questo cammino di introspezione, in cui ogni inizio e ogni fine si intrecciano, creando una ciclicità che sfida l’ascoltatore a confrontarsi con il lato oscuro e misterioso dell’esistenza.”

(Oneiros Way)


Scopri il disco: https://bfan.link/orbs

Credits:

Regina Ramos – Voce, cori, sintetizzatore, paroliere
Claudio Calamita – Chitarra, cori, sintetizzatore, drum machine

Produzione, missaggio e mastering a cura di Cristiano Santini
presso Morphing Studio, Bologna (IT)

Artwork di @Athena.ef


BIO:

Gli Oneiros Way sono un duo synthpop indipendente con base a Milano, composto dalla cantante e compositrice Regina e dal chitarrista Claudio. Il loro stile compositivo si distingue per la sua capacità di fondere melodie evocative e chitarre filtrate e riverberate, creando così una visione sonora che richiama un immaginario cinematografico. Nel settembre 2021, gli Oneiros Way hanno fatto il loro debutto discografico con l’uscita del loro primo album, “The Dawn Is Near” registrato al Supermoon studio da Giacomo Carlone. Questo lavoro segna un momento significativo nella loro carriera, presentando al pubblico la loro distintiva fusione di suoni synthpop e atmosfere evocative dreampop. L’album include il loro primo singolo, “Immersion”, che ha attirato l’attenzione per la sua natura avvolgente e onirica, sottolineata dalla delicata e cristallina voce femminile insieme agli accattivanti riff di chitarra. Questo brano è stato acclamato come un esempio di puro Dream-Pop, trasmettendo l’essenza stessa della ricerca introspettiva di emozioni attraverso la musica. Il video di “Immersion” è stato girato da Fabio Paleari, riconosciuto fotografo e regista milanese.

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Internazionale

The Seer ci racconta il suo EP d’esordio, traccia per traccia

The Seer presenta il suo EP d’esordio, intitolato Box Memories per l’etichetta Tilt Music Productions. L’artista reggino ma di stanza a Bologna condensa in cinque brani un repertorio sfaccettato e sfuggente alle categorizzazioni: nelle tracce dell’EP troviamo infatti influenze disparate che spaziano dal rock alternativo alla musica pop ed elettronica, formando canzoni che sono di volta in volta ballabili o energiche o riflessive.

Ecco cosa The Seer ci ha raccontato a proposito di ogni traccia!

The City Is Mine

È una descrizione nel mio primo anno a Bologna. Dall’entusiasmo iniziale alla solitudine della città deserta durante il covid, ho affrontato sfide inaspettate: le strade deserte durante il lockdown sono diventate la metafora della mia solitudine e della mia determinazione a trovare il mio posto. Il sound, ispirato a band come Arctic Monkeys e Tame Impala, è un mix di chitarre graffianti e melodie catchy, che riflette la voglia di ribellarmi e affermarmi.

Andinian Echoes 

È un viaggio introspettivo ispirato alla catena montuosa delle Ande. Gli ‘echi andini’ sono i ricordi di un periodo buio, in cui dubbi e paure mi hanno accompagnato lungo il cammino. La strofa riflette la solitudine e la fatica di affrontare l’ignoto. Il ritornello invece è un grido di ribellione, una presa di coscienza della mia forza interiore. Nonostante le difficoltà, il finale descrive la determinazione per superare gli ostacoli e raggiungere la vetta, simbolo di rinascita e di speranza. Ricordo di aver iniziato a scrivere questa canzone nel 2018. La strofa, più intima, è nata per prima, ma poi l’ho lasciata incompleta. Solo più tardi ho trovato l’ispirazione giusta per completare il brano con un ritornello più grintoso, che contrasta con la prima parte e rappresenta la mia voglia di superare i limiti e costruire un futuro migliore.

Saturday Night 

È una canzone scritta appositamente per parlare dell’atmosfera e della frenesia che può animare un qualsiasi sabato, ispirata dalle mie esperienze personali. Volevo esprimere quanto sia  importante l’amicizia e il fatto di godersi appieno ogni attimo del tempo trascorso insieme, in quanto tutto ciò si può trasformare in qualcosa di magico. Si può dire che questo è il brano di rottura dell’EP: le influenze iniziali di Red Hot Chili Peppers e Jamiroquai hanno lasciato spazio a sonorità più elettroniche, ispirate da un synth presente nella seconda strofa. Insieme a Matteo Cardillo, produttore del brano, abbiamo deciso di valorizzare quest’elemento creando un brano che si discosta dalle altre tracce e offre un’esperienza sonora completamente nuova.

Casa Libera 

Questa canzone la incominciai a scrivere nel 2019 mentre stavo facendo i bagagli per lasciare la casa in cui ho trascorso quasi trent’anni. Il testo è un omaggio alla mia famiglia, al luogo in cui sono cresciuto e alle emozioni contrastanti di quel momento. All’inizio scrissi una prima versione con la chitarra acustica con il testo in inglese, in seguito grazie alla collaborazione con Gabriele Quaranta abbiamo deciso di dare nuova vita a questa canzone, trasformandola in un brano indie pop in italiano più moderno con l’aggiunta di tastiere e sonorità elettroniche.

Five Brave Souls

La traccia che chiude l’EP parla di una vicenda che mi colpì completamente: descrive la storia di coraggio e mistero ambientata a Reggio Calabria alla fine degli anni ‘60, questi cinque giovani coraggiosi anarchici affrontano una serie di eventi tra cui omicidi misteriosi e la corruzione della classe politica al potere. Nonostante i loro sforzi nella ricerca della verità, alla fine faranno una scoperta che segnerà il loro destino e tutti ciò che è stato raccolto andrà perduto in quanto insabbiato. Dal punto di vista musicale ho cercato di dare un’impronta rock con venature alternative e blues, ispirato in parte ai Pink Floyd e anche ai Radiohead per quanto riguarda le parti più cupe.