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Internazionale

Gli Anticorpi che ci salveranno la vita, li abbiamo intervistati

Esce venerdì 17 dicembre 2021 Vota Estinzione (fuori per Sunflower Records), il nuovo singolo degli Anticorpi. Un nuovo capitolo per la band sci-fi technopop formata da Giovanni Di Iacovo e Arnaldo Guido che propone con amore e convinzione l’estinzione volontaria della razza umana: un brano politico e irriverente che prende le parti di un pianeta, il nostro, ormai in fin di vita.

Il nostro pianeta è minacciato da una e una sola terribile creatura: l’uomo, parassita egoista che divora e distrugge. Inutili le vuote promesse degli imperatori della terra, e temiamo che anche la battaglia di Greta non possa prevalere se non eliminiamo il problema alla radice: estinguiamoci. Dopo aver ascoltato il nostro brano, Godzilla ha finalmente accettato la nostra proposta di candidatura a Premier per poter iniziare subito questo concreto ed efficace programma di riforme: l’estinzione. Vota Partito per l’Estinzione Volontaria della Razza Umana!

Volevamo saperne qualcosa in più!

  • Chi sono gli Anticorpi, e da cosa ci proteggono? 

Vogliamo essere anticorpi alla banalità e all’idiozia. Sintetizziamo farmaci musicali per curare i mali del mondo e anche i vostri intimi, personali, quotidiani, uno ad uno. Naturalmente abbiamo iniziato per curare noi stessi, siamo i nostri pazienti zero.  Produciamo musica elettronica veloce e intensa e piena di vitamine con testi ricostituenti e psicotropi. Vogliamo la vostra felicità facendovi far sudare sia la pelle che le idee.

  • Di cosa parla “Vota Estinzione” e in che modo è un brano ecologista?

Vota Estinzione racconta di un movimento dedito alla difesa del nostro pianeta chiamato Partito per l’Estinzione Volontaria della Razza Umana. Proponiamo con amore e convinzione l’estinzione volontaria della razza umana perché a nostro avviso questa è l’unica concreta soluzione per salvare davvero la natura e l’ambiente. Il nostro pianeta è minacciato da una e una sola terribile creatura: l’uomo, parassita egoista che divora e distrugge. Unico responsabile dei cambiamenti climatici e di ogni danno alla natura. Inutili le vuote promesse degli imperatori della terra, e temiamo che anche le più sacrosante battaglie per l’ambiente non possano davvero prevalere se non eliminiamo il problema alla radice: estinguiamoci. 

  • Cosa è cambiato nel mercato musicale dopo il Covid?  

Guarda non siamo tanto esperti di mercati quanto di farmacie. Dal punto di vista della farmacia musicale questa fase della pandemia ha solo peggiorato le persone intensificando tutte le loro paturne, traumi, paure e anche la produzione musicale l’abbiamo vista molto ripiegata su se stessa, senza sangue senza coraggio. Dobbiamo tornare a guardare negli occhi la vita. A questo proposito, i vostri videoclip sono un ottimo collirio! Godeteveli su youtube!

  • Siete attenti alla musica che passa in televisione, da Sanremo a X-Factor? Avete mai pensato a una vostra partecipazione ad un talent? 

Adoriamo i talent, li seguiamo tutti e vorremmo partecipare a tutti, solo che nel pianeta da cui proveniamo ci sono solo talent per sterminare galassie nemiche, talent per impiantare peni biomeccanici che cantino nei momenti di noia reciproca, o talent per teletrasportarsi gli uni all’interno degli altri per fare feste a sorpresa. Purtroppo non abbiamo talent musicali.

  • Quali sono i prossimi passi per il progetto? 

Stiamo lanciando il nuovo tour in tutta Europa  per l’Ep Vota Estinzione, e abbiamo per San Valentino un regalo per tutti gl’innamorati: un bel brano sul Poliamore, ma può darsi che ci estingueremo tutti un po’ prima!

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Comunicato stampa

“Fenomenica” è il nuovo singolo di Francesco Savini

Dopo l’uscita del suo ultimo singolo Gatto di Schrödinger, entrato subito nelle playlist Scuola Indie di Spotify e Super Indie di Apple Music, Francesco Savini torna con un nuovo brano intitolato Fenomenica, che concettualmente e a livello di sound fa quasi da contraltare al precedente singolo. Se quello era un pezzo power pop molto accattivante, qui Francesco smorza i toni e ci presenta una traccia decisamente più intimae raccolta, soprattutto per le tematiche trattate: “questa canzone è nata per un’esigenza, l’ho scritta per me, forse perché non ho mai metabolizzato appieno la scomparsa di una persona a cui volevo molto bene, mia nonna, che è stata da sempre una seconda mamma per me”, racconta Francesco.

Nel testo, Francesco ripercorre tutti i ricordi che lo legano a lei, dai lunghi pranzi ai soldi che lei “stendeva” (per citare un po’ di abruzzese di cui la nonna era portavoce assoluta) per le caramelle, che poi divennero le “ricariche al telefonino”. “Scrivendo mi sono reso conto di aver detto troppi pochi ‘ti voglio bene’, forse per vergogna, forse perché è così che fanno le persone adulte o forse perché era una cosa che davo per scontato attraverso i gesti che facevo. Non c’è una risposta giusta a questa domanda. Però di una cosa sono certo: ora sono adulto e ‘ti voglio bene’.”

Ascolta Fenomenica:
https://open.spotify.com/track/02PW1Zsd5oHdEE7kUNtuIy



Produzione artistica, voce, chitarra, tastiere, musica e testi: Francesco Savini
Chitarra: Daniel Zanaboni
Basso: Luigi Cerbone
Batteria: Luca Sernesi
Brano registrato e mixato da: Antonio Polidoro (Blapstudio, Milano)
Mastering: Claudio Giussani (Energy Mastering, Milano)
Foto: Francesco Perez
BIO
 Francesco Savini è un cantautore abruzzese classe 1996. A quattordici anni inizia a scrivere canzoni ispirandosi ai grandi del rock internazionale, per poi innamorarsi della musica italiana grazie ai testi di Cesare Cremonini, Max Pezzali, Vasco Rossi ed Eros Ramazzotti. Nel 2016 si trasferisce a Milano per studiare presso l’università di musica fondata da Franco Mussida della PFM ed entra in contatto con la realtà indipendente della città. Da questa esperienza nasce l’esigenza di esprimersi tramite i propri testi e inizia a scrivere. Nel 2019 entra al Blapstudio di Antonio Polidoro per incidere i suoi primi brani e il 7 ottobre 2020 esordisce con Maratoneti, a cui seguono La facoltà del tempo perso e Divano. Nel 2021 inizia la collaborazione con l’etichetta Le Siepi Dischi, su cui escono i singoli Bombe nucleari, Zenzero, Equatore e Gatto di Schrödinger.

Ascolta anche i singoli Equatore e Gatto di Schrödinger!

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Pop

Le 5 cose preferite di Chriss

Da venerdì 19 novembre sarà disponibile in rotazione radiofonica “MONDI OPPOSTI”, il nuovo singolo di CHRISS. Hai mai avuto un sogno nel cassetto? Un posto dove tenere al sicuro speranze, desideri e paure. Paura di perdere. Paura di non farcela. Poi ti scontri con la vita e inizi a cercare i sogni tra le stelle, lo sguardo verso l’alto, immagini sfocate come pagine di un libro vecchio. Cercare ogni notte la forza di farcela, di sorridere, togliere le maschere ed essere se stessi. Pensare a qualcuno sapendo che prima o poi i destini si incroceranno e i sogni nel cassetto si avvereranno. Come il giorno e la notte. Questo è “Mondi opposti”, il nuovo singolo di Chriss.

Per l’occasione, gli abbiamo chiesto quali sono le sue cinque cose preferite.

1. La Psicologia 
Negli ultimi anni ho scoperto che questa materia ha un grande fascino. Ho sempre letto argomenti che la riguardassero senza mai approfondirne. Soprattutto nel periodo della quarantena quando il tempo libero era sempre più “libero” ho iniziato a documentarmi e ho capito che dentro ognuno di noi si nasconde un mondo sconosciuto e nascosto che a volte riesce a stupirci quando meno ce lo aspettiamo. Alla fine Dickinson diceva “il cervello è più esteso del cielo”. 



2. Serie tv 
Devo ammetterlo, sono un divoratore di serie tv ahah gran parte del tempo che passo a casa, se non ho cose da fare, accendo netflix e mi abbandono a me stesso. Non ho un genere preferito ma sicuramente il “fantasy” e i “gialli” non mancano mai. Ovviamente se riguardano la psicologia ancora meglio.



3. Viaggiare  
Da quando ho iniziato ad uscire con i miei amici era più il tempo che passavo fuori casa che altro. Poi a 18 anni quando ho preso la patente ho iniziato a viaggiare sempre di più, scoprire nuovi posti, nuove città e soprattutto culture diverse è la cosa che preferisco. Sono stato in varie città sia in Italia che all’estero e la cosa bella è che anche quando il viaggio finisce, ti porterai sempre con te immagini e ricordi che puoi condividere con gli altri. Anche il fatto di vivere tra Torino e Milano mi ha portato a non stare mai fermo. Non vedo l’ora di poter tornare a viaggiare come un tempo senza troppi pensieri, per non dire preoccupazioni.
 


4. La notte 
La notte sicuramente è il momento della giornata che preferisco, quando di solito tutti vanno a letto a me piace stare da solo nel mio studio, solo io e il mio computer. Già da quando iniziai a lavorare come vocalist ero abituato a stare sveglio di notte, poi col tempo ho capito che quando fuori è buio profondo il mio cervello lavora meglio e non nego che molte volte mi sono ritrovato a non dormire perché avevo mille idee diverse, soprattutto quando sto scrivendo nuove canzoni. 



5. L’Arte
Può sembrare una risposta scontata ma in realtà credo che l’arte in generale spesso sia sottovalutata. A me affascina tutto ciò che si racchiude in un questo grande mondo così vario e libero. Dall’artista di strada al più grande scultore o pittore si nasconde un universo di emozioni. Per rimanere nel contesto musicale a volte nelle piazze o per le strade mi capita di incontrare ragazzi/e che con una batteria “fai da te” o una chitarra intrattengono centinaia di persone, ecco questa secondo me è la vera arte, trasmettere per ricevere emozioni.

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Comunicato stampa

“24 ore” è il singolo di debutto di UNO

24 ore è il debut single di UNO per Epic Records Italy / Sony Music Italy, disponibile in digital, streaming e radio dal 3 dicembre. Prodotto da Alessandro Landini e Walter Babbini, il brano parla di una relazione dove entrambi i partner non riescono a lasciar andare un rapporto che non funziona più, nonostante sappiano porti solo a delle conseguenze negative. Tutti i discorsi non fatti, gli effetti del silenzio e delle parole mai dette: sono tante le parole che non diciamo ogni giorno, che la paura o l’orgoglio bloccano sulla punta della lingua. Paura del giudizio, paura di non saper gestire le conseguenze, paura di ferire.



“Ho scritto questo brano partendo dall’idea melodica del ritornello che continuava a ripetersi nella mia testa. 

Il brano viene cullato da una scrittura intima e personale che cerca di appoggiarsi ad una chiave empatica, valorizzata dalla voce di velluto dell’artista italo-egiziano. Il sound mescola influenze pop e indie rock, fino ad arrivare all’urban pop e alle sonorità elettroniche d’oltreoceano.

“Ho provato a mettere e a far trasparire anche la mia cultura e le mie origini per cercare di raccontarmi a 360 gradi”.

24 ore guida l’ascoltatore nel tormentato mondo della mancanza di comunicazione e della difficoltà di comprendersi in cui è facile immedesimarsi, rendendo la canzone un fenomeno che va oltre il semplice incontro generazionale. UNO riesce ad arrivare a tutti: cuori infranti, relazioni stabili o anche solo sognatori. 

CREDITS
Autori: Mohamed Sarhan, Alessandro Landini
Prodotto da: Alessandro Landini 
Mix e Mastering: Walter Babbini 
Artwork: Chiara Belletti
Foto: Luna Rossi

BIO
UNO, è il progetto di Mohamed Sarhan, cantautore Italo egiziano. Nato a Roma nel 2000. Inizia a comporre canzoni nel 2016 all’età di 16 anni, imparando da autodidatta a suonare la chitarra. Cerca di mescolare varie culture che vive quotidianamente nella vita di tutti giorni, a partire da una culture orientale per arrivare a quella occidentale.
Le influenze musicali partono dal folk per arrivare al pop elettronico.
È un progetto che si ispira a figure come Damien Rice per arrivare a Jeremy Zucker.
Inizia un nuovo capitolo per il progetto dopo la firma con Sony Music Italia dove tra il 2021 e il 2022 i singoli del progetto usciranno sotto il nome di quest’ultima

Instagram 
https://instagram.com/unosonouno

Label: Epic Records Italy, Sony Music Italy
Edizioni: Aurora Dischi Publishing
Management: Domenico Giannini
Ufficio stampa: Astarte nina@astarteagency.it

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Pop

Le 5 cose preferite di Allegramente Drammatica

Fuori dal 15 ottobre “Mani Intrecciate“, il secondo singolo di Allegramente Drammatica. Un ballad pop abbracciata dall’energia unica del rock. In un sound avvolgente la cantautrice mette in musica una piccola poesia che è come uno sguardo su ciò che siamo davvero.Allegramente Drammatica è una sognatrice accompagnata da un sano cinismo. Il suo primo singolo, “Fuori dall’internet”, ironizzava tra quello che mostriamo nel web e ciò che siamo realmente. Attraverso simpatia e leggerezza, la cantautrice esprimeva il suo parere sull’importanza di essere se stessi senza bisogno delle maschere che usiamo in rete. Il suo secondo singolo, “Mani intrecciate”, è un brano più introspettivo.Uno sguardo alle proprie mani per vedere tutte le cicatrici, le conquiste e le sconfitte che abbiamo raggiunto finora. Allegramente Drammatica utilizza la metafora delle mani intrecciate per rappresentare due persone che si incontrano scoprendo ciò che si è vissuto fino a qui.

Una resa dei conti di ciò che siamo e di quello che abbiamo raggiunto.“Mani intrecciate nasce una domenica d’inizio autunno mentre camminavo nel bosco, arrovellandomi nelle incertezze e paure che precedono una nuova avventura. Mi ritrovai a guardarmi le mani e a chiedermi che cosa avrebbe pensato una persona che le avesse guardate per la prima volta. Avrebbero raccontato i miei sogni, le mie speranze, il mio volteggiare tra gli imprevisti della vita, i miei mille volti, tutte le sfumature? E cosa avrebbero fatto per me queste mani d’ora in poi? Da qui la melodia e le parole sono sgorgate in un flusso inarrestabile e quello che potete sentire ora ne è il frutto. Spero vi piaccia”.

Allegramente Drammatica con i suoi primi singoli ci mostra già due lati di sè: quello più giocoso e quello più riflessivo. La cantautrice è in grando di superare qualsiasi montagna e mescolare qualsiasi suono. Il suo sound pop non manca dell’influenze di tutti gli altri generi creando un qualcosa di unico. Seppur molto diversi, entrambi i pezzi sono legati da un fil rouge melodico che ti permette di riconoscere il tocco di Allegramente Drammatica a chilometri di distanza.

Noi per l’occasione le abbiamo chiesto quali sono le sue cinque cose preferite.

Pink Floyd
Il ricordo più lontano che possiedo è legato a questa band che amo moltissimo e che mi riporta al momento irripetibile in cui si è innocenti e incontaminati anche a livello uditivo. Rivedo mio padre rimboccarmi le coperte con sottofondo The dark side of the moon e tutte le volte che ascolto quell’abum mi pare di tornare a quel tempo.

Il palco
Ho sempre pensato di non appartenere a nessun luogo in particolare, a volte ho fatto fatica a trovare una collocazione o a sentirmi a casa. Poi ho cantato su quello che non era propriamente un palco ma ne incarnava il signmificato. In quel momento mi sono sentita davvero bene e al sicuro. Ancora oggi questo è il mio posto, anche se non è più il solo.

Camminare/guidare ascoltando musica
La sensazione di benessere che provo quando viaggio per strada ascoltando musica è liberatoria. Un senso di leggerezza misto a potenza (certo dipende dal genere) che mi pervade e resta per un po’… Mi sono sempre chiesta se anche le altre persone si perdano via e non riescano a fare a meno di camminare a tempo.

Arte
Che si tratti di un quadro, un disegno, un film, un libro, dei videogiochi, spettacolo, teatro, opera o altro non importa. Sono affascinata da tutte le forme d’arte e me ne nutro appena possibile.

I ricordi
Viaggio spesso tra i ricordi, non perchè abbia rimpianti ma semplicmente perchè non voglio dimenticare nulla, nel bene o nel male, tutto quello che sono oggi lo devo alla strada fatta fin’ora.

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Pop

Le cinque cose preferite di Francesco Esposito

Esce venerdì 3 dicembre 2021 per SCRZ Label e in distribuzione Artist First, “Se non spicco il volo“, il nuovo singolo che porta la firma di Francesco Esposito. Un nuovo capitolo per il cantautore napoletano che segue il precedente “Bonsai”. “Se non spicco il volo” è un brano pop, con tanta chitarra acustica, ed in qualche modo un manifesto generazionale che vi farà innamorare sin dal primo ascolto.

Per l’occasione e per conoscerlo meglio gli abbiamo chiesto quali sono le sue cinque cose preferite!

Il quartiere latino di Parigi
Si può essere affezionati ad un posto così lontano dalla propria quotidianità? In fondo, io il quartiere latino di Parigi l’ho visto una volta. Una volta sola. E forse ho finito pure con l’idealizzarlo. Ma mi è entrato nel cuore come poche cose che avevo visto prima. È un posto magico. I café, uno strambo vocio di sottofondo, le studentesse e gli studenti che entrano ed escono dalle librerie, la bellezza della semplicità, l’arte di strada in ogni angolo. Non lo so, è un posto che mi ha fatto venire voglia di vivere a Parigi. E io non sono uno di quelli che vuole scappare a tutti i costi dalla sua umile e periferica città.

«Amore disperato» di Nada
Una macchina a cento all’ora. Dentro, ci sono quattro amici che ridono, ridono sguaiatamente, e che scherzano. Probabilmente sono anche un po’ ubriachi. Ballano senza i filtri di un locale. Cantano a squarciagola. Forse sono partiti per un viaggio, sicuramente stanno vivendo un’avventura. Ecco: penso sia una delle immagini che associo più convintamente alla felicità. La colonna sonora di quest’immagine non potrebbe essere che «Amore disperato» di Nada. Non chiedetemi perché: è così e basta.

Diego Armando Maradona
Maradona era una persona ma è una delle mie «cose preferite». Sì, perché quando parlo di Maradona – al di là di ogni retorica – parlo della lotta senza quartiere per fare gol. Di una tempra fuori dal comune. Della forza di rialzarsi dopo aver preso calci su calci, perfino dopo aver subito le sconfitte più dure a digerirsi. Parlo del genio che non s’accontenta d’essere un genio e quindi sceglie di conquistarsi la vita a morsi. Del sacro fuoco dell’impegno. Dell’umile irresponsabilità delle idee, perfino quelle più rivoluzionarie. Dell’attitudine a cambiare la storia. Fino alla vittoria dove nessuno s’aspettava di poter vincere. Cavolo, quante cose tutte assieme è Diego Armando Maradona.

Diego Maradona of Napoli during the UEFA Cup match between Napoli and Toulouse played at Stadio San Paolo, Italy on September 17th, 1986.(photo by Gerard Bedeau / Onze / Icon Sport via Getty Images )

I film di Muccino
Che genere fa Gabriele Muccino? Non saprei dirlo. Di film ne guardo eh, con piacere. Oserei dire che ne guardo molti. Quella del cinema è un’arte che m’ha sempre affascinato. Certo, non la studio. E poi ho problemi a classificare le cose, a categorizzarle. Quello che so è che nella mia (ancora breve, ho appena 25 anni) esperienza di vita ho sempre avuto un film di Muccino a bussare alla mia porta con la stessa insistenza di Jack Nicholson in The Shining. Bussano per ricordarmi di essere attaccato alla vita e forse alla gioventù. E magari mi impongono pure la necessità/il sogno di vivere altre vite. Sarà quel mix bello ma terribile di nostalgia, di adolescenze che iniziano e che finiscono e di cambiamenti sempre bruschi o drammatici. E poi «L’ultimo bacio» di Carmen Consoli che si potrebbe ascoltare per quindici ore di fila.

L’odore della pizza
Vabbè, ok, ditemi pure che sono troppo scontato, da napoletano. Però, attenzione: non ho detto che preferisco la pizza e basta. Ho scritto dell’odore della pizza. Ovviamente, poi di pizze ne mangio parecchie. È una passione, una specie di religione. Però è l’odore che mi sconvolge completamente i sensi. E che poi mi manca quando sono fuori. È quel profumo che mi sembra di sentire soprattutto d’inverno, quando fa più freddo, dalle 19.00 in poi. Lo sento per strada, poi ancora nelle scale o nell’ascensore quando sono di ritorno. Si attacca un po’ ai vestiti. Sarà che sa un po’ di casa, forse. E di infanzia.

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Comunicato stampa

“Sono ancora morto” è il nuovo singolo di Romeo e Drill

Esce oggi venerdì 10 dicembre 2021 per LEAVE MUSIC “SONO ANCORA MORTO il nuovo singolo del duo formato da Romeo e Drill che ci offreuna nuova descrizione pop della solitudine, immergendoci in sonorità urban e influenze dei primi anni 2000. 

Cadere nell’abisso tenendo le sensazioni positive della caduta. Sono ancora morto è un brano malinconico; Descrive alla perfezione quella sensazione di solitudine provata, nel momento in cui senti di precipitare. Per fortuna però, poco prima dello schianto, uno spiraglio di luce da vita alla bellezza, ad una melodia, ad un sogno che si avvera: la propria felicità. Sentirsi solo, non significa solo rinunciare, significa anche imparare a conoscerci da dentro



BIO: 

Patrizio Romeo, in arte Romeo e Francesco Manfredi, in arte Drill, sono due artisti che vivono a Roma. Romeo nasce a Messina a maggio del 1995 e si avvicina alla musica in età precoce. Drill nasce a Roma a settembre del 1997 e ritrova rifugio nella musica in età adolescenziale. Entrambi vivono nello stesso quartiere ed iniziano a collaborare dopo l’incontro con il loro produttore Mr.Brux.

Pubblicano il loro primo brano “chissenefrega” a dicembre del 2019, trovando una grande sinergia sia musicale che umana. Più avanti pubblicano “Lasciami qui” e “Tu come stai” che ricevono notevoli feedback anche al di fuori della zona in cui vivono.

Nonostante il coronavirus continuano a lavorare al progetto distanti, facendo uscire “Se vedo il mare” e “fantasmi” fino al loro ultimo lavoro “Calmanti”, uscito a giugno del 2021. Ad oggi hanno firmato un contratto con l’etichetta “LEAVE MUSIC” con la quale debutteranno con il nuovo singolo “SONO ANCORA MORTO” prodotto dal loro solito produttore e amico Mr. Brux.

https://instagram.com/josoyromeo/
https://instagram.com/drill.official/

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Pop

L’Appartamento di Anna e L’Appartamento

Esce venerdì 26 novembre 2021 l’album di debutto omonimo di Anna e L’Appartamento (fuori per pequod). Un disco che svela, racchiude e racconta le persone e i sentimenti quotidiani della cantautrice: un’autobiografia sfacciatamente pop dedicata a tutti i sognatori e ultimi romantici racchiusi nei propri appartamenti. Un disco che Anna descrive così: una versione in paillettes e synth della vita di tutti i giorni. Da vero disco pop, da cantare sotto la doccia.

Per l’occasione, le abbiamo chiesto di farci fare un tour del suo appartamento.

La moka del caffè

Scontrosa. Metallica. Borbotta ininterrottamente. La mia, poi, ha questa bella abitudine di straripare all’improvviso senza lasciare scampo al fornello allagato dal caffè bollente. Io sono un’ansiosa, soffro di tachicardie lei lo sa ma sa che che senza di lei non ci so stare e viviamo in questo perenne stato di amore e odio una relazione tossica tra le mura di casa.

Il citofono

Se potessi scegliere cosa disintegrare tra le pareti di casa, sceglierei lui. Non lo sopporto. Sta lì a rovinare la quiete dell’unico posto che sta fermo al mondo. È un po’ come quelle persone sempre felici e allegre che ti dicono “ma si cosa vuoi che sia” quando tu hai avuto una giornata di merda.

Le mie piante dentro i vasi di vetro e i vasi di vetro con dentro le piante.

Le amo perché sono belle. Perché sono verdi, sono trasparenti e sono piene di vita messa in salvo. Finché non mi dimentico di dar loro da bere.

Lo spazzolino da denti

Il supereroe in grado di fare uno dei peggiori lavori al mondo con l’atteggiamento più punk possibile. Testa dritta, colori fluo, cresta alta. Lo stimo.

L’abat-jour

Di una discreta ed elegante bellezza, in grado di rasserenare le notti più buie e portare tepore e luce calda dopo un discreto numero di disavventure quotidiane. È l’amica del cuore che ti porta la cioccolata calda e ti dice che ce la puoi fare.

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Comunicato stampa

“Serenata Indiana” è l’album di debutto di Tigri

Esce venerdì 10 dicembre 2021 in distribuzione The Orchard l’album di debutto di Tigri dal titolo “Serenata Indiana“. Un nuovo capitolo definitivo per il progetto indie-pop da Milano che vuole indagare sulle varie declinazioni dell’amore. Il titolo dell’album è rubato da una poesia di Eugenio Montale che parla della corrosione dei rapporti umani quando vengono insidiati da ciò che non ci conosce. analizza la relazione uomo-donna e la spersonalizzazione delle identità che sorge nei rapporti. 8 brani (+1 interludio strumentale) che ruotano attorno al tema dell’amore nelle sue svariate declinazioni: sacrale, casuale, illusorio, salvifico, distruttivo, totale. È il tentativo di emergere dal chiaroscuro che l’amore evoca e al tempo stesso il desiderio di abbracciarlo.

I brani spaziano dal cantautorato sperimentale all’indie pop, fra chitarre, drum machine e sintetizzatori, con l’obiettivo di riportare nei suoni l’eclettismo dei sentimenti descritti nei testi, perennemente in bilico tra la metafora barocca e la descrizione cruda di eventi e situazioni.
 Serenata Indiana per me è prima di tutto un riassunto delle cose che non potevo dimenticare. Ci ho messo dentro 10 anni della mia vita, ci sono le persone e i momenti che mi hanno reso felice o che mi hanno devastato, e che alla fine mi hanno reso quello che sono. È come se fosse una raccolta di racconti, di storie che capitano quando si cerca qualcosa dalla vita, anche se non si sa bene cosa.

SCOPRI IL DISCO SU SPOTIFY: https://orcd.co/tigri-serenataindiana


TRACKLIST
1. Bruxelloise
2. Damasco
3. Metanfetamina
4. Estate
5. Geisha
6. Via Del Corso
7. Salvare Simona
8. Enjoy
9. Elle
TIGRI è musica.
TIGRI è un fiume.
TIGRI è un animale.
TIGRI è sentirsi felici, ma dimostrarlo malvolentieri.
TIGRI è smettere di avere paura.
TIGRI è consolazione.
TIGRI è prima di tutto un progetto personale.
 
BIO:TIGRI è il progetto musicale di Giacomo Baroni, nato a Novara nel 1990.
A 10 anni comincia a suonare la chitarra elettrica, a 17 anni pubblica il suo primo EP in inglese con la band heavy metal Saintsinner, a 20 passa alla scrittura in italiano con la band Vena e pubblica due EP a cavallo fra l’alternative rock e l’elettronica: Cosa Resta in Me e Brucia Amore Brucia. A 23 anni invece si trasferisce a Roma per studiare musica e, tramite frequenti viaggi accademici in Scozia, approfondisce le tecniche di songwriting. Dopo l’esperienza romana si trasferisce a Milano dove attualmente vive e lavora. Tra il 2019 e il 2020 raccoglie i ricordi di una decade e li registra nel suo primo album, Serenata Indiana, distribuito da The Orchard

https://www.instagram.com/tigrimusica/
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Comunicato stampa

“Artista di Nicchia” Remake è il nuovo singolo di Succi feat. Ave Quasàr

Esce venerdì 3 dicembre 2021 per Ohimeme (www.ohimeme.com) e in distribuzione Artist First, “Artista di Nicchia Remake“. Un nuovo capitolo che porta la firma di Giovanni Succi, cantante e ideatore del progetto Bachi Da Pietra (fuori ora “Res3t” – Garrincha Dischi) che, dopo i suoi due album di inediti (“Succi con Ghiaccio” e “Carne Cruda a Colazione“) prodotti da Ivan Antonio Rossi, porta una nuova visione techno-dance di “Artista di Nicchia” a cura del produttore Luca Grossi (www.lucagrossi.me) insieme al duo Ave Quasàr.

Il testo parla il linguaggio chiaro della contemporaneità, qualsiasi commento sarebbe superfluo (Succi)



SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY: https://spoti.fi/3Idikjr


Giovanni Succi si presenta così

“Artista di nicchia DOCG, annata 1969, autore. Forse sono la voce che vorresti sentire ma non lo sai. Se sei dell’umore te la raccomando, se no meglio altro. Coi sapori forti è sempre così. Da più di trent’anni racconto storie in forme diverse, sempre con ritmo, evitando lo zucchero. Ho ideato, interpretato e prodotto: Bachi Da Pietra (dal 2005 tuttora in corso), Madrigali Magri, La Morte, Spam & Sound Ensemble, Il Cartografo, Apocalypse Lounge e altri progetti a mio nome; tra questi l’esecuzione per sola voce de “Il Conte di Kevenhüller” di Giorgio Caproni e “Lampi per macachi”, un album di cover di Paolo Conte al netto del jazz, seguiti da due album di inediti (“Succi Con Ghiaccio” e “Carne Cruda A Colazione”) prodotti da Ivan Antonio Rossi (http://www.ivanantoniorossi.com/lavori/), mio anello di congiunzione a Luca Grossi (www.lucagrossi.me)

In teatro presento “L’arte del Selfie nel Medioevo”, una stand-up Comedy su Dante, che rovescia gli stereotipi sul più grande autore mai nato, tramandato purtroppo in pigiama rosso e cappello da puffo.  In pieno lockdown me ne esco con #Fuoriditesto, un locale virtuale aperto a chi ci crede davvero, su patreon.com/giovannisucci, dove si raccontano in podcast storie di gente pazzesca, si beve, si suona, si ascoltano versi. Bazzicato da Dante, Leopardi, Sanguineti, Gozzano, Kafka e molti altri. 

Ho condiviso progetti, tra gli altri, con Emidio Clementi (Massimo Volume), Manuel Agnelli, Jason Molina, Arrington De Dioniso, Rodrigo D’Erasmo, Xabier Iriondo, Giulio Ragno Favero, Stefano Pilia, Riccardo Gamondi (Uochi Toki), Bruno Dorella (OvO, Ronin, Bachi Da Pietra ecc.), Marcello Batelli (Teatro Degli Orrori, Non Voglio Che Clara, Bachi Da Pietra ecc.) e Lupo De Lupis. Il felicissimo incontro con Luca Grossi Ave Quasàr nasce per caso e prosegue per scelta. La sua visione techno-dance di “Artista di nicchia” spacca, ci siamo divertiti un casino a farla, con estrema leggerezza. Sparatela alta e dite la vostra. Il testo parla il linguaggio chiaro della contemporaneità, qualsiasi commento sarebbe superfluo.”

https://www.facebook.com/giovannisucci
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