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“La Goccia”, il ritorno di Enni Zincone

“La Goccia”, il nuovo singolo di Enni Zincone in uscita il 27 settembre, segna il ritorno sulla scena della cantautrice romana. Negli ultimi anni è rimasta dietro le quinte, dedicandosi alla produzione e alla scrittura di canzoni per altri artisti, mettendo da parte il proprio percorso musicale. In questo stesso periodo ha anche affrontato e vinto una difficile battaglia contro la depressione, tema spesso presente nei testi delle sue canzoni.

Il brano si distingue per il suo sound acustico e sofisticato, arricchito dalla voce elegante dell’artista. “La Goccia” è una metafora dei pensieri ricorrenti che affollano la mente, logorandola, come l’acqua che goccia dopo goccia, scalfisce anche la roccia più dura. Enni Zincone riesce a esprimere l’overthinking, il tormento, con delicatezza e sensibilità. 

Il testo racconta situazioni quotidiane che, sebbene sembrino banali prese singolarmente, sommandosi diventano insostenibili ed esasperanti. Il testo parla anche di liberazione e del rifiuto di rimanere bloccati e schiavi di condizioni che si ripresentano ciclicamente, situazioni che quando sai riconoscere, sei anche in grado di liberartene definitivamente”, così la cantautrice descrive il proprio brano. 

La canzone esce grazie al sostegno del produttore artistico Tony Puja e grazie alla guida di Giampaolo Rosselli (YPK) e anticipa la pubblicazione d’una serie di inediti rimasti troppo a lungo nel cassetto.

Ogni brano è un tassello d’un racconto più ampio, che abbraccia il dolore, la guarigione e la riscoperta di sé, dei capitoli d’una storia che vale la pena ascoltare. Un repertorio che riflette la sua storia, le sue esperienze e il suo viaggio interiore.

Hanno collaborato alla creazione del sound acustico ed elegante i musicisti: Francesco Lo Cascio, Jacopo Mariotti, Stefano Guercilena e Damiano Daniele.

Con questa nuova fase, Enni si conferma una delle voci più autentiche e pure della scena musicale italiana, capace di trasformare il dolore in arte e di regalare al suo pubblico brani che toccano l’anima. 

ASCOLTA SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/intl-it/album/59vNsRUmOXhSXYtT7kbdEH

https://www.instagram.com/enni_zincone/

Biografia

Enni Zincone, nome d’arte di Annachiara Zincone, è una cantautrice e produttrice musicale romana. Il suo viaggio nella musica inizia in tenera età. A sei anni entra nel coro “Le Piccole Voci” di Angelo Di Mario, col quale registra album e jingle, partecipando stabilmente a trasmissioni televisive in Rai e Mediaset. 

Prosegue gli studi musicali approfondendo solfeggio, pianoforte, canto lirico e moderno e inizia a scrivere le prime canzoni intorno ai 20 anni. 

Si esibisce live in vari locali romani, pubblicando nel frattempo diversi singoli e un album. E’ finalista in numerosi concorsi tra cui: SanremoLab (2008), Premio Augusto Daolio (2010), Premio Lunezia (2012), Genova per voi (2015) e Premio Curci (2015). Ha collaborato alla scrittura di canzoni con Marco Ciappelli per Warner Chappell ed è stata autrice per Micaela Foti e Roberta Bonanno.

Dal 2014, ha iniziato a produrre per la YPK e altre etichette cantautori e artisti emergenti. Nei successivi tre anni eÌ€ giudice e coach di canto per il Tour Music Fest e docente d’Interpretazione e Songwriting presso il C.E.T. di Mogol ai Camp Estivi.

Nel 2023, apre a Formello il proprio studio di produzione musicale, l’“Imagine Studio” occupandosi di arrangiamenti, recording e mix. Sempre nel 2023 vince il bando SIAE “Per Chi Crea” con un progetto di cui è la direttrice artistica, quello del cantautore Lorenzo Gulino.

Oggi Annachiara non solo scrive e produce musica per sé stessa e per gli altri ma condivide la sua esperienza come docente di Song Lyrics presso il Saint Louis College of Music di Roma. 

Dopo anni di ricerca e lavoro musicale sia su sè stessa che su altri artisti, approda alla maturità artistica grazie al sostegno di Tony Puja e pubblica altri suoi brani tra cui ricordiamo “Una rosa appassita”.

Il 20 settembre 2024 esce “La Goccia”, il suo nuovo ed emozionante singolo.

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Un calcio ai guai con SUPERTELE

“Mutande” è il nuovo singolo di SUPERTELE, uscito venerdì 11 ottobre 2024. Il cantautore DIY sviluppa le sue trame pop con un interessante approccio lo-fi. Pop emotivo, leggero e precario proprio come l’iconico pallone degli anni 70 dal quale l’artista lombardo prende il nome.

Foto: Enrico Luoni

Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone:
«La traccia esplora il caos pratico ed emotivo di una persona che si sente sopraffatta dalla vita e dalle sue complessità, ma che trova conforto e rifugio nell’intimità sia fisica che affettiva. È un viaggio tra il dolore, l’instabilità e la ricerca di un rifugio in cui nascondersi.
La canzone parla del bisogno umano di connettersi profondamente con qualcun altro quando tutto sembra incomprensibile. Nonostante il “casino” c’è la speranza di trovare sollievo e rinnovamento nell’amore, anche nei suoi aspetti più semplici e fisici. Le mutande sono dunque una metafora dell’intimità e della protezione. Si cerca un rifugio nelle “mutande” dell’altro, un posto dove sentirsi al sicuro e poter rinascere.
Musicalmente la canzone è un pop dalle sfumature urban, con sample presi da vecchi vinili, che danno al sound un gusto lo-fi e un’atmosfera instabile, come l’umore di chi scrive.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
SUPERTELE inizia a suonare a 10 anni. Da quando ne ha 13 scrive canzoni. Innamorato da adolescente del punk e del grunge suona in una serie di band in giro per la Brianza, Milano e il nord Italia. Con il passare degli anni, amplia il suo orizzonte musicale, sperimentando sonorità più psichedeliche e sperimentali, contaminandole con un approccio cantautorale nei testi.
Durante la pandemia inizia a dedicarsi alla produzione musicale, gettando le basi per il suo progetto solista. In questa seconda vita artistica, mescola sample, suoni catturati dalla vita quotidiana e strumenti vintage, mantenendo lo spirito DIY che ha caratterizzato le sue origini.
Il risultato è un sound ibrido che spazia tra alternative pop e lo-fi, con influenze elettroniche e momenti più ballabili. In questo progetto, SUPERTELE scrive, produce e canta la sua musica, occupandosi anche dell’intera componente visiva.

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Fonte: Costello’s Agency

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Il viaggio ipnotico di Marco Scipione

“H(ost)” è il nuovo LP di Marco Scipione, uscito martedì 8 ottobre 2024 via Cassis Records. Suoni distensivi e atmosfere tanto sperimentali quanto estatiche. E poi, parafrasando un altro noto musicista italiano di formazione jazz, c’è un sax che spinge a fondo “come ciclisti gregari in fuga”.

Foto: Alessandra Fuccillo

Queste le parole con le quali il musicista presenta il disco:
«Con “H(ost)” ho voluto esplorare la parte più intima, dolorosa e pura della mia dedizione alla musica. Spingere all’estremo il processo di ricerca sonora e personale che porto avanti da anni. Ho lasciato che le cose che amo di più ispirassero il mio sviluppo creativo e il processo di scrittura: dal mio cane Sergio ai Radiohead, dalle colonne sonore di film e videogame al jazz.»

Puoi ascoltare l’album qui:

BIO
Marco Scipione è un sassofonista italiano considerato uno dei nomi più rilevanti della scena emergente. Sassofonista anomalo, virtuoso nel jazz e nella fusion ma con un solido background nel rock e nel metal, è uno dei principali utilizzatori di effetti sul suo strumento che distorce e modifica ispirandosi a Kurt Cobain, ai riff di Tom Morello e alle suggestioni sonore eteree dei Radiohead. Un approccio che esprime a pieno nel suo trio post punk hardcore DANG!
La passione per le colonne sonore, la musica di ricerca, i videogames hanno spinto Marco a continue esplorazioni sonore, maturate in diversi progetti e concerti in solo.
L’anima rock e quella sperimentale si chiudono in un perfetto ed eterogeneo triangolo musicale con la sua attività di session man che lo vedono girare il mondo assieme ad alcuni dei più autorevoli artisti pop e jazz italiani (Eros Ramazzotti, Mario Biondi, Tommaso Paradiso).
“H(ost)” è il debutto di Marco Scipione come solista. Registrato al Bunker Studio di Brooklyn è un disco di solo sax, senza sovraincisioni o loop.

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Fonte: Costello’s Agency

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“La Discoteca” è il nuovo singolo de Il Triangolo

Quando cresci in provincia e hai 20 anni spesso la discoteca diventa l’unico luogo dove concludere le proprie serate. La scatola luminosa attira ragazze e ragazzi come mosche, che si perdono nei riti magici dettati dalle hit estive. Le discoteche di provincia abbandonate che sembrano dei templi, gli amori estivi, le urla e le danze che odorano ancora di anni 2000. 

La Discoteca” è il titolo del nuovo singolo de Il Triangolo, in uscita su tutte le piattaforme digitali da venerdì 11 ottobre 2024, per Piuma Dischi e in distribuzione The Orchard. Un nuovo brano che parla a una generazione che sta ancora cercando la propria America, in attesa di un nuovo album dedicato a chi conserva i propri ricordi in discoteca, e a tutti quelli che hanno giurato che rimarranno sempre giovani, come cantava proprio Il Triangolo nel 2012.
 

SCOPRI IL BRANO: 
https://open.spotify.com/intl-it/album/7hoLjU6i4mAJbEYHEORgOq?si=r9pOG408Qa6HHoCUYHxr2A

Il bello de Il Triangolo è che sanno rinnovarsi ad ogni nuova uscita pur mantenendo intatta la loro firma, quella ormai nota formula in cui mescolano ingredienti anni 60/70 con suggestioni pop-rock più moderne dando vita a melodie intense, ritmi irresistibili e testi fatti di immagini semplici dalla poetica incisiva ed efficace. 
(Rockit)

Una band, che ha trovato la sua vera dimensione amalgamando più suoni, con un richiamo a più forme d’arte e linguaggi
(Rockol)

I ragazzi dimostrano una crescita artistica che li rende sempre più eterogenei 
(Onda Rock)

Il Triangolo si fa voler bene fin dai primi istanti e il piacere che sa dare all’ascoltatore è in grado di durare a lungo. 
(Indie-Roccia)
 

BIO:

Giurami, che rimarremo sempre giovani” cantavano Il Triangolo, ovvero Marco Ulcigrai (chitarra, voce) e Thomas Paganini (basso, voce) nel loro esordio del 2012, “Tutte Le Canzoni”, album realizzato in seguito alla vittoria dell’edizione 2011 di VA sul palco – concorso musicale per artisti emergenti – che segnerà l’inizio della collaborazione con Ghost Records.

Erano davvero tutte le canzoni che avevano scritto sino ad allora: dieci piccoli inni a una giovinezza che si vuole liberare dalle costrizioni del proprio tempo e ritrova nel passato un luogo d’amore antico e ormai perso. E così, “Tutti cantano Battisti”, comprano i dischi in vinile e sognano letti di rose in tempi di spine. Nel maggio del 2014 vede la luce il secondo album “Un’America”, arricchendo la linea cantautorale del lavoro precedente con suoni e arrangiamenti più sporchi e decisi, grazie a nuove influenze e nuove ricerche sonore.l punti di partenza sono ancora il beat e il cantautorato, ma in una veste più rock, dove i fuzz delle chitarre, le batterie sature e il basso distorto si prendono la scena.

Non solo due album, ma anche un’attività live intensa, con quasi 200 concerti in tutta Italia, condividendo la scena con alcuni tra i migliori artisti italiani attuali e calcando palcoscenici importanti tra cui, due volte, quello Mi Ami Festival. A cinque anni di distanza, Marco e Thomas sono tornati con un nuovo album, “Faccio un cinema”, uscito ad inizio 2020.

Di esperienze, in mezzo, ce ne sono state tante: Marco è entrato in pianta stabile nella formazione live dei Ministri, con cui suona dal 2015. Con la rock band milanese ha collezionato date in tutta Italia e in Europa, esibendosi su palcoscenici prestigiosi, come quello del Primo maggio a Roma, quello del Primo Maggio di Taranto o quello dello Sziget a Budapest.

Dopo il successo con i Ministri, Marco è stato scelto da Vasco Brondi per seguirlo nelle date delle Luci della Centrale Elettrica per il tour di “Terra“, che lo ha portato nuovamente a Roma sul palco del Primo Maggio ed in TV, ospite di “Quelli che il calcio”.

https://www.iltriangoloband.it/ 
https://www.instagram.com/iltriangoloband/

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“Dove non eri tu”, la delicata dedica di Giuseppe D’Alonzo

Fuori dal 4 ottobre “Dove non eri tu”, la delicata dedica di Giuseppe D’Alonzo. Il brano nasce da un viaggio in Indonesia, precisamente in un campo Toraja nell’isola di Sulawesi e da una armonica a bocca che il cantautore porta sempre con sé.

Il Toraja è un popolo che celebra la vita dopo la morte con elaborate cerimonie. L’assistere ad uno di questi riti emotivamente coinvolgenti ha rievocato nell’autore i momenti passati con l’amico Davide Mingione, seconda chitarra dei Crabby’s dal 2017 al 2018, mancato prematuramente nel 2022.

Il brano è una piccola macchina del tempo che porta con sé il ricordo di Davide, l’amore per i viaggi, ed un ritorno ad un arrangiamento con prevalenza di armonica e chitarra acustica. Un format già proposto in passato dall’autore che oggi consolida il suo amore per il Blues e una influenza sempre più marcata del Folk di Bob Dylan.

Dove non eri tu” è accompagnato da un videoclip girato durante il viaggio tra templi, natura e vita quotidiana di questo splendido popolo.

“Probabilmente in questa esperienza in Indonesia si sono ricreate le condizioni perfette affinché mi giungessero i ricordi di Davide in modo che potessi tramutarli in musica e parole“, così Giuseppe D’Alonzo descrive il proprio brano.

 ASCOLTA SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/intl-it/album/4OVAn1AUrVWFJHTbktrMXW

https://www.instagram.com/gidalonzo
https://www.facebook.com/giuseppedalonzomusic
https://www.youtube.com/c/CrabbysMusic

Biografia

Giuseppe D’Alonzo è un cantautore chitarrista di Pescara. La musica è da sempre la sua grande passione, in particolare il rock blues. Muove i suoi primi passi nel settore fondando la band Crabby’s con cui pubblica i singoli “L’uomo di ieri”, “I Was Born Yesterday” e “Free”.

Esordisce nel 2016 con il suo primo EP “Bad Past”. Seguito dai dischi “Realize” e “Mistake”. Nel 2019 pubblica il suo primo album in italiano “Tornerà”, seguito da “Strane forme di complicità”.

Giuseppe ha la capacità di mescolare un sound blues a uno stile cantautorale arrivando a un pubblico molto ampio e riuscendo ad emozionare l’ascoltatore.

Il cantautore vanta numerose collaborazioni italiane e internazionali tra cui quelle con Melanie Crew, Patrizia Torrieri. e Eleonora Toscani. 

Nel 2022 pubblica “Fantasmi di Carta” EP di 16 brani. A seguire esce anche “Gravita’” accompagnato da un video in Puppet & Paper Cut Stop Motion.

Il 2023 è invece contraddistinto dall’uscita dal singolo “Come si fa”, accompagnato da un video in stop motion paper cut firmato da Gianni Donvito. Mentre il 2024 ci regala già diversi brani “Canzoni per chi…”, “Mattinieri del Tempo” e “Dove non eri tu”.

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“E guardo il cielo (Future Funk Version)”, 4Grigio racconta il dolore della perdita

Fuori dal 4 ottobre “E Guardo il Cielo (Future Funk Version)”, il nuovo singolo di 4Grigio. Il cantautore ripropone una versione totalmente nuova di un inedito del suo ultimo disco “Mondo”.

4Grigio decide di dare un carattere più future funk ad un brano molto profondo e sono queste influenze ad esaltare ancora di più la potenza del messaggio. Il Synth pop abbraccia nuove melodie che rendono ” “E Guardo il Cielo” molto catchy permettendogli quindi di raggiungere un pubblico sempre più ampio.

Dopo “Altrodove”, brano in cui l’artista creava non solo una nuova melodia ma anche una nuova emozione, qui torna a parlare di temi che non tramontano mai: la perdita di una persona cara. Il tutto avviene attraverso la metafora dell’esplosione di una bomba nucleare.

“E Guardo il Cielo (Future Funk Version)” è un brano synth-pop che racconta le conseguenze di una guerra senza vincitori, vista attraverso gli occhi di un uomo che è sopravvissuto a un attacco nucleare.

Il protagonista contempla la sua vita precedente (“Ricorderò grandi tavole imbandite […] spiagge di felicità”), spazzata via da un bagliore improvviso (“E guardo il cielo da qua giù, e poi non vedo più”), paragonandola alla propria realtà attuale (“Quello che avrò sono scorte ormai esaurite […] un inverno senza fine”).

Ripensa alle persone che ha perduto in quegli istanti (“E la tua mano si è dissolta nella luce, il viso tuo, figlio di un tempo più felice”), e a tutto ciò che non potrà mai più riavere indietro.

“E Guardo il Cielo” è un brano pop con forti influenze future funk, dove sonorità vaporwave e ritmiche funky convergono in una miscela di retro-modernità.

ASCOLTA SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/intl-it/album/28hofdaT9m9lYDWwX9faTN  

Spotify: https://open.spotify.com/artist/00rgNqWssedJEkOgDgm5w9

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Biografia:

4Grigio è un cantautore romano trapiantato a New York. La musica ha fatto da sempre parte della sua vita e l’ha accompagnata nel suo viaggio oltre oceano. Suona chitarra e tastiere; produce le sue canzoni nel suo home studio: il salotto di casa.

Tanti i palchi dove ha suonato, ma è nel 2024 che cambia qualcosa. 4Grigio quest’anno pubblica il suo primo singolo “Non torna più”, seguito da altri tre brani: “Occhi stanchi”, “La mia città”, “Sei”.

Il 31 maggio esce “Mondo”, il suo primo EP che racchiude tutti i brani usciti finora e tre inediti tra cui il singolo apri pista “Aiuta il mondo”. Il 23 agosto pubblica il suo nuovo singolo “Altrodove” e successivamente una nuova versione di “E guardo il cielo”. 

La sua musica è una miscela originale di ballad e brani uptempo dove atmosfere elettroniche anni ’80 si fondono con l’indie pop anni ’90. Le sue canzoni sono un invito a un viaggio di introspezione, intrattenimento ed emozioni.

Perché 4Grigio?

Il nome 4Grigio deriva dall’unione del mio numero fortunato e il mio colore preferito. Il 4 è un numero che è ricorso spesso nella mia vita in maniera del tutto casuale, quindi l’ho adottato come numero fortunato. Grigio è il mio colore preferito, ma anche una rappresentazione visiva della mia personalità: come colore neutro, il grigio sta bene su tutto. Allo stesso modo, ho una capacità innata di adattarmi alle situazioni più disparate”.

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Un tuffo nel mondo di Hermess con il delicato singolo “Oceani Immensi”

“Oceani Immensi” è il nuovo singolo di Hermess, disponibile su tutti i digital store dal 27 settembre. Un’immersione nei pensieri e nelle emozioni del cantautore, in un brano introspettivo arricchito da delicati elementi elettronici e atmosfere sognanti.

Hermess unisce testi poetici a melodie avvolgenti e cariche di emozione, e “Oceani Immensi” ne è un’ulteriore conferma. Ogni parola riflette la vastità delle emozioni umane, come stare di fronte a un mare sconfinato. Si avverte la paura dell’ignoto, ma anche il desiderio ardente di trovare luce e speranza.

In questo viaggio nella mente del cantautore, ci ritroviamo a vagare in un oceano sconfinato, dove la confusione interiore ci spinge a cercare la nostra strada. La confusione, silenziosa, diventa la miccia che ci incoraggia a impegnarci ancora di più per trovare ciò che è giusto per noi.

Questo messaggio è enfatizzato nella frase: “Poi ringrazio la vita per far confusione, la musica resta la mia vocazione”.

La canzone parla di affrontare le paure più profonde, cercando un equilibrio tra sogni e realtà. È un percorso di crescita e di scoperta di sé, un invito a esplorare le profondità del proprio essere. “Oceani Immensi è il mio modo di condividere questo viaggio con il mondo, per offrire un po’ di speranza e luce a chi ne ha bisogno”, così Hermess descrive il suo brano.

 ASCOLTA SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/intl-it/album/1nZKRtRxwSv6vLzTc0jFmD

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Biografia

Christian Guerra, in arte Hermess, è un cantautore e artista bolognese la cui voce profonda e le sonorità eteree conducono gli ascoltatori in un viaggio emotivo senza tempo.

Abbinando il pianoforte a moderne produzioni elettroniche, Hermess si ispira ai grandi cantautori del passato per spingere il cantautorato verso nuove frontiere. Lo fa attraverso l’integrazione di sonorità ambient e neo-soul, mantenendo però un forte legame con tematiche profonde e universali.

Nel 2024 Hermess pubblica il suo nuovo singolo, “Il pianista e la ballerina”, disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 19 aprile. A settembre dello stesso anno esce anche il brano “Oceani Immensi”. 

Le canzoni di Hermess sono intime e riflessive, trasmettendo messaggi capaci di toccare profondamente il cuore degli ascoltatori. Con una combinazione di coraggio e sensibilità, Hermess invita chi lo ascolta a esplorare le sfumature della vita e a trovare speranza anche nei momenti più difficili, come ben riassume il suo motto “Ali sulle spalle”.

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“Paradisi artificiali” è il nuovo singolo di Ascari

Paradisi Artificiali” è il nuovo singolo di Ascari, disponibile su tutte le piattaforme digitali dalunedì 14 ottobre 2024, a poco più di un anno di distanza dall’album di esordio,”Italien*“. Si tratta di una ballad ipnotica, dalla forma circolare, un mantra che narra il clima apocalittico da cui siamo segnati, fra consumismo sfrenato, abuso di social media, abuso di sostanze stupefacenti, crisi climatica, guerre, un rincorrersi e un confondersi continuo fra realtà e distopia.

Esce per l’etichetta Gelo Dischi distribuito da Believe Digital.

SCOPRI IL BRANO: https://bfan.link/paradisi-artificiali

BIO:

Franzis Ascari, in arte Ascari, nasce a Reggio Emilia nel 1989, attualmente vive a Firenze.

Compositore di musica per film e multimedia, cantante e autore, si muove fra il mondo del cinema e quello della musica contemporanea, nomination ai David di Donatello nel 2021, Festival di Cannes selezione ACID nel 2024. Nel 2023 usciva l’album di esordio Italien* per l’etichetta Gelo Dischi distribuito da Believe Digital, in cui l’artista ha collaborato con Francesco Bianconi, Gianluca De Rubertis, Enrico Gabrielli, Sebastiano De Gennaro, Mauro Palmas, Ferruccio Spinetti, Francesca Guccione.

https://www.instagram.com/ascari.composer/

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Sarràccussì: fuori il video di San Gennaro Civico 18

Reduci dal terzo posto all’ultima edizione del Festival delle Alpi Apuane, dove hanno anche vinto il premio della giuria per il miglior arrangiamento, i Sarràccussì pubblicano ora il video ufficiale del loro nuovo singolo San Gennaro Civico 18.

Il brano nasce indirettamente dal nome del trio. L’indirizzo della sala prove dei Sarràccussì, dove nascono le loro creazioni musicali, è proprio via San Gennaro 18. Questo fortuito accostamento tra il santo patrono della città di Napoli, famoso per il fenomeno della liquefazione del sangue, e il numero 18, che nella smorfia napoletana rappresenta il “sangue”, ha ispirato la band ed è nata, appunto, San Gennaro Civico 18. Un brano che rappresenta, con occhio critico, la cattiva abitudine di affidarsi ad “aiuti” trascendentali piuttosto che rimboccarsi le maniche ed essere padroni e artefici del proprio destino

“Questo brano è molto importante per noi”, dice la band a proposito della canzone. “Rappresenta in pieno il nostro sound, fatto di musica folk/popolare con le radici ben salde nella tradizione della canzone partenopea, e i testi rispecchiano il nostro impegno nel sociale, denunciando tutte quelle sbavature che incrinano il già frastagliato tessuto della società odierna”

Guarda il video di San Gennaro Civico 18: 
https://www.youtube.com/watch?v=-fdoETvMgFU

si autorizza utilizzo per trasmissione radiofonica

I Sarràccussì sono:
Ernesto Orecchio (Voce e Chitarra)
Pina Valentino (Voce e percussioni)
Donato Tartaglione (Contrabbasso)

Autore e compositore: Ernesto Orecchio
Arrangiamenti: Pina Valentino, Donato Tartaglione e Ernesto Orecchio
Videoclip scritto e diretto dal regista Rino Della Corte
Produzione musicale: Genovesemanagent
Produzione video: Ola’ Fabbrica Creativa

BIO

I Sarraccussì nascono dall’amicizia e dall’affetto dei suoi tre componenti: Donato Tartaglione, Pina Valentino ed Ernesto Orecchio, ognuno con la propria identità artistica-culturale, ma capaci di un connubio davvero molto interessante. Propongono brani originali scritti da Ernesto in dialetto napoletano e cover afferenti ai generi folk, classico, moderno e popolare del repertorio partenopeo e campano. Prodotti dalla Genovesemanagement di Gianni Genovese, sono seguiti dalla web manager e content creator Valeria Papa.

SARRÀCCUSSÌ

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Raesta ci racconta il suo nuovo singolo “Bonsai”

Raesta pubblica Bonsai, il nuovo singolo accompagnato da un videoclip che unisce romanticismo e ironia.

BONSAI è il classico brano che scrivi quando qualcosa di importante attraversa la tua vita; un cambiamento, non tanto di ciò che ti circonda, quanto soprattutto di ciò che è dentro di te. E’ un bilancio, abbastanza pacifico, una presa di coscienza di ciò che sei e che ti batterai per difendere. La sua gestazione ha richiesto tanto lavoro a casa e in studio;  questa è l’ultima delle varie versioni; mi ci rivedo molto tanto che nel video ci ho messo anche un po’ della mia vita privata”.

I lavori sul brano sono iniziati presso gli Artigiani Studio di Formello con Maurizio Loffredo dove con un primo arrangiamento sono stati registrati gli strumenti; le voci sono state registrate presso Kate Academy di Roma con Andrea Allocca; la successiva produzione, poi mix e il master sono stati eseguiti e ultimati presso il Natural Head Quarter di Ferrara con Michele Guberti e Manuele Fusaroli (Management, Mezzosangue ecc).

Ciao Stefano, raccontaci come nasce “BONSAI”

Bonsai nasce da un giro di chitarra acustico a cui una mattina di tante, appena sveglio, davanti a una finestra con una tazza di caffè accanto, ho intrecciato alcuni pensieri. E’ nata così, poi ha cambiato nome, melodite, tonalità…

Perché hai deciso di pubblicare “BONSAI” come singolo e non come parte di un album o EP?

Bonsai proprio per la sua lunga gestazione è rimasta non del tutto prodotta. Però sentivo che il pezzo poteva dire qualcosa in più. E così è uscita come singolo perchè appartiene ad un periodo precedente rispetto alle mie successive produzioni che faranno parte del prossimo EP/Album.

Quali sono state le principali sfide che hai affrontato durante la creazione del brano?

Sinceramente credo che questo brano più di altri abbia scavato dentro di me. E’ stato difficile esprimere ciò che è la mia vita. Nulla di speciale credo, ma comunque non priva delle sue difficoltà quotidiane, delle sue nuove sfide e della sua routine. Fondamentale humus, quest’ultimo, in cui far germogliare i propri progetti. I miei sogni.

Puoi raccontarci un aneddoto interessante della registrazione di “BONSAI” o del video?

Beh il brano è stato registrato a Formello, presso gli Artigiani Studio di Maurizio Loffredo. Ricordo lo stallo in cui mi sono trovato quando dovevo riordinare le idee sulla seconda strofa: è stato uno di quei brani arrivato “prematuramente” in studio. Maurizio mi ha tranquillizzato. Poi ho spento il telefono, ho fatto silenzio dentro e la melodia e le parole sono fluite libere. Inoltre mi è uscita una progressione di accordi sul pianoforte anomala rispetto alla strofa. Ancora oggi devo farci attenzione quando la suono!

Cosa possiamo aspettarci dal tuo prossimo album previsto per la prossima primavera?

Ci saranno diverse novità. La prima è che le canzoni saranno registrate in diversi studi di registrazione. Ci sarà una traccia registrata in presa diretta per la prima volta. Inoltre si virerà verso  una dimensione più suonata: con la band ormai composta da Federico Bruzzaniti alla chitarra, Francesco Argentati al basso, Joshua Frau alla batteria. Canzoni forse meno solari ma più profonde, toni più scuri e leggermente meno scanzonati.