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Internazionale

I 5 desideri degli Aspettativa

Aspettativa è più un mood che un nome per la band post 2001 che intreccia sonorità indie-pop e indie-punk per raccontare la quotidianità attraverso le loro canzoni. La band nasce nel 2014 da tre fratelli: Elia Ester e Gab, successivamente affiancati al Catta dal loro produttore Marco Carnesecchi. Nel 2020, in pieno lockdown esce il loro primo singolo Tempesta. Dopo un anno di  ricerca musicale escono i singoli Saracinesche (giugno 2021) ed Elastico (luglio 2021) che riscuote un notevole successo dopo essere stato inserito nella playlist editoriale di Spotify Sangue Giovane. Un Qualcosa è il loro nuovo singolo prodotto da Marco Carnesecchi per l’etichetta Under Roof, mixato e masterizzato da DDR Studio.

Per conoscere meglio questi ragazzi, abbiamo chiesto loro di parlarci dei loro desideri, delle loro “aspettative” per così dire… Ognuno di loro ci ha quindi raccontato il suo sogno nel cassetto, come singolo e come band.

ELIA – “Suonare un giorno a San Siro”. 

Suonare a San Siro vuol dire che la tua musica fa davvero innamorare le persone, come vedere per me quello stadio pieno di gente che ti ascolta e canta le tue canzoni proprio come una grande famiglia felice :). Suonare li, come fecero i Coldplay o tanti altri artisti sarebbe la realizzazione di uno dei miei sogni nel cassetto.

CANZONE = “Fix you” dei Coldplay

ESTER – “Conoscere Avril Lavigne”

Avril è stata una figura di riferimento nella mia adolescenza, una sorta di modello che mi ha ispirato in vari campi artistici e mi piacerebbe scambiarci due chiacchiere e, tanto per sognare, anche canticchiarci insieme… poi ho ancora un suo poster in camera che comprai in edicola a 8 anni e sarebbe figo che prendesse vita quel desiderio ancora incollato al muro 🙂 

FOTO = OCCHALI (Elia, Ester)

GAB – “Fare un feat. con Vasco” 

Vasco è l’unico artista italiano che mi parla di libertà e potenza, e allo stesso modo sa essere romantico, energico e riflessivo… Vasco è tante cose insieme e sono sempre stato attratto da lui sia come persona che come artista…insomma chi non vorrebbe un feat. con il grandissimo Vasco?

CANZONE = “Siamo solo noi” di Vasco Rossi

CATTA – “Fare un pezzo che raggiunga 100k”

In questo modo potrei iniziare a lavorare nel mondo della musica e vivere di questo… e vedendo che i numeri iniziano a contare chissà magari potremmo farcela davvero un giorno 🙂 

CANZONE = “High and dry” dei Radiohead 

ASPETTATIVA – “Riuscire a emozionare qualcuno con i nostri brani anche fra 100 anni”. Emozionarsi è facile, emozionare un po’ meno, emozionare generazioni diverse nel tempo ancora di più, ma la cosa che ci renderebbe davvero più felici è sapere che anche fra 100 anni, quando saremo morti, la nostra musica riuscirà ancora a trasmettere qualcosa a qualcuno, anche se fosse una singola persona. 

FOTO = ROSA (del profilo spotify)

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“Sacro Disordine” è il disco di debutto dei Diletta

Esce venerdì 8 ottobre 2021 Sacro Disordine, il primo album dei Diletta. Finalmente è completamente svelato il mondo del duo lombardo, tra cantautorato ed indie pop: un disordine inevitabile e sacrosanto che è comune a tutti.

Nel sognare di ciascuno, nell’ affannarsi, fallire, riuscire etc… quasi sempre ci caratterizzano non tanto le nostre qualità, le nostre virtù, ma i nostri limiti, i nostri difetti. Potremmo quindi dire: il nostro disordine! Ma perchè “sacro”? Non tanto perchè sia qualcosa di inviolabile o da conservare, ma perchè è solo nella nostra imperfezione che infiamma la vita e possiamo davvero affermare di essere unici e irripetibili.

SCOPRI IL DISCO: https://bfan.link/sacro-disordine

BIO: 

I Diletta sono un duo nato nel 2019 da un’idea di Jonathan Tupputi, voce e chitarra, e Andrea Rossini, tastiere e arrangiamenti. Da un primo approccio rock i due amici approdano a un sound più intimo e sperimentale avvalendosi prima della collaborazione di Desirée Bargna ai cori e al violoncello e successivamente di Simone Bernasconi al basso. La loro idea musicale trova compimento nel primo EP “Sacro Disordine” grazie al produttore Luca Urbani (ex Soerba, con all’attivo collaborazioni illustri fra cui Bluvertigo, Alice, Garbo e tanti altri), che dona ai Diletta quel tocco elettro-pop che stavano cercando. “Sacro disordine” concretizza il primo anno di attività passato tra prove e live nei locali del comasco, con 6 canzoni inedite, rigorosamente in italiano, a metà tra l’indie-pop elettronico e il cantautorato più intimo. La band, sostenuta da una campagna crowdfunding lanciata sulla piattaforma Ulule, ha ultimato i lavori nell’autunno del 2020 e ha pubblicato di recente i primi due singoli “Capita” e “Povera città” disponibili su tutte le principali piattaforme musicali.

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Pop

La camera di Jamila

Esce venerdì 1 ottobre 2021 per Ferramenta Dischi e in distribuzione Believe il brano Storia, il quarto e ultimo singolo estratto dall’album di esordio della giovane cantautrice toscana Jamila. Il quarto singolo di Jamila suona come un flusso di coscienza musicale, una prima parola che si porta dietro tutte le altre, un lasciarsi andare all’introspezione, consapevoli di avere infinite possibilità e nessun controllo.
 
Dopo La dottrine delle piccole coseGesù e Giovani che scalpitano a letto, continua la collaborazione con il produttore artistico Zibba, in attesa del disco d’esordio “Frammenti” in uscita venerdì 12 novembre.

Le abbiamo chiesto di entrare in camera sua e di mostrarci gli oggetti che le sono più cari.

IL TESCHIO MESSICANO

Questo simpatico teschietto colorato è un simbolo che appartiene alla cultura messicana. Fin da piccola l’immagine di questo simbolo mi ha sempre affascinata, attratta per qualche verso. Qualche anno fa mi hanno portato questo teschietto direttamente dal Messico e per un po’ di tempo non sono riuscita a trovargli un posto preciso. Nel frattempo mi è capitato, tramite un libro che ho letto, di entrare in contatto con le tradizioni sciamaniche e narrative del sud america e li ho scoperto che la simbologia esoterica, le figure emblematiche nelle storie, di culture anche lontane, potevano in qualche modo appartenermi. Forse prima non rispettavo l’attrazione che questo oggetto poteva avere su di me perché non mi sentivo legittimata ad appropriarmi di un simbolo di una cultura che conoscevo così poco. Il teschio messicano ha a che fare con la mitologia del regno dei morti, i quali una volta all’anno tornano su per salute e questi teschi da quanto ho capito sono un contatto fra i vivi e i morti. Così essendo cavo al suo interno ho deciso di riporvi dentro oggetti che in passato erano stati per me ricchi di energia, ma che con il tempo sono, in un certo senso, morti. Quindi lui sta li, diverso dal resto che lo circonda, che quasi sorride e sembra sempre volermi ricordare che a volte anche le cose più pesanti possono sembrare ridicole se le metti in paragone con la morte e la tua impotenza davanti ad essa.

LA PEZZA ROSA

Questo pezzo di stoffa rosa, risale ad un’importante manifestazione che feci un paio di anni fa a Verona. Si tratta del corteo che è stato fatto in opposizione al congresso delle famiglie, al quale l’Italia ha permesso di partecipare a “ospiti” esteri di discutibile reputazione. Eravamo marea, eravamo mossi dalla rabbia per l’ingiustizia che ancora fosse permesso a persone con ideologie discriminatorie, retrograde e sessiste di riunirsi, protette da schiere di poliziotti, di riunirsi senza dire pio. Ora sia chiaro, la mia idea non è quella di negare loro una protezione, ma la capirei di più se all’interno non ci fossero personaggi che per l’etica dello stato italiano almeno, dovrebbero essere sospesi dal loro incarico se non arrestati per reati contro la persona, anche se in realtà in Italia di leggi che tutelano la persona ne abbiamo ben poche e anche quella sul fascismo sembra essere ignorata. Insomma, il fazzoletto rosa mi è stato dato da una militante di Non Una di Meno, a me come a molte altre persone, e mi ricorda tutto il viaggio in bus, l’arrivo in una piazza ghermita di persone, la marcia per una città fin troppo fascista, la stanchezza delle gambe una volta finita, e il sonno pieno e pacato dopo una giornata ad un corteo come quello. Manca tutto questo e quel fazzoletto è li che me lo ricorda.

LA FOTO

La foto stampata e incorniciata è appesa nella mia camera da parecchi anni, direi 4 ormai, se non conto male. E’ stato il primo regalo di compleanno di colei che oggi è la mia compagna di vita, la persona che mi fa sentire adatta nei posti dove non mi ci sento, la giovane donna che con gli occhi mi guarda e mi legge. Ci conoscevamo poco e da pochi mesi, ma quando vidi questo regalo capii che quello era solo l’inizio di tanti doni d’amore e comprensione che ci saremmo fatte a vicenda. Da 4 anni quella foto è li, la guardo quando non vedo questa ragazza da un po’, e capita spesso che non ci si veda per molto tempo, ma ormai, dopo 4 anni di scoperta reciproca, ci basta guardare ciò che dell’altra abbiamo vicino, che è come essere insieme sempre. Lei legge le lettere che le lascio, io osservo le foto che mi dona.

jami

FOTO CON LA CHITARRA

Questa foto non è una foto e basta, ma un’opera collettiva. Quando l’ho fatta ero un po’ più piccola di ora e non ero sola. Giulia, la compagna di vita che mi fa sentire adatta nei posti in cui non mi ci sento, ha scattato varie foto nei suoi viaggi. Con alcune di queste a sua scelta abbiamo deciso di fare una mostra collettiva, nella quale io avrei scritto delle poesie sugli scatti da lei realizzati, senza saperne la storia, il luogo, gli odori, ma solo i colori e le figure. E così è uscita questa, che giace nel mio muro di chitarre dal giorno in cui la mostra si è conclusa e trovo che nessun posto sarebbe migliore di quello la.

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Comunicato stampa

“Un attimo” è il nuovo singolo di Caspio

Esce giovedì 7 ottobre 2021 un attimo, il nuovo singolo di caspio (tutto rigorosamente minuscolo) fuori per Le Siepi Dischi e in distribuzione Believe Digital. caspio torna con un singolo più intimo, più ricercato, quasi chill, che ricorda le sonorità soft dei Portishead. Il brano è stato prodotto in collaborazione con Cristiano Norbedo il quale, oltre ad aver co-prodotto i precedenti singoli “mai” e “bilico”, ne ha curato il mix. Il master è stato affidato a Ricky “Lo Zio” Carioti del One Eyed Jack Studio.
 

È notte e state camminando da soli per la città addormentata. Durante il giorno c’è ancora un lontano sentore d’estate ma, alla sera, complice il buio che arriva prima, l’aria si è fatta più fresca e vi ha sorpresi impreparati con un brivido. In giro non c’è un’anima viva. Si sentono solo rumori lontani: una televisione ancora accesa, un’insegna malandata che cigola nel vento, un cane che abbaia lontano. Nessuna paura perché il cervello è più forte.

Atmosfera notturna per un brano che non racconta una storia ma una situazione: il silenzio, il buio, la malinconia, riempiono la testa di nugoli di idee e ricordi che comprimono sonno e stanchezza e impediscono di addormentarsi. Come sempre, la notte rende tutto più complicato, i problemi si fanno insormontabili, il pensiero ossessivo. Tanto vale camminare, pensare. Per cercare di risolvere, di capire. E, mentre, cercate di sbrogliare la matassa, s’è già fatto giorno.


(caspio)

(cover artwork Eugen A.Bonta / Giulia Canala)
 

SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY: https://spoti.fi/3aeiN5f
 

BIO
caspio
 vive a Trieste, città di confine che si si sviluppa sul, intorno e grazie al mare. Suona da sempre, da subito. Batteria, basso, chitarra. Nel 2019 esce Giorni Vuoti, il primo album maturo, sfogo di anni di soffocamento, di inibizione. Rockit ha detto di caspio che “il suo stile e il suo pensiero rimangono impressi facendo riecheggiare la voce di un artista che ha davvero qualcosa da dire”. caspio non racconta mai storie, ma esplora concetti che gli sono cari per trasmetterli a chi lo ascolta in modo chiaro, esplicito, meno criptico. caspio fa musica elettronica, con influenze anni ’90, in una veste completamente nuova e attuale.

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Pop

Intervista a Cranìa: ricominciare da una magica live session

Dopo la pubblicazione dei singoli Stomachion e A fondo, la cantautrice bresciana (ma trapiantata a Milano) si svela in una nuova e intima live session, più disturbante e sincera che mai, e ci regala anche l’inedito Cosa è cambiato?. QuiCranìa (con lei sul palco Sidi e Vito Gatto), fragile come le lampadine che la sovrastano, ci porta direttamente nel più freddo degli inverni e si conferma essere una delle voci più interessanti della scena underground che seguono quest’estate atipica. 

Cranìa nasce in Val Camonica, tra le montagne della provincia di Brescia, e si trasferisce nell’hinterland milanese, dopo la laurea in musicologia del 2017. In seguito all’esperienza ad “Attico Monina” a Sanremo, ad ottobre 2020 esce il primo singolo, Stomachion, apripista di un progetto cantautorale dark a tinte alternative, ambient ed elettroniche. È reduce delle audizioni live di Musicultura 2021, dove ha presentato altri inediti.

Ecco cosa ci ha raccontato!

Perché questa nuova live session che hai realizzato con Sidi e Vito Gatto è il modo migliore per conoscerti? 

ASC, il nome della live, mostra la mia dimensione più intima perché mette in gioco non solo l’udito, ma anche la vista. È, quindi, un’esperienza sensoriale più completa: una chiave per entrare nel mio mondo. 

Che importanza ha per te la musica live per un progetto musicale? 

Penso che i concerti siano la parte più nuda e senza filtri di un progetto musicale. Qui mi mostro nel modo più libero possibile, grazie anche alla presenza di Sidi e Vito, che non sono semplici musicisti, ma ne sono parte integrante. 

In che modo questa live session è un nuovo inizio per te? 

Rispetto a “Stomachion” ed “A fondo”, così come lì ascoltate, ASC è uno step avanzato di sperimentazione: dodici minuti circa di tre brani suonati in un unico respiro, con code ed intro che si mescolano le une con le altre. La versione di “Cosa è cambiato?”, brano presentato alle audizioni live di Musicultura 2021, è un inedito. Un regalo 🙂 

Com’è stata la tua estate? Quali sono i luoghi che ti hanno fatto compagnia in questo periodo? 

È stata un’estate di lavoro, di presa coscienza ulteriore di me stessa e della mia direzione. Ho viaggiato tra le montagne della mia Val Camonica, Milano ed il mare dell’Abruzzo. Con un po’ di sadness, mi auguro di raccogliere il tutto per affrontare al meglio ciò che arriverà. 

Quali sono i prossimi step a cui stai pensando? 

Voglio portare in ogni dove ASC e poi… 

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“Sono come suono” è il nuovo singolo di Pellegatta

Esce lunedì 4 ottobre 2021 per Adesiva Discografica e in distribuzione SELF Suono come suono, il nuovo secondo singolo di Pellegatta (nome d’arte per Manuela Pellegatta). Il brano è un nuovo capitolo che ci avvicina sempre di più alla pubblicazione di un nuovo album: un brano di electro-pop che suona dolce-amaro, per chi non ha timori di suonare sfacciatamente pop e di fare di Sono come suono un vero e proprio manifesto musicale, per chi ha preso qualche chilo e sta attento al colesterolo.

Il singolo, prodotto da Paolo Iafelice  già al lavoro con Fabrizio De André, Ligabue, Fiorella Mannoia – è un brano che rispecchia lo stile semplice e diretto della cantautrice che racconta“sono come suono è la sveglia delle sei, il caffè bollente che ti  tiene in pista per quattro anni, un periodo in loop e porte spazio temporali di istanti irripetibili. Il brano è stato registrato in tre momenti differenti, prima durante e dopo un trasloco, l’apri pista dell’album fluorescente. Da maggio 2020, ho deciso di concludere tutte le registrazioni del nuovo album attraverso una collaborazione a distanza insieme al produttore Paolo Iafelice e Sara Velardo alle chitarre, la squadra non si cambia”

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BIO: 

PELLEGATTA (Manuela Pellegatta) è una cantautrice e compositrice italiana. Nata a Garbagnate Milanese e cresciuta ad Arese, fin da piccola si avvicina alla musica iniziando a prendere lezioni di pianoforte e flauto traverso per poi avvicinarsi anche a chitarra, basso ed armonica da autodidatta. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza non può fare a meno di riprendere la sua passione per la musica per farne una professione partecipando a diversi festival (MTV Music Week, Brianza Open Jazz Festival, Milano Music Week, Ferrara Busker Festival).

Grazie ad una borsa di studio Smartit riesce a concretizzare il suo album d’esordio TRE MINUTI DI SBAGLI” con il produttore Paolo Iafelice per l’etichetta Adesiva Discografica. Tre minuti di sbagli è stato pubblicato il 7 ottobre del 2016 e presentato il 20 ottobre al Rock’n’ Roll di Milano. Collabora con le cantautrici dell’etichetta per realizzare lo spettacolo musicale“Vita da cantautrice”, patrocinato dalla Fondazione Fabrizio De André. Prima della maternità parte per una tournée italiana per presentare assieme alle altre cantautrice dell’etichetta un tributo a Luigi Tenco.

Nel 2018 è tra i finalisti di Area Sanremo Giovani e il Premio Via Emilia “La strada dei cantautori” con il brano “Sulla spiaggia di Rimini”. Nel 2019 si lascia alle spalle Milano e si trasferisce a Modena. Il cambiamento la porta a scrivere un nuovo concept album che tocca tematiche ambientali e sociali, ricercando sonorità elettroniche. Inizia così un nuovo progetto, fatto di sperimentazioni vocali e sonore con loopstation e synth. Nel febbraio del 2020 presenta l’inedito “Compro e butto” all’Attico Monina durante il Festival di Sanremo e successivamente al Teatro Storchi di Modena aprendo il concerto a Francesco Baccini durante una serata di beneficenza del Team Enjoy. Tra i brani inediti “Tarantiran” arriva in semifinale per il Premio Pierangelo Bertoli ed in finale per il Premio Autori Emergenti 2020. Nel 2021 fa parte di due realtà Unisona Collettiva per creare progetti musicali con altre cantautrici e Unica Cantautrici Unite, i progetti nati durante il primo look down.

Il 4 ottobre 2021 esce il suo nuovo singolo Sono come suono

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“Elba” è il nuovo singolo di Aliperti

Fuori da oggi venerdì 8 ottobre per Formica Dischi (distr. Artist First) il nuovo singolo di Aliperti, cantautore originario di Lucca che con Elba anticipa l’uscita di un album che vedrà la luce nei prossimi mesi. Con questo pezzo tipicamente indie-pop l’artista si fa strada attraverso le sensazioni che accompagnano la fine dell’estate, tra nostalgia e ricordi d’amore.


Elba rappresenta il desiderio di ricordare con leggerezza i momenti più belli
 di una storia d’amore che si spegne insieme all’estate
tra i mille impegni e la frenesia quotidiana.


(Aliperti)


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Presskit (link privato da non diffondere)

Autore: 
Daniele Aliperti
Etichetta: Formica Dischi
Produzione: Formica Dischi
Publishing: Gianni Rodo Edizioni
Distribuzione: Artist First


BIO:
Daniele Aliperti, in arte Aliperti, nasce a Lucca nel 2000 e incontra la musica fin da bambino, quando inizia a prendere lezioni di pianoforte. Durante l’adolescenza prende forma la sua passione per la composizione che nel corso degli anni si consolida, affiancata anche dallo studio della chitarra e del canto. Riguardo alla sua passione per la musica dichiara: “La musica e la composizione sono un’ottima cura per i momenti peggiori e una perfetta compagna nei momenti euforici, entrambi fonte di ispirazione per le mie canzoni”. Nell’estate del 2021 prende parte a diversi eventi live tra cui il Beat Festival di Empoli e il Deejay On Stage di Riccione nella sezione emergenti. Aliperti ha già all’attivo cinque singoli, tutti pubblicati per Formica Dischi. Elba è il suo ultimo brano, primo capitolo musicale che anticipa l’uscita di un album.

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“Pornopunk” è il nuovo album della Babbutzi Orkestar

Pornopunk è il titolo del nuovo album della Babbutzi Orkestar, in uscita l’8 ottobre 2021 e anticipato dai singoli Pornoamore e Il ballo di Cha Cha. Di porno ha una libido musicale trascinante; di punk, inteso come eterno apice di libertà, sicuramente ha il cuore. Il titolo vuole provocare una reazione: necessaria oggi più di ieri. È l’estremo tentativo di evadere dagli schemi. Costruire un disco libero di contaminarsi di idee, suoni e generi musicali che normalmente si guarderebbero con sospetto. Nuotare tra il punk e il surf. Affogare dentro una ballad blues. Farsi shakerare da ritmi balcanici, per poi caracollare in un reggaeton dedicato a Cinisello Balsamo. Ancora, pop, rock e un pizzico di trap (Sinatra). Infine tuffarsi insieme ai Cacao Mental in una (cata)cumbia libera di suonare alla Babbutzi maniera. Un disco che la sa lunga su amore, tormenti, sesso, libertà, festa e balli. Ma anche sulla bellezza nella diversità. Essere diverso. Essere punk. Estremamente punk. Pornopunk.

Ascolta Pornopunk: https://open.spotify.com/album/0jh9E1PwllJ5GrpoDl6OXT

BIO

Dal campo nomade una balcanica voce raminga smuove l’aria, trasportando con sé una nota che urla: “Cigani!”. Il prof., impegnato a ingollare la vita, e il suo compagno di bevute Lele, colgono il messaggio. Insieme con il fedele cane RegoleO prendono a dimenarsi: un movimento, da blando, diventa sempre più frenetico e percuote le membra. Le gole si gonfiano a sproloquiare gramelot d’Est Europa…

La Babbutzi Orkestar nasce nel 2007 e ha solcato importanti palchi quali Hidrellez Festival a Istanbul, Alcatraz a Milano, Parco Tittoni a Desio, I Am Art Festival in Umbria, Festoria a Saronno, MEI a Faenza, Guca Na Krasu a Trieste, Auditorium La Flog a Firenze, Bloom a Mezzago, BalkanbeatsLondon a Londra, Laborbar a Zurigo, Tipi Festival a Bolzano, Balkan Caravan, Magnolia a Milano, End Summer Fest a Varese, Sonic Ballroom a Colonia in Germania, e molti altri. Nel corso degli anni ha concepito quello che l’ensemble definisce un nuovo modo di fare musica balcanica, ovvero la “Balkan Sexy Music”. Ha suonato sugli stessi palchi di Shantel, Modena City Ramblers, Dubioza Kollectiv, Boban & Marko Marcovic, Goran Bregovic, Magnifico, Figli di Madre Ignota, Brooklin Funk Essential, Baba Zula, Can Bonomo, Fanfare en Petard, Robert Soko, Kocani Orkestar, Mad Sound System, Ghiaccioli e Branzini, Motel Connection e molti altri.

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Indie Pop

Le canzoni a comando dei Diletta

Un piccolo sogno? Avere di fronte a sè una band, una di quelle che ci hanno accompagnato durante i nostri viaggi in autubus e passeggiate verso l’ennesima lezione che non avremmo seguito, una band che privatamente e a comando ci può deliziare con un brano suonato solo per noi. Lo hanno fatto i Diletta la scorsa domenica 19 settembre durante L’Isola che non c’è @ Villa Guardia (CO), qui infatti la band lombarda si è esibita sul palco come una qualsiasi band di provincia, e poi sono stati anche una sorta di lettore mp3 vivente: un banchetto, delle sedie e delle cuffie, una band a tua completa disposizione per un concerto privato solo per te, che lì davanti puoi indagare, incrociare sguardi e, ovviamente, fare richieste. Un ottimo e intimo modo di prepararci all’uscita del loro album di debutto dal titolo Sacro Disordine, in uscita proprio oggi. Finalmente è completamente svelato il mondo del duo lombardo, tra cantautorato ed indie pop: un disordine inevitabile e sacrosanto che è comune a tutti.

Speriamo per noi (ma non tanto per loro) che altre band copino quest’idea, perchè noi musicofili non vediamo l’ora di mettere da parte i soldi per poterci dedicare i brani delle nostre band underground preferite.

I Diletta sono un duo nato nel 2019 da un’idea di Jonathan Tupputi, voce e chitarra, e Andrea Rossini, tastiere e arrangiamenti. Da un primo approccio rock i due amici approdano a un sound più intimo e sperimentale avvalendosi prima della collaborazione di Desirée Bargna ai cori e al violoncello e successivamente di Simone Bernasconi al basso. La loro idea musicale trova compimento nel primo EP “Sacro Disordine” grazie al produttore Luca Urbani (ex Soerba, con all’attivo collaborazioni illustri fra cui Bluvertigo, Alice, Garbo e tanti altri), che dona ai Diletta quel tocco elettro-pop che stavano cercando. “Sacro disordine” concretizza il primo anno di attività passato tra prove e live nei locali del comasco, con 6 canzoni inedite, rigorosamente in italiano, a metà tra l’indie-pop elettronico e il cantautorato più intimo. La band, sostenuta da una campagna crowdfunding lanciata sulla piattaforma Ulule, ha ultimato i lavori nell’autunno del 2020 e ha pubblicato di recente i primi due singoli “Capita” e “Povera città” disponibili su tutte le principali piattaforme musicali.

I DILETTA SONO:

Jonathan Tupputi, aka Jonnyboy, chitarra e voce riccioluta.

Suona per diletto da quando alle medie lo zio lo avvicinò alla chitarra, a De Andrè, Bennato e Pink Floyd. Ama la pizza e i film d’animazione. Nella vita seria è educatore in una comunità per minori.

Andrea Rossini, aka Il Maestro, tastiere e percussioni.

In adolescenza batterista, scopre in seguito la magia di creare suoni con synth e supporti hi.tech. Abile compositore di paesaggi sonori e di hummus di ceci memorabili. Di professione videomaker.

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“Un qualcosa” è il nuovo singolo degli Aspettativa

Fuori da giovedì 7 ottobre per Under Roof il nuovo singolo degli Aspettativa dal titolo Un Qualcosa. La giovane band ci regala un nuovo freschissimo pezzo indie-pop dalle sfumature lo-fi che vede ancora una volta la produzione di Marco Carnesecchi. Un pezzo perfetto per lasciarsi l’estate alle spalle, senza però mai dimenticare le emozioni che essa ci ha regalato.
 

Le estati passano e, che piaccia o no, lasciano sempre un qualcosa che non andrà più via, come quando una nuova persona entra per un periodo a far parte della tua vita o come quando ascolti improvvisamente una canzone che ti spacca il cuore. 
Un Qualcosa è tutto ciò che, anche per un singolo istante, ti cambia la vita, sbaraglia l’ordine che si era creato lasciando un macello dentro.


(Aspettativa)


SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY




 

BIO:
Aspettativa
 è più un mood che un nome per la band post 2001 che intreccia sonorità indie-pop e indie-punk per raccontare la quotidianità attraverso le loro canzoni. La band nasce nel 2014 da tre fratelli: Elia Ester e Gab, successivamente affiancati al Catta dal loro produttore Marco Carnesecchi. Nel 2020, in pieno lockdown esce il loro primo singolo Tempesta. Dopo un anno di  ricerca musicale escono i singoli Saracinesche (giugno 2021) ed Elastico (luglio 2021) che riscuote un notevole successo dopo essere stato inserito nella playlist editoriale di Spotify Sangue Giovane. Un Qualcosa è il loro nuovo singolo prodotto da Marco Carnesecchi per l’etichetta Under Roof, mixato e masterizzato da DDR Studio. C’è mai stato un qualcosa che una volta arrivato ha cambiato per sempre le regole del gioco?

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