Già anticipato dal recente singolo “cose belle“, venerdì 31 maggio 2024 esce su tutte le piattaforme digitali (in distribuzione Believe Music Italy) il nuovo singolo dei P L Z, dal titolo “107“. Un nuovo capitolo per il duo senza volto di stanza a Milano: un’anima pulsante techno pop, una creatura luminosa dalle venature cantautorali che, come uno spettro, vedevamo aggirarsi per la scena musicale già dal 2021, quando uscì l’album di debutto “M E G A“, e che ora (finalmente) è di ritorno. Forse questo numero, il 107 che dà il titolo al brano, ha un significato esoterico, da numero primo senza quadrati. O forse 107 è solo il numero del preset da cui è nato questa traccia, la prima scritta per il nuovo disco dei P L Z.
L’immagine di copertina creata da Emanuele Ferretti incarna perfettamente il misto di rabbia e voglia di tenerezza che anima il brano, fra picchi di esaltazione e cadute nella disillusione, in cerca di quel tocco amorevole che ripristini una qualche forma di equilibrio.
“107 è anche il brano che segna per noi la svolta verso sonorità 2step garage, affascinati come siamo dai suoni South London. Ci piacciono quelle atmosfere cupe, quei dancefloor mentali da suburbia metafisica: ci piace quella tensione sensualmente paranoide.”
107 (opinioni) Scritto, suonato e prodotto da P L Z (Diego Palazzo, Giacomo Carlone) Mixato da Giacomo Carlone al Supermoon Studio Masterizzato da Giovanni Versari a La Maestà Artwork di Emanuele Ferretti (instagram: @beautysucksorkills)
Esce venerdì 31 maggio 2024 su tutte le piattaforme digitali (in distribuzione Believe Music Italy) il nuovo singolo di Colombo, dal titolo “Libido” – un brano di cantautorato che vanta un’ispirazione da riferimenti internazionali, da Jeff Buckley a James Blake, e che si impone nella scena musicale underground come qualcosa di totalmente nuovo.
“Libido” segue il precedente “Uomini forti“, che ci conforma la volontà scomoda dell’alter ego musicale di cantautore e pianista Alberto Travanini, del voler raccontare le fragilità, spesso nascoste, dell’universo maschile. Se “Uomini forti” raccontava la fatica del dover essere sempre forte (… del dover avere più successo degli altri, più muscoli, fare più soldi e più sesso), questo brano nasce ancora una volta da un episodio autobiografico: un amico che ha problemi sessuali nella propria coppia, e lo stupore nell’altro nel rendersi conto che tra amici, amici maschi, non si parli spesso di tematiche del genere.
Chiunque ha diritto a coltivare la propria fantasia e il rapporto con sè stesso; ma cosa succede se quella zona di autonomia rimane l’unica in cui ci si riesce ad esprimere? Se non si riesce a comunicare i propri bisogno a chi abbiamo davanti, per una notte o per tutta la vita?
Un po’ di tempo fa scoprii – per vie traverse – che un mio amico stretto aveva seri problemi di sesso all’interno della sua relazione, da molto tempo. Lui non me ne aveva ma parlato, nonostante fossimo (in teoria) quel tipo di persone, e di amici, che parlano di tutto, sesso compreso, senza problemi. Per un attimo pensai a una questione di mancanza di fidugia, ma poi mi resi conto di una cosa: anche io non gli avevo mai parlato di sesso in quel modo, di insicurezze e desideri, che presumo tutti, in misura differente abbiamo.
Ho abbastanza amiche donne da sapere ormai che la storia dell’uomo performante che penso solo a quello, sempre pronto, è solo una leggenda. Ma se continuiamo a raccontarcela, con chi se ne può parlare?
Nasce a Brescia nel 1994, dai primi anni si avvicina allo studio del pianoforte. Si laurea in pianoforte presso il Conservatorio “A. Boito” di Parma col massimo dei voti. Dall’età di 15 anni affianca al pianoforte classico, lo studio della vocalità moderna nelle sue diverse espressioni, che prosegue con l’approfondimento del canto jazz presso il Conservatorio di Milano. Si esibisce come pianista, tastierista, cantante in diversi contesti e formazioni, spaziando in vari generi, dalla classica al pop, dal cantautorato al rock. Vincitore del Premio Ugo Calise 2019 per la nuova canzone d’autore, finalista di Area Sanremo 2018, Vibra Song Contest, Contesto Indie e ProScenium Festival di Assisi 2021.
Nel 2023 esce “Where Children Strove”, un concept album di pop neoclassico interamente dedicato alle poesie di Emily Dickinson.
“Uomini forti” è il primo capitolo di un nuovo progetto in italiano.
Fuori dal 24 maggio “Oltre Adige”, il terzo capitolo dell’EP “Trilogia di Quartiere” di Elia Turra. Un brano che sa mescolare l’animo punk dell’artista a ritmi folk rock bucolici coinvolgendo l’ascoltatore.
“Oltre Adige” parla di un ragazzo che dopo aver vissuto tutta la sua vita in contesti urbani dettati da ritmi frenetici, dal traffico e dal caos quotidiano, si trasferisce oltre il fiume della sua città, circondato dal verde dei campi, in mezzo alla natura.
Elia Turra ci porta un altro passo più vicino alla sua vita e alla sua storia. Qui si allontana dalla città per ricercare se stesso nella natura. Questa immagine viene rappresentata perfettamente attraverso il sound più delicato e intimo rispetto ai singoli precedenti.
“Oltre Adige chiude il mio EP ispirato ai tre quartieri di Verona dove ho vissuto dalla nascita ad oggi:“LSB” che parla delle case popolari di San Bernardino. “Punk di quartiere”, ispirata dalle pulsanti vibrazioni rock di “Veronetta”. E infine quest’ultima, che parla della “Zona Lazzaretto”,
dopo Porto San Pancrazio, e rispecchia il mio stile di vita da un paio d’anni ad oggi.
E’ una canzone descrittiva, forse la più candida, dal timbro folk e dal sapore bucolico: ci sono le mie passeggiate in riva al fiume, le spiagge, il bus 70 che passa per le vie del quartiere, e che spesso incontro al capolinea (Oltre Adige è anche il nome dell’ultima fermata).
“Oltre Adige è un porto sicuro. Qui posso fuggire dalla frenesia della routine cittadina e trovare riparo nel dolce silenzio della mia solitudine, immerso nel profumo dei boschi”; così Elia Turra descrive il proprio brano.
Elia Turra è un musicista classe 1990 nato a Negrar, ma molto legato a Verona e ai quartieri dove è cresciuto. La passione per la musica arriva sin dalla tenera età: cresce e respira arte in varie forme grazie a una famiglia molto creativa.
I primi artisti a cui si approccia sono Pink Floyd e The Doors per poi spostarsi sui cantautori italiani e americani. Elia ha un’anima curiosa che lo porta verso nuovi orizzonti musicali.
Si appassiona alla break dance, entrando a far parte all’età di soli dieci anni nella “SM crew”, una delle realtà più promettenti e talentuose del panorama veronese dell’epoca. Scopre così il rap italiano degli anni 90 e l’hip hop americano.
Ma la sua esplorazione musicale non finisce qui perché alla soglia dei 14 anni si lascia trasportare dal punk rock e le sue sfumature.
Elia ama la musica in tutte le sue forme, ma finalmente nel 2023 prende il via la sua carriera artistica da solista. Pubblica il suo primo singolo “Giungla d’asfalto”, che ha riscosso un buon riscontro a livello di critica e pubblico. Seguono altri singoli fino all’annuncio del suo primo EP “Trilogia di quartiere”. Il primo brano “LSB” viene presentato nel 2023 , mentre il secondo capitolo della trilogia esce a marzo 2024 con il titolo “Punk di quartiere”.
Ma Elia Turra è un artista da palco e porta fin da subito le sue canzone live.
Tra le esibizioni più significative troviamo quella all’Apollo di Milano nel novembre 2023 ,dove, dopo aver conosciuto il cantautore inglese Peter Doherty (Frontman dei The Libertines & Babyshambles) è stato invitato e presentato sul palco dall’artista stesso per suonare in sua apertura.
Come poeta, nell’aprile del 2024, pubblica la sua prima raccolta di poesie “CAMPOFIORE”, disponibile nelle migliori librerie fisiche ed online. La sua scrittura e la sua musica sono uno spaccato di realtà senza filtri, priva di perbenismo, censura o retorica: un inno ad amare, vivere e morire in maniera libera.
AMBRADEA pubblica il nuovo singolo e video, LIBERA. “Come delle onde che si muovono, come le parole che si perdono, scivolo nel mondo senza gravità”: questo è il mantra di LIBERA.
Diventare un tutt’uno con l’Universo attorno a noi, lasciandoci guidare dal nostro istinto innato verso la libertà. “LIBERA” ha un doppio significato: libera come attitudine mentale, come inclinazione spirituale, ma anche libera inteso come risveglio da un coma emotivo.
LIBERA sarà tra le canzoni che AMBRADEA canterà e interpreterà il prossimo 22 giugno 2024 a Roma, al MAMMUT LIVE CLUB, per la presentazione del disco EsSENZA.
“Prendendo spunto dal tipico scenario in cui, in sala operatoria, si esorta un risveglio attraverso il defibrillatore, dove chi di dovere esclama “libera! libera! libera!”, ho immaginato una connessione tra i due significati: risvegliare lo spirito e il corpo.”
Tutto questo attraverso immagini di distacco emotivo, di prese di posizione, e slanci verso il futuro. Non a caso le parole non recitano “Sono libera” ma “Sarò libera”. È un messaggio in divenire, una danza sulla spiaggia, sono dei canti in lontananza, alla fine del brano, che ricordano quelli delle sirene.
C’è un altro messaggio fondamentale racchiuso nella frase “dimmi che, se piangerò, non sarà perché fa male”: le lacrime, qualora uscissero, saranno di pura gioia e liberazione da un qualcosa che tiene incatenati da troppo tempo.
“Quand’è che siamo veramente liberi? Ho provato a farmi questa domanda, di cui non credo di avere la risposta assoluta. Ma posso dire che si può trovare uno stato mentale nel quale gran parte delle nostre preoccupazioni possono svanire e ridimensionarsi. Le parole per comprendere il mio messaggio sono nelle prime righe del testo e recitano così:
“prendo distanze, divido a metà lucida via dalla tua vanità; lascio cadere ogni tua regola”
La libertà è un’attitudine, è un chiedersi sempre se quello che pensiamo lo crediamo davvero, la libertà è ricerca, sono le persone che ti stanno accanto e che ti rendono migliore, la libertà è una scelta. La libertà è nella testa.”.
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BIOGRAFIA
Nasce a Roma. Diplomata alla Musical Theatre Academy nel 2013. Si divide tra Roma e Londra partecipando a diversi master sul canto, la danza e la recitazione.
È attiva professionalmente nel panorama teatrale e musicale italiano ed estero dal 2005. Nel 2015 è scelta dal maestro Stefano Zanchetti che la inserisce nel suo laboratorio di canto per professionisti.
Lavora per diverse band musicali e diventa la frontwoman per 4 anni del gruppo musicale Ritmovies Best Movie Hits.
Nel 2020 nasce la collaborazione con la Lead Records ed esce con il suo primo singolo inedito “MY FUTURE”, in inglese, scritto da Orlando Johnson con le musiche di Antonio Decimo.
Il suo progetto di scrittura e composizione musicale prende inizio nel 2021, quando esce con il suo nuovo singolo “LOSE IT ALL”, un brano nuovamente in inglese che punta il dito sui meccanismi oscuri dello showbusiness e con il quale vuole lanciare il messaggio agli artisti di non mollare mai la presa.
Il progetto subisce un’evoluzione e cambia prospettiva e linguaggio: l’italiano. Esce a maggio 2022 con “VOGLIO FARE L’EROINA” e ad ottobre con “CRUDELIA (ALL I NEED IS LOVE)”.
A gennaio 2023 decide di fare il salto e di produrre un album interamente scritto e composto da lei stessa. A ottobre 2023 conclude il lavoro di registrazione di tutte le 11 tracce che fanno parte dell’album dal titolo “EsSENZA”.
Un duplice significato delineato da quella prima esse. Un qualcosa che parla dell’essenza in tutte le sue forme. Essenza. Ma anche un qualcosa fatto senza fronzoli, senza artifici, senza macchinosità. Senza. Così come è stato sentito, vissuto.
A gennaio 2024 lancia il primo singolo estratto dall’album, dal titolo “STATUE DI CERA” e a Marzo 2024 pubblica l’intero disco.
Saranno i PVSSY a rappresentare la Toscana nella finale nazionale di EMERGENZA LIVE, la grande manifestazione che celebrerà il proprio atto conclusivo il 22 giugno ai MAGAZZINI GENERALI di Milano.
Nella finale regionale del 25 maggio, tra i trentasei progetti musicali che si sono presentati al THE CAGE di Livorno sono stati proprio i PVSSY a trionfare. Una vittoria meritatissima che proietta il progetto che mescola ispirazioni alternative metal e attitudini pop alla finale nazionale e, perché no, anche oltre.
Il quartetto attualmente sta promuovendo le canzoni di MANTIS, debutto scintillante coniugato in sei brani ruvidi ma colorati dalla voce di GIULIANA MAFFEI, insieme al lavoro degli strumenti di JONNY SCHWED, ALESSANDRO CHIAVONI, FRANCESCO TERRIBILE.
“Siamo molto contenti di questo risultato – dichiarano i ragazzi della band -. Adesso dobbiamo impegnarci e rimanere saldi in previsione della finale nazionale ai Magazzini Generali.”
EMERGENZA LIVE MUSIC offre l’opportunità a artisti emergenti di suonare dal vivo nei locali di tutto il mondo, dai migliori live club club ai locali di fama internazionale e di vincere una produzione professionale, un tour sponsorizzato, strumenti musicali e materiale tecnico.
Ogni partecipante ha a disposizione 25 minuti di live set e la possibilità di procedere attraverso fasi eliminatorie fino alla finale nazionale, ai Magazzini Generali di Milano. Tutti i vincitori delle finali nazionali suoneranno poi ad agosto alla finale internazionale in Germania, al TAUBERTAL FESTIVAL, davanti a un vastissimo pubblico, condividendo il palco con musicisti di fama mondiale.
La valutazione di tutti i progetti musicali e del loro percorso a Emergenza Festival è affidata al pubblico presente durante tutti i concerti. Le giurie sono inoltre rappresentate da alcune tra le più importanti e conosciute etichette discografiche come Metatron/INRI, Sony, Krishna Music, BMG, Warner, SlipTrick, Universal, RustBlade.
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BIOGRAFIA
I PVSSY nascono dall’unione dei MORBOSITA (JONNY SCHWED, ALESSANDRO CHIAVONI, FRANCESCO TERRIBILE) con GIULIANA MAFFEI.
I MORBOSITA erano un power trio alternative metal virtuosamente demenziale; amavano trattare di rivoluzione, gatti, gabbiani e Nando. Si esibivano nei peggiori sobborghi dell’universo, portando alta la bandiera della libertà creativa senza compromessi, gridando, sbattendo, stridendo, mordendo, piangendo disperatamente e sputando sangue; queste modalità, per qualche assurdo motivo non hanno portato la band al successo globale.
GIULIANA invece, viene dal pop; allieva di CHERYL PORTER e cantante di incommensurabile talento ha macinato decine di milioni di visualizzazioni su YouTube; piattaforma dove i tre l’hanno trovata, dopo che JONNY aveva capito che cantare non gli interessava e che oltretutto non sapeva farlo né bene, né in inglese.
Gli elementi della nuova formazione si sono confrontati e hanno realizzato che per motivi misteriosi avevano gli stessi ideali. GIULIANA si è praticamente trasferita a vivere con i ragazzi, e immediatamente hanno cominciato a lavorare costantemente, inventando linee vocali su dei pezzi già strutturati strumentalmente dall’ex trio, per poi scrivere insieme i testi, arrangiare, confezionare le pre-produzioni e portarle da NICOLA PIOVANELLO, che già produttore dell’ultima fase del trio, si è innamorato subito della nuova formazione, aiutando il gruppo a creare una solidissima identità sonora.
Il messaggio dei PVSSY è uno solo, declinato in tutte le loro opere: “Abbi la forza di trovare te stesso, anche a costo di distruggere tutto ciò che hai deciso di essere.”
Esce giovedì 30 maggio 2024, “QUESTA SERA” (in distribuzione Believe Music Italia), il nuovo singolo di CASPIO. Un brano quasi punk rock e upbeat. Così presi dalle cose superflue da dimenticarci delle persone, “QUESTA SERA” ci ricorda quanto di poco umano ci sia rimasto. CASPIO ci invita ad avere il coraggio di dimenticare, almeno per una sera, cosa dobbiamo fare domani, di non avere paura del futuro, di scrollarci di dosso tutto il superfluo per sentirci, ancora una volta, vivi. Quindi, questa sera, facciamo finta che nulla possa farci male e riempiamo il vuoto con qualcosa che valga davvero.
“QUESTA SERA” è il secondo brano estratto dal prossimo album di CASPIO in uscita nell’autunno/inverno del 2024.
Scritto e suonato da CASPIO Prodotto da CASPIO e Alessandro Giorgiutti (Sesto) Mixing Alessandro Giorgiutti Mastering Ricky “Lo Zio” Carioti Lead guitar Enrico Muccin e Alessandro Giorgiutti Foto Cover Artwork Pietro Bettini Cover Artwork Giorgio Di Gregorio
BIO:
La mia storia musicale inizia con l’adolescenza, quando ormai gli anni ‘90 stavano volgendo al termine. Ma gli anni ‘90, a quel punto, c’erano stati, eccome se c’erano stati! Così, legati un po’ al passato, io e la mia musica siamo perennemente fuori, non di tendenza. Proprio per tornare a quelle che considero le mie radici, oggi chiudo con l’elettronica e torno all’essenziale, al grunge, al rock, alla musica suonata davvero, talvolta distorta, talvolta pure imprecisa. Lo faccio nel tentativo di raccontare la mia generazione e per rivolgermi a quelle successive, per raccontare a tutti di quel futuro tanto promesso ma che non arriva mai, per raccontare un mondo tutt’altro che perfetto che, però, ti chiede di esserlo.
CASPIO è un cantautore atipico, se così si può definire. Vive a Trieste, città di confine. Confine fisico e culturale. Una terra di marinai e scrittori, una città isolata da tutto il resto dell’Italia in cui ci vai solo perché ci vuoi andare o perché ci passi per raggiungere altri luoghi lontani.
Dopo aver smontato ogni tassello della sua musica per ricomporla in qualcosa di nuovo, nell’ottobre del 2019 pubblica Giorni Vuoti, il racconto elettronico di una generazione che aspetta costantemente che qualcosa cambi, che spesso si dimentica di cosa vuole fare ed essere, di cosa può fare e di cosa può essere. La svolta nella sua musica arriva poi, nel 2021, con l’uscita per Le Siepi Dischi di fugit, il suo ultimo EP. In questa raccolta c’è il tempo al centro di tutto: un tempo che appartiene ad una generazione, un tempo per le decisioni, un tempo che scandisce il ritmo sonno-veglia, un tempo presente e futuro, un tempo che non c’è più perché ha lasciato al suo posto qualcosa di nuovo. Un EP che si muove tra il trip-hop dei Massive Attack e Portishead, l’elettronica e la cara vecchia amata dance anni ‘90. Nel 2022 partecipa a MUSICULTURA arrivando tra i finalisti con il brano “domani!” e subito dopo pubblica un ultimo brano elettronico, “SOSPESI”, in collaborazione con il cantautore milanese GODOT.. Da qui in poi, silenzio. Pensa di lasciare definitivamente la musica perché per molti sembra essere diventata ormai solamente un sottofondo. Stanco della tecnologia che lo aveva accompagnato negli ultimi anni del suo percorso musicale, ricomincia a suonare la batteria, il suo primo amore. Da lì qualcosa si riaccende. In pochissimi mesi scrive il suo primo album: ormai nulla è come prima, è finalmente tornato a casa e la musica che risuona tra le pareti è rock.
Fuori dal 24 maggio “Avanti tutta”, il nuovo album di Federico Cacciatori disponibile SOLO sulla piattaforma Discover in streaming e scaricabile. L’artista sceglie una strada diversa dalla maggior parte e invece di distribuire la propria musica sui distributori digitali ha creato una piattaforma tutta sua.
Discover è una nuova piattaforma di condivisione musicale, interamente gratuita e innovativa creata da Federico Cacciatori. L’unico brano del disco che sarà disponibile sulle altre piattaforme digitali sarà la title track “Avanti Tutta” in collaborazione con “Kophra”, in uscita dal 31 maggio.
“Avanti Tutta” è un album di dieci canzoni dove l’elettronica incontra sonorità differenti. Principalmente strumentale ritroviamo suoni che strizzano l’occhio ai synth anni ’80 come “Comunque Amore” e altri più dance/techno anni ’90 come “Discover” e “Tentazioni”. Ci spostiamo su melodie che si mescolano anche ad un pizzico di pop in “Non è la fine”.
Gli unici due brani cantati sono “No Escape from you” e “Avanti Tutta”. Il primo in inglese e il secondo in italiano.
“L’album è nato durante un mio viaggio in Albania. L’idea era passare diversi giorni senza pensare al lavoro, volevo ascoltare conoscere e contaminarmi anche con quel mondo musicale tipico albanese Che non conoscevo minimamente.
Ma figuriamoci se la mia creatività in tutta quella serenità se ne stava al riposo. E così in ogni giornata mi sono preso un momento per raccontarmi. Finita questa sorta di “Seduta psicoanalitica” , rimanevo lì sulle rive del mare in una felice solitudine. Portavo con me il telefono sapendo che al suo interno vi era presente “L’arma” un pianoforte virtuale
E così in dieci giorni nascono dieci storie diverse, nascono dieci racconti e dieci viaggi musicali diversi ed è così che nasce “Avanti tutta”.
All’interno dell’album i brani sono stati tutti quanti scritti prodotti registrati e mixati dal sottoscritto eccetto la title track “Avanti tutta” dove il testo della canzone è stato scritto e cantato da Mario Cofrancesco in arte” Kophra”.
Le chitarre sono state registrate da Francesco Berti tranne per il brano“Un giorno nuovo” dove le parti di chitarra sono state scritte suonate e registrate da mio papà: Umberto Cacciatori”, così Federico racconta la genesi del suo album.
Federico Cacciatori è un artista che ama la musica e la sperimentazione. Dopo una lunga gavetta, passata al servizio di gruppi e artisti come batterista Esordisce nel 2020 con il suo primo disco strumentale “Moments From space”.
Una mente creativa che non si ferma mai così nel 2021 pubblica il singolo “Veste di colori”. Il brano ottiene un “Boom digitale” piazzandosi #15 nelle novità più interessanti in canzoni di Amazon Music.
Il 2022 si apre con “Punti Fermi”, un singolo in stile anni 80 ed i sinth di derivazione new-age. Per un pò di mesi si ritira in studio. Incide diversi prodotti e il primo che pubblica è “Mondo virtuale”. Nello stesso anno presenta “Il riflesso che dominerò”, primo brano in cui si avvale di una voce femminile.
Federico si butta in una nuova avventura con il suo secondo album “La mia visione del mondo” che scardinando tutte le regole del mainstream non viene pubblicato sulle piattaforme digitali. L’album è scaricabile e ascoltabile dal sito ufficiale dell’artista. Nonostante questa scelta curiosa ottiene un ottimo riscontro dal pubblico rafforzando ancora di più la sua fanbase.
Nel 2023 parte il progetto “FC LIVE” che permette a Federico di portare la propria visione su diversi palchi. I suoi concerti sono una fusione unica tra la potenza della batteria acustica e l’innovazione della musica elettronica.
Il 16 maggio 2024 lancia la sua piattaforma Discover e il 24 maggio pubblica al suo interno il suo nuovo album “Avanti Tutta”.
Dopo l’anteprima sul sito di Rumore, è disponibile anche su Youtube il video per “Visualizzare“, il nuovo singolo degli Epoca22 – brano pubblicato ad aprile su tutte le piattaforme digitali in distribuzione Altafonte.
Un nuovo capitolo per lo stratificato progetto, che ci accompagnerà verso la pubblicazione di un nuovo album: uno scorcio post moderno raccontato attraverso gli stilemi della new wave: l’arpeggio dell’introduzione, freddo e vacuo, mette in scena la vita “senza senso” del protagonista del brano; i vuoti dei riverberi creano gli spazi in cui si inserisce il racconto. A volte monotona; a volte accorata, la voce fa da narratore esterno alla vicenda; senza giudicare, almeno lei, la sorte dello sventurato Uomo contemporaneo.
Morbosità patologia e asettica razionalità sono le caratteristiche del protagonista del brano – un uomo qualunque; un signor Nessuno della società contemporanea – e sono il risultato dell’ambiente che lo circonda: un mondo fatto di solitudini e dominato dal caso in cui i desideri sembrano scaturire da riviste pornografiche; droghe e voyeurismo. Nella descrizione di questo quadro apocalittico, nell’aridità di questa umanità scarnificata, l’emotività di questo “ultimo sguardo sul mondo” riporta al ricordo di una corsa infantile; alla luce che filtra da una porta finestra di una casa materna prima dell’accecante salto verso l’esterno; verso un “balcone abbacinante” che si fa simbolo di potenza vitale nella sua massima espressione: l’attimo prima della sua cessazione.
Gianluca Durno: autore, compositore, produttore, chitarra e voce di tutti i brani Sebastiano Pucci: batteria in tutti i brani Dennis Santacroce: basso in tutti i brani Mario Tovani: chitarra e cori in tutti i brani Mattia Cominotto: produttore di tutti i brani Greenfog Studio: registrazione, mix e master Giulia Campanile: management
BIO:
Epoca22 è una band new wave italiana.
Il suo è cantautorato urbano che unisce cura per il testo e per la musicalità della parola a corpose linee di chitarra; beat riverberati e riff di basso, reminiscenze della darkwave britannica di fine anni ‘70. Quello di Epoca22 è un canto di strada che racconta, per simboli, di città deturpate; di divisioni e disuguaglianze; di violenza e povertà, ma anche di speranza e redenzione. La band è composta da Gianluca Durno (voce e chitarra), da Mario Tovani(chitarra e cori); Dennis Santacroce (basso) e Sebastiano Pucci (batteria).
É in uscita venerdì 24 maggio 2024 in distribuzione Believe Digital il nuovo singolo del progetto solista di Damon Arabsolgar (attualmente, anche una delle metà dei MOMBAO) dal titolo “Nils“. Un brano in gestazione sin da un’estate lontana, quella del 2016 che Damon ha passato a Milano: un paio di microfoni, uno studio allestito in casa, e l’inizio di quello che sarebbe diventato poi il disco solista di Damon Arabsolgar.
“Nils” nasce in un istante, in una trance di gioia, in un flusso divertente che ha portato Damon a volare leggero in un’altro stato della materia e in cui ho composto, registrato, prodotto e mixato tutto in solitaria, dimenticandomi del resto del mondo, come lo stato di seria e giocosa concentrazione con cui si gioca da bambino. Di fatti: il germoglio di un progetto, di un disco in uscita (di cui abbiamo già ascoltato altri due singoli, “Nitida” e “Erbivoro“), che si rivelerà a distanza di otto anni.
La musica di Damon Arabsolgar si dimostra esser fatta per essere ascoltata al buio, con gli occhi chiusi, e conduce altrove, portandoci dal più microscopico dettaglio ad un volo oltre la stratosfera, laddove l’orizzonte si curva e le cose quotidiane perdono di senso. Le strutture sono sempre imprevedibili eppure non lasciano mai disorientati, accompagnando per mano l’ascoltatore in un vero e proprio viaggio da cui ci si risveglia diversi, come dopo un lungo sogno rivelatore.
Avevo letto un’intervista di una donna a cui non si era aperto il paracadute, invece che essere presa dal panico, diceva di aver accettato quasi immediatamente il suo destino e di essersi goduta la caduta, sopravvivendo miracolosamente. Qualche scienziato aveva provato a spiegare il miracolo dicendo che la rilassatezza dei muscoli aveva permesso di assorbire l’impatto ma poco importava per me.
Faccio infatti da anni un sogno ricorrente, di colpo, capisco come si fa a volare.
Bisogna volerlo e creare le condizioni affinché avvenga senza però davvero desiderarlo o pensare che la propria felicità dipenda dal suo raggiungimento. Potrebbe capitare che ci si libri in volo, sollevandosi con leggerezza. In quei casi, qualora ce ne si compiaccia o ce ne si renda troppo conto, si ricade lentamente al suolo e nulla può risollevarci se non attendere e sperare che accada nuovamente più avanti.
Nella stessa maniera si cade nella musica, nella trance, nella preghiera, nella meditazione, nella poesia, nell’amore e, in definitiva, nella flusso della vita, quando il tempo sembra cristallizzarsi, fermandosi in un minuscolo istante, rimanendo nella nostra memoria come un’icona del tempo che scorre e da significato a tutto ciò che c’è ora e c’è stato prima.
Testo: Damon Arabsolgar Musica: Damon Arabsolgar Registrato, prodotto e mixato da Damon Arabsolgar Masterizzato da Giovanni Versari Batterie aggiuntive: Riccardo Montanari Un ringraziamento ulteriore a Giacomo Carlone e Dario Pruneddu Copertina: “Aurora” by Katherine Akey Foto di Ginevra Battaglia
La copertina è tratta da una serie di lavori in camera oscura di Katherine Akey, artista e amica di stanza a San Francisco, di cui adoro il lavoro e con cui esiste, da anni, uno scambio personale e artistico continuo e stimolante. Sono fotografie analogiche a contatto, fatte con un processo particolare: la carta fotografica è infatti impressa direttamente in camera oscura, illuminata in varie maniere mentre è sommersa negli acidi e sabbie di varie dimensioni rimangono in sospensione a diverse altezze.
Katherine è stata da sempre affascinata dall’Artico, dalle spedizioni di esplorazione e dall’idea di poter, prima o poi, vedere un’aurora boreale. In quegli anni di attesa si era immaginata come potesse essere un’aurora e aveva provato a rappresentarla con queste impressioni a contatto. Il lavoro era rimasto nel cassetto per parecchi anni, fino a quando, per una serie di ragioni, Katherine si è ritrovata davvero nell’Artico, su una vera rompighiaccio.
In quel frangente, una notte, ha finalmente visto un’aurora boreale. Differentemente da come si poteva immaginare, l’esperienza non la colpì poi molto, anzi, sembrava meravigliarla meno dell’idea di aurora boreale che si era fatta nel tempo. Si è così resa conto che il ricordo dell’esperienza reale aveva sovrascritto l’immagine che aveva dentro di sè.
Questa serie di fotogrammi rimane così l’unica traccia di una visione, il ricordo di un’idea, a monito di tutti i mondi e tutta la bellezza che possiamo creare se chiudiamo gli occhi e impariamo a volare.
BIO:
Damon Arabsolgar è poeta, compositore, autore, produttore e performer.
Da piccolo, ha cominciato a scrivere e registrare canzoni su cassette magnetiche e non ha mai smesso, spinto dalla necessità di rimanere da solo con il suo pianoforte per dar voce, in maniera puramente istintiva, alla sua parte più vulnerabile e sincera. Parallelamente alla sua intensa attività live con il duo MOMBAO, negli ultimi sei anni ha segretamente lavorato alla scrittura del suo progetto solista, in cui Damon torna alla sua natura più intima e cantautorale. Decide di usare per la prima volta il suo nome di battesimo solamente ora, per pubblicare del materiale profondamente personale realizzato con un senso di urgenza e bisogno di catarsi.
Le sue canzoni sono oceaniche e siderali, parlano di amore e separazione e nascono come gesti quasi involontari, un’emersione inconsapevole di immagini, come poesie veggenti in grado di dar voce a parti sommerse di sé, prevedere il futuro. Il materiale era basato inizialmente su voce e pianoforte e solo successivamente è stato ampliato insieme al suo produttore, Giacomo Carlone (Abe, Angelica, Dadasutra, Checco Curci, Egokid) introducendo sintetizzatori modulari, prese dirette, batterie, chitarre e arrangiamenti per archi di musica contemporanea, scritti dal compositore Vincenzo Parisi (1° Premio al Concorso di Composizione del Conservatorio Verdi di Milano, il 1° Premio al Concorso Internazionale di Composizione Jorge Peixinho in Portogallo, vincitore della Call For Scores 2021 indetta dalla Collana Discografica 19’40” fondata da Enrico Gabrielli) e suonati dal Trio Cavalazzi (Elisa Toffoli, Dardust)
Le sue influenze spaziano da Patrick Watson a Luigi Tenco, da Andrea Laszlo de Simone ai Radiohead, da Arvo Pärt ai Big Thief, passando per Nils Frahm, Nick Cave, Emma Ruth Rundle, Daniel Blumberg, Tamino, Sparklehorse e i The Microphones. In combinazione con la sua voce, il pianoforte di Damon crea una sorta di intimità, come se fossimo seduti accanto a lui la notte, mentre ci sussurra ballate malinconiche ed esperienze spirituali, catturando l’imperfezione e la vulnerabilità dell’umanità.
Da sempre artista multidisciplinare e poliedrico, nel corso degli ultimi quindici anni, con i suoi progetti paralleli (MOMBAO), ha rilasciato tre LP e quattro EP, suonando in tutta Italia, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Marocco e Russia e calcando alcuni dei più importanti palchi nazionali (Carroponte, BASE, Magnolia, Jazzmi, TPO, Arcellabella) e internazionali (Kino Siska, MENT Festival). Con i MOMBAO ha inoltre anche partecipato all’edizione di X-Factor 2021.
Produce colonne sonore sotto il nome CAVALLIPAZZI insieme a Giacomo Carlone, ed è attualmente artista associato di BASE Milano con cui collabora per progettualità triennali e curatela di una parte di FAROUT, festival di arti performative.
Fuori da venerdì 24 maggio 2024 per Corallo Records il nuovo singolo di Gabylo dal titolo “L’amore malato”. Il cantautore ligure, ma di origini lucane, torna con un nuovo tassello della sua discografia, facendoci dono di un importante brano di sensibilizzazione sul drammatico tema della violenza contro le donne. Il pezzo sarà accompagnato da un lyric video in uscita venerdì 31 maggio.
“Il brano è tratto da una storia vera che parla di violenza sulle donne. Mi sono limitato a scrivere la storia nei minimi particolari, senza menzionare nomi, posti e luoghi, per rispettare la privacy delle persone coinvolte. Ho cercato di parlare di questa storia perchè mi sono sentito in dovere di testimoniare a favore delle donne. L’ennesima morte per violenza aveva scatenato parecchio tam tam su tutti i social media, giornali, telegiornali e per mesi non si è fatto altro che parlare di questo delitto. Subito dopo ci sono state altre violenze e uccisioni che sono passate in secondo piano rispetto a questa storia. Per me è la prima volta che scrivo e musico qualcosa di questo genere. Il brano scritto è forte e tratta un argomento delicato, difficile, tosto e duro. Non mi sarei mai azzardato a scrivere niente del genere, ma questa storia invece mi ha preso e mi ha fatto generare questo brano. Spero di essere riuscito, con questa canzone, a catturare e sensibilizzare l’ascoltatore.”
Etichetta: Corallo Records della Repubblica di San Marino Prodotto da: Mauro Fuggetta Management Silvia Alpini Videomaking: Andrea Parolo Brano scritto da: Mauro Fuggetta Musica:Mauro Fuggetta
BIO
Mauro Fuggetta, nome d’arte GABYLO, è nato a Sestri Levante, in provincia di Genova. Figlio degli anni ’60, è cantautore e interprete di matrice rock e suona per decenni generi musicali come new wave, hard rock, heavy metal, ma anche pop, dance e musica leggera. Gabylo ha fatto parte di numerosi gruppi nel corso della sua carriera, partecipando anche a tour e concorsi musicali. In questo panorama musicale piuttosto affollato, le sue ispirazioni si sono rivolte più recentemente a una musica più leggera, con l’inizio del suo progetto solista.