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“Sign Language” è il nuovo singolo dei Not My Value

Sign Language” è un pezzo introspettivo che fonde generi come trip-hop, dark pop e shoegaze, un nuovo capitolo per il duo di base a Milano, i Not My Value, disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 18 ottobre 2024. La canzone, un brano che riflette sul tempo, sul crescere, sul ritrovarsi, sul riguardare il passato da una prospettiva diversa e confrontarlo al presente, evoca un’atmosfera misteriosa e malinconica, che ricorda artisti iconici come Portishead, Massive Attack e Mazzy Star.

La voce eterea si muove su un ipnotico giro di chitarra desert, creando un’atmosfera sognante e malinconica. I cori e le voci pitchate, trattate con pedali analogici, aggiungono profondità e mistero, evocando una sensazione di essere in bilico tra sonno e veglia. Allo stesso modo il dualismo tra la voce riverberata di Lisa e le voci pitchate attraverso l’octaver sottolinea la tensione tra due mondi che si confrontano: ciò che è stato e ciò che è adesso. L’intro viene interrotto da una sveglia, è un richiamo per tornare al presente dopo essersi immersi nel passato. Il bridge segna il ritorno alla realtà, mescolando elettronica e il tocco più umano della chitarra suonata da Claudio.

 

Sign Language nasce in un giorno sospeso tra passato e presente:
un giorno di reincontri con amici lontani da anni. 
Trovarli in fasi diverse delle loro vite, cambiati e cresciuti, è uno specchio sulla propria vita.

Il titolo è ispirato a un momento silenzioso: viene dall’aver osservato un amico comunicare con il figlio di un anno attraverso il linguaggio dei segni. Il bimbo riusciva a riconoscere e manifestare un suo malessere anche senza parlare, mentre a volte sembra difficile per un adulto capire cosa sta provando e non trovarsi in balia delle proprie emozioni.

É un brano che riflette sul tempo, sul crescere, sul ritrovarsi, sul riguardare il passato da una prospettiva diversa e confrontarlo al presente”


SCOPRI IL BRANO: 
https://song.link/s4h6nrmp8xrf8



Direzione artistica: Lele Battista
Mix e master: Francesco “Ciccio” Ingrassia
Artwork cover: Christian Boragine
Foto: Sarah Rubbera

BIO:

Not My Value” non è solo un nome, è un vero e proprio manifesto. Con questa scelta, Lisa e Claudio hanno voluto sottolineare l’importanza di andare oltre la musica. “Non il mio valore” è un promemoria per loro stessi di non identificarsi esclusivamente con la loro arte, ma di riconoscere la propria umanità e i propri valori al di là della creazione musicale. Questo distacco terapeutico ha permesso loro di approcciarsi alla musica con una maggiore libertà e sensibilità.

https://www.instagram.com/notmyvalue/

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Pop

Abbiamo intervistato i cantautori Gabriele Graziani e Mike Orange, oggi insieme per due nuovi singoli

I cantautori Gabriele Graziani e Mike Orange, durante uno dei loro incontri in giro per l’Italia si sono ritrovati a scrivere delle canzoni. Due amici che condividono la stessa grande passione e che decidono di mettere nero su bianco i relativi stati d’animo. I primi passi di questa collaborazione si sono visti lo scorso 30 dicembre, quando Gabriele (che era in quell’occasione il suo alter ego di una vita Chiazzetta) e Mike hanno condiviso il palco facendo uno i pezzi dell’altro in occasione della Rocker TV Night al Sottoscala 9 di Latina. 

E’ così che nascono Ragni (Lato A) e Lasciami qui (Lato B), due canzoni nate in casa, fatte in casa e da ascoltare in casa. Ragni parla del meccanismo della scrittura e dell’essere artisti. Ogni tanto ci si sente come i ragni che tessono tele e reti per spiegare le vele e aiutarsi a volare, ma solo a metà. In fondo scrivere le canzoni è un esercizio per essere migliori. Lasciami qui è la tipica canzone italiana, che parla d’amore in un mondo dove tutto è avvelenato. Abbiamo intervistato i due cantautori.

Come è nata l’idea di collaborare insieme per creare questi due nuovi singoli?

M: Ciao e grazie per l’intervista. Non abbiamo proprio deciso, ci siamo trovati a farlo in una notte in cui Gabriele era da me per un tour in Lombardia. È stato bello e naturale.

G: A un certo punto sarebbe accaduto, non era questione di “se” ma di “quando” appena abbiamo avuto l’opportunità l’abbiamo fatto.

Cosa significa per voi “amicizia e condivisione delle emozioni” nella musica?

M: Per quanto mi riguarda la condivisione è il sale del fare la musica. Se condividi la tua passione con altre persone che la pensano come te nasce confronto sincero e puoi crescere in qualche modo. La condivisione delle emozioni invece credo sia legata al fatto che se parli di te sei credibile e autentico, riesci ad arrivare.

G: Per me è collaborare è una consacrazione di stima e di affetto o di entrambe le cose, non mi piace collaborare con artist* che non mi dicono niente. Mike spacca sia come artista che come essere umano. 

Raccontateci del momento in cui avete deciso di scrivere “Ragni” e “Lasciami qui”.

M: mi ricordo. Era giugno 2023 e Gabri aveva un po’ di date in giro in Lombardia. Come succede sempre, divento casa base per quello che serve. Torniamo dal concerto degli Hornytoorinchos a Como e abbiamo fatto una notte a inventare cose. La mattina avevamo 4 pezzi voce e chitarra prontissimi.

G: Io stavo sviluppando un metodo di scrittura con cui un anno dopo avrei cominciato a insegnare Songwriting. Mike mi aveva chiesto di dargli qualche dritta e io gli avevo detto: “ma che stai a di tu sai già scrivere da paura, il mio corso sarà per chi ha appena cominciato”. 

Di ragni avevamo fatto solo il ritornello e la mattina dopo mentre dormivo Mike l’ha finita.

Ma lui ha insistito e quindi abbiamo giocato un po’ assieme. Lasciami qui è uscito subito con parole a caso e il testo vero è stato un anno dopo. 

Come avete trovato il giusto equilibrio tra i vostri stili musicali?

M: in realtà condividiamo un background fatto soprattutto di punk rock. Lui meno, io molto di più ma solo perché ho deciso di fare il cantautore molto tempo dopo di lui. Non è stato difficile trovare un equilibrio, il nostro focus era sul fare delle canzoni che potessero funzionare

G: Il Punk Rock è la mia lingua madre ed è da li che ho cominciato, ogni volta che sento un pezzo in testa me lo riarrangio tu pa tu tu pa, poi li suono acustici, si, ma solo perché se non vado in giro da solo non ci campo. In realtà i nostri stili sono identici, iniziamo a non essere d’accordo solo quando iniziamo a spiegare quello che facciamo, come in questa intervista ahahah per me adesso quello che vuole fare più il cantautore che il punk è lui, io volevo i pezzi molto più cattivi ma alla fine abbiamo trovato un compromesso, lui ha fatto gli arrangiamenti soft e io ho fatto il basso cattivo.

Potete raccontarci un aneddoto divertente avvenuto durante la registrazione?

M: avevamo buttato giù lasciami qui ma il testo non ci convinceva. In una delle nostre visite al sushi (rito obbligatorio quando ci vediamo) abbiamo riscritto il testo su un tovagliolo tra un ebiten e un uramaki

G: In una delle giornate di registrazioni Mike la sera aveva una festa in casa e io ho fatto del tutto per far saltare la festa perché non volevo lavarmi e volevo restare tutta la notte a finire i pezzi.

La festa alla fine si è fatta e mi sono anche quasi divertito.

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 Vintage Violence: la nuova versione de I non frequentanti feat. Klaus Noir

Dieci anni dopo la sua uscita all’interno dell’album di culto Senza paura delle rovine(2014), i Vintage Violence propongono una nuova versione del loro classico brano I non frequentanti, presenza fissa dei live del gruppo nonché uno dei pezzi preferiti dai fan. La nuova versione rimasterizzata, fuori venerdì 18 ottobre 2024 per Maninalto! Records, vede la partecipazione straordinaria del rapper Klaus Noir, conosciuto sui palchi lombardi e con il quale è nata prima un’amicizia e poi questo featuring inedito: un crossover prezioso destinato a riproporsi live durante il tour invernale della band.

“Il fatto che, dieci anni dopo l’uscita, I non frequentanti sia uno dei nostri brani più ascoltati di sempre la dice lunga sul permanere, se non addirittura sull’acuirsi, delle dinamiche socio-occupazionali la cui osservazione ne ha ispirato la scrittura nel 2014: ora che chi ci governa addirittura si vanta della percentuale di occupazione nazionale è ancora più evidente la stortura esistenziale che questa “ruota per criceti” che è il neoliberismo rappresenta, sventolandoci davanti al naso la carota dello “studia-lavora-crepa” come fosse un balsamo per la felicità e non la palestra della morte intellettuale che è”, afferma Rocco Arienti, chitarrista e compositore della band.

Per dirla in altre parole: “A quanto ne so dovrei studiare per strappare un titolo di studio che a sua volta mi permetta di strappare un buon lavoro che a sua volta mi permetta di strappare abbastanza soldi per strappare una qualche cavolo di serenità tutta guerreggiata e ferita e massacrata dagli sforzi inauditi per raggiungerla”.(Enrico Brizzi, Jack Frusciante è uscito dal gruppo)

“I non frequentanti intendeva additare precisamente questo “elefante nella stanza” opponendogli un inno gioioso al presente: il fatto che nel suo testo oggi ci si riveda una nuova generazione di universitari dimostra quanto sia necessaria, non solo divertente, una sua ripubblicazione, per così dire, aggiornata”.

Ascolta I non frequentanti: 
https://open.spotify.com/intl-it/album/6yTFcXxZrUMKHQpmR5z7V0?si=TtDfq2uhSnKqoEKnTMffCQ


https://www.youtube.com/watch?v=GBRP8nTrH0s

Le date del tour invernale dei Vintage Violence:

18 ottobre @ Pisa Rock, Pisa
22 novembre @ CPG, Torino
20 dicembre @ Arci Bellezza, Milano
11 gennaio @ Traffic Live, Roma
18 gennaio @ Locomotiv Club, Bologna

BIO

I Vintage Violence sono uno dei gruppi storici dell’underground punk e garage rock italiano. Operativi dai primi anni 2000, hanno più di 400 concerti sulle spalle e quattro album all’attivo, più una raccolta acustica e un “best of” (Violenza primordiale) uscito nel 2022, con una tracklist composta da brani scelti direttamente dai fan. Nel 2021 esce l’ultimo album elettrico Mono, il cui tour ha fatto registrare svariati sold out, fra cui allo storico Bloom di Mezzago nel 2022. Numerose le collaborazioni in vent’anni di carriera, tra cui Zen Circus, Bologna Violenta e Afterhours. A fine 2023 è uscito il docufilm ufficiale Come un chiodo ama il muro, che racconta la loro storia e amicizia. L’ultimo singolo inedito Sono un casino è uscito a gennaio 2024, anno del decennale dell’album Senza paura delle rovine: dopo l’uscita primaverile della versione non censurata del brano S.I.A.E. in autunno i Vintage Violence pubblicheranno la versione rimasterizzata de I non frequentanti featuring Klaus Noir, frutto di una collaborazione nata sui palchi milanesi.

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“Caselle di posta” è il nuovo singolo di Leanò

Torna Leanò, in bilico tra le atmosfere urbane e quelle di un mondo subacqueo e sommerso, con un nuovo singolo in uscita mercoledì 16 ottobre 2024 su tutte le piattaforme digitali. Un nuovo capitolo per una delle voci più interessanti di Milano, dopo un’estate di silenzio che ci regala una lettera raccontata con parole sussurrate, melodie dolci e suoni onirici.

caselle di posta” è una carezza delicata. Parla dell’impotenza che si prova quando una persona a cui vuoi bene non vede il suo valore. Vorresti prestarle gli occhi perché si possa vedere attraverso il nostro sguardo. È una lettera d’amore che cerca di far stare bene una persona cara ricordandole piccoli momenti di felicità passata: quando la pelle era ricoperta di salsedine e gli unici problemi erano i treni in ritardo e la paura di tuffarsi dagli scogli. 

Non voglio pensare a niente
se non a cose belle

SCOPRI IL BRANO: https://found.ee/lean_casellediposta






BIO:

Leanò è una musicista, compositrice e cantautrice di Milano.

La sua penna dolce amara si unisce a una musica sognante per parlare di tematiche che accomunano tutti gli esseri umani – e a volte anche alieni. Lo fa con immagini mai scontate, nostalgiche e a tratti deliranti che riflettono l’ironia, l’assurdo e la dolcezza del vivere.

Dopo aver saltato troppe prime ore di lezione suonando per strada, decide di prestarsi al pubblico serale suonando nei locali della scena underground milanese, poi di tutta Italia. Condivide il palco con artisti quali Irama, Giovanni Truppi, Carmelo Pipitone, Gnut

Sin dalle prime uscite da indipendente viene attenzionata dalle playlist editoriali di Spotify posizionandosi in New Music Friday Italia e Scuola Indie. Con l’uscita di nuovi brani nel 2022 cattura l’attenzione della critica e nuovamente delle playlist editoriali duplicando la presenza in New Music Friday Italia, Scuola Indie e Fresh Finds Italia (della quale sarà il volto della copertina). Nel 2023 è tra i 12 finalisti di 1M Next, il contest per nuovi artisti del Concerto del Primo Maggio di Roma.

https://www.instagram.com/sonoleano/

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Internazionale

I momenti più belli del festival Rhythm Riot secondo Mary Lee And Caesar’s Cowboys

Lo scorso 27 settembre è uscito per Bloos Records “See Ya Later, Gladiator!”, il primo album di Mary Lee and Caesar’s Cowboys. Dieci brani, di cui due originali, con i quali la band si affaccia sulla scena musicale internazionale, riportando alla luce un genere musicale davvero unico: il western swing d’oltreoceano. Pochissimi giorni dopo l’uscita del disco, la band è partita alla volta dell’Inghilterra per far conoscere questo particolarissimo genere al pubblico di Rhythm Riot, uno dei più importanti festival internazionali dedicati Rhythm & Blues e all’Early Rock ‘n’ Roll.

Abbiamo quindi chiesto ai membri della band di portarci con loro sui palchi inglesi e di farci rivivere i momenti più memorabili della loro esperienza oltremanica. Ecco cosa ci hanno raccontato:

“Pronti – via! Siamo stati catapultati sul palco senza fare alcuna prova del suono; dalla tranquillità del camerino all’arena con i leoni. Non ci si augura mai una situazione del genere ma quando capita bisogna essere pronti e lanciarsi senza preoccupazioni avendo come unico obiettivo quello di divertirsi e far divertire.”

“Il bello di questi festival è che, indipendentemente dalla musica che proponi, ci sarà sempre qualcuno pronto a scendere in pista e danzare con le tue canzoni, creando un’atmosfera ancor più coinvolgente nella sala.”

“Quanto ci siamo divertiti con il pubblico del Rhythm Riot! E’ sempre stimolante avere davanti persone che conoscono il repertorio e il loro apprezzamento è per noi una bellissima gratificazione.”

“Poco dopo il nostro show siamo risaliti sul palco, stavolta per fare un videoclip con uno dei nostri videomaker preferiti: Bopflix! A breve sarà disponibile anche sul suo canale YouTube, seguito da centinaia di migliaia di fan in tutto il mondo.”

“Si ritorna a casa dopo un’esperienza davvero positiva: da una parte siamo felici del riscontro del pubblico e della vendita dei dischi; dall’altra la nostra esibizione è stata notata da diversi esponenti del circuito internazionale, i quali hanno espresso il desiderio di farci partecipare ad altri splendidi festival. Grazie, Rhythm Riot!”

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“YOKO ONO – LA DONNA CHE UCCISE I BEATLES” di FABIO ALCINI (RE NUDO EDITORE) è il volume che prova a inquadrare il contesto in cui si è svolta la vita, senza dubbio eccezionale, dell’artista giapponese

Chi ha posto fine alla band più famosa del mondo? Le risposte sono molteplici, ma c’è una principale sospettata: “YOKO ONO – LA DONNA CHE UCCISE I BEATLES” di FABIO ALCINI (RE NUDO EDITORE) è il volume che prova a inquadrare il contesto in cui si è svolta la vita, senza dubbio eccezionale, dell’artista giapponese. 

Vita, vicende e misfatti di YOKO ONO: da giovane e speranzosa artista d’avanguardia a Dragon Lady spietata, passando per manifestazioni rumorose e dischi spesso inquietanti. Fra segreti custoditi gelosamente ed esibizioni che puntano a sorprendere, la donna che non sorride mai e che è diventata famosa per aver rubato John Lennon ai Beatles si rivela nella completezza della sua storia.

Il libro, con la prefazione di GLAUCO CARTOCCI, racconta i retroscena di quella che fu la fine della band più famosa della storia, ma anche degli anni pre e post-Fab Four, alla ricerca della soluzione dei numerosi dilemmi posti da una personalità sfaccettata e molto enigmatica, in grado di far parlare di sé praticamente in ogni decennio, dai Sixties in avanti. 

Questa nuova, aggiornata e praticamente duplicata edizione si rifà alla prima biografia italiana di Yoko Ono, scritta da Fabio Alcini e pubblicata nel 2004. Ma nel ventennio successivo la protagonista di questo libro non è stata certo immobile. Il volume ricostruisce nel dettaglio aneddoti, curiosità, controversie, dissidi con gli ex Beatles e avventure, artistiche e no, di una donna sempre al centro dell’attenzione, sempre in grado di sorprendere. 

YOKO ONO – LA DONNA CHE UCCISE I BEATLES” sarà presentato ufficialmente a Milano per BOOKCITY, sabato 16 novembre alle 19 presso MARE CULTURALE URBANO (via Giuseppe Gabetti 15) con la partecipazione del giornalista EZIO GUAITAMACCHI e di MARIO GIUSTI, operatore culturale, critico d’arte e organizzatore di Milano Poesia e Milano Suono.

FABIO ALCINI

“YOKO ONO – LA DONNA CHE UCCISE I BEATLES”

RE NUDO – MILANO

ISBN 979-12-81300-17-0

146 PAGINE, 12 EURO

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FABIO ALCINI è nato a Milano. Fa il giornalista e nel corso

degli anni ha scritto di musica con ogni mezzo conosciuto. Ha

pubblicato alcuni volumi tra cui KEITH RICHARDS, STREET FIGHTING MAN (Bevivino editore) e ITALIA D’AUTORE (Arcana editore). Ha collaborato con numerosissime testate giornalistiche fra cui Rockstar, Max, Cosmopolitan, Gente Viaggi, Soprattutto. Ha fondato e dirige la testata giornalistica TRAKS, dedicata alla musica italiana

indipendente. Assiste e fomenta artisti italiani emergenti di talento,

con qualche criterio e molto entusiasmo. Ogni tanto si illude ancora.

-o-

Accanto alla rivista (che ha riaperto nel 2023), accanto al sito internet (http://www.renudo.org), accanto al Festival (tornato nell’estate del 2024) RE NUDO ha un programma editoriale librario che si muove tra le nuove frontiere e la memoria di alcuni pilastri della cultura Underground – italiana e internazionale. Quattro le collane: Naked (biografie); Tell (narrativa); Rhyme (poesia) e Chronicles (saggistica).

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I Love Shower Love pubblicano il loro BEST OF

2002-2009: 7 anni in cui i Love Shower Love hanno attraversato generi e formazioni con nomi diversi. Dal post-grunge anglofono degli Ashen Wave, insieme al cantante Fabio Cantù, all’indie rock italiano dei LaCorte, con la formazione a 4 che sarebbe poi diventata quella definitiva, seppur con un ritorno all’inglese e a suoni più alternative. Ora la band ha deciso di pubblicare sulle piattaforme di streaming, disponibile da martedì 15 ottobre 2024 per Gelo Dischi, in una nuova versione rimasterizzata, tutti i brani rimasti ancora inediti per il digitale, come conchiglie che risalgono dalla risacca. Per rispondere alla domanda: “Com’eravamo”, anzi, “L’onda, che eravamo”.

Questa raccolta celebrativa viene accompagnata da un nuovissimo singolo, “Lido Caina”, che segna il ritorno alla lingua italiana. Una cavalcata garage allucinata con un ritornello che ricorda un mantra insieme euforico e disperato.

SCOPRI IL DISCO: https://bfan.link/the-wave-we-were


BIO:

Love Shower Love sono una band alt rock formata da 4 musicisti attivi da diverso tempo nella scena indie italiana: Stefano Perfetto (The Crooks, The Twerks) alla batteria e alla voce, Claudio Chiodi (Castelli) alle chitarre, Marco Chiodi (Nails & Castles, Clone Culture) al basso, Davide Genco (One Boy Band, Into the Wild Night) alla voce e alle chitarre.

Il progetto comincia nel 2017 con il primo LP – Common Useless Mistakes – pubblicato per l’etichetta indipendente FIL1933. L’album è anticipato dal singolo “Grey”, viene citato come disco del giorno da Indie-Zone, mentre il video del successivo singolo “VCV” ottiene un’anteprima esclusiva su Rockerilla.

Nel 2019 esce il singolo “Love at the Grocery Store” sempre per FIL1933, mentre nel 2020 la band autoproduce un EP di ballad, “Slow Down”, interamente registrato a distanza a causa delle allora restrizioni per la pandemia e introdotto dal singolo “Ring of Time”, una elaborazione del lutto ispirata dal film “Arrival” per cui viene realizzato un video DIY che documenta in tempo reale la “reunion” della band dopo il periodo di quarantena.

L’ultimo lavoro è il singolo “Lido Caina” per Gelo Dischi, che anticipa una raccolta di brani realizzati nel periodo 2002 – 2009 ancora inediti su Spotify ed ereditati dalle precedenti incarnazioni della band (nata come Ashen Wave, proseguita come LaCorte, e divenuta infine Love Shower Love).
 

https://www.instagram.com/loveshowerlove
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“La Goccia”, il ritorno di Enni Zincone

“La Goccia”, il nuovo singolo di Enni Zincone in uscita il 27 settembre, segna il ritorno sulla scena della cantautrice romana. Negli ultimi anni è rimasta dietro le quinte, dedicandosi alla produzione e alla scrittura di canzoni per altri artisti, mettendo da parte il proprio percorso musicale. In questo stesso periodo ha anche affrontato e vinto una difficile battaglia contro la depressione, tema spesso presente nei testi delle sue canzoni.

Il brano si distingue per il suo sound acustico e sofisticato, arricchito dalla voce elegante dell’artista. “La Goccia” è una metafora dei pensieri ricorrenti che affollano la mente, logorandola, come l’acqua che goccia dopo goccia, scalfisce anche la roccia più dura. Enni Zincone riesce a esprimere l’overthinking, il tormento, con delicatezza e sensibilità. 

Il testo racconta situazioni quotidiane che, sebbene sembrino banali prese singolarmente, sommandosi diventano insostenibili ed esasperanti. Il testo parla anche di liberazione e del rifiuto di rimanere bloccati e schiavi di condizioni che si ripresentano ciclicamente, situazioni che quando sai riconoscere, sei anche in grado di liberartene definitivamente”, così la cantautrice descrive il proprio brano. 

La canzone esce grazie al sostegno del produttore artistico Tony Puja e grazie alla guida di Giampaolo Rosselli (YPK) e anticipa la pubblicazione d’una serie di inediti rimasti troppo a lungo nel cassetto.

Ogni brano è un tassello d’un racconto più ampio, che abbraccia il dolore, la guarigione e la riscoperta di sé, dei capitoli d’una storia che vale la pena ascoltare. Un repertorio che riflette la sua storia, le sue esperienze e il suo viaggio interiore.

Hanno collaborato alla creazione del sound acustico ed elegante i musicisti: Francesco Lo Cascio, Jacopo Mariotti, Stefano Guercilena e Damiano Daniele.

Con questa nuova fase, Enni si conferma una delle voci più autentiche e pure della scena musicale italiana, capace di trasformare il dolore in arte e di regalare al suo pubblico brani che toccano l’anima. 

ASCOLTA SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/intl-it/album/59vNsRUmOXhSXYtT7kbdEH

https://www.instagram.com/enni_zincone/

Biografia

Enni Zincone, nome d’arte di Annachiara Zincone, è una cantautrice e produttrice musicale romana. Il suo viaggio nella musica inizia in tenera età. A sei anni entra nel coro “Le Piccole Voci” di Angelo Di Mario, col quale registra album e jingle, partecipando stabilmente a trasmissioni televisive in Rai e Mediaset. 

Prosegue gli studi musicali approfondendo solfeggio, pianoforte, canto lirico e moderno e inizia a scrivere le prime canzoni intorno ai 20 anni. 

Si esibisce live in vari locali romani, pubblicando nel frattempo diversi singoli e un album. E’ finalista in numerosi concorsi tra cui: SanremoLab (2008), Premio Augusto Daolio (2010), Premio Lunezia (2012), Genova per voi (2015) e Premio Curci (2015). Ha collaborato alla scrittura di canzoni con Marco Ciappelli per Warner Chappell ed è stata autrice per Micaela Foti e Roberta Bonanno.

Dal 2014, ha iniziato a produrre per la YPK e altre etichette cantautori e artisti emergenti. Nei successivi tre anni eÌ€ giudice e coach di canto per il Tour Music Fest e docente d’Interpretazione e Songwriting presso il C.E.T. di Mogol ai Camp Estivi.

Nel 2023, apre a Formello il proprio studio di produzione musicale, l’“Imagine Studio” occupandosi di arrangiamenti, recording e mix. Sempre nel 2023 vince il bando SIAE “Per Chi Crea” con un progetto di cui è la direttrice artistica, quello del cantautore Lorenzo Gulino.

Oggi Annachiara non solo scrive e produce musica per sé stessa e per gli altri ma condivide la sua esperienza come docente di Song Lyrics presso il Saint Louis College of Music di Roma. 

Dopo anni di ricerca e lavoro musicale sia su sè stessa che su altri artisti, approda alla maturità artistica grazie al sostegno di Tony Puja e pubblica altri suoi brani tra cui ricordiamo “Una rosa appassita”.

Il 20 settembre 2024 esce “La Goccia”, il suo nuovo ed emozionante singolo.

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“La Discoteca” è il nuovo singolo de Il Triangolo

Quando cresci in provincia e hai 20 anni spesso la discoteca diventa l’unico luogo dove concludere le proprie serate. La scatola luminosa attira ragazze e ragazzi come mosche, che si perdono nei riti magici dettati dalle hit estive. Le discoteche di provincia abbandonate che sembrano dei templi, gli amori estivi, le urla e le danze che odorano ancora di anni 2000. 

La Discoteca” è il titolo del nuovo singolo de Il Triangolo, in uscita su tutte le piattaforme digitali da venerdì 11 ottobre 2024, per Piuma Dischi e in distribuzione The Orchard. Un nuovo brano che parla a una generazione che sta ancora cercando la propria America, in attesa di un nuovo album dedicato a chi conserva i propri ricordi in discoteca, e a tutti quelli che hanno giurato che rimarranno sempre giovani, come cantava proprio Il Triangolo nel 2012.
 

SCOPRI IL BRANO: 
https://open.spotify.com/intl-it/album/7hoLjU6i4mAJbEYHEORgOq?si=r9pOG408Qa6HHoCUYHxr2A

Il bello de Il Triangolo è che sanno rinnovarsi ad ogni nuova uscita pur mantenendo intatta la loro firma, quella ormai nota formula in cui mescolano ingredienti anni 60/70 con suggestioni pop-rock più moderne dando vita a melodie intense, ritmi irresistibili e testi fatti di immagini semplici dalla poetica incisiva ed efficace. 
(Rockit)

Una band, che ha trovato la sua vera dimensione amalgamando più suoni, con un richiamo a più forme d’arte e linguaggi
(Rockol)

I ragazzi dimostrano una crescita artistica che li rende sempre più eterogenei 
(Onda Rock)

Il Triangolo si fa voler bene fin dai primi istanti e il piacere che sa dare all’ascoltatore è in grado di durare a lungo. 
(Indie-Roccia)
 

BIO:

Giurami, che rimarremo sempre giovani” cantavano Il Triangolo, ovvero Marco Ulcigrai (chitarra, voce) e Thomas Paganini (basso, voce) nel loro esordio del 2012, “Tutte Le Canzoni”, album realizzato in seguito alla vittoria dell’edizione 2011 di VA sul palco – concorso musicale per artisti emergenti – che segnerà l’inizio della collaborazione con Ghost Records.

Erano davvero tutte le canzoni che avevano scritto sino ad allora: dieci piccoli inni a una giovinezza che si vuole liberare dalle costrizioni del proprio tempo e ritrova nel passato un luogo d’amore antico e ormai perso. E così, “Tutti cantano Battisti”, comprano i dischi in vinile e sognano letti di rose in tempi di spine. Nel maggio del 2014 vede la luce il secondo album “Un’America”, arricchendo la linea cantautorale del lavoro precedente con suoni e arrangiamenti più sporchi e decisi, grazie a nuove influenze e nuove ricerche sonore.l punti di partenza sono ancora il beat e il cantautorato, ma in una veste più rock, dove i fuzz delle chitarre, le batterie sature e il basso distorto si prendono la scena.

Non solo due album, ma anche un’attività live intensa, con quasi 200 concerti in tutta Italia, condividendo la scena con alcuni tra i migliori artisti italiani attuali e calcando palcoscenici importanti tra cui, due volte, quello Mi Ami Festival. A cinque anni di distanza, Marco e Thomas sono tornati con un nuovo album, “Faccio un cinema”, uscito ad inizio 2020.

Di esperienze, in mezzo, ce ne sono state tante: Marco è entrato in pianta stabile nella formazione live dei Ministri, con cui suona dal 2015. Con la rock band milanese ha collezionato date in tutta Italia e in Europa, esibendosi su palcoscenici prestigiosi, come quello del Primo maggio a Roma, quello del Primo Maggio di Taranto o quello dello Sziget a Budapest.

Dopo il successo con i Ministri, Marco è stato scelto da Vasco Brondi per seguirlo nelle date delle Luci della Centrale Elettrica per il tour di “Terra“, che lo ha portato nuovamente a Roma sul palco del Primo Maggio ed in TV, ospite di “Quelli che il calcio”.

https://www.iltriangoloband.it/ 
https://www.instagram.com/iltriangoloband/

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“Dove non eri tu”, la delicata dedica di Giuseppe D’Alonzo

Fuori dal 4 ottobre “Dove non eri tu”, la delicata dedica di Giuseppe D’Alonzo. Il brano nasce da un viaggio in Indonesia, precisamente in un campo Toraja nell’isola di Sulawesi e da una armonica a bocca che il cantautore porta sempre con sé.

Il Toraja è un popolo che celebra la vita dopo la morte con elaborate cerimonie. L’assistere ad uno di questi riti emotivamente coinvolgenti ha rievocato nell’autore i momenti passati con l’amico Davide Mingione, seconda chitarra dei Crabby’s dal 2017 al 2018, mancato prematuramente nel 2022.

Il brano è una piccola macchina del tempo che porta con sé il ricordo di Davide, l’amore per i viaggi, ed un ritorno ad un arrangiamento con prevalenza di armonica e chitarra acustica. Un format già proposto in passato dall’autore che oggi consolida il suo amore per il Blues e una influenza sempre più marcata del Folk di Bob Dylan.

Dove non eri tu” è accompagnato da un videoclip girato durante il viaggio tra templi, natura e vita quotidiana di questo splendido popolo.

“Probabilmente in questa esperienza in Indonesia si sono ricreate le condizioni perfette affinché mi giungessero i ricordi di Davide in modo che potessi tramutarli in musica e parole“, così Giuseppe D’Alonzo descrive il proprio brano.

 ASCOLTA SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/intl-it/album/4OVAn1AUrVWFJHTbktrMXW

https://www.instagram.com/gidalonzo
https://www.facebook.com/giuseppedalonzomusic
https://www.youtube.com/c/CrabbysMusic

Biografia

Giuseppe D’Alonzo è un cantautore chitarrista di Pescara. La musica è da sempre la sua grande passione, in particolare il rock blues. Muove i suoi primi passi nel settore fondando la band Crabby’s con cui pubblica i singoli “L’uomo di ieri”, “I Was Born Yesterday” e “Free”.

Esordisce nel 2016 con il suo primo EP “Bad Past”. Seguito dai dischi “Realize” e “Mistake”. Nel 2019 pubblica il suo primo album in italiano “Tornerà”, seguito da “Strane forme di complicità”.

Giuseppe ha la capacità di mescolare un sound blues a uno stile cantautorale arrivando a un pubblico molto ampio e riuscendo ad emozionare l’ascoltatore.

Il cantautore vanta numerose collaborazioni italiane e internazionali tra cui quelle con Melanie Crew, Patrizia Torrieri. e Eleonora Toscani. 

Nel 2022 pubblica “Fantasmi di Carta” EP di 16 brani. A seguire esce anche “Gravita’” accompagnato da un video in Puppet & Paper Cut Stop Motion.

Il 2023 è invece contraddistinto dall’uscita dal singolo “Come si fa”, accompagnato da un video in stop motion paper cut firmato da Gianni Donvito. Mentre il 2024 ci regala già diversi brani “Canzoni per chi…”, “Mattinieri del Tempo” e “Dove non eri tu”.