Certi eventi capitano per caso, ma nessuna canzone arriva per caso: “L’Airone” è il nuovo e intensissimo brano di Zanna, dedicato a Fausto Coppi, incluso nello spettacolo “Il Bar sotto il Mare”, dal testo di Stefano Benni, in scena al Teatro Menotti di Milano fino al 31 dicembre 2024.
Zanna, calato nel ruolo del musicista del bar nella pièce teatrale, ha realizzato il brano a completamento della propria performance, dedicando al Campionissimo un brano breve, morbido ma anche scattante, come per affrontare una salita sul Pordoi.
“Accadendo la vita al di là dei nostri programmi, 48 ore sono bastate per conoscere Emilio Russo, trovarmi catapultato nella sua visione teatrale de “Il Bar sotto il mare” di Stefano Benni, affiancare Fabrizio Checcacci alle musiche, lo stesso Fabrizio, Roberto Andrioli e Lorenzo degl’Innocenti in scena, scrivere questa canzone dedicata a Coppi grazie ad un’ora di coda in autostrada e vederla accolta in questo spettacolo fantastico, col quale, dopo le prime repliche da “tutto esaurito” in Toscana, saremo al Teatro Menotti di Milano fino al 31 dicembre 2024”.
La doppia veste di attore e cantautore regala una dimensione ulteriore a Zanna, che nella propria vita artistica ha già affrontato con successo numerose metamorfosi e che affronta questa nuova avventura con lo spirito giusto, ma senza dimenticare mai la musica, grandissimo amore e centro del suo interesse come sempre.
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Cosimo “Zanna” Zannelli nasce nel 1977 a Castelfiorentino (FI). Dal 2002 al 2011 è co-autore e chitarrista dei Marla Singer, con i quali pubblica due album e suona in vari festival con The Cure, Simple Minds, Prodigy, Audioslave, Chemical Brothers fra gli altri. Dal 2008 collabora, come chitarrista in tour, con Piero Pelù, Litfiba, Gianni Morandi, Patty Pravo, Bianca Atzei. Con I Soci realizza due ep e comincia il suo percorso di cantautore, arrivando al debutto solista nel 2018.
Fuori dal 29 novembre “Sarajevo”, il primo album di Temperie disponibile su tutti i digital store. Un disco che raccoglie tutti i singoli pubblicati nell’ultimo anno e due inediti: “Questo tempo basterà” e la title track “Sarajevo”. Nove canzoni d’amore, bellezza e conoscenza, in equilibrio tra il suono e il senso, che cantano la bellezza e la complessità delle relazioni umane, intrecciando romanticismo e resilienza. L’album coniuga l’atmosfera romantica di quando ci si innamora e il potere di rinascere dalle proprie ferite.
Temperie raccontano l’amore in chiave pop facendoci sognare. Il loro stile ricorda un po’ gli Zero Assoluto in canzoni come “La parte migliore” e Cesare Cremonini in brani come “Io ci sarò”. Nonostante questi richiami il loro sound è inconfondibile e canzone dopo canzone ci si innamora di questo duo.
Noi abbiamo voluto chieder loro quali fossero le loro 5 cose preferite.
La musica. Perché quando tutto perde senso, la musica c’è sempre a ricordarti che ne vale la pena; perché è la pietra angolare della nostra identità sociale; perché nulla ha la qualità emozionale di certe canzoni. Perché certe cose le sappiamo dire solo grazie a lei.
Le relazioni umane. Le relazioni umane sono il luogo in cui l’amore ha giurisdizione. Sono tutto ciò che conta, fino ad un attimo prima di morire.
I libri. Un libro è un modo per vedere i propri punti ciechi, è un’elaborazione del proprio mondo interiore. Un libro crea connessioni sentimentali intergenerazionali, affinità elettive tra paesi stranieri, una corrispondenza di amorosi sensi che trascende la morte.
I doni. Ti penso anche quando non ci sei. Attraverso il gesto di donare ti mostro cosa vedo e amo di te.
Il ritardo ad una festa della persona che ci attrae. In quella sospensione del cuore c’è tutto il brivido delle attese che nutrono il desiderio, della mancanza che diventa lettera d’amore, dei sospiri che solo i poeti sanno dire.
É in uscita su tutte le piattaforme digitali venerdì 13 dicembre 2024, l’album di debutto di Giorgio Adamo, dal titolo “PIÚ DEI GIGANTI” (fuori per Disordine Dischi, e in distribuzione Believe). Un nuovo e importante capitolo per il cantante e attore (che abbiamo visto sul palco al fianco di nomi del calibro di Anastacia, Malika Ayane, Anggun…), che si espone oggi con un disco personale e intenso, un viaggio sonoro di puro cantautorato con incursioni elettroniche. Otto tracce in mezz’ora che ritraggono le varie sfaccettature dell’autore. Al centro c’è l’uomo che naviga tra brutture splendore, nella contraddizione dei sentimenti che fluiscono nella sua esistenza. Si declamano fiducia e smarrimento, colpevolezza e perdono, amore e odio. Vi è contenuta tutta la gratitudine per ciò che si ha, partendo dalla consapevolezza, attraversando il dubbio, navigando tra gli errori e i rimedi, esplorando il mondo che ci circonda, ciò che possiamo percepire al di sopra di esso e ricondurlo al nostro universo interiore; passa poi dall’osservazione di vite altrui, in cui possiamo ritrovare noi stessi, migliorarle e migliorarci, degusta la fine e l’inizio delle cose, si conclude celebrando il sogno, senza divenirne schiavi.
Non c’è bisogno di essere dei GIGANTI per trasportare macigni
Prodotto da Giorgio Adamo Produzione artistica – Maurizio Sarnicola Arrangiamenti – Maurizio Sarnicola e E. Massimino Voza Registrato, mixato e masterizzato presso “ Goldmine Records “ di Vallo della Lucania (SA)
Copertina Album – Davide Voza
Chitarre – Stefano Mandatori, Giorgio Adamo, Maurizio Sarnicola Basso – M. Sarnicola Batteria e Percussioni – E. Massimino Voza Piano e tastiere – E. Massimino Voza Moog DFAM e Synth – M. Sarnicola Tromba e Flicorno – Arturo Caccavale
BIO:
Nasce a Salerno il 12 marzo del 1985. Cantante e attore, dopo un trascorso da frontman rock, ottiene importanti ruoli nel mondo del teatro musicale. Protagonista di prestigiosi tour internazionali, nella sua carriera affianca personaggi del calibro di Ted Neeley, Anastacia, Michael Nouri, Gloria Gaynor, Massimo Ranieri, Gino Landi, Franco Migliacci, Alexia, Malika Ayane, Frankie HI – NRG MC, Anggun e i premi Oscar Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo e Gabriella Pescucci. Si esibisce sui più grandi palchi d’Europa, dal Fringe Festival di Edimburgo al Forum Grimaldi di Montecarlo, dall’Arena di Verona a Les Folies Bergeres di Parigi, giungendo anche oltreoceano a New York, Los Angeles e in Mexico.
Nel 2020 pubblica “Un Banco di Pesci” con la Nep Edizioni e si dedica contemporaneamente alla stesura del suo primo album da solista, un disco dal titolo “Più dei giganti“, in uscita venerdì 13 dicembre 2024 per Disordine Dischi.
Viaggiatore incallito a stretto contatto con la natura, non smette mai di scrivere.
“Un giorno mentre “Wish you were here“ dei Pink Floyd riecheggiava dal mangianastri di mio papà, sono stato sbadatamente concepito; nasco a marzo sotto il segno dei Pesci. La musica mi ha sempre travolto e dopo anni di headbanging, ho incontrato il teatro e mi sono catapultato in questo mondo infinito, di croce e delizia, tra l’odore del legno e il sudore stagnato, l’ovattato silenzio e gli applausi scroscianti, dove mille volte vivi e mille volte muori, lì dove non sai più chi sei, ma ti risvegli sempre più consapevole del tuo essere. Ho vissuto l’attesa di mio padre nei panni di Telemaco, sono morto per amore nelle lacrime di Romeo, mi sono distrutto nel suicidio dell’inferno dantesco, ho assecondato il mio spirito nei viaggi di Siddhartha, mi hanno crocifisso, sono stato imperatore di Roma, ho fatto rivoluzioni, ho addirittura tradito Cristo per poi diventare una rock star, trasformarmi in felino e sfiorare “ l’immortalità .
Non mi stanco di mutare, seguendo con lo sguardo la pelle secca lasciata al vento tante volte nel tempo. L’anima non tramonta, continuerò a farla riflettere nei miei pensieri, nei miei versi e nelle mie melodie; e com’è bello vivere questa magia ogni giorno senza isteriche corse affannate con la gioia e la gratitudine di stringere quel che si ha e continuare a cercare con la voglia di trovare.”
Dopo “Tutta Scena”, venerdì 13 dicembre 2024 esce su tutte le piattaforme digitali “13”, il secondo disco di Raffaella, un viaggio tra storie quotidiane, amore, libertà, sofferenze, valori profondi e il mondo delle donne. “13” parla di una società in cui spesso ci si sente stretti, ma invita a distinguersi attraverso idee, gesti e indole, sempre senza filtri, con un focus sull’amore e le sue sfaccettature.
Un progetto che mescola sonorità rock a testi scanzonati ma profondi, con un numero protagonista: 13, una costante nella vita di Raffaella, simbolo di positività, luce e fiducia nel destino. Musicalmente, “13” si muove tra sonorità pop/rock, arricchite da due chicche dal sapore anni ’80, con influenze pop punk e indie rock. Tra pezzi up-tempo e ballad, il disco promette un viaggio ricco di sorprese, sia nei testi che nella musica. Un progetto che unisce talento, passione e una visione autentica del mondo.
Contributi musicali: Le chitarre di Stefano Scuro Le trombe di Alessandro Dell’Anna
Produzione: Giacomo Pisanello Giuseppe Calabrese
BIO:
“La musica è libertà ed espressione, l’unico linguaggio che io conosca”
Dopo anni di concerti e sperimentazione con svariati musicisti pugliesi e nel duo Il Peccato di Eva, che l’hanno portata a cimentarsi con stili e sound un po’ diversi tra loro, Raffaella inaugura il suo nuovo percorso da solista, dove da sfogo a tutta la sua creatività e intelligenza musicale, spaziando dal rock al glam-rock, pop-rock e indie.
Originaria di Lecce, dove studia al Conservatorio Tito Schipa pianoforte dall’età di 6 anni,e oggi frequenta il corso di laurea in canto Pop Rock. Da diversi anni Direttrice Artistica di locali come Kilometro Zero, Casaccia, Palazzo BN ed eventi su Lecce e provincia.
Ha diviso il palco con artisti del calibro di Alessandra Amoroso, Sud Sound System, Cesko from Après La Classe, Michele Cortese, Antonio Maggio. Ha un disco all’attivo pubblicato il 14 aprile 2023 dal titolo “Tutta Scena”. “13” è il suo nuovo disco.
Esce su tutte le piattaforme digitali venerdì 13 dicembre 2024“Continuamente”, il primo singolo del progetto Ipnago, duo composto dai fratelli Riccardo e Federico Ferretti. Il brano, che precede l’uscita di un album, è trainato da una melodia che ritorna continuamente e mescola una ritmica incisiva con atmosfere oniriche. Piano rhodes, vibrafono e synth si intrecciano, facendo da sfondo a metafore sognanti e introspettive.
“Continuamente è il mondo ideale contro le seccature della vita. L’isola che non c’è contro Easypark. E sorpresa, la morale è che il secondo vince, perchè senza le noie e i crucci di tutti i giorni non ci sarebbe cambiamento, continuamente. Tenetene conto per il vostro prossimo parcheggio creativo!”
Musica, testi e produzione: Federico e Riccardo Ferretti
Hanno contribuito: Stefano Salvi: batteria Luca Miglierina: basso Matteo Aldeni e Andrea Lo Verde: aiuto mix Andrea Bernie de Bernardi: mastering
Copertina: Erica Gariboldi
BIO:
Ipnago sono i fratelli Riccardo e Federico Ferretti, nati e cresciuti sulle sponde del Lago Maggiore. Fin da piccoli scrivono canzoni insieme facendosi odiare presto dai vicini. Nel tempo Federico (chitarra e voce) si specializza in tecnica del suono e produzione, mentre Riccardo (piano, batteria, voce) in armonia e arrangiamento. Uno metterebbe il distorto anche al fagotto, l’altro rifarebbe Nevermind con gli standard jazz. Dopo tanti anni di crescita e canzoni dimenticate in hard disk smagnetizzati, nel 2024 producono il loro primo disco vero e proprio, “Ommeid”, che rimanda ad un indie rock introspettivo e ricercato. A supportarli dal vivo ci sono Luca Miglierina (basso) e Gioele Bicelli (batteria), mentre dietro alle copertine la matita di Erica Gariboldi (@icafelipa). Condividono i loro primi live con Diorama & I Melodrama, Cactus, Gospel e Lorenzo Baglioni. Continuamente è il loro primo singolo, con un videoclip rigorosamente made in provincia diretto da Luca Barone e Giammarco Vegezzi.
Preceduto dai singoli Saturday Night e Andinian Echoes, The City Is Mine è il terzo brano del progetto The Seer, in arrivo venerdì 13 dicembre 2024 per l’etichetta Tilt Music Production. La canzone funge da trampolino di lancio per l’EP d’esordio di The Seer, che si chiamerà Box Memories e vedrà la luce a gennaio 2025, con i tre brani fin qui pubblicati oltre ad altri due inediti.
The City Is Mine è uno dei brani più suonati e dalle movenze maggiormente rock dell’EP, che di per sé può vantare una non comune varietà sonora. Scritta tra il 2021 e il 2022 prendendo spunto dai primi mesi in cui mi l’artista si era trasferito a Bologna, la canzone parla del senso di estraneità e di conquista di una persona nuova in città, della sfida e della determinazione di affermarsi in un ambiente sconosciuto e caotico e all’occorrenza di infrangere le regole per sopravvivere e prosperare.
“Per le musiche mi sono ispirato a band come Arctic Monkeys e Tame Impala, ma potrei aggiungerne molte altre”, afferma The Seer. “Ho incominciato a lavorarci al solito partendo da chitarra acustica e voce e in seguito ad aggiungere altri abbellimenti coadiuvato dal mio collaboratore Gabriele Quaranta, mentre le parti di batteria sono state registrate da Marco Cantiello”.
The Seer presenterà il brano dal vivo a fine dicembre: 30-12-2024 @ Revulver Studio, Reggio Calabria **con Luframilia**
BIO
The Seer è il nome del progetto di Francesco Scordo, musicista originario di Reggio Calabria che dopo varie esperienze in band della zona come bassista, decide per vari motivi di trasferirsi a Bologna e mettersi in gioco come artista solista, con l’obiettivo di far venire alla luce alcuni dei suoi brani rimasti incompiuti negli anni. Le sue influenze vanno dal rock alternativo anni ’90 fino a strizzare l’occhio alle band più in voga del panorama odierno. Realizza il primo singolo Andinian Echoes (uscito a fine 2022) e il secondo singolo Saturday Night (uscito a luglio 2023) coadiuvato alla produzione audio e video di Matteo Cardillo. In seguito, tra fine 2023 e inizio 2024, registra altre tre canzoni prodotte da Gabriele Quaranta (con la collaborazione alla batteria di Marco Cantiello) che faranno parte del primo EP in uscita a inizio 2025 dal titolo Box Memories sotto etichetta Tilt Music Production in cui saranno incluse cinque canzoni tra cui le prime due pubblicate qualche anno prima. Il primo singolo a essere pubblicato è The City Is Mine, una canzone dalle tinte elettro/rock che parla del senso di estraneità e di conquista di una nuova persona in città, disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 13/12/24 e accompagnato da un videoclip diretto da Francesca Gallina.
I bambini, spesso, quando non riescono a trovare l’aggettivo o la parola corretta per completare o iniziare una frase, usano affidarsi a “Cosa Come Si Chiama”. Capita a volte anche agli adulti. Quella parola che teniamo nascosta in qualche angolo della mente e che per qualsivoglia motivo non riusciamo a ricordare. “Cosa Come Si Chiama” è un brano cupo, scuro, una ballad profonda e attuale. Un brano che vuole affrontare il periodo che stiamo vivendo.
Caratterizzato da una ritmica incalzante, perpetua, che sembra trascinarsi dall’inizio alla fine del brano alla ricerca di qualcosa che non trova. Quella cosa, quella parola, che teniamo chiusa nella nostra mente ma non riusciamo a ricordare. Quel concetto che potrebbe essere la semplice soluzione a tanta sofferenza, distruzione, morte, devastazione, genocidi. Quella cosa che si chiama semplicemente PACE.
“Cosa Come Si Chiama” vuole essere la richiesta, lo sforzo a far ricordare questo concetto. Siamo circondati da conflitti. Oltre ai più noti e chiacchierati, nel mondo ci sono molti altri conflitti. La copertina del singolo rappresenta una bambina, il suo volto è il simbolo della Pace, che guarda in alto. È circondata da croci. Ogni croce rappresenta una guerra in corso. “Quella bambina è la Pace, perché i bambini comprendono meglio di un adulto quanto sarebbe semplice evitare o terminare una guerra”, afferma la Babbutzi Orkestar.
“Basterebbe fare “La Pace”. Ma la bambina è piccola e sola, le guerre sono tante, enormi e paurose. Questo singolo vuole dare voce a questa bambina, attraverso una ballad che tocca un tema molto delicato, con un suono vigoroso, una ritmica incalzante, un testo che richiama immagini forti, un ritornello orecchiabile e ridondante, fino a esplodere in un finale violento, arrabbiato e rumoroso. La voce della bambina che ricorda quella parola che sembra abbiano dimenticato in molti. “Cosa Come Si Chiama” è una canzone contro ogni guerra, ogni forma di violenza. A modo della Babbutzi Orkestar un inno alla PACE”.
Dal campo nomade una balcanica voce raminga smuove l’aria, trasportando con sé una nota che urla: “Cigani!”. Il prof., impegnato a ingollare la vita, e il suo compagno di bevute Lele, colgono il messaggio. Insieme con il fedele cane RegoleO prendono a dimenarsi: un movimento, da blando, diventa sempre più frenetico e percuote le membra. Le gole si gonfiano a sproloquiare gramelot d’Est Europa…
La Babbutzi Orkestar nasce nel 2007 e ha solcato importanti palchi quali Hidrellez Festival a Istanbul, Alcatraz a Milano, Parco Tittoni a Desio, I Am Art Festival in Umbria, Festoria a Saronno, MEI a Faenza, Guca Na Krasu a Trieste, Auditorium La Flog a Firenze, Bloom a Mezzago, BalkanbeatsLondon a Londra, Laborbar a Zurigo, Tipi Festival a Bolzano, Balkan Caravan, Magnolia a Milano, End Summer Fest a Varese, Sonic Ballroom a Colonia in Germania, e molti altri. Nel corso degli anni ha concepito quello che l’ensemble definisce un nuovo modo di fare musica balcanica, ovvero la “Balkan Sexy Music”. Ha suonato sugli stessi palchi di Shantel, Modena City Ramblers, Dubioza Kollectiv, Boban & Marko Marcovic, Goran Bregovic, Magnifico, Figli di Madre Ignota, Brooklin Funk Essential, Baba Zula, Can Bonomo, Fanfare en Petard, Robert Soko, Kocani Orkestar, Mad Sound System, Ghiaccioli e Branzini, Motel Connection e molti altri.
Fuori su tutte le piattaforme digitali da venerdì 13 dicembre 2024 (distr. Believe) il nuovo singolo di Milena Paris dal titolo “terra”. Il brano è estratto da “OLTREMARE”, il primo EP della cantautrice che vedrà la luce a inizio anno, composto da quattro brani in italiano capaci di coniugare melodie pop, ricerca poetica, atmosfere oniriche e armonie di stampo jazzistico. “OLTREMARE” racconta la complessità e la mutevolezza dei rapporti intimi attraverso una narrazione terapeutica tanto concreta quanto metaforica, sottolineando l’importanza della parole e facendo uso degli elementi terra e acqua per esprimere la resa a questi sentimenti in mutamento. Trait d’union è la coproduzione di DayKoda e le sue sonorità elettroniche.
“terra” rappresenta la terra di mezzo tra l’unione e il distacco, il momento in cui tutto si fa confuso e prende sempre più piede la sensazione di allontanarsi da chi fino a quel momento era casa. “terra” è confusione, una ninna nanna onirica e dolcemente malinconica. Liricamente, trae la sua ispirazione da alcune pagine di sproloquio contenute nel secondo quaderno dei “Diari” di Vaslav Nijinsky, innovativo ballerino russo che fu presto vittima di squilibri psichici destabilizzanti.
Lyrics & Music: Milena Paris Keys, Synth: Giacomo Zorzi Co-produced & Mixed by Andrea Gamba/DayKoda Mastered @ Beat Machine Records Studio Ph: Nathalie Rei Distributed by Believe Music Italia
BIO:
Milena Paris si avvicina alla musica a 13 anni, intraprendendo lo studio della chitarra e del canto moderno. Cresciuta con il pop-rock britannico e l’r’n’b degli anni ’90, perfeziona privatamente lo studio del canto e successivamente continua gli studi in Canto Jazz presso il Conservatorio G. Verdi di Milano. Consegue il diploma di triennio a pieni voti presentando un progetto dal titolo “Revisiting Kurt Weill”, una produzione di jazz moderno realizzato sfruttando le sonorità elettriche nella ricerca di un approccio musicale contaminato con quelle che sono le sue influenze di background, e in seguito il diploma di biennio con il proprio progetto di musica originale.
Nel 2017 viene selezionata come cantante solista e corista della Verdi Jazz Orchestra diretta dal M° Pino Jodice, con la stessa orchestra registrerà nel 2021 un concerto promozionale per il Conservatorio G. Verdi di Milano. Negli anni ha prestato la voce per sigle tv e spot, colonne sonore per cortometraggi, collaborazioni in studio come corista e lead vocalist in diversi ambiti musicali, e ha avuto modo di performare su palchi e in contesti rilievo (Expo 2015, Vimercate Festival, Padiglione d’Arte contemporanea di Milano, Bergamo Estate, etc).
Nel 2020 pubblica il primo singolo, “Intuition”, mentre nel 2021 il secondo, “Childhood Wisdom”, come artista indipendente. Cantante dalla formazione eterogenea, la sua concezione artistica è mossa dal desiderio di scendere in profondità per poi risalire in superficie, scavare nell’intimo come sanno fare i cantautori che la affascinano, ma con un vestito completamente differente e che affonda le sue radici nel jazz moderno.
“Elisa True Cry” è il nuovo singolo di Malpela, in uscita venerdì 13 dicembre 2024. Si può trasformare il gioco di società più amato di investigazione (“Cluedo”) nel background di un nuovo singolo indie pop? Malpela ce lo dimostra, e non solo! Introduce anche espliciti riferimenti ad uno dei podcast più amati di crime “Elisa True Crime” trasformandolo a suo modo, diventando una divertente narrazione di una storia d’amore con un’Elisa che ama il crime, ma che fa vivere storie d’amore totalmente turbolente! Con la sua penna irriverente, torna Malpela con un nuovo singolo, il primo dopo il suo precedente disco, lasciandoci una sua dedica d’amore da lasciare sotto l’albero di Natale (o in una serie crime.)
fuori per Visionnaire (parte di talentoliquido) scritta da Malpela e rebtheprod prodotta da rebtheprod mix e master Andrea Mattia copertina di Elisa Casaleggio distribuito da Altafonte
BIO:
Gloria, in arte Malpela, classe 1995, nata a Milano e cresciuta a Bareggio, bartender e cantautrice. In pratica fa solo cose con la C: cocktail, canzoni e soprattutto cazzate. Le piacciono i fumetti, i lego, i videogiochi e tutte quelle cose che la fanno sembrare un’adolescente anche se ha quasi 30 anni. Nel 2020 esce il suo ep d’esordio, “Ernia al disco”. Dal 2023 inizia a collaborare con rebtheprod e pubblica un album, “Canzoni imprevedibili per persone stanche”. È del segno dei gemelli, ha 28 personalità e questo si sente anche e soprattutto nella sua musica.
Ridere delle proprie tragedie personali, mentre in background gira un sound che viaggia a mille, che corre più forte del contemporaneo e della propria malinconia: LOST MY WEED IN THE WOOD è il nuovo singolo, e il nuovo inizio, di FERRYLIFE.
LOST MY WEED IN THE WOOD (ho perso la mia erba nel bosco) è un brano che racconta di quando FERRYLIFE ha perso la sua erba nel bosco a un rave party.
“Questo può sembrare divertente, ma è stato in realtà un incubo perché ho dovuto parlare con la gente da sobrio. Scherzi a parte, il brano utilizza un taglio ironico per sviscerare gli aspetti più profondi di una dipendenza psicologica, come il non riuscire a divertirsi e a comunicare con gli altri senza l’abuso di sostanze e il non essere in grado di rimanere da soli con i propri pensieri”.
Musicalmente, il genere è hyperfolk: una chitarra lo-fi gira in loop per tutta la durata del pezzo accompagnata dal suono delle cicale, mentre un beat sincopato e un’inquietante voce piccata completano il tappeto sonoro, creando un ritmo ansiogeno e allo stesso tempo ballabile.
“Sono Ferrylife. Sono un musicista di Firenze, una drag persona non binaria, una internet sensation e un demone che è riuscito a scappare dal sottoscala. I miei generi preferiti sono l’hyperpop e le signorine che suonano la chitarra con fare malinconico, due aspetti che ho messo insieme in un genere misto che amo chiamare “hyperfolk”.
Gli argomenti principali dei miei testi sono super divertenti: malattia mentale, dipendenza e trauma bonding. Ma niente va preso troppo sul serio, perché se c’è una cosa che ho capito è che l’unico modo per sopravvivere alle tragedie personali è trovare un modo cinico e contorto per riderci sopra (anche se nel frattempo stai piangendo istericamente).
Attualmente sto lavorando al mio album d’esordio “triggerwarning”, dieci tracce in lingua inglese che esplorano il confine tra la completa trasparenza che viene richiesta all’artista dalla società e dai social media e le cose brutte, rancide e oscure che si celano dietro la suddetta trasparenza e che in realtà non vorremmo affatto vedere”.
Il brano è stato prodotto da FERRYLIFE e LILLO MORREALE, mixato e masterizzato da Lillo Morreale, distribuito per l’etichetta LA RUE MUSIC con foto promo e copertina a opera di VALENTINA CIPRIANI.