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“Faccio un salto in Africa” è il nuovo singolo di Moscardi

Esce giovedì 25 novembre 2021 per iSugo Records (e in distribuzione Artist First), Faccio un salto in Africa, il nuovo singolo di Moscardi. Un nuovo capitolo per il cantautore cagliese classe 1994: uno schiaffo pop ai radical chic, una critica ironica all’Occidente, un brano per chi non accetta ancora la fine dell’estate. La società occidentale moderna, dice lo stesso Moscardiricca di denaro e beni di consumo ma povera d’animo, ha partorito creature spesso molto attente ai propri bisogni e un po’ meno a quelli degli altri. In questa canzone, l’Africa diventa il continente-simbolo di questo scambio davvero poco Equo&Solidale, con la speranza che il prossimo salto in Africa lo faremo per dare il nostro aiuto incondizionato. 
 

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BIO: 

Francesco Moscardi, in arte Moscardi, nasce l’11 marzo 1994 a Cagli (PU).
Fin da piccolo sviluppa una certa attitudine musicale, prendendo lezioni di solfeggio e ritmica, suonando nella Banda del Paese e arrivando poi allo studio della batteria e delle percussioni. Cresciuto attingendo sia dalla tradizione del cantautorato italiano (grazie al padre cantautore per passione) sia da quella dei songwriters stranieri (preferiti dalla madre), si innamora artisticamente di James Taylor e inizia a suonare la chitarra acustica da autodidatta e a comporre le prime canzoni.  Parallelamente al suo percorso artistico e di ricerca stilistica, si diploma in “Batteria e Percussioni” al Roma Contemporary Music College, si laurea in “Cooperazione internazionale e Sviluppo” presso l’Università La Sapienza (studiando per un semestre anche alla Humboldt-Universität di Berlino all’interno del progetto Erasmus+) e si laurea in “Composizione Pop/Rock” presso il Conservatorio di Pescara. Nel 2019 vince il Premio Nazionale delle Arti (sezione Musiche Pop e Rock originali), indetto tra i Conservatori di tutta Italia, aggiudicandosi inoltre una borsa di studio per frequentare il CET di Mogol.  Durante gli studi in Conservatorio a Pescara incontra Pierfrancesco Speziale ed Umberto Matera e insieme a loro fonda l’etichetta iSugo Records e pubblica i suoi primi tre singoli (“Gli eroi”, “Fidati di me”, “Happiness”). Proprio con iSugo Records realizza il suo EP di debutto intitolato “Rosso Moscardi”, disponibile in digitale dal 6 novembre 2020. “Rosso Moscardi” è un piccolo album di ricordi il cui tema centrale è sicuramente quello dell’amore, ma in cui trovano ampio spazio anche riflessioni sulla felicità, sul tempo e, più in generale, sulle relazioni interpersonali. Dell’EP viene realizzata anche una versione fisica in formato CD: un pop-up realizzato interamente in carta con certificazione ambientale e dal sapore ‘fatto in casa’, proprio per ricordare il periodo di quarantena in cui il lavoro è uscito. A “Rosso Moscardi” segue il singolo “Goccia su goccia”, uscito il 1 luglio 2021, in cui Moscardi mostra l’altra faccia della sua anima, ovvero quella interessata a tematiche sociali come la salvaguardia dell’ambiente e il rapporto tra individuo, società e progresso.

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“Astronauta” è il nuovo video dei Vintage Violence

Vintage Violence sono noti per i loro videoclip spesso sperimentali, innovativi, rischiosi: basti pensare alle 10 clip “a costo zero” del 2011 o al primo video a 360° realizzato in Italia per il brano Metereopatia nel 2014. Per il video di Astronauta, terzo e ultimo singolo dal nuovo album Mono uscito il 19 novembre e già protagonista della playlist Rock Italia di Spotify, la band lancia letteralmente il nuovo disco nello spazio, a simboleggiare la pulsione creativa della natura umana: l’urgenza espressiva della nostra specie -ci dice la band- prescinde dall’esistenza di un ascoltatore reale”, quindi poco importa che esista un destinatario (un dio, un alieno o una qualsiasi forma d’intelligenza in grado di recepirlo), il messaggio va lanciato; anzi “ogni opera è sempre un grido nell’infinito”, nella speranza, non nella certezza, di trovare qualcuno.

Nel video (proiettato in anteprima al release show di sabato 27 novembre al Legend Club di Milano) i Vintage Violence mettono in scena fisicamente quest’allegoria: a bordo della sonda è salito proprio il loro nuovo disco Mono, che è stato lanciato fino a raggiungere la stratosfera all’altezza di circa 28 km dalla superficie terrestre. Il disco ha superato tutti i problemi di pressione, temperatura e venti incontrati nel viaggio, ed è tornato con delle riprese che ci regalano un videoclip raro e prezioso proprio perché avremmo potuto verosimilmente non vederlo mai. Senza contare la vista impagabile della curvatura terrestre al tramonto che rende giustizia all’allegoria espressa dalla band.
Guarda il video di Astronauta:
https://www.youtube.com/watch?v=0iJvZLqBPVA



Musica e testi di Rocco Arienti, arrangiato da Vintage Violence
Produzione artistica di Rocco Arienti, registrato e mixato da Lorenzo Monti allo Yard Audio Studio
Masterizzato da Giulio Ragno Favero
BIO
 I Vintage Violence sono una rock band italiana nata a Lecco nel 2001. Con il primo album in italiano Psicodramma la band vince le selezioni di Arezzo Wave e partecipa al festival nell’estate 2005. Il singolo Cristina viene pubblicato da Rocksound in 35.000 copie allegate alla rivista. Nel 2006 la band raggiunge le finali nazionali di Rock Targato Italia e Sanremo Rock e va in tour con il collettivo milanese Cadaveri a Passeggio. Nel 2007 pubblica l’EP Cinema (Goodfellas) e il DVD del videoclip Le cose cambiano, finalista del concorso nazionale Nickelclip per video indipendenti. Nel 2011 i Vintage Violence pubblicano per Popolar Records Piccoli intrattenimenti musicali: undici pezzi inediti, per un disco stampato anche in vinile e accompagnato da 11 videoclip autoprodotti a costo zero. Inizia un tour lungo tutto il territorio nazionale, che porterà la band a condividere il palco con gruppi quali Il Teatro Degli Orrori, Ministri, Vallanzaska e One Dimensional Man. Nel 2012 la band vince il primo premio assegnato dall’ANPI al brano Il processo di Benito Mussolini come migliore canzone sul tema della lotta di liberazione partigiana e il rilancio dei valori della resistenza. Nel 2014 esce Senza paura delle rovine, con la partecipazione di Enrico Gabrielli (Afterhours) e Karim Qqru (Zen Circus), disco acclamato dalla critica che ne parla come di “un disco da sangue al naso” (Rockit), e ancora “il primo ascolto stordisce, il secondo affascina” (Rockerilla), “non ha cedimenti” (Blowup) e “una delle migliori interpretazioni del rock moderno con cantato italiano” (Rock Garage). Nel 2018 i Vintage Violence registrano il primo album in acustico, Senza barrè, che rivisita i pezzi di Piccoli intrattenimenti musicali e Senza paura delle rovine. Con l’uscita dei singoli Piccolo tramonto interiore e Zoloft, la band annuncia l’uscita del tanto atteso nuovo album Mono, sempre in collaborazione con Maninalto! Records, avvenuta il 19 novembre 2021.
VINTAGE VIOLENCE

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Pop

I musicisti che lottano per il clima – 4 soluzioni per salvare il pianeta secondo Pietro Gandetto

Lo scorso 19 novembre è uscito il nuovo singolo di Pietro Gandetto dal titolo Another planet,pezzo che anticipa l’uscita di un disco che vedrà presto la luce. Il cantautore, originario di Alessandria ma milanese d’adozione, ci regala un brano dal sound internazionale dove l’amore è anche un pretesto per affrontare tematiche di stretta attualità che ci riguardano tutti: il riscaldamento globale e il cambiamento climatico. Un brano che ispira positività e cambiamento in un connubio tra sonorità vintage anni ’80, dal  sapore quasi dance, e suoni contemporanei più minimalisti ed evocativi, in una sintesi  ben riuscita tra strumenti suonati e linee elettroniche. Un viaggio in un futuro ideale, in cui “l’altro pianeta” diventa il rifugio di una storia d’amore, che sulla terra viene messa in discussione dall’incerto futuro del pianeta.

Oltre ad essere un cantautore, Pietro Gandetto esercita anche la professione di avvocato e per questo motivo, cogliendo l’occasione dell’uscita del suo nuovo brano, abbiamo parlato con con lui del climate change e gli abbiamo chiesto 4 soluzioni o proposte di legge per salvare il nostro pianeta.

Questo è quello che ci ha detto:

Mentre la crisi climatica peggiora vistosamente e gli effetti dei cambiamenti climatici sono ormai visibili a tutti, gli artisti scendono in piazza per dire la loro e sensibilizzare il loro pubblico.  Negli ultimi cinquant’anni la tematica ambientale è stata oggetto di molte canzoni, e ogni artista ha a modo suo portato avanti questa importante battaglia contro il cambiamento climatico con l’arma più potente a sua disposizione, la propria voce.  

A modo mio, ho contribuito a questa causa con il mio ultimo singolo uscito il 19 novembre, Another Planet, che trovate su tutte le piattaforme di streaming (https://lnk.to/AnotherPlanet). Quando ho deciso di trattare questo tema così delicato, essendo io anche un avvocato, ho letto alcuni libri, come La Nazione delle Piante di Mancuso, che mi hanno aperto un mondo, e ho cercato i cantanti che avevano affrontato il tema. In questo modo sono riuscito a identificare alcuni macro-filoni, associando le possibili soluzioni al problema del climate change con alcune canzoni che mi hanno particolarmente colpito. 

  1. La prima cosa da fare per ridurre il disastro che si sta consumando ai danni del nostro Pianeta sarebbe evitare di far finta che il problema non ci riguardi: molte persone se ne fregano del fatto che, per esempio, l’innalzamento della temperatura globale di 2°C sarebbe già sufficiente per trasformare la nostra Terra in un mondo irriconoscibile. Per informare e sensibilizzare le persone, gli artisti hanno un’arma in più che è proprio l’arte, che ha il potere di arrivare alle persone in maniera più diretta.  Per esempio, in Another Planet affronto il tema da un’angolazione particolare.  Parlo di due persone che si amano, ma faticano a trovare un luogo in cui vivere, perché la Terra sta bruciando e il cielo sta cadendo (I know the Earth is burning, I know the sky is falling). Parlo di Venezia che sta andando sott’acqua mentre le persone ridono a una festa (People Laughing at dinner, Venice going underwater) pensando che questo sia un problema che non le riguarda.Volevo trattare il tema con un pezzo allegro ed energetico come è Another Planet e sono andato alla ricerca di sonorità anni ‘80 un’epoca dove il benessere economico e sociale si rifletteva anche nella musica. Non volevo associare un messaggio apocalittico, perché credo che non siamo ancora al punto di non ritorno. Così è nata la canzone. 
  1. Una seconda soluzione da adottare subito è l’introduzione della Carbon Tax, cioè la tassa sulle emissioni di Co2 penalizzando così le industrie più inquinanti. In Italia è stata introdotta alla fine degli anni ’90 con l’articolo 8 della legge n. 448 del 23 dicembre 1998, ma mai realmente attuata. Di questo parla per esempio Neil Young nel suo album “Colorado“, registrato durante una notte di luna piena, a 2667 metri di altezza, in uno studio alimentato principalmente da pannelli solari. Nei suoi testi Young attaccata l’economia capitalista e il sistema industriale ed energetico accusandoli di aver prodotto un’enorme quantità di anidride carbonica per oltre un secolo. A causa loro i livelli di CO2 sono i più alti mai registrati negli ultimi 800mila anni e stanno aumentando a un ritmo che non ha precedenti.
  1. Un’altra strada è abolire gli allevamenti intensivi di animali.  Se si eliminassero o almeno si riducessero il consumo di latticini e carne bovina, e ci orientasse verso cibi proteici alternativi (non per forza dobbiamo diventare tutti vegani), anche la nostra salute migliorerebbe, senza parlare dei risvolti etici e ambientali. Di questo parla Paul McCartney nel brano Looking for changes: l’ex Beatles, convinto vegano e da sempre sostenitore dei diritti degli animali, ha pubblicato nel 1993 il brano Looking for changes per sensibilizzare il pubblico su questo tema così delicato. Il pezzo in questione è contenuto nell’album pubblicato da McCarney nel 1993 come solista, Off The Ground. L’artista invita a un cambiamento che riguarda proprio il modo di trattare e sfruttare intensivamente gli animali, e non risparmia termini crudi e violenti nel testo del brano.  
  1. Si dovrebbe poi bloccare la cementificazione di suolo fertile. Il cemento crea il fenomeno delle isole di calore, aumenta le emissioni e provoca il disboscamento (anche se è in bioedilizia) di intere aree sradicando le piante che invece assorbono l’anidride carbonica e sono quindi la nostra salvezza. Sarebbe meglio ristrutturare o ricostruire (in modo ecologico) gli edifici esistente. Bisognerebbe evitare di costruire nuovi parcheggi, nuove strade e autostrade che attirano nuovo traffico. Di questi temi parla – indirettamente – Billie Eilish: nei suoi luoghi di infanzia in California, gli incendi provocati dall’intensificarsi del disboscamento dovuto alla cementificazione sono all’ordine del giorno, suo fratello e produttore Finneas O’Connel ha infatti ribadito chiaramente in un’intervista che All the good girls go the hell parla di cambiamento climatico: le erbe che si seccano più velocemente per l’aumento delle temperature causano l’aumento della velocità di propagazione degli incendi spesso provocati dall’uomo. 

La letteratura pop in materia è numerosa, così come lo sono i comportamenti sostenibili che tutti dovremmo mettere in pratica da subito per rendere la nostra casa più vivibile e preservarla, ma anche per salvare noi stessi, perché la Terra ci sta dicendo chiaramente che non ci vuole più. Non basterebbero altre 1000 canzoni per far cambiare idea a tutti, ma se il compito dell’arte, oltre che intrattenere, è anche farsi portavoce di messaggi e concetti più alti, sono orgoglioso di aver messo la mia voce a servizio di una causa importante. 

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“Sguardi” è il nuovo singolo di Johara

Dal 26 novembre è disponibile in rotazione radiofonica “SGUARDI” (PLATINUM LABEL SNC), nuovo singolo di johara presente su tutte le piattaforme di streaming a partire dal 25 novembre.

Con questo suo nuovo brano, “SGUARDI”, johara vuole trasmettere la parte più complessa e articolata del suo stile musicale e della sua scrittura, raccontando la fine di una relazione amorosa e, allo stesso tempo, tossica, in cui la protagonista trova la forza di reagire e uscirne. La vicenda narrata da johara nel nuovo pezzo è anche un accostamento metaforico delle dinamiche legate al percorso di crescita e maturazione musicale.

Spiega l’artista«Per rinascere, a volte, bisogna fermarsi e dare uno Sguardo a ciò che ci aspetta oltre i nostri limiti, ed io ho iniziato con la mia Musica».

Il videoclip di “Sguardi” narra la storia di una ragazza nel pieno del suo processo di guarigione da una relazione finita male, rappresentata nella sua tossicità da due ballerine. La protagonista vaga in un labirinto di corridoi in cerca di se stessa, affronta il dolore di una storia d’amore ormai conclusa, ma alla fine rinasce.

Biografia

Johara Scolaro, in arte johara, nasce nel 2001 nella provincia di Milano da madre marocchina e padre italiano. Si appassiona al mondo della musica sin da quando ha memoria. Crescendo inizia a scrivere testi creando uno stile tutto suo, influenzato dai diversi generi che la accompagnano da quando era piccola, R&B e Hip Hop, e aggiungendo tocchi personali che rendono il risultato un prodotto unico. Fa la sua prima apparizione nel mondo della musica nel 2021, ottenendo un featuring nell’album “Celine” di Amill Leonardo. Firmata dall’etichetta discografica Platinum Label, e sotto direzione artistica del Producer “Seck”, pubblica il suo primo singolo “NON CI SONO PIÚ” , per poi continuare con l’uscita del secondo brano “SENSI” dove al team si è aggiunto il Producer “Goldnboyobi”. Entra già con il suo secondo brano nelle playlist editoriali di Spotify, raggiungendo così con i due brani più di 50.000 ascolti in pochi mesi e partecipando così fino alle auditions di X-Factor. La caratteristica di Johara è proprio la sua timbrica vocale che incorpora colori e stili di due etnie diverse creando un’unica magia, capace di dare uno stile ed un tocco unico e inconfondibile in ogni singolo brano. Questo aspetto viene maggiormente evidenziato dalla sinergia che c’è tra johara e i due Producer che lavorano con lei: “Seck” & “Goldnboyobi”, capaci di mettere in risalto tutte le sfumature dell’artista, dalla sua voce alla sua emotività e grinta, rendendo anche i più minimi dettagli dei punti di forza. Ci si tuffa quindi nel mondo Pop/R&B, con la particolarità che tutti i brani hanno un’originalità diversa, andando a rispecchiare quello che è la stessa johara nella vita, senza perdere il filo conduttore del genere ma dando in ogni brano freschezza e novità. In programma sia per i live che per gli store tanti nuovi brani in uscita. Il nuovo singolo di johara, dal titolo “Sguardi” (PLATINUM LABEL SNC), è disponibile in digitale dal 25 novembre e in radio dal 26 novembre 2021.

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“Mezza Mela” è il nuovo singolo di Cordio

Da Venerdì 19 Novembre è disponibile in tutti i digital store Mezza Mela (Mescal/ADA), primo singolo del nuovo progetto discografico di Cordio che ritorna dopo più di un anno con una rinnovata maturità di scrittura, con echi del cantautorato romano e bolognese, ma ponendosi con forte personalità come una voce unica e originale del nuovo cantautorato italiano. 

La produzione, a cura di Lorenzo Vizzini, rimette al centro la musica suonata e conferisce al brano un’atmosfera senza tempo, non limitandosi ad accompagnare la narrazione ma rafforzandone il senso, sottolineandone l’ironia ma anche la malinconia, quella malinconia di chi si sente una mezza mela mancante della sua metà. Di grandissimo prestigio sono i nomi dei musicisti che hanno preso parte al progetto; tra gli altri, i colombiani Jose Juvinao e Daniel Uribe, quest’ultimo chitarrista vincitore di quattro Latin Grammy, Ryan Svendsen, già fiatista nei dischi di Shawn Mendes e Uriel Herrera, storico batterista della star messicana Natalia Lafourcade.  Tutta italiana invece l’eccellenza di Pinaxa, storico ingegnere del suono di Battiato, a cui sono stati affidati mix e master.
 

È il ritratto dell’uomo perfetto che lei desidera, che probabilmente troverà, e che ovviamente non sono io,” – spiega il cantautore catanese – “più in generale è una riflessione su quanto innamorarsi sia illogico, sconveniente e in un certo senso anche irripetibile” 

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La copertina, disegnata a mano dall’artista argentina Julieta Vivas, è frutto di uno studio sulla corrispondenza tra frequenze sonore e frequenze cromatiche, e rappresenta un succo di frutta brik, reso simbolo del sapore del brano.

BIO: 

Pierfrancesco Cordio, in arte Cordio, è un cantautore nato a Catania nel1995. 

Scoperto da Ermal Meta, che ne cura la produzione artistica e lo porta in tour come opening act nei suoi concerti per oltre 50 date in tutta Italia, partecipa a Sanremo Giovani 2019 con il brano “La Nostra Vita”.  Ospite della IX edizione di “Meraviglioso Modugno” viene premiato dalla Federazione Autori per “l’intensità e la fluidità di scrittura con cui dipinge nella canzone uno stato d’animo”.  Tra il 2019 e il 2020 apre alcuni concerti del tour “Abbi cura di me” di Simone Cristicchi e del tour “L’altra metà” di Francesco Renga.  Pubblica per Mescal/Sony tre singoli e due EP digitali, poi confluiti in un unico disco in formato fisico dal titolo “Ritratti Post Diploma”, che ha presentato dal vivo a Roma, Milano e Catania. 

Attualmente è a lavoro al suo secondo album previsto per il 2022 e anticipato dal nuovo singolo Mezza Mela, in uscita Venerdì 19 Novembre (Mescal/ ADA).
 

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“Porta Vescovo” è il primo singolo di problemidifase

Esce giovedì 25 novembre 2021 Porta Vescovo, il singolo di debutto di problemidifase, il nuovo progetto musicale di Samuele Zenti: un contenitore di immagini del periodo post adolescenziale, un nuovo capitolo che si compone con i messaggi importanti salvati su WhatsApp, un brano che suona come un feat tra i Massive Attack e Niccolò Fabi, chiusi in una cameretta. Pronti per questo viaggio?

Porta Vescovo racconta la difficoltà che si incontra durante una relazione quando gli intenti di entrambi sono comuni e ci si vuole bene, ma più si lotta per stare insieme, più ci si fa del male. Quando non si comprende a pieno l’altra persona, quando le debolezze di uno non si incastrano con quelle dell’altro ci si ritrova a dover fare i conti con un problemadifase. Porta Vescovo (stazione ferroviaria di Verona) è scritta per la maggior parte utilizzando i “messaggi importanti” salvati su WhatsApp e se non fosse esistito Justin Vernon il brano, probabilmente, non sarebbe mai nato.

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BIO: 

problemidifase è un contenitore di immagini, sensazioni ed emozioni tipiche del periodo post-adolescenziale. Un calderone in cui si mischiano le paure legate alla crescita personale e ai rapporti con gli altri. Piccole fotografie di specifiche dinamiche, legate ognuna ad una specifica fase della vita. Musica spontanea, non sempre esplicita nella forma ma con un obiettivo preciso: raccontare un certo tipo di disagio personale, sperando che qualcuno ci si possa riconoscere e che, auspicabilmente, riesca a sentirsi un po’ meno solo.

Si dice che due onde periodiche sono in fase se raggiungono contemporaneamente i massimi dello stesso segno e gli zeri. Se tale situazione non si realizza si dice che le onde sono fuori fase. Come possiamo quindi comprendere e risolvere i problemidifase? È importante attivarsi per chiedere un aiuto di tipo psicologico quando il disagio non è più inquadrabile come derivato da una “normale” fatica di crescere ma assume forme più importanti.

Chiedete aiuto subito se vostro figlio:
– ascolta musica Alternative Folk, Emo o Dream Pop
– prende lezioni di chitarra ambient su YouTube
– continua a ripetere “non è solo una fase”

https://www.instagram.com/problemidifase.pdf/

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Pop

Inghy ci dà tutti i consigli necessari per uscire da una relazione tossica

Fuori da venerdì 15 ottobre per Visory Indie (distr. Believe) l’ultimo singolo di Inghy, cantautrice romana classe 1996. Circolo vizioso è un pezzo dalle sonorità delicate ed avvolgenti con cui l’artista ci racconta la sua esperienza con un amore tossico e distruttivo, un brano per incoraggiare i suoi ascoltatori a rimettere insieme i cocci della propria vita e andare avanti a testa alta. La produzione del brano è stata realizzata con la collaborazione di rebtheprod e Sala.

Si tratta di un pezzo puramente autobiografico e, per questo motivo, abbiamo chiesto all’autrice di darci 5 consigli per guarire da una relazione tossica:

5 consigli per uscire da una relazione tossica? Di solito sono abbastanza brava a dare consigli, però questa domanda, devo dire la verità, mi ha un po’ messo in crisi. Il fatto è che è un argomento talmente vasto. Perché una relazione è tossica? Può esserlo per mille motivi… ed io che consigli potrei mai dare? Alla fine (e per fortuna) ne ho vissuta solo una di relazione così. 

Quando si è talmente presi da una persona, non ci si capisce più niente, diventi scemo, ma proprio scemo! Non vedi, non ragioni, per questo secondo me è necessario avere qualcuno che ogni tanto ti ricordi che il tuo mondo deve essere basato su te stesso e su nessun altro. Si tratta di sano egoismo, di amor proprio.  E se tu che stai leggendo, non hai nessuno che ti ricordi questa cosa, spero che queste parole possano servirti a qualcosa. A volte dimentichiamo di amarci, perché concentriamo tutto il nostro amore su un’altra persona… ma secondo me, prima o poi, è inevitabile accorgersi di quello che sta succedendo. 

Tu guardati allo specchio un istante, domandati se ti stai dando tutta l’importanza che meriti, e poi   agisci in base alla tua risposta! Dopo averle provate tutte, una volta toccato il fondo, ci sono due possibilità: o rimani giù, o torni su, anche con difficoltà, perché nessuno dice che sia semplice, però torni su. Come dice il grande Lucio Battisti :“che non si muore per amore è una gran bella verità, perciò dolcissimo mio amore, ecco quello che da domani mi accadrà: io vivrò senza te” 

Quindi credo che il mio primo consiglio sia proprio questo: provale tutte, tocca il fondo se è necessario a ricordati di amare te stesso!  Un’altra cosa fondamentale sono gli amici, quelli veri intendo, non l’amico del bar! Gli amici ci salvano la vita! Prima di fare l’ultimo gesto “d’amore” per il mio circolo vizioso, ero con i miei amici, hanno provato in tutti i modi a dirmi di non andare. Se non gli avessi dato ascolto, forse starei ancora in quella stessa situazione. Però poi sono stati presenti, e non è stato necessario dare troppe spiegazioni, è bastata la loro presenza, capire che ero importante per qualcuno e trovare la pace e la leggerezza nelle risate e nelle birre insieme a loro, nelle piccole cose della vita, che sono le più importanti! Sono stata fortunata!

Il secondo consiglio mi sembra chiaro: affidiamoci a chi ci ama veramente! 

Mi sembra doveroso dare la giusta importanza alle passioni! La musica mi ha aiutato tanto! Scrivere questo brano è stata una liberazione. Dal momento in cui ho iniziato a mettere nero su bianco, ho iniziato veramente a realizzare cosa mi stesse succedendo. Ogni parola che scrivevo  era un pezzetto di sofferenza lasciata indietro.  Quindi mi sento di dire: aggrappiamoci alle nostre passioni, ai nostri sogni , a quello che sappiamo che ci fa stare bene. Anche se difficile, sforziamoci! Concentriamoci su ciò che è veramente importante per noi. Mi sento di consigliare di imparare ad amare se stessi e portarsi rispetto!

Penso che sia fondamentale per uscire dalle situazioni dolorose che la vita ci presenta. Penso anche che questo sia un valore che si apprende con il tempo, piano piano. Un valore che ci dovrebbero trasmettere fin da bambini, al quale dobbiamo essere educati. Se non hai imparato ad amarti, se nessuno te l’ha insegnato, se da solo non sai da dove iniziare, fatti aiutare! Non dobbiamo mai vergognarci di chiedere aiuto, siamo essere umani e come tali abbiamo bisogno di altre persone per sopravvivere e tirare avanti! Fidarsi degli altri è molto difficile in un mondo come il nostro, in cui tutto va velocissimo e ognuno pensa alle proprie cose, un mondo che a volte sembra così superficiale. Però c’è sempre qualcuno che ci somiglia, disposto ad andare oltre la superficie. Crediamo nelle persone !

Nessuno ha mai capito veramente bene cos’è l’amore, neanche chi pensa di essere innamorato!  È un concetto così astratto, difficile da interpretare. Se cerchiamo su internet l’etimologia della parole AMORE, è strettamente collegata a sensazioni di desiderio, passione, attrazione. Sensazioni apparentemente positive, ma che possono diventare deleterie, se non gestite bene. Secondo me, l’amore è una cosa bellissima, e come tale, dovrebbe trasmetterci sensazioni bellissime… quando notiamo che iniziano a diventare pesanti, iniziamo a farci qualche domanda!

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Pop

5 canzoni da portare con sé durante un eremitaggio secondo Moderno

Nel video per il suo nuovo singolo S.E.R.E.N.A., il cantautore romano Moderno si ritira in eremitaggio in un casolare abbandonato del Seicento, in fuga dalla società contemporanea. Durante il ritiro spirituale, trascorso tra letture ed esercizio fisico, l’artista scopre però che non potrà trovare la propria rinascita nell’isolamento o nei libri, ma nel buttare le lenti che distorcono la realtà e tornare a guardare le cose per quello che sono: imperfette sì, ma in mutamento. Ci siamo fatti consigliare da Moderno i cinque brani ideali da “portare con sé” in un eremitaggio.

Rodriguez – Cause

Ho scoperto questo cantautore grazie al docu-film Sugar Man. Storia di un emarginato, di un uomo anonimo, resa romantica da questa chitarra acustica e da questa voce calda e trainante che racconta. È la colonna sonora ideale di chi cerca una propria identità. Da ascoltare quando il sole è alto.

Soko – We Might Be Dead Tomorrow

La sentirei al tramonto o mentre sto cercando di studiare le stelle. Come dice una persona molto importante per me, questa canzone è come il “sollievo dopo aver pianto”, una riflessione, sorridendo, sul senso dell’esistenza.

Nick Murphy – I Work for the Universe

È un po’ così che mi sento quando mi faccio da parte. Sto lavorando per un ri-equilibrio personale e quindi un ri-equilibrio delle forze che spingono da una parte all’altra quest’universo, verso il suo destino naturale. Più c’è equilibrio, più il sistema rimane in piedi, in armonia, e balla un lento. 

Touché Amoré – Come Heroine

“From peaks of blue / Come heroine / And I’m just a risk / A colossal near miss / Prone to resist what is best for me”. Ci vuole anche un po’ di rabbia e di distorsione, nei momenti più cupi in cui devi toglierti da dentro scogli e scorie dannose. Un pezzo liberatorio.

Franco Battiato – Io chi sono?

Io sono. Ma io “chi sono?” È sufficiente citare il Maestro: “qui non si impara niente, gli stessi errori, inevitabilmente, da sempre, come sempre. Però in una stanza vuota, la luce si unisce allo spazio. Sono una cosa sola”.

Potete guardare qui sotto il video di S.E.R.E.N.A:

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Indie

Il Corpo Docenti ci consiglia qualche canzone bagnata e poco sobria

Dopo averli ritrovati con il singolo Sottotitoli, da subito presenza costante nella playlist Rock Italia di Spotify, a quasi due anni dall’uscita del loro album d’esordio Povere bestie (gennaio 2020) i ragazzi de Il Corpo Docenti fanno doppietta con un nuovissimo brano intitolato Entrambi. Anch’esso prodotto da Divi de I Ministri, Entrambi vede la band perlustrare campi musicali fino ad ora per lei inesplorati, con gli arrangiamenti che calzano una forte componente new wave inedita per Il Corpo Docenti.

Entrambi è una canzone che la band stessa definisce “bagnata e poco sobria”. Per capire meglio questa definizione ci siamo fatti raccontare dal trio milanese che cosa sia una canzone “bagnata e poca sobria”, e quali altri brani possano rientrare a pieno titolo in questa ambita (e mabigua) categoria.

Oltre a Entrambi, che ci ha dato lo spunto per questa piccola lista, abbiamo scelto le canzoni più significative dei nostri momenti “bagnati e poco sobri”, quelle che ci fanno scendere una lacrimuccia o cantare a squarciagola di ritorno dalle nostre date. Non avendo la benché minima idea di come dividerle equamente in “bagnate” e “poco sobrie” abbiamo fatto quello che ci riesce meglio: andare completamente a caso.

I Ministri – Sabotaggi

Per la categoria “canzoni poco sobrie” iniziamo con Sabotaggi visto che è quella che mette sempre d’accordo tutti e tre, che non manca mai e viene urlata con quel poco di voce che rimane appena saliamo in macchina per i ritorni a casa a notte fonda.

Bugo – Quando impazzirò

Ci ricordiamo benissimo il periodo in cui uscì Quando impazzirò perché fu un mese prima del lockdown (circa) e a ogni data che facevamo la sentivamo almeno quattro o cinque volte, sempre – o quasi – in situazioni poco sobrie. 

The Cure – Homesick

Parlando invece di momenti “bagnati”, Luca ha un aneddoto per Homesick: un giorno stava tornando a casa e, trovandosi nel bel mezzo di un diluvio, parcheggiò la macchina poco vicino la porta di ingresso. Dato che la pioggia non accennava a diminuire decise di tirare giù il sedile e godersi questa canzone. Purtroppo la canzone finì prima del temporale e il nostro si bagnò lo stesso. Fine aneddoto non molto interessante.

Cigarettes After Sex – K.

Altro brano per momenti “bagnati” è sicuramente K. che consigliamo vivamente di ascoltare da soli, quando piove e – perché no? – quando si ha in corpo una modesta dose di alcol.

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Comunicato stampa

Neve (Anna) è il nuovo singolo di Sesto

Esce giovedì 18 novembre 2021 per Le Siepi Dischi (e in distribuzione BelieveNeve (Anna), il nuovo singolo di Sesto. Un nuovo capitolo che segue la pubblicazione, da indipendente, di Sbalzi, brano d’esordio del progetto solista di Alessandro Giorgiutti, che l’ha portato tra i finalisti dell’ultima edizione di Musicultura, e del suo secondo singolo Galleggianti che ha sancito la collaborazione con Le Siepi Dischi. Un nuovo mondo che si svela per pian piano e ci accompagna verso la pubblicazione del disco d’esordio. 

Neve (Anna)” mette a confronto i due piani esistenziali dell’ essere umano. Da una parte il  cuore e la spontaneità delle emozioni e  dall’altra, invece, “solo mezze verità”, più legate alla ragione. È l’ elemento naturale, la neve,  ad aiutare Anna a colmare le distanze tra questi due mondi.  “Le strade sono bianche per chilometri, le case e i suoi confini si confondono “. Una corsa liberatoria ci può allontanare dalle gabbie della mente, magari anche solo per un attimo. 

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Credits Neve (Anna)
Prodotta da Sesto e Paolo Baldini.
Masterizzato da Giovanni Versari 
Sesto (piano chitarre basso batteria) 
Backing Vocals Chiara Vidonis


BIO:
Sesto è lʼalias di Alessandro Giorgiutti, già conosciuto produttore e autore di Trieste. Sesto sceglie questo pseudonimo perché, in questa corsa disperata a chi arriva primo, lui preferisce camminare, senza guardare a classifiche, a graduatorie, senza voler neanche salire su un podio. Nel basket, il sesto uomo è lʼoutsider, pur ricoprendo un ruolo importantissimo per la squadra senza esserne la stella. Sesto è anche quel senso in più, che non tutti hanno, lʼintuito, lʼistinto.

Attivo come produttore e sound engineer, sfrutta le esperienze in studio e dal vivo, che lo hanno portato negli Stati Uniti, Sudamerica e quasi tutta Europa, per assorbire nuove sonorità e farsi contaminare il più possibile. In 4 anni scrive senza sosta ma a dare linfa vitale al nuovo lavoro è lʼincontro con Paolo Baldini, bassista, produttore e dub master di fama internazionale che ha portato Sesto a riscrivere, riarrangiare e poi riscrivere ancora gran parte dei brani. Da questo lavoro escono i brani che faranno parte dellʼalbum dʼesordio, “Pianosequenza”, in uscita a inizio 2022 per Le Siepi Dischi con il supporto di WAVES Music Agency. Dodici brani che vanno a toccare stili diversi, da Lucio Dalla a Bon Iver, passando per i The National, ma che mantengono un unico filo conduttore: la sua voce. Lʼalbum è una raccolta di storie di personaggi quasi cinematografici che non appartengono alla categoria dei vincenti, un album quasi neorealista che porta allʼattenzione dellʼascoltatore la realtà che ci circonda. Dunque, “Pianosequenza” rappresenta appieno la filosofia di fondo del progetto Sesto, per cui non è importante essere i vincenti: la vecchina, i migranti, i tassisti, i senzatetto sono i suoi veri e soli eroi.

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