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“Gonna” è il nuovo singolo di Florilegio

Esce venerdì 9 luglio 2021 il nuovo singolo di Florilegio, il progetto solista di Matteo Polonara, dal titolo Gonna. Originario di Ancona ma di stanza a Bologna, ecco un nuovo esempio del più fine cantautorato psichedelico che vi farà innamorare sin dal primo ascolto. Florilegio si impone nella scena con un singolo estivo per chi odia l’estate, il caldo, il sudore, il sole, le spiagge affollate, il mare sporco. Un rimedio musicale per il mal di vivere estivo. 
Gonna l’ho scritto ormai diverso tempo fa, nell’estate del 2017, non ricordo precisamente quando ma ne ha fatta tanta di strada con me. È cambiata molto nel tempo, è cresciuta ed ha subito mutazioni. È un brano lungo e particolare, lo definirei quasi teatrale in un certo senso. Sono due parti di me che si contraddicono, dialogano. Non a caso è un po’ come se fossero due canzoni, in una. Proprio per questo ho avuto molti ripensamenti se farla uscire o meno. Può sembrare un brano frivolo, estivo all’apparenza, ma se lo ascolti fino alla fine ti sorprenderà. In realtà giocando con le immagini, parlo dei miei disagi e di un periodo in cui mi sentivo estremamente confuso nella mia vita, un momento di passaggio, come la canzone un po’ favola e po’ delirio. Gonna è la carta che tenevo nascosta che rappresenta il mio passato.

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Gonna è una canzone dentro una canzone.
Sono due linee che si intersecano e confluiscono, coesistono.
Gonna è una favola.
Gonna è un azzardo.
Gonna è troppo lunga.
Gonna probabilmente l’odierete o l’amerete.
Gonna vi sembrerà strana.
Gonna sono le voci del mio mondo che si contraddicono continuamente.
Gonna all’apparenza è un singolo estivo.


Credit:
Florilegio – Gonna

Testo e Musica di Matteo Polonara
Produzione di Pierpaolo Ovarini
Voce e Chitarra: Matteo Polonara
Chitarre: Davide Ballanti
Basso: Samuele Brunori
Batteria: Alessandro Della Lunga

Rec, Mix e Master: Stefano Luciani – Nufabric Basement (Fermo)
Edizioni Kobayashi

Video: Lorenzo Mental Noise
Foto: Clara Vivaldini
Logo, Copertina e Grafiche: Reg Mastice

BIO:
Florilegio è la creatura musicale di Matteo Polonara.
Inizia il suo progetto cantautoriale nel 2015, girando con le sue prime canzoni tra Marche ed Emilia-Romagna. Si stabilizza a Bologna, dove è immerso nella costante ricerca di sé e di una propria dimensione. Matteo scrive per connettersi con il pianeta Terra, perché da sempre è timido e introverso. Le sue storie sono autobiografie sentimentali, costruite con immagini dense e sguardi non convenzionali. Dal 2016 collabora con il Mataara Trio, trio di supporto live e in studio, con cui ha tessuto le giuste ambientazioni per le sue storie. Si ritrovano a suonare un po’ dappertutto, tra bettole e festival, ricevendo anche riconoscimenti nazionali e condividendo il palco con band come 99 Posse, Fast Animals and Slow Kids, Olly Riva & the SoulRockets, Veeblefetzer.

A Marzo 2019 esce “Nella Vasca o Nel Giardino di Fianco?”, disco d’esordio autoprodotto registrato presso lo studio “Produzioni Fantasma” e uscito per Revubs Dischi, anticipato dai singoli “Sirene” e “La Partenza”. La canzone “Muto.”, tratta dal medesimo disco, viene scelta dai Modena City Ramblers, per comparire nel lato B di uno dei vinili della collana Sonda Club, indetta dal Centro Musica di Modena.
Nel 2021 Matteo sceglie di lasciare alle spalle il passato, abbandonando il suo nome e cognome, per tramutarsi e rigenerarsi. Da qui nasce Florilegio, una ragnatela di suoni e parole tessuta con la collaborazione del Mataara Trio e Pierpaolo Ovarini con cui attualmente sta producendo e registrando il suo nuovo lavoro presso il Nufabric Basement Studio.

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Internazionale

Le 5 cose preferite degli Amore e Psiche

Esce oggi venerdì 16 luglio 2021 il secondo singolo di Amore Psiche dal titolo “Dolce Illusione”,  un nuovo capitolo del progetto nato a Milano nel 2018 come canale espressivo per la dolcezza e la nonviolenza. “Dolce Illusione” è un brano suggestivo che ci fa avvicinare ancora di più al mondo caleidoscopico della band di Milano, un universo stratificato di influenze che anticipa la pubblicazione di un nuovo disco in uscita quest’autunno. 

Il brano è un dialogo tra una cyborg e un’umana, tra l’illusione che seduce e la natura del mondo che ci guida, ci fa muovere verso qualcosa che si rivela sempre diversa da come la immaginavamo, e mentre apriamo gli occhi evolviamo. Abituarci a vivere con la tecnologia senza perdere la magia è parte dell’evoluzione, come fidarci del mondo che verrà. (Amore Psiche)

Per l’occasione abbiamo chiesto loro le loro 5 cose preferite.

Pippi Calzelunghe

Kind Of Blue di Miles Davis
L’ album che porteremmo sull’isola deserta, sensuale, metropolitano, perfetto

Charlie Chaplin
Charlie Chaplin arrivava dalla povertá e nei suoi film attualissimi ha trasmesso un grande amore per l’umanitá, pur essendo diventato ricco non ha dimenticato chi veniva sfruttato

L’amor polenta
Amor polenta é un dolce tipico della tradizione lombarda, ci piace perché utilizza elementi semplici come la polenta, le uova e le dolci mandorle, ha un sapore ricco e raffinato, ricorda i nonni, i contadini e ci riconnette alla terra

Le Oceanine
Nella mitologia greca potenti dee delle acque e dei mari, generose e altruiste, soccorritrici dei naviganti. Vogliamo restare connessi a queste forze ancestrali, femminili che proteggono l’acqua da cui dipende la vita sul pianeta, l’acqua pura, splendente come la capacitá di riflessione e la coscienza che tutto pervade

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“I Santi” è il nuovo singolo di Davide Amati feat. Nicolò Carnesi

I SANTI è il nuovo singolo di DAVIDE AMATI feat. NICOLÒ CARNESI, in uscita oggi, 9 luglio, per UMA RECORDS e PIRATES in distribuzione Sony Music. Questo secondo singolo, insieme a Specchio feat Matteo Alieno farà parte dell’EP in uscita a fine estate, che vedrà quattro canzoni con quattro diverse collaborazioni, svelate una alla volta. In ogni brano Davide ha voluto raccontare una parte di sé, un mood, un suono, un colore che fa parte della sua musica e della sua scrittura.


 
I SANTI è una canzone “suonata”, ricca di momenti musicali dai quali farsi trasportare all’interno di un viaggio dinamico e suggestivo. Introduzione musicale, riff di chitarra, assoli e cambi di scenario improvvisi. Il tutto all’interno della forma canzone con un ritornello da cantare a squarciagola. Il brano è impreziosito dall’interpretazione di NICOLÒ CARNESI, voce inconfondibile e cantautore tra i più apprezzati del panorama. Nel testo si alternano immagini evocative a frasi dirette, taglienti e senza filtri. Nei testi di Davide non c’è mai un’unica chiave di lettura e questa cosa combacia perfettamente con la sua musica.
 
Dopo le prime pubblicazioni (Allunga il passo, Rinascere ogni giorno, Se te ne vai, Lenzuola), in cui il giovanissimo cantautore romagnolo si è presentato al pubblico e ha svelato il suo mondo in cui convivono impertinenti canzoni pop, atmosfere chill e sognanti e malumori universali, DAVIDE AMATI ha contattato quattro artisti, legati alla sua musica da un rapporto di stima reciproca e amicizia, per produrre quattro canzoni che potessero mostrare quattro diversi volti del progetto, che saranno svelati singolarmente, traccia dopo traccia, nei prossimi mesi.
 
CREDITI
Testo: Davide Amati
Musica: Davide Amati
Arrangiamento: Davide Amati, Nicolò Carnesi, Edoardo Nanni, Ilaria Boba Ciampolini, Luca Rizzoli
Producer: Davide Amati, Edoardo Nanni, Nicolò Carnesi, Fabio Grande
Mix: Fabio Grande 
Master: Filippo Strang
 
BIO
Davide Amati è un cantautore e musicista nato a Roma nel 1998, vive in Emilia-Romagna tra Santarcangelo e Bologna. Le passioni per il jazz, il blues e l’improvvisazione lo accompagnano da sempre.
Il trasferimento a Bologna, i primi concerti, i treni presi e il bisogno di sporcarsi le mani, diventano esperienze fondamentali, che assieme alla sua ricerca, delineano un percorso ben preciso, che si concretizza con la scrittura di canzoni originali.
“Allunga Il Passo” è il primo capitolo del suo racconto musicale, fatto di atmosfere diverse, che sembrano prendersi a pugni ma che in realtà si sposano perfettamente e ci fanno respirare aria fresca.

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Indie

Le 5 cose preferite dei Garpets 30k

Esce martedì 22 giugno 2021 il singolo 22 giugno dei Garpets. Un nuovo atipico singolo estivo che vuole raccontare il rapporto conflittuale che si ha con il proprio compleanno, un brano nostalgico che si muove tra cantautorato e it-pop che sa far ballare, piangere e si prende anche un po’ in giro.

Abbiamo chiesto loro quali sono le loro cinque cose preferite.

Massimo – “Storia di un impiegato” di Fabrizio De Andrè: Quando ho dovuto scegliere l’argomento per la mia tesi non ho mai avuto dubbi. Un concept album unico nel suo genere che non riesco a skippare, dove c’è tutto: lotta, politica, amore, delusione, rapporti conflittuali con le figure del potere. Mi ci perdo, mi ci incazzo, ci piango e ci trovo la forza per superare le ingiustizie della vita.

Simone – “Il Piccolo principe” di Antoine De Saint-Euxupéry:

Chi non lo ha mai letto o é un pazzo… o mente. Letteralmente un’esperienza. Viaggio, sentimenti, aspirazioni, ossessioni, brame, amicizia, amore, esplorazione, ammaliamento, tristezza, depressione, gioia. Tutto racchiuso in un libro di poco più di un centinaio di pagine. Si dice che questo libro vada letto almeno tre volte nella vita, da bambini, adulti e vecchi… Ed é vero. Ti fa rendere conto di quanto cambi la percezione che hai della vita a distanza di pochi anni… Influenzando il tuo modo di concepire le tue passioni, compresa la musica.

TuttiTre uomini e una gamba di Aldo Giovanni e Giacomo: semplicemente da dove è partito tutto. Il nome della nostra band, le nostre citazioni continue e il nostro logo. Tutto gira intorno a quel film. Ci piace pensare che come quei tre amici che fanno un viaggio verso qualcosa che però non gli appartiene e che scoprono le bellezze della vita tramite imprevisti durante il viaggio, anche noi nel nostro viaggio musicale capiamo che è bello fermarsi a gustarsi le piccole cose che succedono durante il cammino, senza però avere una meta finale, ma sempre la forza di camminare.

GiacomoBlade Runner di Ridley Scott: Blade Runner il colosso, forse anche un po’ banale che, da amante della Synthwave e del genere Cyberpunk, non posso non mettere tra le mie cose preferite. Un film che fa riflettere sulla natura dell’uomo, sul “cosa ci rende umani” e che, nel celeberrimo monologo finale, ti strappa anche qualche lacrima. Il tutto condito da un’ambientazione incredibile (ma sono di parte) e le inconfondibili note di Vangelis.

Tommaso – La Notte
Amo tutto di lei, dai suoi abitanti, alle sue atmosfere, alle sue tradizioni. Ne abbiamo passate tante insieme, Cara Dolce Notte, e mai dimenticherò tutto quello che mi hai regalato e tutto quello che avrai un serbo per me. Con qualche bella musica di sottofondo, Mentre avanzo nella tua oscurità, Verso l’infinito e oltre…

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Indie Pop

Il lockdown secondo Limoni

Fuori per Visory Indie da venerdì 21 maggio un nuovo singolo di Limoni dal titolo Brucia la stanza. Il cantautore ferrarese milita nella scena indie dal 2017 e con questo pezzo ci regala un affresco nitido e tagliente di che cosa si possa provare quando amore e odio si miscelano in un’unica tinta. La produzione, realizzata da Sugar Teddy miscelando il pianoforte suonato da Limoni con chitarre e sintetizzatori, crea un ambiente evocativo e nostalgico che si apre definitivamente in un ritornello da cantare a squarciagola.

Gli abbiamo chiesto com’è andata quando c’è stato il lockdown.

Come stai passando questo strano periodo, qual è la tua routine?

È un periodo un po’ così, sa un po’ di tempo sprecato, no? La routine va avanti tra studio, lavoro e soprattutto musica, che penso sia stata fondamentale per colmare quella sensazione di vuoto e di prigionia degli ultimi lunghi mesi. La scrittura, la composizione rappresentano per me una boccata d’ossigeno all’interno di questo strano universo pandemico, come se fossero l’unica maniglia con cui tenersi aggrappati ad una normalità che facciamo sempre più fatica a ricordare. Nonostante tutto, sono sempre fiducioso riguardo ad una rapida ripresa: torneremo presto a cantare insieme!

L’arrivo della pandemia ti ha sconvolto qualche piano? Quale? 

Sì, fondamentalmente ha sconvolto un po’ il mio piano di vivere, che penso sia un po’ il piano di tutti. Per un artista è importante provare un determinato tipo di sensazioni, l’ispirazione nasce anche da esperienze nel quotidiano, da una serata all’insegna del vino rosso, da una passeggiata alle due di notte. Non poter più sperimentare sulla propria pelle questo tipo di situazioni priva di un importante lato artistico: ci vogliono emozioni forti.

Te la ricordi la primissima quarantena? Come la passasti?

Assolutamente si! Ero nella fase finale di un progetto in lingua inglese all’epoca e mi ricordo che me ne stavo tutto il giorno a scrivere canzoni in camera mia, che ha queste finestrelle quadrate da cui entra davvero poca luce! L’unica gioia era il Montenegro: il numero di bottiglie bevute durante il lockdown davvero non riesco a ricordarmelo. Stavamo tutti un po’ crollando, a parte i bilanci dei produttori di amari, quelli salivano a razzo.

Di cosa parla il tuo ultimo disco? L’hai scritto nell’ultimo anno?

Il mio primo singolo “Brucia la stanza” è un po’ un misto di situazioni, pensieri, immagini che si riferiscono ad una passata storia piuttosto burrascosa. Ricordo di averla scritta la scorsa estate, in spiaggia libera: avevo litigato con questa ragazza e allora qual miglior occasione per prendere in mano la penna?! È uscita di getto, era necessario solo un input reale per far scaturire il tutto dalla testa. È interessante come ci siano giorni in cui apri il notes e in due ore non esce una parola, mentre in certi momenti, all’improvviso, ti si palesa tutto nella mente come un pacco regalo. Per “Brucia la stanza” è stato così, mi sono seduto sul telo ed era tutto lì, musica e parole: dovevo solo trascrivere.

Cosa ti manca più di qualsiasi cosa? 

Mi manca vedere le persone senza la paura di abbracciarsi, di baciarsi, di sussurrarsi pensieri da vicino. Mi manca il contatto umano quello vero, non quello intimorito. Manca ballare e sudare in una sala, manca il non dover guardare continuamente l’orologio per tornare a casa entro un orario prestabilito. Direi che mi manca un po’ l’emozione del vecchio quotidiano in generale, ecco. Ma sono speranzoso: finirà presto.

Ti ricordi ancora l’ultima serata che hai fatto post 22.00?

In verità no, ma sicuramente mi ricorderò bene la prima che farò a coprifuoco eliminato! Limoni per tutti!

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Elettronica

Ho scritto la biografia di Metcalfa (senza informarmi)

Esce martedì 23 marzo 2021 Siolence (titolo che viene dall’incontro tra “silence” e “violence”), il disco di debutto di Metcalfa, già anticipato dal singolo Missing. Si tratta del mondo oscuro del progetto solista di Metello Bonanno, primo esponente della hybrid music, che viene finalmente svelato, che presenta un suono che mischia elettronica, influenze jazz, atipiche soluzioni timbriche e ritmiche. Lasciatevi trasportare nel mondo di Metcalfa.

SIOLENCE, un incontro tra le parole “silence” e “violence”. La scelta di questo titolo vuole tradurre in parole quello che succede all’interno del disco e le sensazioni che, si spera, possa suscitare nell’ascoltatore. Attimi di pura quiete affiancati ad elementi più ruvidi, in modo da creare un interessante connubio sonoro.

Nel 1980 accadde uno strano fenomeno nel Nord-Est della penisola italiana. Comparvero degli insetti alquanto insoliti, simili a delle falene nella forma del corpo ma dal muso più vicino agli anfibi. Non si sa come hanno fatto questi strani insetti ad arrivare in Veneto, molti dicono di averli già visti nelle lontane Americhe in tempi antecedenti e che, anzi, in quelle zone fossero in realtà molto comuni. Stiamo parlando delle metcalfe.

Apparentemente innocue, quello che sappiamo su di loro è che si nutrono di linfa vegetale assorbendone solo la parte proteica ed espletando la parte zuccherina su rametti e foglie, successivamente raccolte da api per produrre del delicato miele squisito. Ma quando questo non avviene, la parte zuccherina riviene assorbita dalle piante portando alla nascita di particolari funghetti microscopici che fanno ammalare le foglie di queste rendendole di un colore nero pece.

Da anni circolano storie strane su questi insetti: si pensa che una metcalfa sia nata con una malformazione genetica a causa dell’assorbimento di sostanze nutritive nei vigneti in cui vengono prodotti i frutti che portano alla realizzazione del prosecco e che, nella fase della sua crescita, la sua prolificazione abbia contagiato parte della natura sottostante.

A quanto pare, inizialmente fu poco considerato lo strano comportamento di quelle api che furono le prime ad entrare in contatto con le esplicazioni della metcalfa anomala, producendo un miele che le portarono a scomparire dagli alveari attentamente controllati da apicoltori e gente di campagna. Non si sa dove siano finite queste api, ma molti pensano che abbiano compiuto degli atti suicidi creando alveari nei posti più pericolosi possibili, ovvero proprio dentro le tane degli animali selvatici. Sembra che questi animali, in particolare volpi e cinghiali – dopo aver mangiato il miele prodotto da quelle api ma anche in seguito le piante e frutti ricoperti di quel nero pece anomalo – abbiano acquisito una forma di coscienza collettiva. Una coscienza collettiva che ha portato le volpi a non uccidere più le galline nei pollai, ma bensì a liberarle; stessa sorte che capitò ai maiali degli allevamenti, liberati dai fratelli suini selvatici.

Seppure fatti crescere in cattività, la comunicazione tra di loro acquisì una evidente progressione anche grazie alla loro conseguente nutrizione di piante contagiate, creando retate sempre più organizzate per liberare gli altri loro simili tenuti imprigionati dall’ingordigia dell’essere umano. Fu poi il turno di equini, bovini, caprini e in libertà ebbero modo di creare delle comunità multispeciste autogestite senza essere sotto possesso dell’uomo. Avevano capito che la loro vita non era nient’altro che una farsa di ciò che avrebbero potuto fare davvero, rendendosi conto che erano nati solo per essere sfruttati o per riempire la pancia di coloro che li avevano messi al mondo o di chi avesse comprato le loro carni dopo essere stati maciullati ben bene. Non accettarono questa condizione, per cui fecero un patto di non belligeranza con gli animali selvatici sin dalla nascita ottenendo il giuramento di non essere mangiati da loro e in cambio si ripromisero che insieme avrebbero unito le forze per passare all’atto successivo: fare comunità e fare agli uomini quello che è stato fatto a loro in caso fossero attaccati.

Nel frattempo, ci fu un grande scalpore tra gli esseri umani possessori di quelle aziende agricole appena si resero conto che gli animali che avevano diligentemente allevato stavano misteriosamente scomparendo. Così molti organizzarono delle spedizioni nei boschi alla ricerca dei loro futuri prodotti scomparsi, ma stranamente nessuno faceva mai ritorno. Questa cosa allarmò i paesi limitrofi: come era possibile? Cosa stava accadendo nei boschi?

La ricerca degli animali scomparsi si trasformò in ricerca delle persone scomparse, ma chi entrava dentro ai boschi automaticamente non avrebbe fatto più ritorno a casa. Gli animali domestici avevano perfettamente capito cosa stesse succedendo, infatti molti tentarono di bloccare i padroni prossimi alla ricerca ferendoli prima di partire e impedendogli così di scomparire anche loro in quell’enorme buco nero che stava divenendo la natura.

Le spedizioni stavano iniziando a diventare troppe, per questo gli animali per evitare ulteriori spargimenti di sangue, migrarono in massa in zone ancora più selvagge: dai colli trevigiani arrivarono fino alle Dolomiti per creare delle tane vicine che insieme andavano a formare delle comunità armoniose.

Gli umani non accettarono tutto questo, per cui organizzarono delle ricognizioni aeree per attaccare i nemici che ormai avevano capito essere quegli stessi animali che una volta possedevano. Vennero utilizzate armi di distruzioni di massa per terminare questa situazione, con alberi devastati dalla reazione crudele.

Tuttavia, nonostante perdite ingenti, la risposta degli animali fu altrettanto calibrata: lupi, orsi, cinghiali e rapaci furono gli unici ad uscire dalle loro comunità naturali per attaccare i centri abitati da cui provenivano gli attacchi. Le strade si riempirono di sangue di uomini, donne e bambini. Ci sono stati addirittura paesini completamente svuotati. Il tutto attuato nel silenzio delle tenebre e con l’aiuto del buio, la condizione più favorevole.

Furono eventi ricordati da tutti. Gli umani capirono: li dovevano lasciare in pace e accettare la condizione. Lasciarono in pace anche le foreste a quel punto, si arresero. Gli animali avevano vinto. Si diffuse la voce in tutta la nazione: chi fosse entrato dentro le foreste, sarebbe automaticamente sparito in uno spirale di silenzio e violenza. Tutto merito di un piccolissimo insetto chiamato metcalfa.

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Internazionale

Le 5 cose preferite degli Young Lies

Esce venerdì 2 luglio 2021 per Kottolengo Recordings (etichetta di Johnson Righeira) Touch, il singolo di debutto degli Young Lies. Un nuovo e importante capitolo per il duo nato a marzo 2021 che si impone nella scena elettronica made in Italy. Immergetevi quindi in un nuovo progetto nu disco che riporta ai sapori della electro house e in particolar modo di quella french house dei primi anni 2000.

Abbiamo chiesto loro quali sono le loro cinque cose preferite.

Fotografia. Siamo entrambi amanti anche di questa forma espressiva, che peraltro spesso si lega fortemente alla musica che ascoltiamo o facciamo (fasi). Ognuno a proprio modo e con stili differenti, ma ci accomuna questo piacere nel catturare attimi o significati che incrociamo casualmente o meno in ciò che osserviamo.

Ricerca bar / locali isolati e desolati. Si, abbiamo qualche problema con i rumori. Per berci qualcosa e chiacchierare abbiamo bisogno di location di questo tipo. Sembra un paradosso, ma amiamo il movimento, la vitalità e il casino lo amiamo solo quando si tratta di condividere musica dal vivo.

Eternal Sunshine of the Spotless Mind. Semplicemente, per entrambi, il capolavoro assoluto per quanto riguarda il cinema. E’ troppo profondo e personale ciò che evoca e rappresenta, tanto che sarebbe insensato provare a racchiuderlo in poche righe, ma i tanti che lo conoscono e lo adorano sanno indubbiamente di cosa si tratta. Qualcosa che va oltre.

Marco: Le poesie di Anna Achmatova. Durante il periodo del lockdown ho ordinato svariati libri di poesia e mi sono imbattuto in un paio di libri della Achmatova. Amore a prima vista. I suoi versi mi hanno da subito toccato nel profondo. 

Luca: Il letto. Ammetto che adoro dormire e mi sento naturalmente e inspiegabilmente molto legato alla vita che vivo nella dimensione onirica, a mio avviso una sorta di sfera superiore. Ma poi, semplicemente, qualsiasi cosa fatta su un letto è tendenzialmente potente in un modo o nell’altro. Una volta, soprappensiero, mi sono sorpreso a dare un bacio ad un materasso (giuro), lì per lì è partita una grossa risata ma poi ho capito che probabilmente inconsciamente lo stavo ringraziando di esistere.

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“Eroticamente” è il nuovo singolo di Sara Loreni

Il 25 giugno esce EROTICAMENTE, il nuovo singolo di SARA LORENI pubblicato da Uma Records.
Dopo Le buone notizie, singolo uscito nel 2020, la performer, producer e cantautrice – da molti ricordata come la ragazza con la loop station e la erre rutilante tipica della sua città, Parma – torna con un nuovo brano. Un inno alle donne, un invito a credere di più in sé stesse e ad andare oltre i pregiudizi, dandosi valore e smettendo di inciampare nei giudizi degli altri. Questo è il significato del singolo di SARA LORENI, libera, spregiudicata e seducente come le notti estive.
 
In EROTICAMENTE un’elettronica allo stesso tempo audace ed elegante racconta di sessualità e solitudine vissute da un punto di vista femminile, svincolato da cliché ed etichette, lasciando l’ascoltatore in sospeso proprio sul più bello: “ma dopo un orgasmo è tutto più…”
 
CREDITS
Lyricst: Sara Loreni
Composer: Sara Loreni, Paolo Fappani, Daniele Cavalca
Producer: Sara Loreni, Paolo Fappani, Daniele Cavalca
Rec: Paolo Blodio Fappani, LeKlubHaus
Mix: Paolo Blodio Fappani
Mastering: Daniele Salodini, Woodpecker mastering

BIO
Sara Loreni è una performer, producer e cantautrice italiana. Ama i paradossi, unisce la scrittura pop all’elettronica in uno stile unico usando la voce come strumento e le nuove tecnologie. Ha una laurea in comunicazione e un diploma in conservatorio. Si esibisce da sola con loop station, synth e standalone. Con lei il pop italiano prende un respiro internazionale restituendo alfabeti sonori e risonanze liriche che mettono in equilibrio i contrasti.
Ha esordito con l’ep “loop solo” (2012) presentato da Rockit, a cui è seguito “Mentha” (Maciste Dischi, 2015). Nel 2017 la sua cover di “Labirinto” di Cristina Donà è uscita nell’album Tregua1997 – Stelle buone 2017”. Precedentemente ha vinto il Premio Ciampi e il Premio MEI e Regione Emilia Romagna “Musica libera. Libera la musica”. Ha suonato in tutta Italia e all’estero partecipando anche al “Moon in June” sul palco con Gary Lucas (coautore e chitarrista di J. Buckley), a “Stazioni Lunari” con Cristina Donà, Paola Turci e Ginevra Di Marco, alla festa del primo maggio in Piazza Maggiore a Bologna, a TEDx Reggio Emilia, al Festival della Letteratura e nel 2016 è stata corista di Vinicio CaposselaDiverse le esperienze in TV: nel 2015 ha partecipato alla IX edizione di X Factor decidendo di abbandonare la trasmissione dopo essere stata ammessa agli Home Visit, è stata ospite musicale di “Quelli che il Calcio” condotta da Nicola Savino su Rai Due, nel 2019 e nel 2020 è ospite musicale fissa di Beati Voi in onda su TV2000.

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Indie Internazionale Pop

Il lockdown secondo Pietro Berselli

Esce venerdì 9 luglio 2021 Nord Europa, il nuovo singolo di Pietro Berselli, che segue l’uscita di Spettatore, singolo pubblicato a giugno. Il cantautore bresciano ma padovano di adozione ci avvicina al suo secondo album dal titolo Evidentemente No, fuori per Dischi Sotterranei. Nord Europa è per tutti quelli che conoscono fin troppo bene l’altra faccia della nostalgia, quella che spezza il cuore.

Scelgo il Nord Europa come feticcio di terra dalle mille opportunità, ma potrebbe essere qualsiasi luogo, dipenda da chi ascolta. Non è così scontato pensare che alle volte per andare avanti, bisogna lasciarsi qualcosa alle spalle.

Gli abbiamo chiesto com’è stato il suo lockdown.

Come stai passando questo strano periodo, qual è la tua routine?
La mia routine ruota attorno ai due grandi momenti della giornata: il pranzo e la cena. Adoro la cucina quasi quanto la musica e la fotografia, quindi durante questo strano periodo ho potuto applicarmi parecchio alla prima, essendo le altre due impossibilitate maggiormente dagli spostamenti o da un improvvisa mancanza di creatività dovuta allo sbalestramento a cui siamo tutti stai soggetti.

L’arrivo della pandemia ti ha sconvolto qualche piano? Quale?
Ha sconvolto tutto. Ogni piano che avevo è stato rimandato a data da destinarsi, cancellato o nei migliori casi modificato.

Te la ricordi la primissima quarantena? Come la passasti?
La passai in un piccolo bilocale a Brescia, isolato come tutti. Dio benedica l’internet.

Shot with NOMO 135 B.

Di cosa parla il tuo ultimo singolo? L’hai scritto nell’ultimo anno?
No fa parte dell’era pre-covid. Spettatore parla della sensazione di restare fermo mentre tutto scorre ai 300km/h, della sensazione di perdere il treno, di restare indietro, di non essere riusciti a cogliere l’occasione. Dell’ansia di dover fare e avere tutto e subito.

Cosa ti manca più di qualsiasi cosa?
Sopra ogni cosa i concerti.

Ti ricordi ancora l’ultima serata che hai fatto post 22.00?
Devo essere sincero. Non mi ricordo.

Shot with NOMO 135 Ti.

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“Assente” è il nuovo singolo degli Altapressione

Dal 2 luglio è disponibile in rotazione radiofonica “ASSENTE” (Golden Factory Records), il nuovo singolo degli ALTAPRESSIONE.
“Assente” è quello che gli AltaPressione decidono di non essere. In un contorno sfocato ed incerto tutto sembra volerci disintegrare fino a renderci simili al nulla, ma non tutti lo accettano. È fondamentale sentire come fanno gli animali e decidere se scappare o correre incontro a quel tutto. Siamo ancora noi a decidere.
 
Spiega la band a proposito del brano: «Quando l’unica cosa importante sembrava essere presente ovunque, siamo diventati invisibili, ora… Assente».
 
Il video di “Assente” è un gioco di alternanze tra bianco e nero e velocità differenti. Un “si sente” che lentamente cresce nell’anima fino a trasformarti in altro. Forse la consapevolezza ci rende folli, forse incazzati o forse, semplicemente, come siamo.

Biografia
AltaPressione è un progetto musicale innovativo e indipendente che ha radici profonde, un’evoluzione musicale partita nel 2004 dopo anni di esperienza maturata come cover band. Gli esordi nella composizione richiamano inevitabilmente le sonorità da cui i componenti prendono ispirazione, ma sempre alla ricerca di un piglio distintivo e originale. L’esperienza, la passione e l’affiatamento che si respirano all’interno del progetto portano la band a conquistare in breve tempo numerose soddisfazioni. Nel 2011 l’identità degli AltaPressione viene rafforzata dall’inizio della collaborazione con Roberto Terzani (ex Litfiba), che ne diventa il produttore artistico, determinandone la svolta nella personalità musicale. Molti sono i traguardi che gli AltaPressione raggiungono negli anni, calcando palchi di prestigiosi festival nazionali nei quali ottengono importanti vittorie e riconoscimenti. Nel dicembre del 2012, il loro album d’esordio “AltaPressione” viene presentato in anteprima da Red Ronnie sul palco dello storico Roxy Bar. Da lì a poco si susseguono una serie di eventi che rafforzano il percorso musicale del gruppo: il primo singolo “Vieni Via” ottiene subito oltre 200.000 visualizzazioni su Youtube; il secondo, “Amami Ancora”, diventa Disco Supersonic ed entra nella programmazione di Radio105. A febbraio 2014 il brano “Il giorno che non c’è”  viene scelto dal regista Giovanni Veronesi per far parte della colonna sonora del film Una donna per amica, con Fabio De Luigi e Laetitia Casta. I lavori di composizione e sperimentazione continuano e gli AltaPressione raggiungono la loro nuova identità musicale proponendo nei più importanti club nazionali una scaletta di cover deep house riarrangiate con un’impronta fresca e personale. Nuove sonorità e una profonda maturità musicale acquisita negli anni danno vita al disco che vanta la collaborazione come co-autore di Francesco Ciccotti. “Solo Stanotte”, il primo singolo di questa nuova avventura, esce a maggio 2018, vincendo il Premio Lunezia e conquistando la finalissima del Deejay on stage. La fase successiva della band è stata travagliata e combattuta come una crisi mistica, ma è sfociata in una creatività  ancestrale che ha lasciato sul terreno un tappeto di nuove pelli. Il nuovo singolo “Assente” è in rotazione radiofonica dal 2 luglio.