Esce venerdì 19 maggio 2023 su tutte le piattaforme digitali (in distribuzione Artist First) il nuovo singolo de La ragazza dello Sputnik dal titolo “Le mie giornate“, un nuovo capitolo per il progetto di Valentina Zanoni nato nel 2021. Questo nuovo brano, che ci avvicina alla pubblicazione di un album, si costruisce su una produzione pop à la Stromae e un testo dai contenuti densi e contrastanti rispetto alla costruzione musicale. Il concetto fondamentale è che si deve continuare a ballare su ciò che si vuole ottenere, fare rumore, muoversi oltre gli schemi nei quale siamo chiusi per dar voce al proprio bisogno. Ascoltare, accettare, dimenticare.
Scritto da: Valentina Zanoni e Federico Sali Prodotto da: Murato Mix e Master a cura di: Emanuele Mattozzi Distribuzione: Artist First
BIO:
La ragazza dello Sputnik è il progetto da cui rinasce, nel 2021, Valentina, con l’ep d’esordio ‘Kiku’. Il progetto prende vita grazie a Murato, gruppo di produzione di cui la stessa artista fa parte, e dopo anni di scrittura e musica Valentina costruisce un percorso di ricerca di un’identità sempre più definita e originale, con il desiderio di dar voce alla sua interiorità, lasciando spazio alla sperimentazione e alla ricerca musicale. Esce il 17 marzo 2023 il nuovo singolo ‘Capirai’ che anticipa un nuovo progetto discografico.
Disponibile dal 19 maggio il video ufficiale di “OnlyFans”, l’ultima uscita di Gustavo. Premi play e apri il collegamento con la webcam del cantautore. Un video ironico che trasforma in immagini il testo del brano.
“Il video nasce come presa in giro della società di oggi!
Gustavo vuole rimarcare in maniera ironica e provocatoria come per 4 spicci e un po’ di fama si è disposti a fare qualsiasi cosa!
Nello specifico il video rappresenta Gustavo in una Cam amatoriale hot che dalla sua cameretta interpreta svariati personaggi in maniera ammiccante al fine di intrattenere il suo pubblico”, racconta Gustavo.
“OnlyFans” è il primo brano prodotto con l’etichetta Aphrodite Records, rispetto ai precedenti lavori si percepisce un suono più maturo e definito. Nel giro di poche settimane Gustavo si è fatto apprezzare da fan e addetti ai lavori.
https://www.instagram.com/gust_ferr/
Biografia
Gustavo è un cantautore classe 1994 nato in Venezuela, nel bel mezzo del nulla, e all’età di sette anni si è trasferito in Italia. In adolescenza incomincia a prendere lezioni di canto per iscriversi al conservatorio, purtroppo non viene accettato e decide di mettere in pausa la carriera musicale.
Avendo deciso di abbandonare definitivamente la carriera musicale, gli anni successivi li passa tra Teramo, Roma, e Granada facendo diverse Università e qualche lavoretto. La musica torna a gamba tesa nella sua vita quando, durante la prima quarantena, a 26 anni, inizia a strimpellare una chitarra classica da 20 euro prestatagli da un amico.
La vena artistica di Gustavo si fa sempre più pulsante e decide di pubblicare le sue prime canzoni. La sua carriera prende una svolta diversa quando incontra Aphrodite Records Label, con la quale firma per un EP di 7 canzoni.
Le esibizioni dal vivo di Gustavo sono divertenti, anche se un po’ disordinate. Spesso finisce per dimenticare le parole delle sue stesse canzoni, ma non importa, perché il pubblico si diverte comunque. Gustavo è un artista che ha imparato ad amare le sue imperfezioni e a giocarci su, facendo le cose sul serio ma senza prendersi troppo sul serio.
Il 5 maggio esce il suo terzo singolo “Only Fans” che mantiene l’ironia che lo contraddistingue.
C’è sempre un po’ di morte e di resurrezione nel blues: lo sanno benissimo THE ROOTWORKERS, talentuosa band marchigiana, che pubblica DEAD FLOWER BLUES (Level Up Dischi), nuovo singolo e video.
Il quartetto fa affiorare tutta la propria abilità in un pezzo che si collega direttamente con le radici del blues ma prende svolte psichedeliche, lasciando galoppare gli strumenti e la fantasia, in tutta libertà.
“DEAD FLOWER BLUES” – racconta la band – è il primo singolo scritto dopo il nostro EP d’esordio “ATTACK, BLUES, RELEASE”. Il titolo, letteralmente “blues del fiore morto” prova a riassumere in modo velato il testo, fungendo da metafora alla necessità di cambiamento, della vita che va e include morti, rinascite, ma anche momenti di stallo, di decisioni difficili, di buone e cattive avventure nel mondo. Il brano ha fattezza rock/blues, con un’atmosfera sospesa nelle strofe che esplodono poi in un riff stoner/rock, per arrivare a uno special psichedelico che introduce al finale del pezzo”.
“Il videoclip di “DEAD FLOWER BLUES” è stato realizzato da PAOLO TASSO, amico e videomaker maceratese. L’idea è stata quella di montare diverse clip ritagliate da archivi liberi sulla rete, amalgamarle edar loro un tocco alla “super8”, creando un Frankenstein di immagini, luci e ombre. Le clip scelte offrono un’altra prospettiva su quello che è il significato di DEAD FLOWER BLUES: un passaggio, un cambiamento, il prima e dopo di un momento di stallo e la necessità di rinascere. Anziani, bambini, nature vive e morte e scene quotidiane accompagnano la musica in un viaggio di4:03 minuti che non ha inizio né fine, ma sembra disegnare lo scorrere Inevitabile e incessante delle cose”.
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THE ROOTWORKERS nascono nel 2019 nei meandri delle campagne appignanesi (MC), dove stabiliscono la loro base operativa. Sin dai primi esperimenti in sala prove trovano affinità nello studio della musica nera, incentrando la loro ricerca sulla costruzione di suoni acidi, stridenti, intrisi di groove che trascendono il classico blues.
Un’indagine musicale ed estetica che riparte dalla traccia, dal frammento, riportando quell’atmosfera nebulosa e labirintica di un paesaggio sonoro in sospensione. La formazione è composta da ENRICO PALAZZESI al microfono/chitarra ritmica/chitarra slide, LORENZO CESPI al basso, ANDREA BALLANTE alla chitarra solista ed ENRICO BORDONI alla batteria/piano.
Francesco Curci ritorna in gran stile con “Fiamme” il nuovo singolo in rotazione radiofonica e in tutti gli store digitali da venerdì 19 maggio per Show in Action (distribuzione Virgin Music Las / Universal Music Italia). Loop di batteria, basso, synth, chitarra elettrica scandiscono un irresistibile sound r’n’b/ neo soul facendo da sottofondo ad una trama a luci rosse i cui protagonisti sperimentano senza freni ogni angolo del piacere fisico in una vera e propria celebrazione dell’eros, spingendosi in un inferno libidinoso tra le cui “fiamme” diventa inevitabile bruciare. Come per le precedenti uscite, anche questa volta l’immagine di copertina diventa narrazione di un’estetica in grado di definire i paradigmi di una mascolinità 2.0 di cui l’artista si fa interprete lungimirante attraverso uno scatto in cui convivono simbioticamente “wild” e “glamour”, l’animo selvaggio e istintivo con quello più passionale e trasgressivo.
Ad accompagnare il brano, un videoclip in cui con un lungo piano sequenza si alternano mirabilmente, sullo scenario di una spiaggia deserta, alba e tramonto, tra ipnotici accenni crepuscolari e sprazzi di luce improvvisa a simboleggiare il binomio sacro/profano che da sempre caratterizza la contraddittorietà dell’animo umano. “Fiamme” ci consegna, ad oggi, forse la prova discografica più convincente di un artista che si sta facendo notare grazie alla sua capacità di sperimentare e cambiare pelle ogni volta, ma soprattutto grazie ad un timbro vocale inconfondibile che lo inserisce senza dubbio tra le voci maschili più autentiche della sua generazione. Non mancherà occasione di ascoltarlo anche dal vivo durante l’estate: proprio nel giorno di Ferragosto si esibirà in concerto a Moneglia (GE) per il primo appuntamento confermato di un calendario che verrà annunciato a breve.
Con oltre mezzo milione di streams su Spotify ed un percorso artistico ormai decennale passato attraverso importanti palcoscenici, premi e riconoscimenti ottenuti (Miglior brano radiofonico per “Capirai”, top ten nella Absolute Beginners Radio Airplay Chart), la pubblicazione di svariati singoli, un romanzo e l’EP di debutto “Più di così” uscito a giugno 2022 con cui ha ottenuto pieni consensi di pubblico e critica che lo ha paragonato ad artisti del calibro di David Bowie e Prince, Francesco Curci si sta imponendo sulla scena musicale italiana per la sua straordinaria ecletticità e per un timbro vocale inconfondibile, che fa di lui una delle voci maschili più autentiche della sua generazione. Il 19 maggio 2023 pubblica per Show in Action (distribuzione Virgin Music Las / Universal Music Italia) “Fiamme”, il nuovo singolo con cui si prepara ad inaugurare un calendario di appuntamenti dal vivo.
Fuori da venerdì 19 maggio il nuovo singolo di Mattia Amati dal titolo “Un domani in forse”. Dopo aver pubblicato due EP tra il 2019 e il 2021, il cantautore toscano torna con il primo capitolo di un nuovo progetto musicale che vedrà lentamente la luce nel corso dell’anno e che vede la collaborazione di Marco Carnesecchi. Un brano carico di influenze indie-pop, che porta l’ascoltatore a riflettere sull’importanza dell’essere concentrati sull’attimo presente.
“Ho scritto questo pezzo una notte mentre ero in giro nel quartiere Oltrarno a Firenze, era un momento dove guardavo troppo il passato ed il futuro senza concentrarmi su quello che realmente stavo vivendo in quel momento, cioè il presente. Il pezzo parla dell’incertezza che può avere il futuro, inteso sia come futuro prossimo (cioè il non concentrarsi sul presente e di conseguenza il futuro a breve termine avrà inevitabilmente delle ripercussioni) sia come futuro a lungo termine in quanto di questo come recita la Canzona di Bacco “Del doman non v’è certezza”. Però la cosa più importante, a mio avviso, sarebbe che ogni persona che ascolta questo pezzo riesca a dare un significato personale al pezzo, diverso da quello che intendo io.”
Testo e musica : Mattia Passerini Musica : Marco Carnesecchi Artwork : Lorenzo Peparini Foto: Simone Cau
BIO:
Mattia Amati, al secolo Mattia Passerini (09/09/1997) nasce a Sesto Fiorentino, nel quartiere di Viale Togliatti. Deve il suo amore per la musica ai genitori che, fin dai primi anni di vita, gli permettono di conoscerla e di percepirne le vibrazioni. Ancora oggi, è particolarmente vivo il ricordo dei concerti vissuti insieme, e di quei momenti che sulle note di Mango, Battiato e Ligabue, rimangono impressi nella memoria di un bambino. Nel corso degli anni, seppur apparentemente allontanatosi dalla musica, Mattia continua ad esserne attratto. Ricorda ancora quell’autunno del 2015 in cui, con l’amico Gabriele (attuale bassista) registra due canzoni fatte con garageband su due testi scritti a scuola. Nel 2019 inizia a prendere lezioni di canto presso l’Art music Academy di Sesto F.no ed è da quel momento che nasce anche la passione per la scrittura. A giugno 2019 pubblica il primo singolo “Ancora un po’” prodotto da Matteo Magrini con il quale, nei mesi successivi realizza il primo EP “Fermo Immagine”, uscito ad Ottobre 2020. In piena pandemia inizia a lavorare ad altre canzoni, approfittando di quel momento di “interiorità forzata” e il risultato è l’EP “Interno 8” prodotto da Samuele Proto e uscito in data 10 Settembre 2021. A Marzo 2022 completa l’organico della sua attuale band con la quale, durante l’estate 2022, dà il via a un tour di 8 concerti nella piana Fiorentina. A Marzo 2023 iniziano i lavori con Marco Carnesecchi per la realizzazione di un nuovo progetto che verrà anticipato da vari singoli. Il primo, “Un domani in forse”, esce il 19 Maggio. L’artista afferma che non c’è un genere che predilige, poiché è la musica stessa che ama, in tutte le sue note, vibrazioni e sfaccettature. Tuttavia, essendosi formato musicalmente sulla poetica di Dalla, Battisti e De Gregori, non può che prediligere il cantautorato italiano.
Esce venerdì 19 maggio 2023 per Bloos Records “Bawdy Black Pearls”, il nuovo album di Veronica Sbergia. Dodici donne afroamericane degli inizi del ‘900, dodici artiste blues e jazz, dodici canzoni licenziose con un unico minimo comune denominatore: la libertà di essere se stesse e cantare della propria condizione senza peli sulla lingua. Bawdy Black Pearls è un disco nato dalla consapevolezza che queste blueswoman, alcune delle quali semi-sconosciute, hanno contribuito in modo determinante, attraverso le loro canzoni, alla nascita di una coscienza femminista nelle donne afroamericane della workingclass degli inizi del XX° secolo.
Veronica Sbergia studia e si concentra da oltre vent’anni sul pre-war blues e le sue diramazioni ed ha fortemente voluto questo album, con l’intento di dare un doveroso riconoscimento a queste artiste: donne coraggiose e controcorrente, libere di autodeterminarsi, progressive e spregiudicate. Le perle nere a cui fa riferimento il titolo, sono nello stesso tempo le canzoni e le sue interpreti e sono “bawdy” nel senso di licenziose, libere e allegramente sconce.
In questo disco si parla di sesso e sessualità, droghe, tradimenti, prostituzione, omosessualità e problematiche sociali, patriarcato e libertà di autodeterminazione contro le convenzioni borghesi e razziali dell’epoca. Il tutto attraverso un repertorio scelto in un lasso temporale che va dagli anni ‘20 agli anni ‘40. Per mantenere il più possibile uno stile filologicamente coerente con l’epoca, sono stati utilizzati pochi strumenti acustici ad accompagnare la voce di Veronica: pianoforte, contrabbasso, washboard, chitarra, mandolino, cornetta e clarinetto. I musicisti che hanno preso parte a questo progetto sono veterani della scena musicale nazionale: Simone Scifoni, Lino Muoio, Max De Bernardi, Dario Polerani, Lucio Villani, Mauro Porro e Giusi Pesenti. Gli arrangiamenti sono volutamente aderenti alle versioni originali risultando tuttavia freschi e attuali e il disco suona deliziosamente contemporaneo.
Album Artwork by Roberta Maddalena Bireau
La grafica del disco è stata curata da Roberta Maddalena Bireau illustratrice, filmmaker e musicista italiana, residente a Berlino. Ha realizzato artwork per diversi artisti della scena indie italiana (tra cui Paolo Benvegnù, Marta sui Tubi, Dente, Giuseppe Fiori), per Pacifico e per Le Vibrazioni, per i quali ha diretto il videoclip di Respiro. L’artwork di Bawdy Black Pearls è stato concepito insieme a Veronica Sbergia come un omaggio magico e viscerale alle musiciste autrici delle canzoni presenti nel disco. La bocca in copertina è un portale, la fonte di suoni e messaggi e l’accesso all’interno del corpo, agli organi, al sangue e ai muscoli i cui colori prendono spazio all’interno del digipack. La bocca è anche una caverna di storie e ricordi da cui emerge una figura femminile che sorregge una chitarra, che potrebbe essere Veronica come una delle donne che il disco omaggia, o la donna, in generale, che emerge dalle sue viscere ed è finalmente libera di esprimersi. Il CD è una perla nera, in collegamento al titolo, e simbolo – come queste donne – di potere, forza e unicità. A completamento del ricco packaging è presente anche un libretto con la spiegazione dei brani e qualche accenno alle interpreti.
Il disco uscirà a Maggio 2023 per l’etichetta romana Bloos Records, che si conferma una realtà produttiva e vivace, che annovera tutti i migliori artisti blues del panorama italiano e vanta la presenza nel proprio rooster dell’artista americano Corey Harris, il cui ultimo album, pubblicato proprio con Bloos Records, è già candidato ai Blues Awards come miglior disco dell’anno.
BIO:
Veronica Sbergia è una cantante, ukulelista e suonatrice di washboard. È un’artista di successo e molto rispettata nel panorama Blues e Jazz italiano ed internazionale e, grazie alla sua versatilità vocale, può vantare numerose collaborazioni con artisti dei più disparati generi musicali, dal pop al folk, passando per il soul e il funk. Dopo l’incontro con il chitarrista Max De Bernardi, si dedica allo studio e alla ricerca della musica folk tradizionale americana e del blues prebellico. Tra i riconoscimenti ricevuti nella sua carriera si cita il primo premio al prestigioso European Blues Challenge nel 2013, e la successiva partecipazione all’International Blues Challenge di Memphis (TN). Innumerevoli le sue esibizioni nelle più importanti manifestazioni internazionali, tra le quali ricordiamo Notodden Blues Festival (NO), Lucerne Blues Festival (CH), Cognac Blues Passion (F), The Big Wheel Festival on the Isle of Man (UK), Edimburgo Blues & Jazz (UK), Shetland Folk Festival (UK), Autumn in Blues (PL), Spring in Black (S), Blues Baltica (DE), Blues Alive (CZ).
Veronica è stata la prima e unica artista italiana ad essere invitata al prestigioso “Mustique Blues Festival” ed. 2012 e 2013, evento benefico che si svolge annualmente nella splendida cornice dell’isola caraibica. Oltre al progetto con Max, nel 2019 ha avviato una collaborazione con la pianista e cantante jazz Laura Fedele, dando vita al duo The Jolly Shoes Sisters. Veronica affianca all’attività concertistica quella di insegnante di canto presso la Scuola di Musica Blues e Roots di Milano.
DICE anche quest’anno rinnova la collaborazione con Color Fest. Tre giorni di live, sedici nomi in line-up, band e artisti di respiro internazionale in esclusiva per il Sud Italia, due palchi, dj set ed eventi collaterali per l’edizione 2023 di un Festival che in dieci anni ha registrato oltre 60mila presenze, confermandosi come uno degli appuntamenti musicali estivi più attesi del meridione.
Dall’11 al 13 agosto, nella ormai storica location dell’Agriturismo Costantino di Maida (CZ), tra le colline che affacciano sulle coste di Lamezia Terme, torna l’XI edizione di Color Fest che inaugura l’inizio di un nuovo decennio tra arte, musica, natura e cultura dal profilo sempre più internazionale, confermandosi tappa fissa tra gli eventi dell’estate italiana.
«Con l’edizione numero 11 apriamo un nuovo decennio di Color Fest – commenta il direttore artistico Mirko Perri –. Inizieremo con i Franz Ferdinand, nella loro unica data al Centro-Sud Italia, guardando quindi alla grande musica internazionale con degli show che arrivano per la prima volta in Calabria, dove la band scozzese aprirà ufficialmente il tour di 4 tappe previste in Italia. A questo si aggiungono le migliori nuove uscite italiane come quella dei Verdena e di Lovegang126, che presenterà sul palco di Color il primo album come collettivo. Ospiteremo artisti in grado di accogliere un pubblico intergenerazionale, e, come sempre, tutti in esclusiva regionale».
Amarsi un po’, claim di questa XI edizione di Color Fest, guarda dunque al nuovo decennio e alla Calabria: un Festival che oltre ad affacciarsi a tutta Italia, inizia ad affacciarsi al mondo, grazie allo spirito di cooperazione con altri Festival storici come il Be-Alternative.
La Line-up completa Attesissimi gli headliner internazionali della serata conclusiva del 13 agosto, realizzata in collaborazione con Be Alternative Festival, e targata Be Color: i Franz Ferdinand. Dopo aver suonato nei più importanti festival di tutta Europa, la band scozzese approda in Calabria, nell’unica occasione nell’intero Centro-Sud Italia per ascoltare in live alcuni dei più grandi successi che l’hanno consacrata come un fenomeno indiscusso del rock britannico. Grande attesa anche per il ritorno al Color Fest dei Verdena, headliner del 12 agosto, tra le band più amate del panorama musicale italiano per il loro stile eclettico tra il grunge e l’alternative rock americano, contaminato da altri generi come il rock progressivo e lo stoner rock.
In line-up anche i ritmi travolgenti di Seun Kuti & Egypt 80, le cui sonorità si muovono tra la radice originaria dell’afrobeat e nuove contaminazioni artistiche.
Headliner della serata dell’11 agosto sarà invece Lovegang126, il collettivo formato da Franco126, Ketama126, Pretty Solero, Drone126, Asp126, Ugo Borghetti e Nino Brown, con i loro brani di impronta rap old school dal linguaggio immediato e autentico. Spazio agli artisti amati dai più giovani anche con Nello Taver, nome d’arte di Vincenzo Siciliano, rapper e creator tra i più apprezzati del web, che ha esordito in live nel 2022 con un tour tutto esaurito nei principali club italiani.
L’11 agosto farà tappa sul palco di Color 11 anche il “Vesuvia in Tour” di Meg, artista eclettica diventata negli anni il simbolo del cantautorato alternativo e sperimentale, mentre il 12 agosto ad essere protagonista sarà il sound tra il funk e la disco di Napoli segreta, il progetto dei dj e collezionisti partenopei Lorenzo Sannino (Famiglia discocristiana) e Gianpaolo Della Noce (DNApoli).
Dopo aver collaborato nell’EP “Rocamboleschi finali”, il 13 agosto saranno insieme sul palco di Color 11 anche Giorgio Canali + Praino. On stage nella stessa serata anche Angelica, al secolo Angelica Schiatti, cantautrice ed ex leader dei Santa Margaret. Ancora sonorità di respiro internazionale con Parbleu, il “sogno febbrile multiculturale” nato da un’idea di Andres Balbucea e Andrea De Fazio, e gli Ada Oda, tra i gruppi più interessanti della nuova scena musicale belga. Ad arricchire la line-up 2023 anche il groove funky-dance fatto da beatbox, tromba, tastiera e chitarra di Sibode Dj, la musica elettronica di Whitemary, il rap tra techno e sonorità psichedeliche dei Fuera e il dj, producer e polistrumentista Bruno Bellissimo. Chiusura di serata in festa con il Lacrima Party e i dj set di Disco Tic e Satan Said Dance. Amarsi un po’: nasce “Be Color”
«Il claim che abbiamo scelto per quest’edizione è Amarsi un po’ – spiega ancora Perri – perché crediamo che in un momento storico così complicato sia fondamentale tornare ad amarsi, ad abbracciarsi, a ritrovarsi tutti insieme sotto a un palcoscenico».
Un evento che per l’edizione numero 11 ha allargato i suoi orizzonti non solo in termini artistici, ma si è arricchita anche di una nuova importante collaborazione con Be Alternative Festival dando vita a “Be Color”, marchio nato dall’unione tra le due grandi e storicizzate realtà culturali, che da oltre un decennio si impegnano per ospitare in Calabria il meglio della scena musicale indipendente.
Non solo un claim, quindi, ma un’espressione che vuole essere una profonda riflessione, attraverso l’arte e la musica, sul nostro presente, per guardare ad un cambiamento radicale in termini artistici e culturali, dalla Calabria al resto del mondo.
Color 11 è un elogio all’amore in tutte le sue sfumature attraverso il linguaggio universale della musica, rappresentato dal progetto grafico curato da Roberto Gentili. Un inno alla libertà e alla diversità, anche nell’espressione di sé stessi, che mette al centro le persone, vere protagoniste del festival.
Distorsioni Fest festeggia il suo decimo anniversario con un’edizione ricca di novità che anche quest’anno si terrà ad Acquaviva delle Fonti, in Puglia, il 25, 26, 27 agosto 2023
Torna uno degli eventi cult della scena indipendente pugliese, il luogo sicuro per gli amanti di chitarre e abbracci, dove le distorsioni e la musica che “suona meglio live” fanno da padrone. L’edizione del Distorsioni Fest di quest’anno si terrà come sempre ad Acquaviva delle Fonti (BA) il 25, 26, 27 agosto 2023 e avrà come cornice il suggestivo Atrio del XVII secolo di Palazzo De Mari. Il Festival è co-prodotto dall’Associazione culturale “MEH! Diamoci una mossa” e “AltreMenti APS” e supportata dal patrocinio del Comune di Acquaviva delle Fonti e dalla Regione Puglia.
Per il decimo anniversario, tantissime e “freschissime” novità, tra spinoff, preview, iniziative collaterali e una line-up degna di una ricorrenza così importante. I primi artisti annunciati sono i Gazebo Penguins e i Generic Animal, molti altri saranno annunciati nelle prossime settimane
Dal 29/05 gli abbonamenti passano in erarly bird semplice e saranno in vendita anche i ticket delle singole giornate.
È disponibile un canale Telegram Ufficiale dell’evento, fatto di una community attiva e tante news in anteprima sul festival.
Gazebo Penguins
I Gazebo Penguins nascono a Correggio nel 2004 e si dividono tra Correggio e Zocca. Di norma in tre, negli ultimi anni i Gazebo Penguins sui palchi arrivano a suonare live fino a cinque componenti.
La band emiliana ha pubblicato 4 dischi: “The name is not the named” (2009), “Legna” (2011), “Raudo” (2013) e “Nebbia” (2017), oltre all’EP ”Invasion” (2005). Alcuni di questi – o alcune loro canzoni – sono finite in varie classifiche della musica rock/emo/sticazzi più importante degli ultimi anni.
Nel 2020 in occasione dei loro 15 anni di carriera hanno organizzato un tour il quale, però, si è arrestato prematuramente a causa della pandemia. Nell’estate 2021 hanno suonato 30 concerti in una versione più soft per via delle norme anti-Covid.
Tra una ballad e l’altra i Gazebo Penguins hanno portato la loro musica in oltre 400 date per tutta l’Italia. L’obiettivo è di non fermarsi più!.
Il 16 dicembre 2022 esce il nuovo album “Quanto” per Garrincha Dischi – con la collaborazione di To Lose La Track, storica etichetta della band – anticipato dai singoli “Nubifragio” e “CPR14” e presentato in anteprima in 4 speciali live a Roma, Bologna, Milano e Rivoli (TO), a cui fa seguito un lungo tour invernale nei principali club della Penisola.
Generic Animal
Luca Galizia, classe ’95, vive a Milano ma è nato dalla provincia di Varese. Suona vari strumenti, disegna, scrive con la chitarra e con GarageBand. Luca arriva dall’hardcore e dall’emo, come dimostra il suo precedente progetto Leute.
Il nome Generic Animal nasce da un disegnino di un animaletto da lui fatto qualche anno fa, un animale senza sesso e senza specie. Il primo singolo “Broncio” esce il 10 novembre 2017 ed a gennaio 2018 esordisce con il suo primo omonimo disco, edito da La Tempesta.
L’album è prodotto da Marco Giudici, i testi sono scritti da Jacopo Lietti, il suono va dall’hip-hop all’emo midwest con un pizzico di sapore medievale. Il disco viene accolto molto bene da pubblico e critica e ne segue un tour che lo porta a suonare in più di ottanta locali in tutta Italia.
Poco dopo, a luglio dello stesso anno, Generic Animal pubblica due singoli con i primi veri testi personali: “Aeroplani” (prodotto da RIVA) e “Gattino”, che preannunciano l’uscita di “Emoranger”, il secondo album, prodotto da Zollo, un disco scritto con un imprinting più trap ed edulcorato, lavorato in cooperazione tra La Tempesta e Bomba Dischi.
Nello stesso periodo Luca comincia a collaborare con vari esponenti della scena hip-hop e trap romana. Lavora alla produzione artistica del primo album di Ketama 126 “Rehab” (sui pezzi “Lucciole” e “Rehab”, oltre al feat. nel successivo brano “Babe”), di “Romanzo Rosa” di Pretty Solero e appare nelle tracce “Un drink o due” e “Non dormo mai” di Mecna.
Nell’ultimo periodo collabora al grande esordio di Massimo Pericolo (nel brano “Sabbie d’oro”). E’ inoltre stato chitarrista e voce addizionale nel più di recente al tour estivo di Rkomi. Successivamente ha ricominciato a collaborare con il suo amico di lunga data e produttore Fight Pausa (72-HOUR POST FIGHT, Leute).
Infatti, è Fight Pausa il produttore del suo ultimo album intitolato “Presto“, uscito sempre per La Tempesta Dischi in licenza Island Records il 21 febbraio 2020, con il sostegno del MiBACT e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”.
Luca viene invitato a partecipare al celebre format Colors ed il 18 marzo 2021 esce “Lifevest“, canzone inedita con cui annuncia il nuovo album in primavera 2022.Benevolent è il suo quarto album, sempre per La Tempesta, ancora con Fight Pausa, è uscito il 18 marzo 2022.
Nella primavera del 2023 Generic Animal pubblica l’EP Mondo rosso, anticipato dal singolo Rosso.
The Soundcheck e Posta indipendente Media Partner del Distorsioni Fest 2023
La famiglia del Distorsioni di allarga: il gruppo editoriale TSCK Group attraverso la sua testata giornalista The Soundcheck e il suo magazine Posta Indipendente racconterà in loco l’evento grazie ad interviste inedite e contenuti ad hoc.
The Soundcheck e Posta Indipendente arrivano in puglia per dare il giusto spazio agli artisti emergenti e non, in un unica grande festa che celebra la musica italiana attuale.
I Vik and the Doctors of Jive tornano live il 19 maggio 2023 al Blue Note di Milano con un doppio spettacolo. Un concerto unico e irripetibile perché verrà presentato in anteprima il nuovo disco “We love Italy”. Il pubblico potrà godere della performance della band in due orari differenti alle 20:30 e alle 23 nella stessa giornata.
Il quarto disco dell’orchestra si muove in mood jazz-swing spesso ironico. La professionalità e la maturità musicale incontrano la voglia di divertirsi e coinvolgere il pubblico. “We love Italy” vede anche la collaborazione di Ray Gelato in “Mambo Made in Italy”, “Smoke it” e nel brano “Medley Disney” dove noti brani della casa cinematografica vengono rivisti in chiave jazz-swing. Dodici brani tra inediti, nati in collaborazione con Germano Zenga sotto la supervisione del maestro Tempera, e cover rivisitate.
Il concerto al Blue Note sarà un’occasione irripetibile di ascoltare “We love Italy” in anteprima, durante il live verranno presentati anche i grandi classici del gruppo.
Presenti nello spettacolo anche brani inediti, nati dall’incontro con il maestro Tempera che ha impresso un tratto distintivo di assoluta originalità ad ogni pezzo.
Un’intesa musicale che coinvolge il pubblico, in ogni occasione, grazie anche all’elegante irriverenza e all’innata capacità di tenere il palco del frontman “VIK” dei Doctors of Jive.
Vik and the Doctors of Jive sono un’orchestra italiana fondata nel 2004 per volontà di Vittorio Marzioli in arte Vik. Un incontro di grani professionisti del panorama jazz italiano e internazionale come la direzione musicale del Saxofonista Germano Zenga e la collaborazione e direzione artista del maestro Vince Tempera, per trent’anni direttore artistico e figura chiave del Festival di Sanremo.
Il repertorio comprende grandi classici swing americani e italiani degli anni 50/60 da Fred Buscaglione a Renato Carosone e Frank Sinatra, a cui i Dottori del Jive imprimono il loro personalissimo e inconfondibile ritmo shuffle.
Nel 2009 i Vik and the Doctors of Jive hanno pubblicato il loro primo album “C’era una volta”, seguito qualche anno più tardi da altri due album “Guarda che luna” e “Io c’ero”.
La loro musica è contornata sempre di importanti collaborazioni e di un brio frizzante a ironico a cui il pubblico non può resistere.
La band si è imposta rapidamente nel panorama musicale, partecipando ad eventi internazionali di rilievo come il festival Summer Jamboree e presenziando nei locali più importanti come il Blue Note di Milano, tempio della musica Jazz in Europa.
Tra le collaborazioni importanti da evidenziare anche quella con il famoso musicista inglese Ray Gelato con il quale la band ha anche riproposto un medley Disney.
A maggio 2023 uscirà il nuovo disco della band “We love Italy!” che verrà presentato in anteprima al concerto del 19 maggio 2023 al Blue Note di Milano.
Esce venerdì 5 maggio 2023 su tutte le piattaforme digitali il nuovo album del progetto solista di Giovanni Cosma, in arte Moonari. Il disco, già anticipato dai singoli “Nostalgia” e “Città Del Futuro“, segna un nuovo capitolo per il cantautore che emerge dall’underground romano presentato la sua autobiografia musicale che si compone di debolezze, trasferte all’estero, silenzi e relative soluzioni (meccaniche, in questo caso). Dedicato a chi ha imparato a stare bene, nonostante tutto.
L’ordine e il filo conduttore di questo disco sono estremamente importanti. Come con “OK Computer” dei Radiohead (“scusa Thom il paragone“, commenta Moonari), i brani partono in un modo, finiscono in un altro e vengono sintetizzati sul finale con l’ultimo pezzo, creando di fatto un concept album: l’inizio di qualcosa di nuovo.
Realizzare questo disco per me è stato un percorso di 28 anni. Non voglio attaccare il missile su quanto sia stata intensa la ricerca di un proprio linguaggio sia testuale che musicale, ma così è stato.
Il percorso che ho fatto ha però subìto una battuta di arresto quando, a Londra, ho cominciato ad accusare un principio di sordità. Sono tornato subito in Italia per cercare di risolvere questo problema, che purtroppo però mi aveva già causato grandi danni alle orecchie. Adesso porto gli apparecchi acustici e imparare a portarli è stato molto pesante. L’immenso valore che la musica ha per me, però, mi ha aiutato e mi aiuta ad arginare il problema. Adesso ho un disco finito, a cui ho dato un nome e uscito da poco.
Quindi sto abbastanza da Dio.
Testo e musiche: Moonari Produzione: Moonari, Daniele Ferreri Arrangiamenti: Moonari, Daniele Ferreri, Michele Santoleri Rec & mix engineer: Daniele Ferreri Master: Andrea Pellegrini Album registrato presso BDR Studio
Si ringrazia chiunque abbia preso parte alla realizzazione di questo disco: Leonardo Di Paola, Gabriele Calanca, Giulia Gentile, Carlotta Valle, Serafina Baucken, Angelica Simeoni, Simone Lanzillotti, Aurelio Tarabella, Alessandro Recanati, Emanuele Bono, Vittorio Cosma, Giorgio Michele Longo, Silvia Guzzetta, Claudio Di Cicco
Un ringraziamento speciale ad Antonio Manzini per tutto.
Foto copertine di Angelica Amodio Grafiche di Lorenzo Micozzi Ferri e Ruben Gandus con SEGMENTO FUTURO
Management by Flamingo Management Distribuito con ADA Music Italy
BIO: Giovanni Cosma aka Moonari è un cantautore, compositore e polistrumentista romano nato nel ‘95. Da sempre pendolare tra Roma e Milano, a 21 anni si trasferisce a Londra, dove suona, studia ingegneria del suono e diventa mezzo sordo. Va poi a vivere in via definitiva a Roma nel 2021, luogo da cui non si schioderà mai più.
Moonari sorge dalle ceneri della ex-boyband BASE, gruppo che a causa di differenti vedute e di esose distanze topografiche tra i membri della stessa (Inghilterra-Italia-Austria) si è sciolto, divenendo così un progetto solista nel 2017 a Londra. Il nome Moonari nasce da una storpiatura di Bruno Munari, artista, inventore e designer del ventesimo secolo resosi unico per la sua ecletticità e il suo enorme estro creativo in campi diversi.
Il progetto ha già all’attivo un EP (2016), due album (2018 e 2021) e svariati singoli usciti fra il 2018 e il 2021, tutti autoprodotti e distribuiti autonomamente con DistroKid. Di questi brani si trovano online alcune live session e un paio di videoclip (Sandcastles and Clues, Giocà a Pallone), sempre autoprodotti. L’ultimo disco in inglese, Back Home, è stato presentato (prima dell’uscita online) a Londra in un paio di piccoli locali con una tracklist in forma ridotta.
Moonari ha pronto un disco in italiano di 13 brani (di cui 4 interludi e 1 strumentale), interamente registrato presso lo studio di registrazione romano BDR Studio di Daniele Ferreri, e prodotto e arrangiato da Moonari, Daniele Ferreri e Michele Santoleri. In questo album, rispetto ai precedenti, si sente (oltre che al cambio lingua da inglese a italiano) anche un forte bisogno di leggerezza. Reduce da suite di 7-8 minuti in inglese con strutture molto articolate, il bisogno di vivere la vita con un po’ di leggerezza in più porta il progetto ad accogliere in fase di scrittura dei pezzi che si sviluppano di più in “forma canzone”, arrivando a creare dei brani in italiano in cui il progetto si ritrova.
L’album nasce in un periodo di transito, che parte da una leggera malinconia nella prima parte dell’album fino ad arrivare a un malessere più radicato sul finale, arrivando poi all’ultima canzone che è come se fosse un’analisi di ciò che si ha appena ascoltato.