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Il Cile è tornato con il singolo “Il Cielo Verticale”

Il Cile è pronto a tornare sulla scena musicale con un nuovo singolo dal titolo “Il cielo verticale”, disponibile su tutte le piattaforme digitali a partire dal 18 ottobre 2024.

Il brano, prodotto da Andrea “Boom.bo” Palumbo e masterizzato da Giacomo Lorèpresso il Glab Studio di Carrara, segna un ulteriore passo avanti nel percorso di collaborazione tra il cantautore toscano e l’etichetta Zonartista Records di Fabrizio Bartolomei. La distribuzione è curata da ADA Music.

“Il cielo verticale” consolida il legame artistico tra Il Cile e Zonartista Records, mentre cresce l’attesa per il nuovo disco di inediti. La canzone racconta un momento surreale della carriera del cantautore, ispirato a un’esperienza televisiva che lo vide immerso per mesi nell’atmosfera ovattata ed energica degli studi di una nota rete italiana.

Come spesso accade nei suoi lavori, Il Cile affronta i tormenti umani, sentimentali e mentali che caratterizzano quel vissuto, muovendosi tra ironia e malinconia. Con “Il cielo verticale” l’artista offre al suo pubblico un frammento del suo universo interiore, ricco di vortici emotivi, ricostruito attraverso parole e musica con la sua consueta autenticità.

“Questo brano rappresenta per me un viaggio tra le ombre e le luci di un periodo molto particolare della mia vita”, racconta Il Cile.

“Mi sono ritrovato a vivere per mesi in un mondo televisivo che era al tempo stesso affascinante e alienante. ‘Il cielo verticale’ è il tentativo di raccontare quella sensazione sospesa, di navigare tra la realtà e la sua rappresentazione, tra ciò che è vero e ciò che è artificio, sempre cercando di rimanere fedele a me stesso e alle mie emozioni.

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Biografia:

Il Cile, nome d’arte di Lorenzo Cilembrini, è un chitarrista, scrittore e compositore. Esordisce nel 2011 come coautore di alcuni testi per i Negrita, insieme a Pau, per l’album “Dannato vivere”, ma è nel 2012 che debutta come cantautore con “Cemento armato”.

Successivamente, il suo primo disco “Siamo morti a vent’anni” esordisce al quarto posto della classifica FIMI e lo porta in tour nei principali club italiani. Apre i concerti di Ben Harper e dei Cranberries, oltre ad essere l’unico artista Italiano presente all’ultima edizione dell’Heineken Jammin Festival. 

Nel 2013 partecipa a Sanremo nei giovani con: “Le parole non servono più,” conquistando i premi “Assomusica” e “Sergio Bardotti” come migliore testo tra tutte le canzoni in gara. Diventa opening act al primo tour di Jovanotti negli stadi. L’anno seguente apre i concerti a Roma e Milano di Ligabue. 

Nel 2015, scrive insieme a Pau, il testo della hit “Il gioco” (certificato oro) dei Negrita. Non solo scrive e canta il ritornello della hit “Maria salvador” per l’album “Il bello di esser brutti” di J-Ax, ottendendo 6 dischi di platino.

Un paio di anni dopo, nel 2017, pubblica il suo terzo disco “La fate facile”. L’anno seguente calca per la quarta volta il palco di San Siro cantando con J-Ax su “Maria Salvador”. Nel 2019 è autore, insieme ai Negrita, de: “I ragazzi stanno bene” (Festival di Sanremo) e partecipa con due brani di cui uno in featuring al disco di J-AX “ReAle”. Nel 2021 scrive per Loredana Berté “Persa nel supermercato”.

Dopo avere pubblicato alcuni inediti, torna nel 2024 in radio con il singolo “Nadir” prodotto da Pio Stefanini per Zonartista Records di Fabrizio Bartolomei. In concomitanza al nuovo singolo parte l’“anche questa è vita summer tour” che ha visto Lorenzo esibirsi in ventuno date per tutto lo stivale. Al suo fianco una band d’eccezione composta da Giacomo Loré alla batteria, Leo Caleo alla chitarra e Andrea Palumbo al basso.

Il 18 ottobre pubblica il suo nuovo singolo “Il cielo verticale”.

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I Five Sides cambiano abito: “Nei miei panni”, il nuovo singolo

Fuori dal 18 ottobre “Nei miei panni”, il nuovo singolo dei Five Sides. In questo brano la band esplora un sound diverso, legato al passato ma più maturo e definito grazie anche a Cesare Madrigali dei Cara Calma che ne ha curato la produzione.

I Five Sides hanno trovato la loro direzione. L’esperienza passata e la sperimentazione è giunta finalmente al risultato sperato: una melodia che li definisca e li faccia riconoscere a primo impatto.

“Nei miei panni”, rispetto ai precedenti, è ha un sound più alternative rock e con meno sbavature. Il primo passo di quello che i fan possono aspettarsi i prossimi mesi.

“Nei miei panni è il racconto di un distacco.Una frattura dovuta alla nostra natura che lascia cicatrici a cui siamo abituati. Allo stesso tempo è anche una richiesta di empatia a chi abbiamo ferito e a chi abbiamo lasciato andar via. 

E’ la necessità di esser compresi provando a cambiare punto di vista, mettendosi nei nostri panni. Questo abito sempre più stretto che ci siamo cuciti addosso ha preso ormai le sembianze di un muro nel quale siamo intrappolati. Adesso però, senza l’aiuto di qualcuno che ci stia vicino non riusciamo più ad uscire“, così la band descrive il proprio singolo.

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Biografia:

Five Sides nascono nel 2018, tra Rimini e San Marino, dalla mente di Elia, Andrea, Luca e Stefano. Un inizio old style tra risate in sala prove, prime registrazioni e primi concerti. Una band, ma soprattutto un gruppo di amici uniti dalla forte passione per la musica.

Five Sides perché il quinto elemento della band è la musica.

Le sonorità che li caratterizzano spaziano molto tra alternative rock, emo e pop punk. Nel 2023 pubblicano i loro primi singoli che entrano a far parte di “V”, il loro primo EP ufficiale.

I tour estivi nel corso dell’ultimo anno li portano ad esibirsi tra Umbria, Marche ed Emilia-Romagna, sia in club che festival rilevanti (We Make Future – Bologna, Antifestival – Trevi, Vitignanostock – Meldola), aprendo anche ad artisti come Bugo, Frankie Hi-Nrg Mc e Etta.

Il 18 ottobre pubblicano “Nei miei panni”, il nuovo singolo prodotto da Cesare Madrigali (Cara Calma) al Glotoneria Studio (Montichiari) sotto etichetta Atomo World.

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Pop

Le cinque cose preferite di Giulia

Il 18 ottobre Giulia debutta con il singolo “Viola”, prodotto da Wrongonyou. Un invito ad essere se stessi senza farsi fermare dai pregiudizi degli altri. “Viola”, colore particolarmente significativo per la cantautrice, è il lungo e tortuoso percorso che l’ha portata fino a qui. Nasce proprio come rivincita dopo un periodo in cui la frustrazione l’aveva portata a mettere in pausa la musica.

Il sound di “Viola” è un pop leggermente malinconico con sfumature nu soul, ma allo stesso tempo è carico di speranza. Una melodia che proprio come il testo ci fa passare attraverso la storia e il percorso della cantautrice. Strofe delicate che portano fino ad un ritornello esplosivo e coinvolgente.

Noi non potevamo che conoscerla meglio così, come facciamo spesso, chiedendole quali fossero le sue cinque cose preferite, e non a caso si parte proprio dal viola.

Il Viola

Ho sempre amato il colore viola. In tutte le sue sfumature, fin da bambina, al punto di farlo diventare il titolo del mio primo singolo. Trovo sia un colore profondo, complesso. L’unione del blu con il rosso, la tranquillità e l’introspezione che si fondono con l’irruenza e la passione. Un dualismo che sento molto mio. Inoltre, il fatto che sia spesso bistrattato e additato come porta sfortuna me lo fa amare ancora di più, quasi fosse una forma di riscatto. 

La Sardegna

In particolare Bosa, la città di origine di mia mamma. La Sardegna fa parte di me, è il mio posto felice. Per me significa casa, famiglia, gioia, appartenenza, è un legame difficile da descrivere. Amo Il suo profumo, il suo mare, sa Limba, la sua cucina, i suoi colori, la sua Anima. A questa terra meravigliosa sono legati alcuni dei miei ricordi più preziosi. Ho anche tatuata sul braccio una piccola bandiera sarda stilizzata. E sogno da sempre un duetto con i Tazenda! 

Cucinare

Amo cucinare, nonostante il mio rapporto con il cibo non sia sempre stato semplice. Cucinare mi diverte, mi rilassa, mi piace sperimentare ricette nuove (anche quando non riescono!). Sogno una cucina super attrezzata e molto spaziosa, con un grande tavolo da pranzo, dove poter ospitare tanti amici e la mia famiglia ogni volta che posso.

La poesia

Un’altra mia grande passione. Racchiudere il vissuto e le emozioni umane, anche le più profonde, in poche righe, se non addirittura in poche parole, mi affascina da sempre. Io che sono un fiume in piena e raramente resto in silenzio, lo trovo anche quasi un esercizio di meditazione. Amo scrivere poesie ma soprattutto amo leggerle: in particolare il simbolismo, l’ermetismo, e alcune delle grandi poetesse contemporanee. 

La piccola tastiera di mio papà

Mio papà, da buon musicista, ha sempre avuto diversi strumenti in casa. Ricordo con tanto affetto una piccola tastiera Casio, un cimelio anni ’80, non conteneva più di due ottave. Ricordo avesse diversi effetti, si potevano selezionare i violini, i fiati, diversi tipologie di percussioni, addirittura registrare qualche parola. Da bambina mi divertivo a sperimentare i diversi suoni insieme, a canticchiare delle melodie completamente a caso, cercando (assolutamente senza successo) di riprodurle sulla tastiera. 

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“Canzoni francesi tristi” è il nuovo singolo di Eraldo Corti

Canzoni francesi tristi è il nuovo singolo di Eraldo Corti: dopo l’uscita, la scorsa primavera, del brano Catrame, il cantautore calabrese presenta il suo nuovo brano, già disponibile su tutte le piattaforme e store digitali.

A ispirare l’autore nella scrittura del brano è stata la particolare richiesta di una sua amica: “Sarebbe bello se scrivessi una di quelle… canzoni francesi tristi”. Da questa richiesta semplice nasce un brano emozionante e coinvolgente, ricco di quella malinconia che gli chansonnier d’Oltralpe hanno sempre saputo regalare.

Le immagini si susseguono in una canzone che avvolge e che si inserisce in una poetica fatta di suggestioni e di appunti di un viaggio dell’anima. Una canzone evocativa, malinconica, capace di proiettare l’ascoltatore in un’atmosfera rarefatta, delicata ma non poi così ‘triste’.

Suonato con la tecnica del ‘finger picking’, il brano è interamente scritto da Eraldo Corti con la produzione di Joe Santelli per l’etichetta Officine 33giri.

Joe è riuscito a interpretare, ancora una volta, le mie intenzioni – spiega il cantautore – dimostrando grande sensibilità nel valorizzare la canzone con un arrangiamento colorato, ricco di strumenti acustici e parti vocali”.

E aggiunge: “Sono molto emozionato per l’uscita di questa canzone – sottolinea – anche per il prezioso contributo di mia figlia Chiara, che ha prestato la sua voce per la parte corale, insieme alla partecipazione di Simona Gambaro, giornalista e grande appassionata di musica”.

Il brano anticipa l’uscita, nel 2025, di un EP che conterrà complessivamente cinque brani.


PAGINA INSTAGRAM ERALDO CORTI

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“Una vita troppo onesta” è il nuovo brano che il cantautore Pagano

Esce il 5 novembre “Una vita troppo onesta” il nuovo brano che il cantautore Pagano pubblica per raccontare le difficoltà legate a una vita in cui si è troppo occupati a seguire uno schema ben preciso, in cui si va avanti con il pilota automatico e si ha paura di rompere alcune regole – a volte esterne, a volte interne – che ci impediscono di vivere la vita per come vorremmo condurla davvero. Il brano anticipa l’EP omonimo, in uscita il prossimo 19 novembre. 

La vita troppo onesta è una vita squilibrata ma nel senso opposto rispetto alla vulgata tradizionale. Una vita in cui ci si concede davvero troppo poco e ci si ama troppo poco.

L’uscita del singolo sarà accompagnata da un videoclip scritto e diretto da Fabio Francesco Barletta e Arianna Pinto e girato presso “I MAKE – Il Macello della Kultura e delle Emozioni” di Putignano (BA). Il videoclip cerca di rappresentare la necessità di lasciarsi andare, di rompere gli schemi, di non seguire un programma predefinito. I registi dichiarano: 

“Quando si ricalca troppo a lungo la stessa traccia, può accadere poi che questa possa cedere – come quando ricalchiamo a lungo lo stesso cerchio su di un foglio. In “Una vita troppo onesta”, Pagano sembra chiedersi cosa succede quando ciò accade e si riesce ad andare lontano da sé: il cerchio si rompe e la vita entra. In questo videoclip musicale, Pagano viene travolto da una festa che lo trascina verso un orizzonte onirico in cui prende la guida di un corteo surreale”.

Questo anche grazie all’aiuto degli altri, della nostra comunità di riferimento, che è di vero supporto solo se ci sostiene in questa difficile operazione di accettazione dei nostri lati più diversi, delle nostre mille sfaccettature.

Una vita troppo onesta” sarà anche la title track di un EP che vede come filo conduttore l’introspezione, l’analisi di sé e l’accettazione delle proprie imperfezioni. L’EP, interamente autoprodotto, uscirà in maniera indipendente sia in formato digitale sulle principali piattaforme, sia in formato vinile.

Pagano (all’anagrafe Mario Pagano) nato il 13 agosto 1990 a Manduria (TA), vive a Bruxelles e dal 2017 ha un progetto cantautorale solista in cui riversa stati d’animo di vario tipo. Scrive principalmente canzoni per pianoforte e voce, ispirandosi molto ad artisti come Paolo Conte, Vinicio Capossela e Yann Tiersen. Nelle sue canzoni tende a mischiare il jazz e il blues con la tradizione cantautorale italiana, pur amando moltissimo anche il funk e il soul. 

Ama dire che scrive “musica per posti piccoli”, perché in luoghi così si sta più stretti ed è più facile parlarsi, conoscersi ed entrare in intimità. Per lui la musica è principalmente “consolazione”, un’arte che deve necessariamente esprimere, accogliere e raccontare allo stesso tempo le bellezze e le difficoltà del proprio vivere. Stare al mondo non è per nulla facile e se qualcuno o qualcosa può aiutarci a farlo in maniera più leggera, tanto meglio.

Finisce quindi per scrivere una musica molto intima e preferisce suonarla in acustico, al pianoforte, magari con una tromba al suo fianco. Un live in un piccolo locale infatti è il setting che predilige. Nelle sue canzoni cerca di raccontare la sua vita da expat, fra alti e bassi. Spesso finisce per scrivere sul rapporto con le sue origini ma anche di come lavoro e tecnologie stiano cambiando il nostro modo di stare al mondo e le nostre relazioni interpersonali, specie quelle d’amore.

Nel 2020 ha pubblicato i suoi primi due singoli. Il primo si chiama “Ryanair” e racconta le difficoltà legate agli amori a distanza. Il secondo invece si chiama “Cara Giulia” ed è una canzone dedicata a sua sorella e alla loro infanzia insieme in Puglia. Nel 2022 ha pubblicato un altro singolo dal titolo “Un piatto di coriandoli”, che racconta gli stati d’animo altalenanti che si vivono quando si chiude un’importante storia d’amore.

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“Live in Riviera” è il nuovo disco di Amado!

Esce venerdì 25 ottobre 2024 “Live in Riviera”, un EP di 4 brani riarrangiati e suonaiti dal vivo durante il tour di lancio del primo disco di Amado, “Riviera Airlines“. Sul palco con Amado, la sua band: Francesco Cardillo alle tastiere (co-compositore di alcuni dei brani), Loris Grattarola alla batteria, Lorenzo Herrnhut Girola alla chitarra solista, Andrea Senis al basso.

Amado, che divide le sue origini tra le nostre terre e il Brasile, gioca con la sua tristezza sfacciatamente pop e ci regala uno dei momenti musicali più intensi della scena indipendente, dolce amaro e trascinante. Il disco di esordio di Amado, trova riferimenti musicali eterogenei attinti dall’ampio background del cantautore, mantenendo un filo conduttore e una freschezza assicurate dalla mano del giovane produttore Narduccey (Alfa, Big Mama).
 

SCOPRI IL DISCO: https://orcd.co/amado_liveinriviera




Mixato e masterizzato da Alessio Senis presso lo studio Rosenhouse di Sanremo 

BIO:

Amado è un cantautore della Riviera Ligure. Inizia a suonare la chitarra da piccolissimo. Fonda la sua prima band a 13 anni con gli stessi musicisti con cui ancora oggi condivide i palchi. Nel marzo 2024 è uscito “Riviera Airlines“, inizia poi un tour di 12 date nelle principali città del nord Italia. Nel luglio 2024 suona al prestigioso Rock in the Casbah. Amado è anche il direttore artistico del festival Indieponente.

https://www.instagram.com/iosonoamado/

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“Come Tyson” è il nuovo singolo di Stornavanti

COME TYSON” è il nuovo singolo di Stornavanti in uscita venerdì 25 ottobre 2024.

La Roma urbana, piena di dolori, litigi,  amarezza, paura: Tutto ciò è condensato in “COME TYSON“, che dietro la figura dell’iconico Mike Tyson, spesso definita come quella di un atleta e uomo ‘tormentato’, parla della difficile vita nei sottoboschi ‘romani’, intesa sia come lotta interiore, che tra gli uomini. “COME TYSON” parla anche della forza del rialzarsi, del tirarsi su anche nei momenti più difficili e burrascosi, il tutto viaggiando tra corrente punk, rock e industrial, attingendo anche al mondo della trap.

 

SCOPRI IL BRANO: http://ada.lnk.to/COMETYSON



fuori per Takabisha Dischi (parte di talentoliquido)
scritta da Pierfrancesco Ceccanei, Giada Sardu, Rebecca Palazzolo, Stefano Carinci, Maurizio Lollobrigida, Matteo Zito
prod: Maurizio Lollobrigidarebtheprod
mix e master: Maurizio Lollobrigida
Artwork: Simone Pardi
produttrice esecutiva: Deborah Ciccorelli
Photoshoot: Ottavio Natale
Distribuzione: ADA Music Italy

BIO:

Stornavanti nasce nella periferia Romana nel 2019 dall’unione della chitarra di Stefano Carinci e della penna e voce di Pierfrancesco Ceccanei. La metrica del rap si unisce alla melodia del Pop e al graffiato del grunge e del rock, il risultato è un gruppo in grado di mescolare più generi.

https://www.instagram.com/stornavantiofficial/

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“Vetro” è il nuovo singolo di Laison

Vetro“, in uscita venerdì 25 ottobre 2024, è un tassello fondamentale dell’alternative pop di LAISON, in questo brano immerso totalmente in ambiente alt-rock. 

LAISON si mette a nudo parlando della vulnerabilità e della fatica ad assorbire la velocità del mondo, che ci porta a restare fermi piegati nei nostri schemi e timori. Spesso vedere ciò che ci circonda ci rende solo più fragili e in qualche modo insofferenti nel restare fermi agli stessi punti, in confronto ad un mondo in continua ascesa. “Vetro” mostra tutto questo, facendoci accorgere di quanto sia difficile esistere senza vivere davvero.

SCOPRI IL BRANO:
https://links.altafonte.com/v5zv595

fuori per LGR – Lost Generation Records (parte di talentoliquido)
testo di Alice Silvestrini
musica di Alice Silvestrini e Fabio Fraschini
 
prod e mix: Fabio Fraschini
mastering: Fabrizio de Carolis (Reference Mastering)
art direction e styling: Marzia Cipolla
shooting e copertina: Clarissa Vivirito (presso Posab)
trucco: Margherita Silvestrini
management: Matteo Gagliardi
in distribuzione Altafonte

BIO: 
 
LAISON è Alice Silvestrini, cantante e cantautrice. Negli anni ha prestato la sua voce a numerosi progetti musicali. “Vetro” è il suo secondo singolo per LGR – Lost Generation Records.

https://www.instagram.com/alice_laison/
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Internazionale

Cosa c’è nella camera di Livrea

I muri delle case” è il nuovo singolo di Livrea, fuori su tutte le piattaforme digitali da venerdì 25 ottobre 2024

Il brano racconta in modo realistico episodi tratti dalla vita familiare, momenti nascosti e intimamente protetti. Il legame che viene messo in evidenza è un rapporto profondo tra due persone nascoste, due outsider, due cani sciolti. “I muri delle case” si fanno scudo per proteggere dalle malelingue e dagli occhi indiscreti. L’amore fraterno diventa tenerezza curativa, soprattutto nella parte del ritornello in cui si intravede una via d’uscita nel momento in cui il dolore si dirada e lascia spazio ad una sottile nostalgia. La profondità di questo legame si percepisce anche dal sound viscerale; il ritmo tribale delle batterie, i pattern dei synth e la voce in primo piano rendono il brano piacevolmente frastornante, come un incantesimo.

Per conoscerla meglio, non potevamo che farci portare a casa sua, perchè scegliesse cinque oggetti particolarmente significativi per il suo progetto musicale.

AUDIO CASSETTA

Ultimo acquisto musicale, trovata in un mercatino. Pur non essendo il mio album preferito di Mina, questo concept estetico è incredibile, lei sembra una regina aliena. Amo la musica su supporto fisico, la cassetta mi dà proprio l’idea del cofanetto prezioso.  La musica è sempre preziosa.

MOKA ROSSA

Questa moka rossa me l’ha regalata il mio ragazzo quando siamo andati a vivere insieme; la moka per me non è solo un oggetto, è un rito, un simbolo. Moka è casa.

ACQUASANTIERA

L’acquasantiera è un oggetto che mi è stato regalato da un’amica di mia mamma quando sono nata, non sapevo neanche di averlo a dire la verità, ma quando ho fatto il trasloco è saltata fuori, come se volesse seguirmi.  È un oggetto davvero affascinante, fatto interamente a mano da un artigiano di Caltagirone, io la uso per appoggiare il palo santo.

TAPPETO

Amo i tappeti, coprirei ogni superficie di casa con dei tappeti, come l’opera di Stingel a Punta della Dogana a Venezia nel 2013 (si, sono ossessionata). Il tappeto di cui oggi vi parlo non è particolarmente pregiato, ma per me ha un valore affettivo importante. L’hanno comprato i miei genitori negli anni ’90 in un viaggio marocchino, è il tappeto su cui ho sempre giocato da bambina e quando ho cambiato casa me l’hanno lasciato. Ho deciso di posizionarlo in studio, il luogo in cui lavoro, scrivo e suono; per me è come un tappeto volante: magico.

PIANTE

Lo confesso: non sono un pollice verde, mi dimentico di dare da bere alle piante, alcune sono anche morte, però che soddisfazione vederle crescere e trovare il loro spazio in questo corridoio costellato di oggetti. Mi rendono proprio felice le piante, mi illudo di riuscire a prendermi cura di loro, quando in realtà sono loro che si prendono cura di me. E poi che belli gli autoscatti con le piante come sfondo!

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“Better Man” è il nuovo singolo di Will Brown

Con quasi 2 milioni di stream globali, Will Brown pubblica oggi, 25 ottobre, “Better Man“, il seguito del precedente singolo “Phoenix Rise“. 

Better Man” racconta la storia di un uomo che ha affrontato le proprie insicurezze, riconosciuto i propri difetti e ha lavorato sul proprio io interiore per accrescere la propria persona, ma si rende conto che a volte l’auto-miglioramento non basta. In quei momenti la presenza di qualcuno che conosce il suo animo e crede in lui può fare la differenza. Questa persona lo solleva nei momenti difficili, lo aiuta a guarire e, infine, lo rende una versione migliore di sé stesso.

Guarda il lyric video: https://www.youtube.com/watch?v=B989g54jMok

La canzone intreccia meravigliosamente vulnerabilità e speranza di migliorare, non solo per sé, ma anche per le persone che amiamo. Ci esorta a superare gli errori del passato, rappresentati da spazi vuoti nelle fotografie e da ricordi che sembrano distanti, e guardare al futuro per costruire nuovi ricordi e nuove connessioni.

Nello spirito di Welcome to BrownsVille, questa canzone fa parte di un viaggio più ampio verso la guarigione emotiva, l’auto-scoperta e l’empowerment.
BrownsVille è un rifugio musicale dove  Will Brown racconta storie profonde che sono occasioni preziose per la crescita personale. “Better Man” si inserisce perfettamente in questo mondo, offrendo agli ascoltatori sia conforto che ispirazione per intraprendere il proprio percorso di trasformazione personale.
È un promemoria per rammentare a tutti che in noi c’è il potenziale per poterci risollevare, soprattutto con il supporto di qualcuno che crede in noi.

La traccia è stata scritta da Will Brown insieme a Zak Lloyd, un pluripremiato produttore musicale e autore britannico che ha lavorato con artisti come Charli XCX, Callum Scott, Jim Steinman, Catherine McGrath, Connie Talbott, Keane, Scouting For Girls, Kingfishr, Into The Ark e Leona Lewis.
Con il precedente singolo “Phoenix Rise” Will ha ricevuto un grande supporto da parte del programma Good Morning Sunday di Radio 2 del Regno Unito e New to 2, oltre a trasmissioni su stazioni regionali come The Sound Lab Syndicate, supporto radiofonico in Francia e Italia e un’ottima copertura stampa in Spagna e in altri Paesi Europei. 

Nato e cresciuto in Kansas, USA, dove è stato educato al Gospel e al Soul prima di scoprire il pop di Whitney Houston, Brandy e Sam Smith, Will ora divide il suo tempo tra Londra e Los Angeles.
La passione di Will per la musica è sbocciata alle scuole medie quando ha realizzato il suo sogno di diventare un cantante. In seguito, ha assunto la direzione del dipartimento musicale nella chiesa di suo padre e, a 21 anni, è entrato a far parte del coro Gospel del cantante DeWayne Woods (nominato ai Grammy) come cantante di supporto, un ruolo che ha ricoperto per un decennio, collaborando con rinomati artisti gospel.

La sua transizione alla musica pop è stata un salto nel vuoto, spinto dalla determinazione di Will di diventare un cantante che lo ha portato, un giorno, a conoscere Jackson Browne  e a esisbirsi con lui a Santa Monica. Will trae ispirazione dagli artisti degli anni ’50 e ’60, dei quali ammira profondamente i testi e i messaggi. Vocalmente, è influenzato da Whitney Houston, Brandy e Sam Smith, che hanno plasmato il suo suono davvero unico.

Attraverso la sua musica, si impegna a trasmettere messaggi di libertà, speranza, liberazione, auto-accettazione e amore, affrontando il tema del giudizio, promuovendo con le sue canzoni l’amore e l’accettazione universale, elementi chiave del concept che giace alle basi della sua produzione artistica, denominato da lui stesso “Welcome to Brownsville“, “where every note tells a story, and every lyric is one step closer to your self-empowerment and healing.“.