Esce venerdì 2 luglio 2021 per Dischi Sotterranei il disco di debutto di Vipera, alterego di Caterina Dufi, dal titolo Tentativo di volo. Quattro tracce che compongono un intreccio di trame sonore e parole udite a mezzavoce, un disco senza genere ma con un’identità precisa: gioco borgesiano, di riflessi e di rimandi interni tra i testi, nella perfetta intercapedizione tra il sapienziale e la più becera quotidianità.
Nella musica uno ci si ritrova incastrato, la migliore delle vocazioni ha sempre il suo retrogusto di condanna. Cosı̀nasce questo disco, come un contenuto che per necessitàtrova la sua forma, traendo le sue sonorità ̀ dai mondi distanti ma non incompatibili della forma canzone, della poesia, dell’improvvisazione isterica, della quiete.
Una musica per iniziati, che si ispira- per la sua scrittura – a una riconnessione mitica tra passato e presente, una visione organizzata per dare forma al caos. Il volo del santo di Copertino o di Icaro, non ci importa, il limite è sempre e solo il dramma del soffrire senza godere della quiete, il suo superamento èil comprendere quanto ciò ci riconnetta all’ umano, a un caos che ci accomuna.
BIO: Vipera è il progetto solista di Caterina Dufì, classe ‘98. Vive a Bologna, dove studia da qualche tempo. Lavora costruendo un immaginario ibrido, spartito tra musica e arte visiva. L’estetica e le intenzioni del progetto riprendono musicalmente il Frusciante di Niandra La Des, le sonorità di Mount Eerie, le suggestioni del misto inglese-italiano care a Flavio Giurato, le visioni aride del litorale adriatico di Umberto Palazzo, l’insaziabile sete di conoscere sé stessi, l’efferata sperimentazione del primo e ultimo Battiato.
L’EP d’ esordio di Vipera rimescola queste suggestioni musicali assieme a testi che più che raccontare evocano, più che portare alla luce vogliono restituire l’esperienza di un mondo filtrato e rarefatto, lontano ma pervasivo. La scelta di fondere inglese e italiano deriva dalla volontà di chiarificare e servire l’intento del progetto: superare l’esaltazione che la forma-canzone (specialmente italiana) ha tributato alla narrazione, al significato, al ‘’retroscena’’ del testo. O al vissuto dell’artista. Non è tempo per questo. I testi e i brani sono una forma di preghiera. Con questa uno cerca di salvarsi da sé stesso o dalla sua storia, come volete voi.
Ho ascoltato il primo EP Tra Bergamo e il Far West di Piccoli Bigfoot e a mano a mano mi sono reso conto che Piccoli Bigfoot è un’entità che cambia aspetto canzone per canzone.
Piccoli Bigfoot si sarebbe dovuto chiamare “Grandi Mamme” perché nel primo brano Prima gli immigrati ripete la domanda “cosa vuoi mangiare stasera?” ed effettivamente mi ricorda mia madre che mi chiama alle 9.03 di ogni mattino mentre ho appena poggiato il culo sulla sedia della mia scrivania e mi fa la fatidica domanda “cosa vuoi mangiare stasera?” e io rispondo “guarda madre, non saprei, ho fatto colazione un’ora fa” e sta cosa, ogni volta, mi fa ricordare che effettivamente ho fame e che quindi preso dalle voglie alzo il culo dalla sedia e mi dirigo verso la macchinetta più vicina per decidere che snackino mangiarmi per metà mattinata, solo che poi me lo mangio in quel momento lì perché sono un ingordo di merda e di conseguenza arrivo alle 11 che ho di nuovo fame. E così via, ogni giorno. Tutta colpa della domanda “cosa vuoi mangiare stasera?”. Non lo so Piccoli Bigfoot, però adesso ti devo lasciare perché sto per andare a vedere cosa mi può offrire la macchinetta.
Dopo aver preso uno snackino ricco di fibre, l’unico commestibile di tutta la macchinetta, mi approccio all’ascolto del secondo brano La Bella e la Maschera, che come prima considerazione ho pensato fosse un remake della filastrocca La Bella Lavanderina. Estremamente deluso e affranto nel constatare che in realtà non è La Bella Lavenderina, mi sono immaginato Piccoli Bigfoot assumere la forma di folletto delle foreste mentre canta questa lieta canzoncina che sembra uscita fuori da pub di un paesino irlandese.
Poi si passa al terzo brano Se Se Se che se si ascolta molto attentamente si possono immaginare i seguenti versetti:
Se ni’ mondo esistesse un po’ di bene e ognun si honsiderasse suo fratello ci sarebbe meno pensieri e meno pene e il mondo ne sarebbe assai più bello
Potrebbe essere benissimo una parte di questa canzone di Piccoli Bigfoot e invece no, è una poesia scritta da Pietro Pacciani, conosciuto anche come Mostro di Firenze, espressa con amore e affetto durante l’imputazione di sedici omicidi e bacchettato dal giudice per la mancanza di tatto seppure la poesia fosse molto bella. Non dico che Piccoli Bigfoot sia un mostro, però se si guarda con un occhio un po’ più critico, è difficile non notare che assomiglia a Chewbecca di Star Wars, che un po’ mostro è dai.
Al quarto brano Sindrome di Peter Punk e al quinto brano La Più Bella che C’è, Piccoli Bigfoot si trasforma in patriota cantando inni alla sua città, Bergamo, e ai suoi abitanti affetti da questa sindrome di eterni bambini sempre arrabbiati. Questo forse è la forma che più gli si addice in questo suo percorso da mutaforma: in particolare nell’ultimo brano si sente quanto Bergamo sia parte di Piccoli Bigfoot e – dopo l’ultimo anno e mezzo pandemico che ha passato – dedicargli un brano poetico è la forma più dolce che si possa fare per esprimere quanto si voglia bene al posto in cui si è nati. Bravo Piccoli Bigfoot, ma dal cuore grande.
Esce martedì 22 giugno 2021 il singolo 22 giugnodei Garpets. Un nuovo atipico singolo estivo che vuole raccontare il rapporto conflittuale che si ha con il proprio compleanno, un brano nostalgico che si muove tra cantautorato e it-pop che sa far ballare, piangere e si prende anche un po’ in giro.
Quest’ostinata ricerca di divertimento quasi obbligatorio rende l’evento del compleanno come un giorno che non sarà mai all’altezza dell’aspettativa, un po’ come le feste comandate. Le frasi fatte, i sorrisi forzati e l’obbligo di divertirsi ti fanno sentire da solo, anche avendo un sacco di persone intorno; ma “per quante botte che ricevi, vivi meglio se stai in piedi”
Beh noi lavoriamo nella musica di precisione, tecnologie avanzate al servizio di progettazioni particolari e specifiche. Non lo so… Indie, Pop… Cioè creiamo dei supporti che serviranno per progettare grosse situazioni, non so strumenti di precisione per una svolta futura magari della musica, non so se mi spiego… Sì, insomma, abbiamo una band.
BIO: In omaggio al magnifico trio, il progetto Garpets 30k prova a cavalcare l’onda indie-pop con qualche sfumatura cantautorale. I mash-up, le canzoni indie mega prese male e tante battute squallide fanno dei Garpets 30k l’unica vera rinascita della mediocrità. Un progetto nato nel dicembre 2019 dalle menti di Massimo (chitarra acustica, voce e barzellette tristi), Tommaso (piano, percussioni e Instagram stories) con il successivo inserimento, e salto di qualità musicale, di Simone (basso e curiosità sulla musica) e di Giacomo Ranocchia (Chitarra elettrica e tanta synthwave). Nel giro di un anno, hanno visto la luce il singolo “Estate“, l’Ep “Chiedeteci se siamo felici” e, dalla collaborazione con Pan Music Production, il singolo “22 Giugno“. Insomma, “non sono musicisti professionisti, sono presi dalla strada“
Esce martedì 29 giugno 2021Bright Sideil singolo d’esordio di Henford, nuovo progetto del musicista e producer Federico Cerati (già nella band dei Caveleon) con la collaborazione della cantante italo-danese Niah Steiner. Un nuovo importante e raro capitolo per la scena underground milanese che si arracchisce di venature trip hop, ambient e influenze che spaziano tra Moderat. Apparat e Jon Hopkins…
Bright Side è un brano che ti trasporta nell’intimità di un viaggio interiore che si avvicenda tra i pensieri più bui, alternandosi al coraggioso gesto di fuggire da essi con forza ed energia. Una voce morbida ed innocente immersa in un ambiente dalle sonorità suggestive che tenta di uscire dla proprio labirinto interiore.
BIO: Henford, pseudonimo di Federico Cerati, è un musicista polivalente, pianista, compositore, sound designer e produttore con base a Milano. Lavora inizialmente come compositore di musica per immagini, passione che è tuttora fonte di ispirazione per la sua musica, per poi esordire in ambito discografico nel 2018 con la band milanese Caveleon (attualmente sotto l’etichetta Costello’s Records) ed esibendosi in decine di live performances su diversi palchi italiani tra cui Magnolia, Monk, Santeria, Bloom.
Nel 2020 si dedica alla realizzazione del suo primo progetto discografico sotto lo pseudonimo Henford, e lo stesso anno conosce Niah Steiner, cantante italo-danese con la quale collabora per la realizzazione del primo singolo “Bright Side”. La sua musica, in bilico tra elettronica, ambient e IDM, è caratterizzata da un sound originale ed evocativo, che unisce sonorità elettroniche ad elementi acustici.
Esce venerdì 25 giugno “Kolé”, il disco omonimo di debutto dell’artista di Roma.
Dopo l’esordio con “Your Mouth”, e il successivo singolo “Red Fruits” torna l’atipica cantautrice romana classe 1993 che si lascia influenzare da Radiohead e Portishead, Moltheni e Afterhours, ma anche da Quantic Soul Orchestra e Fela Kuti. Un mix unico che ci porta nel territorio inesplorato all’interno di un esperimento sussurrato ed elegantissimo tra trip hop, funk e nu soul. “Kolé” è il suo disco di debutto.
La musica mi accompagna da sempre, non ho mai pensato fosse qualcosa di diverso dalla mia esistenza o un fatto ancillare, da apprendere. Lo scorso giugno mi sono laureata in magistrale in filosofia, mia altra stella polare. Grazie alla storia della filosofia e della musica medievale ho approfondito alcuni aspetti della musica bizantina antica e del canto gregoriano (ascolti: Marcel Pérès, e riproposizioni composizioni di Ildegarda di Bingen) ereditando soprattutto il gusto per l’armonizzazione delle voci. (Kolé)
BIO:
Nata a Roma (classe 93) la musica la accompagna da sempre, non ha mai pensato fosse qualcosa di diverso dalla sua esistenza o un fatto ancillare, da apprendere. Grazie alla storia della filosofia e della musica medievale ha approfondito alcuni aspetti della musica bizantina antica e del canto gregoriano (ascolti: Marcel Pérès, e riproposizioni composizioni di Ildegarda di Bingen) ereditando soprattutto il gusto per l’armonizzazione delle voci. Cresciuta ascoltando Radiohead, Portishead, Jeff Buckley, Elliott Smith, Aphex twin e, per il panorama italiano Moltheni, Afterhours, Verdena, Cristina Donà, negli anni dell’università la sua attenzione e il suo interesse si sono concentrati nello studio del canto jazz (in particolare Esperanza Spalding, Anita O’day, Billie Holiday, Chet Baker), sino ad approdare al soul e al nu soul (con particolare riferimento a Erykah Badu, Hiatus Kaiyote, D’angelo, Quantic Soul Orchestra, Fela kuti). Ne esce un’esplosione di elegante trip hop e funk con delicate contaminazioni jazz che cerca di concentrare in 5 pezzi le influenze maggiori dei suoi ascolti.
Torna il duo milanese Clio and Maurice con una versione extended del disco di debutto Fragile. Loro sono un duo impossibile formato solo da voce e violino, rispettivamente Clio Colombo e Martin Nicastro (dei Pashmak). La loro musica è frutto dell’unione di diverse influenze, fuse nel minimalismo della loro formazione atipica: dal soul di Nina Simone, fino al pop sperimentale degli ultimi lavoro di Arca, Björk e James Blake. Qui gli archi vengono orchestrati e manipolati grazie all’utilizzo di effetti e pedali, formando i paesaggi sonori dove la voce è protagonista.
Fragile EP Extended è il nostro modo di riprendere un discorso che si è interrotto in questi mesi di pausa forzata: volevamo dare una seconda opportunità al nostro lavoro, uscito in tempi così particolari. Abbiamo inserito in questa nuova versione due brani a cui siamo molto legati: Pride è una canzone inedita, la prima che abbiamo registrato in studio, ma per esigenze di spazio rimasta fuori dall’EP originale; Four Women è invece la cover, registrata dal vivo, di un brano di Nina Simone con il quale chiudiamo i nostri concerti (Clio and Maurice)
TOUR 17 giugno, Mare Culturale Urbano (Release Party), Milano 30 giugno, Festival Parti, Milano 1 luglio, Cafè Marivaux, Cesenatico 2 luglio, Green Room, Tolentino 3 luglio, Arci La Serra, Recanati 8 luglio, Crocevia, Lecce 9 luglio, Jedes Bier, Turi 12 luglio, Cafè Retrò, Lamezia Terme 16 luglio, Suq, Santa Croce Camerina (RG) 18 luglio, Angelè, Manduria (TA)
BIO:
Clio and Maurice è un duo impossibile: voce e violino si scontrano e si fondono, alla ricerca di una dimensione comune. Composto dalla cantante soul Clio Colombo e dal violinista Martin Nicastro (Pashmak) il progetto nasce nell’agosto 2017 e si esibisce nei mesi successivi in alcuni dei più noti locali di Milano (Arci Biko, Mare Culturale Urbano, Love, Gattò). Nel 2018 sono in tour in Francia, Germania e Olanda. All’inizio del 2019 si trovano in Marocco per un tour di otto concerti, mentre nella seconda metà dell’anno suonano a Londra, Berlino e Glasgow.
A gennaio 2020 esce il loro primo singolo, “Lost”, il cui video viene pubblicato in esclusiva su Rolling Stone Italia e poi trasmesso in alta rotazione su MTV Music Italia. In occasione del secondo singolo, “Friend”, Rockit li definisce “la via italiana all’avant-pop”. Il 6 novembre 2020 esce il loro primo EP, “Fragile”; il disco viene recensito positivamente su diverse testate di settore, tra cui Rumore, e viene inserito da Rockit nella classifica dei 50 migliori dischi dell’anno.
Dopo il successo di una campagna crowdfunding su Kickstarter, annunciano “Fragile EP Extended”, la cui pubblicazione è prevista per il 28 giugno 2021. Nel mese di luglio saranno in tour in Italia in collaborazione con Cameo Booking. Attualmente stanno concludendo le registrazioni del loro primo album.
Esce oggi venerdì 7 maggio 2021Saturday Night, il nuovo singolo del progetto solista di Luigi Segnana [lessness], che ci avvicina sempre di più alla pubblicazione del suo nuovo album, dal titolo Void, in uscita a settembre. Un nuovo mondo che sarà presto svelato, e già anticipato dal recente EP V. [to the hearts that ache], nato durante il complicato periodo del lockdown, nel corso del quale Luigi Segnana, in mancanza del suo basso (fatalmente in manutenzione), ha sperimentato nuove sonorità minimaliste indirizzandosi verso l’uso di strumenti acustici (chitarra acustica, violoncello, pianoforte).
Il tema della canzone riguarda quanto, a volte, ci sia assoluta perfezione in un momento. Una totale sublimazione emotiva che avviene in un momento perfetto in un posto perfetto e con la persona perfetta. Un istante sublime: se davvero si dovesse morire tanto varrebbe farlo all’apice di quel preciso istante di totale perfezione.
BIOGRAFIA: [lessness] è il progetto solista del compositore/produttore italiano Luigi Segnana. Dopo aver fondato l’etichetta indipendente Mashhh! Records collaborato alla produzione di band tra le quali Death by Pleasure, Dance for Burgess, Cristalli Liquidi (nella produzione del vinile di Volevi Una Hit) e terminato il suo percorso come bassista e produttore della band Casa del Mirto, Luigi si dedica ad un nuovo progetto solista: [lessness]. Le sonorità di questo nuovo percorso nascono dall’oscurità e dalla notte e sono incentrate inizialmente sul suono del basso, strumento dal quale nascono i riff su cui poggiano le canzoni ed il resto dell’arrangiamento con synth e loop di batteria in evidenza. Esce un primo EP nel 2017 dal titolo The Night Has Gone To War e poi un album di debutto nel 2019 dal titolo Never Was But Grey.
Esce oggi il video per The Necessary Beauty, il nuovo singolo di Hesanobody per Street Mission Records (etichetta londinese distribuita da [PIAS]). Si tratta del primo nuovo estrato dal nuovo e conclusivo capitolo della trilogia di EP iniziata con The Need To Belong e The Night We Stole The Moonshine, in uscita quest’estate. Il progetto solista di Gaetano Chirico torna con il suo inconfondibile cantautorato electro-pop di respiro internazionale. The Necessary Beauty è un risveglio dopo una serie di sogni e incubi, un ritorno alla realtà che ritrova il protagonista a fare il punto della sua vita, confrontandosi con domande retoriche, inutili, che rischiano di ingigantirsi intralciando il suo cammino, una preghiera fragile per ritrovare una via che rendiamo inconsciamente impervia, auto-sabotandoci.
L’ho scritta quasi due anni fa e finita in pieno secondo lockdown grazie a Sean Cronin (co-autore e guida spirituale di tutto l’EP venturo, già autore per AINÉ, Karhys) e a Federico Ferrandina (compositore della colonna sonora originale per il film Netflix L’Ultimo Paradiso, ma con crediti anche per Dallas Buyers Club, The Big Bang Theory, The Night Of) in un viaggio a Matera dove si sono tenute le registrazioni che hanno visto coinvolto per il sestetto d’archi il collettivo MATÈ e Solisti Lucani.
Music by Hesanobody & Federico Ferrandina Lyrics by Hesanobody & Sean Cronin Produced by Federico Ferrandina Strings arranged and conducted by Federico Ferrandina and performed by MATÈ e Solisti Lucani Recorded by Federico Ferrandina & Angelo Cannarile Mixed and mastered by Lex MauroHesanobody: Vocals Federico Ferrandina: Piano, synthesizers, drum programming Brunella Cucumazzo: Violin Elena Di Felice: Violin Anna Maria Losignore: Violin Francesco Lamanna: Violin Carmine Caniani: Viola Veronica Fabbri Valenzuela: Cello Photo by Marco Steele Artwork design by Davide Laganà & Filippo Toscano
BIO:
La dichiarazione di intenti di Hesanobody (moniker di Gaetano Chirico) è stata chiara fin all’inizio, diretta come la sua musica: “Sono un ‘nessuno’, ma il mio principale obiettivo è quello di far provare alle persone quello che sento sulla mia pelle e riguardo al mondo attraverso le mie canzoni”.
Dopo aver militato in alcune band della fiorente scena musicale calabrese, debutta come solista nel 2016 con l’energico ed etereo singolo ‘Can You Feel the Sun?’, auto-producendosi e registrando facendo spola tra la sua città adottiva, Milano, e l’LM Recording Studio della sua città natale, Reggio Calabria. Il singolo salta presto all’orecchio di due DJ locali, dando vita ad un paio di irresistibili remix che garantiscono una maggiore diffusione della canzone dentro e fuori i confini nazionali, tanto da ottenere l’attenzione dell’etichetta londinese Street Mission Records, distribuita da [PIAS], che lo ingaggia come suo primo artista, ponendo le basi per un rapporto lavorativo che prosegue ancora oggi.
Più tardi lo stesso anno inizia a lavorare a quella che diventerà una trilogia, cominciando con il suo EP di debutto ‘The Need to Belong’, pubblicato poi a inizio 2017. Rapidamente dopo un anno, nel 2018 espande la sua palette sonora grazie a ‘The Night We Stole the Moonshine’, il suo secondo EP. Al suo interno presenta l’apprezzatissimo singolo ‘Cliché’, ancora una volta in collaborazione con Mark Eckert, producer di base in North Carolina (US). L’EP ottiene premiere su testate del calibro di WIRED Italia (‘Cliché’) e Rockit.it (‘Mourning the Ghost’), con tracce come ‘Night 23’ che godono di ampia copertura sui blog italiani ed internazionali. Nel frattempo nascono delle versioni ri-elaborate delle canzoni, cominciando con un mix esteso della sopracitata ‘Night 23’ in tempo per Natale, fino ad arrivare ad un intero EP live in acustico dal titolo ‘The Night We Played the Moonshine’, testimonianza dal vivo del suo momento più prolifico sia in studio che in tour e della sua band. Vengono quindi esplorati arrangiamenti più scarni ed essenziali che ri-immaginano una serie di canzoni, portandole fuori dai confini del suo abituale suono synth-pop, come già accaduto dopo la pubblicazione dell’EP di debutto, quando Hesanobody si esibisce per Sofar Sounds. È durante il periodo del suo secondo EP che viene inoltre scelto da MTV New Generation come uno degli artisti del mese, a coronamento di un 2018 da ricordare. Dall’inizio del 2020 si rifugia in studio per lavorare ad un degno successore, nonché capitolo conclusivo di una serie di pubblicazioni che lo hanno portato ad affermarsi come un artista da tenere d’occhio. Le registrazioni hanno di nuovo luogo sia nel suo studio casalingo a Milano che presso l’LM Recording Studio a Reggio Calabria. È qui che il cuore del suono e del concept dietro il nuovo EP ‘The Neverending Third Act of a Dream’ inizia a prendere forma.
Il team di produzione include PLASTICA, artista emergente e già membro della band dal vivo, i REMAIN, ancora una volta collaboratori, Francesco e Marco Fugazza (produttori per Mahmood, GINEVRA, NAVA, Noemi), Sean Cronin (AINÉ, Karhys), co-autore dei testi e guida spirituale di tutto il processo creativo, e Federico Ferrandina, compositore della musica originale per il film Netflix ‘L’Ultimo Paradiso’, nonché accreditato come compositore nelle colonne sonore di ‘Dallas Buyers Club’ e altri show tv di enorme successo quali ‘The Big Bang Theory’ e ‘The Night Of’. Hesanobody può solo che beneficiare del tempo condiviso presso il Sync Music Studio di Matera sul finire del 2020. Mentre spera di sfruttare lo slancio acquisito grazie alle precedenti pubblicazioni, torna armato di quello che può essere ampiamente considerato il suo miglior gruppo di canzoni fino ad oggi. Entra in questa nuova era con la solita brama di grandi melodie e le ambizioni ancora intatte, citando enormi e variegate influenze (tra cui U2, Bowie, Depeche Mode, Radiohead, James Blake, Frank Ocean e Bon Iver), alcune delle quali possono essere ritrovate in questo nuovo singolo e nel futuro EP, che nonostante faccia ‘Neverending’ di nome, alla fine ha visto il suo completamento proprio quest’anno e si dimostrerà essere ogni attimo valevole dell’attesa. Il nuovo singolo ‘The Necessary Beauty’ verrà pubblicato il 30 Aprile 2021 per Street Mission Records. L’EP ‘The Neverending Third Act of a Dream’ seguirà questa estate.
Fuori da sabato 15 maggio il terzo singolo di Ben.O, autore e musicista milanese con la passione per il cantautorato anglosassone. Dopo la pubblicazione di Blind love (2020) e How long my dear? (2021), Ben.O torna con It’s time, un nuovissimo pezzo con influenze internazionali e sonorità folk che rimandano ad artisti come Passenger e Stu Larsen.
It’s time è in assoluto la prima canzone che ho scritto. È rimasta “nel cassetto” diversi anni prima che mi decidessi a registrarla in studio e a pubblicarla. It’s time descrive la necessità di abbandonarsi completamente all’altro, cercando di superare le barriere psicologiche che spesso limitano i rapporti.
Gli abbiamo chiesto come ha passato il suo lockdown.
Come stai passando questo strano periodo, qual è la tua routine? Decisamente meglio rispetto al primo periodo della pandemia. In tutti questi mesi ho cercato di mantenere inalterata la mia routine, in cui comunque un ruolo principale l’ha avuto sempre la musica. Ho avuto la fortuna di continuare a lavorare anche durante la pandemia e sono riuscito ad avere un po’ più di tempo per dedicarmi ai miei progetti musicali.
L’arrivo della pandemia ti ha sconvolto qualche piano? Quale? A livello musicale sicuramente. Avevo in mente di suonare live nei principali locali della scena milanese e, purtroppo, è tutto rimandato a data destinarsi. Spero comunque si possa tornare ad una vita normale il prima possibile.
Te la ricordi la primissima quarantena? Come la passasti? Come ti anticipavo, ho avuto la fortuna di continuare a lavorare e, di conseguenza, di essere impegnato per la maggior parte del tempo. Ricordo comunque di aver riflettuto sulle piccole libertà quotidiane che molto spesso diamo per scontate e di cui ci siamo privati da un giorno all’altro. In sintesi, la prima quarantena è stata caratterizzata da lavoro, musica e pensieri (e anche molto lievito, perché no).
Di cosa parla il tuo ultimo disco? L’hai scritto nell’ultimo anno? Il mio ultimo lavoro è “It’s Time” il terzo singolo che ho prodotto e pubblicato lo scorso 15 maggio. È in assoluto il primo pezzo che scritto e descrive la necessità di abbandonarsi completamente all’altro, cercando di superare le barriere psicologiche che spesso limitano i rapporti.
Cosa ti manca più di qualsiasi cosa? I concerti, suonati e vissuti da ascoltatore.
Ti ricordi ancora l’ultima serata che hai fatto post 22.00? Una semplice birra in un locale qui a Milano con degli amici. Al tempo mi sembrava un sabato sera banale, oggi ripenso a quei momenti con nostalgia.
Dal 14 maggio è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “MUOVITI E BALLA”, nuovo singolo di MARCO FURIO FORIERI. La staticità intermittente a cui siamo obbligati in questo particolare momento storico può alimentare un irresistibile desiderio di alienazione che ci spinga oltre questa realtà, fuori da questo mondo: il nuovo brano di MARCO FURIO FORIERI, dal titolo “MUOVITI E BALLA”, trascina l’ascoltatore proprio in un viaggio come questo. Il brano ha un’impronta pop-dance ed è arricchito da una produzione elettronica e da interventi di tromba e sax; vede, inoltre, il coinvolgimento di Frank Martino (chitarre e programming), Edoardo Brunello (sax) e Marcello Faggionato (tromba e flicorno).
Spiega Marco Furio a proposito del pezzo: «Ero un po’ annoiato da questa malattia globale e ho seguito la missione Mars 2020 lasciando la Terra per gli spazi siderali. Dopo il rover Perseverance e il drone Ingenuity, questo brano è la cosa più interessante che sia arrivata da Marte».
Il videoclip ufficiale di “Muoviti e Balla”, diretto da Luca Bragagnolo in collaborazione con Borotalco.tv, è una versione riveduta del video dei Rammstein “Amerika” on un chiaro ed esplicito riferimento al maestro Stanley Kubrick. La sequenza di immagini è ambientata in una dimensione extraterrestre dove i protagonisti sono Furio e gli Ska-J. Intenti a portare a termine una missione di recupero di campioni di polveri stellari, gli astronauti vengono interrotti dalla musica dance che li spinge ad abbandonare la missione e a mettersi a ballare con un tragico finale a sorpresa.
Biografia Marco Furio Forieri nel 1984 entra nel mondo della musica come sassofonista, cantante, autore, compositore ed editore. Ha partecipato alla carriera del gruppo musicale Pitura freska dal 1988 al 2002 data dello scioglimento. Ha partecipato alle varie esperienze del gruppo veneziano (1 disco di platino, 3 dischi d’oro, Sanremo, Festivalbar, etc.). Nel 2002 ha fondato il gruppo ska-jazz degli Ska-J con all’attivo 12 cd. E’ autore e/o compositore di molti brani tra i più noti Picinin, Crudele, Papa Nero (con Pitura freska) Santamarta, Vivo con Amore, Socco, So Figo (con Ska-J). Nel 2016 è uscito il primo cd da solista dal titolo “Furiology” che è stato finalista per il premio Tenco. Ha collaborato con Banda Osiris, Orchestra Casadei, Catharral Noise, Rumatera e molti altri. Ha composto le musiche per gli spettacoli di Marco Paolini. Dopo la pubblicazione del singolo “Col bastone” lo scorso ottobre, Marco Furio torna con un nuovo brano dal titolo “Muoviti e Balla”, disponibile in radio e in digitale dal 14 maggio 2021.