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“Vorrei farti del male” è il nuovo singolo di Katanino

Esce su tutte le piattaforme digitali venerdì 24 gennaio 2025 (distr. Believe) il nuovo singolo di KATANINO dal titolo “VORREI FARTI DEL MALE”. Il brano descrive la rabbia che rimane dalla fine di una relazione. Non sempre le relazioni finiscono nel migliore dei modi e nella maggior parte dei casi lasciano l’amaro in bocca. Questo brano cerca di dare voce ai pensieri più intimi e talvolta sbagliati che circolano nella nostra mente dopo una delusione amorosa. Non sempre riusciamo a essere sinceri, soprattutto con noi stessi.
 

Scopri il brano: https://bfan.link/vorrei-farti-del-male

Testo: Mattia D’Arpa
Musica: Daniele Spano, Mattia D’Arpa
Produzione: Daniele Spano
Registrata e mixata presso Urlo Records
Foto: Giorgio Gabe

Art director: Matteo Spano
Trucco: Paola D’Attis

Regia e riprese videoclip: Giorgio Gabe
Montaggio: D’Arpa Mattia, Matteo Spano 


BIO:

KATANINO, pseudonimo di Mattia D’Arpa è un cantautore salentino che si cimenta a sperimentare insieme al suo compagno di viaggio URLO, pseudonimo di Daniele Spano. I due mescolano stili e generi musicali differenti tanto da non riuscire a etichettare la loro musica. Pubblica il primo singolo “GAETANO” il 21 luglio 2020. Il brano racconta la sensazione di malinconia e rinnovo che si percepisce alla fine di una storia, di un amore, di un’estate.  Nel 2023 presenta il suo progetto musicale durante il festival “La Notte della Malota” aprendo il concerto a Maestro Pellegrini (Zen Circus). Pubblica il nuovo singolo “IO E TE” il 31 Maggio 2024 e segue un tour promozionale suonando sul palco del Sei Festival.

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“Tiare” è il singolo di debutto di MOMI

É disponibile da giovedì 23 gennaio 2025 il singolo di debutto di MOMI, alter ego musicale della cantante Monica Commisso: un brano dal titolo “Tiare“, in distribuzione Believe Music Italy.

Il brano è il capitolo iniziale di un percorso che attraverserà tutto il 2025, personale ed intenso, a tinte scure. Scritto in friulano, “Tiare” esplora il legame profondo con la propria terra d’origine, tra forza, paura e cambiamento. Un dialogo intimo che celebra la resilienza e il valore del tempo nel definire chi siamo. Per farsi conoscere, con il suo personalissimo pop d’autore elegante e contaminato di influenze e suggestioni, MOMI inizia proprio da casa sua. 
 

SCOPRI IL BRANO: https://bfan.link/tiare




Produzione: Andrea Evangelista e Delio Gallmann (Demona), Carlo Manzan 
Photo credits: Valentina Orlando

BIO:

Momi, nome d’arte di Monica Commisso, nasce a Udine ma trova la sua dimensione artistica tra le strade e i suoni di Milano. Momi è un’anima curiosa e sensibile, che attraverso la musica esplora le sfumature della sua identità. Sempre in bilico tra l’introspezione e la voglia di comunicare, non smette di interrogarsi sul mondo che la circonda, creando un dialogo tra emozioni intime e sonorità contemporanee. A gennaio 2025 debutta con il suo primo singolo dal titolo “Tiare“, il primo passo di un viaggio che vuole essere autentico e senza filtri.

https://www.instagram.com/monica_commisso/

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I Five Sides e la voglia di dimenticare nel nuovo singolo “Amnesia”

Five Sides aprono l’anno nuovo con un singolo spettacolare: “Amnesia”. Il brano sarà disponibile su tutti i digital store dal 10 gennaio e racconta la depressione in chiave alternative rock con un testo accattivante.

“Amnesia” è quando la nostra stessa mente diventa una prigione. Una prigione fatta di pensieri ricorrenti e delusioni che ci fanno soffocare. I Five Sides singolo dopo singolo perfezionano il loro sound, il precedente “Nei miei panni” ci aveva dato già un assaggio, ma con “Amnesia” superano loro stessi.

Un sound alternative rock più underground, più ruvido rispetto ai precedenti singoli. Toni più aggressivi mantenendo però un cantato orecchiabile, catchy e che sa entrarti in testa. Basta un ascolto per non togliersi più dalla testa il ritornello:

“Svegliami da questa apatia

fammi dimenticare tutto

portamela via

fammi dimenticare tutto come in un’amnesia”

È una canzone che tocca il tema della depressione, parlando dell’incapacità di provare emozioni; della volontà di attivarci e sentirci produttivi; del desiderio di fare qualunque cosa ma senza trovare la forza necessaria. Il messaggio che traspare in questo pezzo vuol far luce su tutti quei momenti in cui non ci sentiamo abbastanza, a causa del loop in cui è chiusa la nostra testa. Quello di cui avremmo bisogno è dimenticare, proprio come in un’amnesia, per ricominciare a vivere davvero.

Amnesia è stata prodotta da Cesare Madrigali e Riccardo Frigoni, registrata al Glotoneria Studio di Montichiari. È il secondo singolo estratto dal nostro primo album, in uscita ad inizio 2025. È stata una delle primissime canzoni che abbiamo scritto quando si è palesata la volontà di registrare, nascendo molto spontaneamente. Per questo motivo crediamo che sia uno dei pezzi che meglio rappresenta noi e il messaggio filo conduttore di tutto il disco”, così i Five Sides descrivono il loro singolo.

ASCOLTA SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/intl-it/album/4kmloL9nlwNOOicdy9jQc6

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Biografia:

Five Sides nascono nel 2018, tra Rimini e San Marino, dalla mente di Elia, Andrea, Luca e Stefano. Un inizio old style tra risate in sala prove, prime registrazioni e primi concerti. Una band, ma soprattutto un gruppo di amici uniti dalla forte passione per la musica.

Five Sides perché il quinto elemento della band è la musica.

Le sonorità che li caratterizzano spaziano molto tra alternative rock, emo e pop punk. Nel 2023 pubblicano i loro primi singoli che entrano a far parte di “V”, il loro primo EP ufficiale.

I tour estivi nel corso dell’ultimo anno li portano ad esibirsi tra Umbria, Marche ed Emilia-Romagna, sia in club che festival rilevanti (We Make Future – Bologna, Antifestival – Trevi, Vitignanostock – Meldola), aprendo anche ad artisti come Bugo, Frankie Hi-Nrg Mc e Etta.

Il 18 ottobre pubblicano “Nei miei panni”, il nuovo singolo prodotto da Cesare Madrigali (Cara Calma) al Glotoneria Studio (Montichiari) sotto etichetta Atomo World. Il 2025 si apre alla grande con la pubblicazione di “Amnesia”, secondo estratto dal loro prossimo album.

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“Angelo” è il nuovo singolo di Goliardo

Angelo” è il quarto singolo in uscita dell’artista napoletano Goliardo, sotto BruTaLabel. Di stampo nettamente cantautorale, forse più di tutte le altre uscite del musicista classe 2003, il brano richiama le atmosfere di “Mio fratello è figlio unico”, attraverso una narrazione schietta, diretta, che risulta essere un pugno allo stomaco: la cruda verità dello storytelling è condita da dettagli e accorgimenti testuali ben precisi, tipici della scrittura dell’artista che ha più volte dimostrato di riuscire a focalizzarsi su delle micro-inquadrature della realtà, di andare dal particolare verso il generale e non il contrario per mettere mano allo svisceramento della comprensione.

La ripetizione continua del nome Angelo risulta essere una scelta particolarmente riuscita: ogni episodio narrato ha praticamente come titolo il nome di quella persona, il che fa rimbalzare all’ascoltatore un grado di empatia continuo a ogni stralcio di testo.

Una chitarra quasi ostinata e una tipica voce imperfetta e quanto mai vera sono lo scheletro portante di un brano che scalcia, più di ogni cosa, l’avere voglia di dire e raccontare, e la sensazione è che Goliardo abbia ancora molto da dire e da raccontare.  

Credits

Author: Riccardo Buono

Lyricist: Riccardo Buono

Producer: Riccardo Buono

-o-

Goliardo è lo pseudonimo di Riccardo Buono, classe 2003 proveniente dalla provincia di Napoli. Inizia ad appassionarsi alla musica verso i 13-14 anni provando a suonare la chitarra da autodidatta, continua poi studiando pianoforte, ampliando il repertorio quindi anche a quello classico, e solo successivamente inizierà a scrivere musica propria col presupposto di non precludersi, a prescindere, a nessun genere musicale: indie, soft rock, surf punk, cantautorato, rap, pop, hyperpop, musica classica, elettronica.

La voce utilizzata in modo acceso, coinvolgente e comprensibile e la scrittura tanto psichedelica e liminale quanto diretta e sputata senza retorica sono le caratteristiche fondamentali della sua musica, che tenta di oscillare sempre tra l’estremo folle e rabbioso e quello invece più calmo, preciso e meditativo nel descrivere il dettaglio, dopo averlo osservato con attenzione.

Ad aprile 2024 esce il suo primo singolo “15”, pubblicato con BruTaLabel, dalle sonorità indie ed elettroacustiche, che mette in luce già una bozza di tutte queste caratteristiche sopracitate. 

La scelta del nome Goliardo ben si addice alla capacità di Riccardo di passare dall’ironia alla profondità con una certa spontaneità, ma in realtà ha a che fare con l’apprezzamento per una scrittrice italiana del ‘900, Goliarda Sapienza appunto, dopo la lettura del suo libro “L’arte della gioia”. 

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“Pop Corn” è il nuovo video di Raesta 

Raesta presenta il suo nuovo singolo, “Pop Corn”: un racconto intimo e disarmante sull’amore.

Il nuovo singolo di Raesta, cantautore, medico e polistrumentista, esplora con sincerità le contraddizioni dell’amore e dei legami. Tra immagini di quotidianità e riflessioni profonde, il brano alterna momenti di tenerezza a toni più amari, mettendo in luce la fragilità e la bellezza dell’essere umani. 

Una storia che invita a riflettere sulle scelte, sul compromesso e sulla capacità di guardare oltre, anche quando sembra che le stelle non siano dalla nostra parte.

L’amore nelle sue mille facce ci affascina e a volte ci tiene stretti anche quando non è come quello che ci eravamo immaginati: spesso è qualcosa di più complicato e molto più affascinante”.

L’atmosfera intima del brano è enfatizzata da un video minimalista, curato da Daniel Bologna, in cui Raesta si esibisce da solo, con autenticità e semplicità, catturando l’essenza della sua musica.

Dopo il suo album d’esordio “Fuoco di paglia” (2023, Alka Record Label) e i singoli “Ehi Monsieur” e “Andrea”, Raesta continua la sua ricerca musicale tra sonorità synthpop, indie rock e post-punk revival. Nel 2024 ha partecipato al prestigioso FIMU Festival di Belfort (Francia) e aperto, con i Raestavinvé, il Festival Porto Rubino a Vieste nella serata dedicata ai “Poeti”.

Attualmente, l’artista è al lavoro sul prossimo album, in uscita la prossima primavera, confermandosi una delle voci più autentiche del panorama musicale indipendente.

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Pop

Cosa c’è nella camera di Hesanobody

Torna dopo più di tre anni di assenza il progetto di Hesanobody, alter ego musicale di Gaetano Dino Chirico, che da anni si muove nella scena underground, trascendendo i canoni imposti dall’indie italiano e dagli algoritmi, e vantando collaborazioni con nomi del calibro di PLASTICAFugazza Suorcristona (produttori per MahmoodGINEVRANAVANoemi) e Federico Ferrandina (compositore di colonne sonore, accreditato in Dallas Buyers Club’ e altri show tv di enorme successo quali ‘The Big Bang Theory’ e ‘The Night Of’).

Saints“, questo il titolo del nuovo singolo in uscita mercoledì 15 gennaio 2025 (in distribuzione Believe Music Italy), è il primo e definitivo capitolo che ci avvicinerà alla pubblicazione di un nuovo disco, un flusso coscienza, un patchwork di esperienze reali, bugie, suggestioni della notte e aspirazioni. “Saints” in particolare è una finestra sulla nostalgia, un tentativo di razionalizzare eventi che non possono essere incasellati nella logica, ma solo metabolizzati e accettati.  È la narrazione del sogno che l’ha generata, un sogno che porta con sé un invito a proseguire nel cammino, nonostante lo spaesamento dettato dal trovarsi in un luogo che pensavi di conoscere, ma che, dopo tanto tempo, è diventato estraneo. 

Non c’è modo migliore di conoscere qualcuno, che vedere camera sua, ed ecco cosa ci ha mostrato Hesanobody.

Stem Player:

Sono uno di quei pazzi che hanno speso più soldi del dovuto per questo giocattolino. Ci casco quasi sempre con Yeezy. Mi aspettavo di utilizzarlo sporadicamente, ma ero comunque attratto da questo oggetto che prometteva una rivoluzione. Passata l’euforia dei primissimi giorni, ovviamente l’ho utilizzato ancor meno di quanto preventivato. Resta fermo lì sul mio comodino, elegante nel suo minimalismo, come (a volte inefficace) monito per gli acquisti compulsivi.

Cartello stradale:

Apparentemente senza senso e forse anche illegale, questo cartello stradale in cirillico è in realtà un finto cartello stradale in cirillico proveniente da un finto paese dell’Europa dell’est, creato come prop scenografico per “Avengers: Age of Ultron”. Era l’inizio del 2014, e mentre cercavo casa a Milano con mia madre, ci siamo ritrovati senza grossi preparativi in Valle d’Aosta per sbirciare l’ultimo giorno di riprese del film.

Lasciato indietro dalla troupe, è diventato il mio souvenir. Per anni ha decorato la porta della mia stanza e oggi resiste nella nuova casa, nonostante le perplessità di chi lo vede per la prima volta.

Foto da Rough Trade:

Oh, what a cliché. Un po’ commedia romantica di serie Z, un po’ ‘The Last of Us’. Primo viaggio a Londra con la mia ragazza, febbraio 2023, 91 Brick Lane. Ci separiamo per un po’: lei per visitare un negozio di vestiti vintage, io mi immergo in quel paese delle meraviglie che risponde al nome di Rough Trade East. Dopo aver perso il senso del tempo, la mole di input audiovisivi dissolve dalla mia testa la lista di dischi che avrei voluto recuperare. Il provvidenziale arrivo di Carmen diventa una valida scusa per tornare alla realtà ed immortalare il momento.

Kodama:

‘La Principessa Mononoke’ è uno dei miei film del cuore e in realtà questi sono solo due di una decina di spiritelli sparpagliati, in maniera abbastanza “subliminale”, nella mia stanza. Secondo la tradizione giapponese abitano gli alberi e portano buon auspicio. Non credo nella fortuna, ma credo nello Studio Ghibli. In più sono fosforescenti e nel buio della notte aiutano a non sbattere contro mobili vari ed eventuali.

Chitarra:

Me l’ha lasciata il mio amico Giovanni un paio di anni fa. Era il mio coinquilino durante l’ultimo anno di Writing & Production al CPM ed è una delle persone più pure che io abbia mai conosciuto.

Oggi vive in India, dove ha deciso di dedicare sé stesso a un progetto incredibile: permettere a circa 200 bambini di frequentare una piccola scuola vicino Pushkar, nel Rajasthan. Questa chitarra è diventata in qualche modo un simbolo del nostro legame e di vicinanza.

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“Lagom” è l’album che segna il ritorno del progetto Metcalfa

Torna il progetto di Metcalfa, alter ego musicale del batterista e compositore Metello Bonanno, con un nuovo album disponibile da venerdì 22 gennaio 2025 su tutte le piattaforme digitali. Un nuovo e importante capitolo che si aggiunge all’autobiografia musicale di Metello: un disco che fugge dalle etichette di genere e si stratifica di influenze, si immerge nell’elettronica, nel jazz e nelle potenzialità dello strumento della batteria.

Il tutto parte dal termine “lagom“, questo il titolo del disco, una parola svedese che significa  “quanto basta”, così racconta Metcalfa: “Negli anni il seme di questa parola è rimasto dentro di me e ha fatto crescere l’idea di questo disco. La giusta commistione tra jazz ed elettronica, la giusta dose di ritmo e melodia, un equilibrio armonico. Questo album vuole essere come certo di essere io ogni giorno: calmo dentro, forte fuori”

 

RELEASE PARTY
26 gennaio 2025 – Milano @ Biko

(ingresso riservato ai soci ARCI)


SCOPRI IL DISCO: 
https://show.co/aErzfJ7





Voci:
– Johanna Noa
– ⁠Ethan

Hanno suonato:
– Scighera
– ⁠Federico Scali
– ⁠Bruno Perretti
– ⁠Nicholas Lecchi
– ⁠Matteo Vertua

 

BIO:
 

Metcalfa nasce come un progetto esplorativo, prende forma dalla necessità di imboccare un sentiero ancora inesplorato. Il seme di tutto ciò nasce dalla volontà di unire l’universo ritmico e rituale della batteria con quello melodico e armonico del pianoforte; per poi unire il jazz all’elettronica. Quelle che ascoltate non sono solo canzoni: sono emozioni, stati d’animo, sogni notturni e un risveglio costante.

https://www.instagram.com/metello_metcalfa/

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“Punti che si uniscono” è il nuovo album di Bastiano

Disponibile da lunedì 20 gennaio 2025 su tutte le piattaforme digitali il nuovo album, il primo full length, di Bastiano, alter ego musicale di Luca Bastianello. Un importante capitolo che valorizza ciò che viene catalogato come difetto, lo stesso che ci rende unici in un mondo dove si rincorre la perfezione.

Questa è la prima riflessione nata dalla copertina che rappresenta il nuovo disco di Bastiano “Punti che si uniscono”, una metafora che ci porta a cambiare direzione in base alle scelte che prendiamo. Raccoglie in sé un invito al dialogo, per avvicinarsi con garbo laddove c’è motivo di confronto. Il titolo prende spunto da una manciata di parole presenti in uno degli otto brani racchiusi nell’album. La scelta è dettata dalla necessità di lasciare da parte ogni forma di ripensamento per evitare che quel sassolino nella scarpa diventi pietra.

E così il cantautore Bastiano, rifiutando l’esigenza di essere contenuto in un genere, etichetta o algoritmo, ci regala un nuovo frammento della sua autobiografia musicale.

SCOPRI IL BRANO: 
https://open.spotify.com/intl-it/album/7K1iRT8amjpSz04Aw3KZrv?si=DjBPcOo1R2mTMkzFPj5Pbw

TRACKLIST

1. Stampalia
2. Il monologo
3. Dimmi cos’è
4. Siamo di passaggio
5. Luogo comune
6. Falangi
7. Panda
8. Umane deviazioni

CREDITS

Autori: Luca Bastianello, Alberto De Rossi
Compositore: Luca Bastianello
Produttore artistico: Alberto De Rossi
Batteria: Alessandro Lupatin
Fotografia: Luca Condorelli





BIO:

Bastiano è il nome del progetto con cui Luca Bastianello si lascia alle spalle un lungo percorso da bassista per calarsi nelle vesti di cantautore. Dopo aver pubblicato il primo EP dal titolo “Stesi sull’asfalto” ora è la volta di un nuovo album “Punti che si uniscono”.

Le mie canzoni parlano di umane deviazioni, luoghi di distrazione. Racconto storie vere, a volte prese in prestito altre viste da vicino. Ho sempre trovato interesse nello scrivere, come se aiutasse il mio spirito ad evolversi. Cerco di fermare ciò che vedo per far sì che la mente non possa cancellare. Suono la chitarra perché mi tiene compagnia, faccio musica perché è l’unica cosa in cui trovo rifugio.”

https://linktr.ee/Bastiano
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Internazionale

Giorgia D’Artizio ci racconta il suo nuovo video “Stramba4”

Con il nuovo video di “Stramba4”, Giorgia D’Artizio aggiunge un ulteriore tassello alla sua ricerca artistica, confermandosi come una delle voci più interessanti della scena contemporanea. Questo progetto rappresenta un’esplorazione del concetto di diversità, declinato attraverso un linguaggio visivo ricco di simboli e metafore. Il video non è solo un accompagnamento alla musica, ma una vera e propria opera che comunica su più livelli.

“Stramba4” invita lo spettatore a superare i propri preconcetti, proponendo un’estetica che mescola elementi onirici e contemporanei. Giorgia ha spiegato che l’obiettivo del progetto è dare visibilità a ciò che spesso viene considerato marginale o “strano”, ribaltando la prospettiva e valorizzandolo come elemento essenziale della creatività.

Nel corso dell’intervista, approfondiremo con l’artista il percorso che l’ha portata a concepire “Stramba4”, il significato personale che attribuisce al concetto di stranezza e il ruolo che, secondo lei, l’arte e la musica possono giocare nel cambiare il modo in cui vediamo il mondo. Un’occasione per scoprire non solo il dietro le quinte di questo lavoro, ma anche il pensiero di un’artista che non smette di interrogarsi sul suo ruolo nel panorama culturale attuale.

1- Ciao Giorgia, raccontaci com’è nata Stramba4.

Volevamo costruire un album musicale senza interruzioni.

Le strambe nell’album NOMEA sono quattro momenti di collegamento musicale in stile libero che servono a conferirne una dimensione disordinata sia musicalmente che nelle parole.

STRAMBA4 è l’unica ad avere una melodia e delle frasi con parole, si distingue così dalle altre che non hanno melodie e dove le voci improvvisano pianti, grida, risate, sospiri.

2- Cosa ti ha ispirata a scrivere un brano così particolare?

La follia, tematica principale dell’album, quella da cui è partito tutto.

Nelle sue forme di manifestazione spesso è formata da voci, allucinazioni visive o uditive, siamo tutte e tutti soggetti a queste dimensioni, chi più chi meno, e musicalmente, questi momenti, hanno preso questa forma, dove lo stile libero si fonde in una melodia quasi funebre, dove il cantato è stato sostituito da frasi parlate, enfatizzate da urla, pianti, suoni disturbanti.

3- Quali influenze musicali ti hanno guidata nella creazione di Stramba4?

MAX RAVANELLO ha scritto qui un brano dai richiami popolari, ispirato dal timbro del clarinettista Tony Scott. L’atmosfera è ambigua, cupa, si evolve in crescendo fino a creare un vortice.

Le frasi sono dirette, crude, disorientanti.

4- Come hai scelto di rappresentare visivamente l’ombra junghiana?

Con la presenza di CATERINA DE BIAGGIO che nel video ha fattezze umane.

Io non la posso vedere ma solo sentire. È stata bravissima a entrare nella parte dell’ombra junghiana. Il suo bel vestito nero, capelli sciolti, la sua fisicità qui si manifesta in una dolcezza cruda e suadente, ambigua e bivalente.

Divina! Scatenata quando si arrabbia veramente eh eh…

5- Come speri che il pubblico interpreti il messaggio del brano?

Ognuno come meglio crede eh eh…Ho dato qualche indicazione di lettura, ma si potrebbe anche dire che spesso, le opere, trascendono dall’intenzione dell’autore rivelando a ognuno ed anche all’autore stesso particolari diversi. Significati e simboli emergono dall’inconscio collettivo.

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Pop

Le 5 cose preferite di Michele Pettinato

Michele Pettinato torna dopo una breve pausa musicale con il singolo “La luce di chi si cerca”, disponibile su tutti i digital store dal 27 dicembre. Si tratta di un brano che vuole portare un po’ di luce in questo mondo oscurato dalle brutte situazioni che sta vivendo. Michele parte da noi stessi: per migliorare quello che c’è fuori, prima miglioriamo noi. “La luce di chi si cerca” è un brano che ci invita a ritrovare quella scintilla che ci scuote e ci dà energia, che ci fa stare bene con noi e con chi ci circonda.

Michele Pettinato ha scelto una melodia delicata, una ballad dove si esalta la voce e il messaggio del brano.

Noi per conoscerlo meglio gli abbiamo chiesto quali fossero le sue cinque cose preferite.

5 cose preferite – Michele Pettinato

Amo la mia famiglia

Da qualche anno vivo e lavoro lontano da Noci (Ba), la mia città di origine. Sono docente presso gli Istituti superiori di Reggio Emilia. Ogni volta che torno la famiglia è il luogo dove ritrovo nuove energie

Lucio Battisti, l’intera discografia

Sono cresciuto con la sua musica, credo che la sua ispirazione artistica fondata sulla continua ricerca di nuovi percorsi sia qualcosa a cui tutti devono guardare. Poi c’è il grande esempio dato dalla sua riservatezza. In un’epoca come la nostra dove la visibilità finisce per essere più importante dell’arte, il suo esempio ci riporta a cosa deve essere veramente un artista, colui che mette al centro la sua arte e nulla più.

Il mare

Qualche anno fa scrissi un racconto dal titolo “La democrazia ha lo sguardo del mare”. Credo che sia il luogo in cui si annullano le barriere e le differenze. Per questo motivo il mare è il posto in cui possiamo riscoprire la nostra umanità.

La mia chitarra

E’ la mia compagna quotidiana. Quando nascono nuove melodie e canzoni me la stringo forte in un abbraccio colmo di gratitudine e amore. Quando suono non mi sento mai solo.

Il mio lavoro a scuola

Noi insegnanti abbiamo la fortuna di avere a che fare ogni giorno con una preziosa materia viva, gli studenti. E’ grande la nostra responsabilità, non dobbiamo tradire la loro fiducia. La formazione diventa qualcosa di vincente quando si trasforma in visione del futuro. (foto alla pagina successiva)